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sabato 27 dicembre 2008

Il "Brovedinho" pensiero sulla perla fantuzziana "Memorie di Memorial" (di Matteo Brovedani)

. CLAUZETTO (PN) - Non so quanto conti il Memorial o se sia solamente una questione di memoria. Quella memoria che, in realtà, è più un insieme di sentimenti e sensazioni che una rievocazione di episodi. E' quello spirito che ha basi solide ma che avvertiamo sempre più vitale nel nostro gruppo e che ci fa aspettare con ansia il giorno della partita come probabilmente non ci accadeva da anni. Forse è un'evoluzione di quella stessa ansia che, da ragazzini, ci faceva indossare gli "scarpini" nuovi tutto il giorno prima della partita, simulando improbabili allunghi sui tappeti del soggiorno. Probabilmente si tratta di una voglia un po' più matura, un po' soffocata dagli impegni e da qualche preoccupazione, ma non per questo meno genuina e meno intensa. La convinzione che siamo su un piano diverso da quello strettamente linguistico della comunicazione, mi ha portato ad eludere un approccio diretto alla Perla con la quale Vice credo abbia fatto uno dei più bei regali di Natale a tante persone: senza dubbio alle Zie che, nonostante le indiscusse doti culinarie si nutrono in realtà quasi esclusivamente di ricordi, legami e sentimenti; al nostro Blogger che comincia a vedere qualche apprezzabile e costante risultato di condivisione del suo prezioso lavoro; a Toni che, al di là della mole organizzativa che resta suo esclusivo onere, vede sotto ogni profilo più apprezzati i suoi sforzi; a me, senz'altro coinvolto emotivamente ma non a tal punto da non riuscire, al di là della piacevole commozione, ad apprezzare in sè queste grandi miniature di intelligente sensibilità o, se preferite, di sensibile intelligenza (ammesso che ci sia una differenza!). Senz'altro il regalo ed il pensiero migliore per mio Padre (che proprio oggi avrebbe festeggiato il suo compleanno) che viveva nel piacere del ritrovo e del ricordo e che proprio per questo aveva dato inizio alla prima edizione della sfida pseudocalcistica. Credo e spero che sia piaciuto a tutti e che molti vogliano continuare a coltivare quello spirito che tra il serio ed il faceto sta animando le pagine di questo Blog, i nostri pomeriggi "calcistici", gli aperitivi sempre più lunghi, le splendide serate conviviali ed i favolosi week-end toscani. Personalmente non posso che essere entusiasticamente lusingato che per qualcuno il momento clauzettano sia un po' la sintesi di questo spirito e che il Memorial rappresenti una gradita ed imperdibile occasione di rispolverare non solo scarpe e giunture ma anche piacevoli ricordi.
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giovedì 25 dicembre 2008

"Memorie di Memorial... a Natale" (di Vice Fantuzzi)

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PORDENONE - Ho ritenuto di riservare il giusto spazio a quella che considero una "perla autentica" che eleva il nostro Blog ed è per questo che ho atteso il momento in cui il calcio giocato giunge al meritato (per chi?!?) riposo natalizio; peraltro, il pezzo che segue, mi pare decisamente in tono con il periodo... L'immensa grandezza delle cose semplici e l'intensità di certi momenti di "vita vissuta" che si percepiscono tra le righe, unitamente all'amorevole cura del particolare nel "racconto" delle ricette, sono qualcosa di unico e di assolutamente prezioso. Ecco allora proprio nel giorno di Natale un grande regalo per tutti i lettori (a cominciare dal sottoscritto), che viene dal nostro Vincenzino che ha mantenuto la parola data (le cose preziose sono senza tempo, non hanno scadenze né termini). Grazie di CUORE a Vice e grazie alle impagabili "ZIE"... Buona lettura e... BUONE FESTE a tutti...
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Arrivo tardi sulla promessa. Ma a volte non è semplice. La difficoltà è quella di dare un piccolo resoconto di un evento, oramai, storico. Almeno per buona parte di noi. Ed è proprio difficile buttare giù due note sul Memorial Brovedani. Beh! Potrei dire che è, tra gli avvenimenti “calcistici”, quello al quale non vorrei mancare (sarà che il Mister mi ha declassato dal “Forense” e quindi mi resta poco). So che, anche se non lo ammette, questo avvenimento manca anche al mio amico Alberto De Zan, indiscussa “fascia” di questa formazione fino a un paio di figli fa, con un memorabile gol al “Delle Vedove”. E così a Fabrizio “da Trieste”, indimenticata punta che si buttava (e non è un eufemismo) su ogni palla vagante, incornando dal basso verso l’alto, come se il rettangolo fosse quello della “fiesta” di Pamplona. Che grande!!! Ne parlavamo con Enrico che, con questa “genialata” del blog, oramai gioca più degli altri e, per giunta, con la fascia di capitano (volgarmente sottratta all’”uomo-dai-due-cognomi” con un ammutinamento di ciurma simile a quello sofferto dall’indimenticato comandante del Bounty), soprattutto dopo che ha messo in bella vista il primo piano di mister Pollini!!!! E’ un'occasione unica, un ritrovarsi diverso dal solito. Che termina al fresco, con quella calma che ti fa stare piacevolmente a chiaccherare, con persone diverse che non siano i nostri soliti “numerosi” tifosi (e, quindi, qualsiasi persona che non sia uno dei convocati!!!!). Il Brovedani è, ancora, quello di Glauco, il gladiatore dai piedi “fini” (come riportava un articolo apparso sul blog e di dubbia provenienza) - che arriva appositamente da Roma; di giocatori ex (ex più per necessità anagrafica che per mancanza di passione o talento: in primis, Piero Ragogna) che ricompaiono, scarpette ai piedi e qualche tentativo di fare ciò che la mente vagamente ricorda ma, per certo, i muscoli hanno dimenticato. Il calcio è una questione semplice, come dice Toni. E, in questa occasione, si rivedono cose che se anche non hanno le caratteristiche della giocata fantasiosa e di precisione di Olivier, del Sarci, di Manfro, ecc. ecc., comunque esistono. Ce n’è per tutti. Dalle volate in fascia di Michele (Attanasio), alle giocate della famiglia Casucci (credo, quattro rappresentanti in campo, della blasonata famiglia); il tocco della “libellula” Paolo dell’Agnolo; la classe di Maurizio (Mazzarella); le incornate di Glauco e le parate (?) acrobatiche di Andrea e Leo; le difese schierate e pronte come sempre a dare il meglio... Le tre squadre distinte dalle maglie di Juve, Milan, Inter, sono sempre mescolate in modo un pò volutamente confuso e Angelo (quello più volte citato nell’edizione speciale de "La gazzetta dello sport") me lo fa notare anche questa volta. E’ un “calcio” divertente, fatto di elementi altri che lo valorizzano proprio perchè non solo calcio. Un pò come nei racconti di Soriano, non meno esilaranti di quelli di Rymond Carver o di John Fante, quando narrano di una quotidianità fatta di luoghi e persone molto più interessanti e divertenti del gioco che praticano o dei lavori che fanno (la storia del rigore più lungo – quella del portiere senza mano – quella dell’allenatore girovago che raccoglie tante improbabili vittore quanti impossibili incontri con personaggi della storia. Tralascio le note gradevoli di quel visionario di Galeano o la storia di Rigoberto Aguyar che si innamora della modella della Coppa Rimet e ne rimane totalmente ossessianto da seguirla per tutto il proprio tempo). Qui si “scontrano”, ancora una volta, le scuole. Quella di Toni “mister” Pollini, il profeta del "calcio all'italiana", del catenaccio, convinto per manifesta evidenza dell'inferiorità atletica dei propri giocatori, le cui uniche risorse a cui si può attingere per battere avversari più forti, sono, secondo lui, l'astuzia, la difesa accorta e il contropiede micidiale. E quella contrapposta “felsineo-naoniana” di Maurizio Mazzarella, che propugna un calcio d'attacco, dove le nostre squadre assumono l'iniziativa del gioco, anziché subire quella degli altri attraverso cambi tattici e inversioni di ruoli che a volte stupiscono gli stessi giocatori. Quella del modulo “del cambio continuo”, di giocatore e di ruolo, ne è un perfetto esempio. Così, quest’anno, ho anticipato i tempi e sono andato a farmi un giro a Clauzetto, un paio di settimane prima dell’avvenimento. Ho trascorso tre ore abbondanti – scusate la familiarità – con le “Zie”, le famose esecutrici di magistrali opere culinarie che ogni anno ci deliziano con portate sempre nuove o con riproposizioni di piatti ampiamente graditi nella precedente edizione. Abbiamo ripercorso questi anni di Memorial, ma anche di avvenimenti che hanno trovato cornice in quell’appendice di terra che artificialmente si allunga e sospende sulla piana del Tagliamento, via via inanellando altri ricordi (i loro moltissimi) tra Tribunale di Pordenone, accadimenti politici locali ed eventi in generale (vi rammento che a luglio, nella piazzetta, si tiene una delle più rinomate “convention di arte dolciaria”. Quest’anno, credo che le torte stese sui tavoli attorno alla fontana fossero almeno una ventina!!!). Prima di incontrarle, ho fatto la visita che si deve al “Padrone” di casa e uso la “P” maiuscola come forma di tributo e riconoscimento a una presenza che ci ha accompagnato per un po’ tutti i campi rettangolari negli ultimi anni. Chissà perché a me viene sempre in mente qualche partita giocata verso la costa romagnola. Forse perché accadeva spesso a primavera; forse perché l’aria del mare ti fa godere meglio il gusto del cibo a fine partita. E come per le icone che si fotografano e tramandano in uno spezzone di film, vedo l’avv. Brovedani che, con una mano in tasca e l’altra che tiene la sigaretta, passeggia attorno alla nostra panchina in attesa di un’altra partita: una delle nostre poi! Quindi mi sono fatto, con calma, tutta la scalinata che porta davanti alla chiesa e mi sono appoggiato al muretto a guardare la piana sottostante. Ogni volta, mi viene in mente Eugenio che, ottimo sportivo, mi racconta di quando si è fatto la salita in bicicletta: questo è un posto dove starei alla “fine”, mi dice sempre (“un pò più avanti nel tempo” aggiunge veloce). E anche lì, nonostante il luogo, senti la specialità dell’occasione. Il Memorial Brovedani (Franco) è anche questo qualcosa “in più”, una calamita che raccoglie e attira persone diverse, interessate al calcio solo saltuariamente o occasionalmente o un tempo che è andato. Non starò a raccontarvi che in una cassetta di legno, tipo frutta, sono raccolte, su fogli debitamente sottoscritti e datati – a volte con le generalità dei commensali – debitamente dettagliate, le ricette che hanno fatto da sfondo a questo evento che fin dall’inizio ho detto non essere solo calcistico. Ho passato tre ore veramente piacevoli – beh! sono tornato anche il 14 agosto per la “festa delle torte”, nonchè per la promozione dell’Associazione degli amici della biblioteca di Clauzetto – facendomi raccontare aneddoti e fatti, perchè ad ogni ricetta si legano dei ricordi che, man mano che si parla, fuoriescono legando persone, luoghi e avvenimenti in un arco temporale lunghissimo. Ce n’è un pò per tutti. E mentre parli, ti rendi conto della passione che “le Zie” nutrono per questo evento, di come lo attendano, preparino, di quanta accuratezza ci sia in tutto ciò che in qualche modo ne fa parte. E’ un mondo carico di affetto che si trasmette di anno in anno. Il risultato della loro maestria e passione lo vedete nelle foto che Enrico, quello-che-adesso–con-la-storia-del-blog-gioca-sempre, allegherà di seguito. Io, per l’accoglienza sempre ricevuta, e soprattutto per la qualità delle portate, mi limito a riportare qualcuna delle ricette uscite dalla famosa cassettina di legno. Viva il Memoril Brovedani! Viva noi! Ricetta: Pasticcio di verdure con base di crespelle Il piacere è sempre la base: quindi, verdure a piacere. Tante, colorate. Saporite. Immaginate un orto di un tempo. Vi ci infilate dentro e raccogliete quello che vi aggrada maggiormente. Magari usate gli occhi per sentire gli odori. Come quel vecchio marinaio che, stanco di viaggiare, voleva dipingere il rumore del vento. Qui è uguale. Zucchine, peperoni, melanzane, l’importante è trifolarli uno ad uno, abbondando di olio buono e corredando con una noce di burro – perché questo è l’unico condimento della preparazione. Solo per i peperoni ci si dedica un po’ con attenzione diversa: preparate un leggerissimo trito di cipolla, un po’ d’olio, finchè vi pare che basti e cuocete il tutto con un po’ d’acqua. A fine cottura salate e a fuoco vivo versate due cucchiaini d’aceto balsamico e due di zucchero e procedete con la cottura fino quasi a caramellare. Per la pastella per le crepes prendete 4 uova, 300 gr. di farina, 800gr. di latte, olio di mais, sale e pepe (mi hanno detto poco, ma immagino che se ve ne scivola un pò in più non succederà nulla di grave). Mescolare bene, con un po’ di passione, ma senza dimenticare che il segreto sta nel cucchiaio che deve essere di legno. Mescolare il tutto, aggiungendo il latte e l’olio finchè ne viene fuori una pastella liquida. In una padella una con una nocciolina di burro versare un mestolino del composto e cuocete da ambo le parti. Mettere uno strato di crepes nella pirofila e ricoprire con le verdure – prima zucchine coperte di parmigiano grattugiato; poi crepes e sopra peperoni e parmigiano grattugiato; poi, con le melanzane, e via con le verdure che avete scelto di raccogliere nell’orto. Il burro c’era, un po’ d’olio anche, quindi la besciamella non serve. Non mettetela proprio. Aggiungete un po’ di parmigiano e poco burro. Mettete il tutto in forno a 200 gradi circa, fino alla cottura, facendo attenzione che il composto non si rosoli troppo. Gnocchi della miseria 4 persone – 700 gr. di farina bianca, ¾ di litro d’acqua, sale, zucchero, cannella in polvere, burro fuso Sistemate la farina bianca in una terrina sufficientemente capiente, quindi aggiungete lentamente dell’acqua che avete intiepidito: questo particolare è molto importante, poiché si evita la formazione di fastidiosi grumi. Mescolate molto bene il tutto, fino a ottenere un impasto liscio e compatto, poi coprite la terrina con un tovagliolo e lasciate riposare l’impasto per almeno un’ora a temperatura ambiente. Trascorso questo periodo, portate a ebollizione un’abbondante quantità di acqua salata in una pentola capiente e, utilizzando un cucchiaio da cucina, versateci delle cucchiaiate di pastella. Dopo pochi minuti, quando gli gnocchi vengono a galla, prendeteli con un mestolo forato, scolateli molto bene e versateli nel piatto di portata. Infine cospargete abbondantemente con zucchero, la cannella in polvere, un’abbondante dose di burro, che avrete precedentemente fuso. Serviteli immediatamente: gli gnocchi della miseria vanno gustati caldi. Dolce di mandorle 250 gr di zucchero, 250 gr di mandorle con la buccia, 7 chiare d’uovo, 1 bustina di vanillina, un pizzico di sale Tritate le mandorle con la macchina e unite allo zucchero le chiare montate a neve, un pizzico di sale e la vanillina. Imburrate una tortiera di circa 20 cm e cucinate il composto a 160 gradi per una ventina di minuti. Semifreddo al torrone 200 gr di zucchero, ½ litro di panna fresca, 150 gr di torrone, 100 gr di cioccolato fondente, 8 uova Mescolare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema omogenea; montare la panna e mescolare con gli albumi montati a neve e la crema preparata prima. Inumidite una terrina o uno stampo di vostro gradimento, metteteci uno strato di crema e sopra uno strato di torrone sbriciolato e ricoprite con un altro strato di crema; mettete in frigo fino al momento di servire, deve risultare – infatti – ben solido. Lasciatelo un po’ fuori e ricoprite con cioccolato fuso. Crostata tirolese Per la pasta prendete 300 gr di farina, 150 gr di zucchero, 2 tuorli, 165 gr. di burro, 1/2 una bustina di vanillina e un pizzico di sale Ripieno: 1 kg di mele, 150 gr di zucchero, 100 gr di uvetta, 50 gr di burro, 50 gr di amaretti, 50 gr di pinoli, rhum, un pizzico di cannella, latte.
. Fate rinvenire l’uvetta nell’acqua calda, quindi scolate e asciugate, raccogliete in una terrina, annaffiate con mezzo bicchierino di rhum e lasciate riposare in un recipiente coperto. Preparate la pasta. In una terrina lavorate il burro con un cucchiaino di legno. Preparatevi lo zucchero, la vaniglia, il sale, i tuorli e la farina setacciata. Versate l’impasto sulla ____________ e quasi senza lavorarla fatene una palla che, coperta con un tovagliolo, lascerete riposare per circa un’ora. Intanto sbucciate le mele, tagliatele a fettine e, fuoco vivo, insaporitele nel burro. Unite lo zucchero e appena sarà del tutto assorbito, togliete il recipiente dal fuoco e lasciate raffreddare. Riprendete la pasta dividendola in due parti, una un po’ più grande dell’altra. Ponete nel centro di una tortiera imburrata la più grande e comprimendola con la mano foderate il fondo e il bordo del recipiente. Versatevi sopra le mele alle quali avrete aggiunto l’uvetta, gli amaretti schiacciati e la cannella. Coprite con il resto della pasta che distendete con il matterello. Comprimete bene gli orli e piegateli verso l’interno della tortiera pizzicandoli con le dita. Bucherellate con la forchetta la superficie della crostata e “lucidatela” con un po’ di latte. Cuocete a fuoco moderato per circa 45 minuti. Sfornate quando è fredda. Ma servite, se potete, il giorno dopo, spolverando di zucchero a velo. Timballo d’estate 100 gr di farina, ½ litro di latte, 4 uova, un bicchierino di marsala, 70 gr di burro, 1 kg di pomodori pelati, 50 gr di parmigiano, 2 cipolle, 3 carote, sedano, basilico, sale, pepe e olio.
. Preparate la salsa: fate rosolare con olio e 60 gr di burro le cipolle, le carote e il sedano finemente tagliato. Versate un bicchierino di marsala e quando questo sarà evaporato unite i pomodori pelati, qualche foglia di basilico, sale, pepe e fate cuocere a fiamma moderata per circa due ore. Mettete la farina in una terrina, scioglietela con il latte tiepido, salate e incorporatevi le uova ben battute una per volta e mischiate finchè gli ingredienti saranno completamente amalgamati. Scaldate un padellino di ferro, ungete con burro e versate due cucchiaini del composto preparato in precedenza avendo cura che si distribuisca omogeneamente sul fondo del recipiente. Fate dorare la frittatina da entrambe le parti, poi adagiate su un piatto e lasciate raffreddare. Eseguite questa operazione fino all’esaurimento degli ingredienti. Imburrate una pirofila e metteteci all’interno la frittatina, conditela con uno strato della salsa preparata e del parmigiano grattugiato. Mettete sopra un’altra frittatina e continuate così alternando gli strati. Terminate con uno strato di salsa e parmigiano. Passate la pirofila in forno a temperatura moderata per circa trenta minuti. Servite il timballo ben caldo. Plumcake salato 330 gr di farina “00”, 250 gr di prosciutto cotto a fette spesse, 180 gr di burro, 150 gr Emmenthal, 100 gr di panna liquida, 3 uova, senape, prezzemolo, lievito per torte salate, sale, pepe, noce moscata, burro e farina per lo stampo.
. Lavorate bene il burro e quando sarà ben montato unite le uova una alla volta. Mescolate con energia e aggiungete sale, pepe e una grattatina di noce moscata, mezzo cucchiaino di senape e un ciuffo di prezzemolo tritato. Tagliate a dadini il prezzemolo e l’Emmenthal, infarinateli leggermente e poi uniteli al composto di uova. Incorporate 300 gr di farina con una cucchiaiata di lievito e aggiungete la panna. Mescolate finchè il composto risulterà omogeneo, versatelo in uno stampo rettangolare da cake imburrato e cuocete in forno a 180° per circa 50 minuti. Prima di sfornare lasciate riposare per 10 minuti. In alternativa potete sostituire l’Emmenthal e il prosciutto cotto con 150 gr di pomodorini secchi tritati e 100 gr di olive taggiasche. Gli altri ingredienti restano invariati. Questa versione è più estiva e il piatto va tagliato a fette e ricomposto prima di servire. Dolce di ricotta alla mia maniera Pasta frolla – 300 gr di farina, 50 gr di fecola, 200 gr di burro, 200 gr di zucchero, 2 uova, un tuorlo, 1 pizzico di sale, un limone, vaniglia. Lavorare il burro con lo zucchero. Unire uova e tuorlo e mescolare fino a ottenere un composto spumoso. Aggiungete il sale, la vaniglia, la scorza grattugiata del limone e la farina. Amalgamare il tutto fino ad ottenere un impasto morbido. Distribuite l’impasto sul fondo e lungo il bordo della tortiera senza lasciarlo riposare. Per il ripieno prendete due chiare d’uovo, 400 gr di ottima ricotta, 150 gr di zucchero, acqua di fiori d’arancio. ____________ molto bene nel mixer e versare circa 150 gr di marmellata di limoni, possibilmente fatta in casa, aggiungere la crema e amalgamare. Foderare il fondo e i bordi di una tortiera grande e versare l’impasto. Coprire con le rondelle dei limoni della marmellata e infornare a 180° circa, per una quarantina di minuti. Stemperare un po’ di marmellata con un po’ d’acqua e quasi a fine cottura spennellare la torta. Finire la cottura. Torta alpina 250 gr di cioccolato fondente, 250 gr di zucchero, 250 gr di burro, 100 gr di farina tipo “00”, 125 gr di mandorle tritate, 6 uova intere, sale e una bustina di vanillina.
. Armarsi di pazienza, perché in questo dolce non si mette il lievito. Va lavorato a mano con un cucchiaio di legno per una quarantina di minuti. Mescolare burro e zucchero fino a farne una crema, aggiungere la farina e mescolare il cioccolato fuso e, infine, le mandorle tritate. Se avete le noci di casa il gusto sarà indubbiamente migliore. Sbattere bene le sei uova, con la forchetta - non usare la frusta elettrica, preziosa in molti casi ma che, come ho detto a Vincenzo, durante la cottura gli ingredienti tendono a separarsi - e aggiungerle alla crema ottenuta con sale e vaniglia. Cuocere per circa 40 minuti a fuoco medio, 165° circa. Bisogna fare attenzione a non cuocere troppo per farla rimanere morbida all’interno. Semifreddo Antonello 300 gr di zucchero semolato, 100 gr di cioccolato fondente, 50 gr di farina tipo “00”, 25 gr di burro, 11 uova, marmellata del gusto preferito, 12 cucchiaiate di marsala e 6 di cognac, ½ litro di panna e 2 fogli di colla di pesce.
. Foderare con un foglio di carta oleata una placca da forno o una tortiera rettangolare, larga circa 24 cm; ____ , poi imburrare la carta. Versare in una zuppiera tre tuorli, unire 50 gr di zucchero e con una frusta mescolare bene fino ad averli montanti. Unire, quindi, la farina facendola cadere a pioggia da un setaccio. Quando sarà bene amalgamata, aggiungere gli albumi montati in neve ben soda, mescolando con delicatezza per non smontarli. Aggiungere e amalgamare 1 gr di burro fuso e versare nella tortiera già preparata. Livellare il composto e metterlo in forno, che sarà già caldo (circa 200°), lasciandolo per non più di cinque minuti. A cottura avvenuta, capovolgere la tortiera su un tovagliolo inumidito e lasciare riposare per circa mezz’ora. Levare la placca e la carta e stendere sulla pasta uno strato di marmellata, aiutandosi con un tovagliolo, arrotolare ben stretta la pasta, avvolgere il rotolo nel tovagliolo e lasciarlo riposare. Ammorbidire in acqua fredda la colla di pesce. Grattugiare il cioccolato. Versare in una casseruola otto tuorli d’ovo unendo lo zucchero rimanente e con una piccola frusta sbatterli bene sino a perfetta montatura che li renderà soffici _________ . Aggiungere un poco alla volta le cucchiaiate di Marsala e di seguito quelle di cognac. Mettere il recipiente a bagnomaria e, sempre mescolando, lasciarvelo sino a che sarà diventato ben gonfio e montato e solo allora toglierlo dal fuoco. Strizzare la colla di pesce, metterla in un tegamino e lasciarla sciogliere a fuoco bassissimo. Unire alla crema amalgamando ben bene e poi dividere a metà. Versare la cioccolata grattugiata in una casseruola, unire una cucchiaiata di acqua e porre il recipiente sul fuoco e, continuando a mescolare, sciogliere la cioccolata e unire a metà della crema. Quando le due creme si saranno raffreddate, montare la panna. Dividere la panna ben montata a metà ed unirla alle due creme. Imburrare abbondantemente uno stampo, a pareti lisce, dalla forma desiderata. Levare il rotolo dal tovagliolo e con un coltello affilato tagliarlo a fettine rotonde e sottili. Foderare con le fettine lo stampo imburrato. Versare nello stampo, prima la crema al cioccolato livellandola bene, poi quella gialla. Porre lo stampo nel reparto più freddo del frigorifero per qualche ora. Al momento di servirlo immergere per un istante lo stampo in acqua bollente, asciugarlo e capovolgere sul piatto di portata.
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P.S. (le foto delle pietanze sono disposte alla rinfusa e non coincidono necessariamente con il contesto della ricetta)
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martedì 23 dicembre 2008

Risultati del sondaggio demoscopico: "Che cosa pensi quando Angelo Casucci dichiara: «mi sembra di aver fatto la mia partita»???"

. 1) Non sarebbe male se ogni tanto partecipasse anche alla nostra... 37% (9 voti) . 2) Chi cazzo è Angelo Casucci?!? 33% (8 voti) . 3) E' vero. Speriamo che prima o poi faccia quella di qualcun altro... 12% (3 voti) . 4) Ma con tutti i posti... proprio qui dovevi venire a farla?!? 8%(2 voti) 5) Gli serve un po' di sana auto-critica, unita ad auto-ironia e ad un sensibile abbassamento dell'auto-stima 8% (2 voti) .

AMATORI - Finisce in parità il derby col Sedrano. Esordio di Giovinco Gurnari! (di Alberto Rumiel)

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SEDRANO (PN) - Domenica 21.12.2008, in una splendida giornata di sole, si contendono a Sedrano la locale squadra “Polisportiva S. Giacomo” e gli avv. ti Pn. Gli uomini di Pollini si presentano all’appuntamento dopo le aspre polemiche conseguenti all’increscioso episodio che ha visto come protagonista il vulcanico Angelo Casucci. Preoccupano lo spogliatoio soprattutto le voci che serpeggiano in ambiente cinematografico. Sembra infatti che un noto regista americano abbia già contattato il Nostro per un ruolo da protagonista nel nuovo colossal Hollywoodiano dal titolo: "Il Caso Casucci II – La rivolta dell’Intoccabile". I più maligni ritengono che dietro alla proposta cinematografica ci sia proprio Toni Pollini il quale starebbe spingendo per un trasferimento Oltreoceano del Ribelle. Altri, più realisti, pensano che tutto rientri nell’”affare Beckham”... Attendiamo futuri sviluppi e torniamo al “calcio giocato“… I neroverdi scendono in campo con Leo Tiracca tra i pali. L’Intoccabile, Travergola, Bellotto – Bellotto – Bellotto ­– (dov’è?) Bellotto, Babbo Natale Vissat e Jack lo Squartatore Da Ros, dietro. Sarcy, Brovedinho e Stella Stellina, in mezzo al campo. Tirelli e Vicenzotto davanti. Inizia la partita e il modulo adottato da diverse giornate dai neroverdi, il c.d. “regalo di Natale”, non riesce a dare i suoi frutti tant’è che gli avvocati subiscono dagli avversari solo un tiro “a voragine” deviato sulla traversa da un attento Tiracca. Cambia il risultato al 15° quando Travergola spinge leggermente un avversario nei pressi della linea di fondo. Per l’arbitro è calcio di rigore. Tiro alla sinistra del portiere e 1 a 0 per la Polisportiva S. Giacomo. Ristabilito il corretto ordine delle cose, la partita riprende e Tirelli è costretto ad abbandonare il rettangolo di gioco a causa di un infortunio muscolare. Dentro il bomber Giovanni Tatanka Celano… Gli avvocati concludono la prima frazione di gioco senza un tiro nello specchio della porta. Solita girandola di cambi tra i due tempi. Pollini spinge sull’acceleratore ed entrano Koala per Tiracca, Contento per Travergola e Giovinco Gurnari per l’Intoccabile. Sarcy, Brovedinho e Giovinco Gurnari compongono un centrocampo delle meraviglie in grado di coniugare elevato tasso tecnico ed altissimo tasso alcolemico e sulla fascia Da Ros lo Squartatore fa posto a Boss Kian. Cresce il ritmo e gli ospiti in due occasioni sfiorano il gol con Tatanka. Il Bisonte Neroverde non inquadra lo specchio, prima, con una piroetta alla Carla Fracci, conclusasi con un colpo di tacco, poi, con una capocciata ad incrociare. Spettacoli d’arte varia tra il il 15° ed il 20°. Si segnalano un bel “posticipo” a centrocampo di Babbo Luisa Vissat, un’esibizione dei Cugini di Campagna a bordo campo, una lezione di teologia di Bellotto, Bellotto, Bellotto (dov’è?) Bellotto alla pecorella smarrita Boss Kian… e l’ingresso del Prof. Tauro. Proprio quando tutto sembra concludersi come il più scontato dei copioni, alle 11.15 ora locale, lo Spirito Santo scende su Boss Kian che, servito da Giovinco Gurnari, brucia sullo scatto un avversario, si presenta dinanzi al portiere e lo penetra… con un tenero pallonetto. 1 a 1. Il gesto tecnico, definito dai buongustai come il “Mestolo alla Boss Kian”, farà sicuramente parlare di sè. Fuori uno stremato Tatanka e spazio per l’acciaccato Rumnold che si posiziona al centro dell’attacco. Vicino al gol quest’ultimo al 35° quando, sugli sviluppi di una splendida azione, con una mossa di kung fu, anticipa il difensore obbligando il portiere al miracolo. Sul capovolgimento di fronte un episodio che non ha nulla a che fare con il calcio. Koala, alle prese con una foglia di eucalipto, veniva ripetutamente ed accidentalmente colpito da un oggetto dalla forma sferica. Nessuna lesione per lui, solo tanta paura. 1 a 1 e arrivederci al 2009.
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Le pagelle del Koala
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Da Ros 6 (De Col 6.5), Casucci 6 (Contento 6), Bellotto 6, Pergola 5.5 (Boschian 6.5), Da Ros 6 (Gurnari 6.5), Luisa Vissat 6.5, Stella 6, Sarcinelli 6, Brovedani 6 (Tauro 6), Vicenzotto 6.5, Tirelli 6 (Celano 5.5) (Rumnold 6). .

lunedì 15 dicembre 2008

Serata di gala con assegnazione dei premi "Oscar" e incursione di... "Paolo Natale"!

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PORDENONE - E' stata un vero successo la serata di sabato scorso tenutasi all'Osteria "Al Teston" in occasione della cena natalizia di squadra. I 34 partecipanti, oltre ad aver goduto del ricco ed apprezzato menù proposto dall'oste, sono stati allietati dalla pregiata innovazione introdotta quest'anno (e che diventerà, d'ora in avanti, un appuntamento irrinunciabile): l'assegnazione degli Oscar per l'annata calcistica! Un brillantissimo Paolo Dell'Agnolo ha intrattenuto con maestria l'attenta platea, distribuendo i premi ai vincitori. Momenti di commozione vivissima si sono avuti quando il "Gualco" ha recitato con grande trasporto il pezzo "deamicisiano" tratto dal Blog che narra la storia del "fantasista del Testaccio". Infine si è dovuta registrare anche la molesta incursione di "Paolo Natale" che ha distribuito doni (e non solo...) a molti dei presenti... In chiusura il tradizionale discorso di mister Pollini che, ricordando i fasti (?) dei tempi che furono, ha semplicemente invitato la squadra a... "VINCERE... YES ... CAN!!!". Tornando alle menzionate premiazioni, riportiamo di seguito i nomi dei trionfatori della serata e la motivazione per l'assegnazione del premio: - PREMIO SUPPORTER DELL’ANNO “GENERALE CELANO” Per la splendida novità e la frizzante esuberanza dimostrata nella condivisione dello spirito di squadra. Per aver dato da bere agli assetati, dato da mangiare agli affamati, soddisfatto altre piccole fugaci esigenze, ma soprattutto per la dedizione e lo sprezzo del pericolo messi in luce nel tentativo di recuperare la famiglia Casucci dispersa in quel di Pienza: il premio “GENERALE CELANO” supporter dell’anno 2008 va... alle "POLLINI’S ANGELS" (ritirano il premio Laura & Cristina). - PREMIO COPPIA DELL’ANNO “SANDRA E RAIMONDO” Per lo splendido affiatamento dimostrato. Per l’eleganza dei modi di Lei, per il sorriso coinvolgente di Lui. Per l’essere rimasti uniti nei momenti più difficili, fulgido esempio per le giovani coppie che si sono aggregate alla nostra squadra. Per la reciproca assistenza nei periodi più bui della malattia, ma soprattutto per l’amore dimostrato nella cura del “Bambino”: il premio coppia dell’anno “SANDRA & RAIMONDO” va a... Pippo & Sarci (ritirano i vincitori). - PREMIO “SIPARIO DELL’ANNO” (A farla da gran padrone è stata indubbiamente la famiglia Casucci in tutti i suoi esponenti) Si rende necessario procedere con le nomination: 1) Angelo CASUCCI e Paolo LUISA VISSAT: autori di una moderna rivisitazione del dramma dell’attuale società, rappresentato dall’incompatibilità di coppia “Una fascia è troppo piccola per noi”, sottotitolo “O togli me o togli lui”. 2) L’intera famiglia CASUCCI: autrice involontaria del film “Toni ci siamo persi a Pienza”, meglio conosciuto come “4 adulti ed 1 satellitare. Ma, a sopresa, signore & signori, the winner is, anzi…, are: “Roberto CASUCCI e Toni POLLINI” con la partecipazione speciale di Luca BOSCHIAN (nel ruolo della maglia n° 15) e dei 10 albanesi del Villaggio del fanciullo, protagonisti dell’opera buffa dialettale in tre atti “No te magni il paneton!” (ritirano il premio Toni Pollini, Roberto Casucci e Luca Boschian, mentre i 10 albanesi si stanno occupando, su incarico di tale Bellotto-Bellotto-Bellotto, dell’autovettura del Pollini).
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- PREMIO “GIOCATORE INTELLIGENTE… CALCISTICAMENTE” Duttile e sinuoso. Ha dominato con maestria centrocampo e difesa. Un conforto per tutti i compagni, una scarpata per ogni avversario. Giurista sottile, si è distinto per acute considerazioni in tema di goal “preterintenzionale”. Figlio desiderato e puttaniere impenitente… Il premio “ RUMNOLD CALCIATORE INTELLIGENTE 2008” va a… Alberto Rumiel (ritira il premio il vincitore). - PREMIO SPECIALE DELLA CRITICA Sferzante come le rasoiate di Angelo Casucci. Fustigatore dei costumi, arbiter elegantiarum. Braccio severo della legge ed eterno arto superiore di primate. Ritrovatosi dopo breve crisi di identità favorita da inimmaginabili somiglianze, vince il premio speciale della critica “STACCA, STACCA… STACCA IL CAZZO!” il nostro... "TRAVERGOLA" (ritira il premio il vincitore). - PREMIO “IL MOMENTO DELL’ANNO 2008” (Il premio più importante che, d’ora in avanti, segnerà il riconoscimento per l’evento sportivo più significativo della stagione calcistica) Muscoli, cuore e polmoni al servizio di cervello e tecnica sopraffina. Per l’attaccamento alla squadra dimostrato macinando chilometri sul campo e sulle avio-ferrovie italiane. Per il gesto più spettacolare che ha contraddistinto l’annata calcistica, vince il premio che d’ora in poi porterà il nome di “CUCCHIAJO DE GUALCO”... il fantasista del testaccio Glauco Zaccardi (ritira il premio il vincitore). .

domenica 14 dicembre 2008

Un pareggio movimentato contro la Valcolvera...

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SEDRANO (PN) - Il mondo del calcio si era fermato per concentrare tutta l'attenzione sull'attesa gara dei "ramarri" (unica partita disputata in tutta la regione!) che segnava il ritorno del "fantasista del Testaccio". Possiamo già anticipare che la presenza in campo del "Gualco" non è passata inosservata... L'undici casalingo di nero vestito si schiera con il "Koala" in porta, "Rumnold" a dirigere la difesa composta da Pergola, Contento e il ribelle (poi spiegheremo...) Casucci, nel mezzo Vissat, Stella, "Brovedinho" e il "Gualco", in avanti Tirelli e Vicenzotto. Dopo aver consumato il tradizionale rito del "gol a freddo degli avversari" (l'attaccante viene volutamente lasciato libero di calciare dal limite dell'area: "Koala" impallinato!), la gara puo avere inizio. Il primo giocatore a mettersi in luce è il nostro amato "Kaptàno" che intavola con gli avversari (compresi quelli in panchina) un simpatico siparietto - che durerà all'incirca per tutto il primo tempo (!) - fatto di botte (quelle che lui distribuisce in campo) e risposta. Il momento topico si ha quando il "nostro", dopo la terza entrata a valanga con avversario agonizzante steso "a pelle di leone", trova anche il tempo di catechizzare gli avversari («Troppa televisione!!!»): la panchina della Valcolvera insorge, inveendo sull'apprezzato concittadino e invitando l'arbitro, visibilmente divertito, a prendere provvedimenti. Tutto molto bello. Nel frattempo la gara prosegue. I neroverdi vanno vicini al pareggio con il "Gualco" che per un attimo si distoglie dal compito affidatogli storicamente dal buon Nereo Rocco («Colpì tuto quel che se move! Se cjapè anca il balon no importa!») e si presenta in area a tu per tu con il portiere che è bravo a chiudergli lo specchio della porta e a respingere. Prima del the caldo, il "Koala" dimostra uno straordinario colpo d'occhio: attiva i sensori e battezza fuori dallo specchio un tiro che effettivamente (dopo essersi infranto sulla traversa) finisce sul fondo. Complimenti al marsupiale. Nell'intervallo il fattaccio: Casucci viene invitato a calzare le comode ciabatte da doccia da Pollini ma, udite, udite, il "nominato" disobbedisce e si rifiuta clamorosamente di togliere gli scarpini!!! Risultato: fuori Contento e "Brovedinho", dentro Boschian, Iodice e soprattutto... il ribelle Casucci! Fatto increscioso sul quale, temo, potranno esservi ripercussioni in futuro... La squadra si dispone meglio in campo e prende in mano le redini della partita. Dopo pochi minuti un elemento della Valcolvera non resiste alla tentazione e paga con il cartellino rosso diretto l'immensa soddisfazione di rifilare una gran bella scarpata da dietro al "Kaptàno". Più tardi il direttore di gara, forse condizionato dal frequente "suon di arti" che proveniva dal centrocampo (e con l'evidente intento di risparmiare ulteriore fatica a colui che aveva fatto già tanta strada...), ristabilisce la parità numerica tra le squadre estraendo il secondo giallo per il "Gualco" che dimostra sportivamente di accettare il regolamento ("ogni dieci entrate sull'uomo, un cartellino"). Da un "raptus pallavolistico" consumato nella propria area da un difensore avversario giunge l'occasione più ghiotta per pareggiare: rigore! Sul dischetto vanno Tirelli e Boschian, rapido conciliabolo, il secondo se ne va imbronciato ed il primo calcia abbondantemente fuori! Scarica di moccoli e poi si riprende... I "ramarri" non si scoraggiano ed ottengono di lì a poco il meritato pareggio: il pressing asfissiante a centrocampo induce all'errore l'avversario che con uno scellerato retropassaggio spedisce in porta Vicenzotto che ringrazia e infila l'estremo difensore in uscita con un piatto preciso e angolato. Gli ospiti accusano il colpo e rischiano di capitolare quando "Tatanka" Celano (neoentrato), trovatosi in beata solitudine all'altezza del dischetto del rigore, invece di battere a rete, controlla la palla con uno stop a seguire... molto a seguire... e l'azione sfuma (il custode riferisce di aver visto in tarda serata il "bomber" in aera che stava finendo di coordinarsi per domare la sfera). Prima del triplice fischio finale, ancora l'orsetto marsupiale sugli scudi. Prima con una scenata isterica in seguito ad un invito ad "uscire", che lo porta a vagare lontano dalla porta in stato confusionale, farneticando sul suo passato calcistico («Son vent'anni che gioco a pallone!!!»), mentre l'azione d'attacco avversaria è in pieno svolgimento; poi con uno strepitoso intervento "alla Peruzzi" che evita un gol già fatto. La gara si conclude quindi con un equo pareggio, grazie anche alla preziosa collaborazione offerta dal palo della porta difesa da De Col (colpito in piena faccia allo scadere... il palo, non il "Koala"!). Merita infine una segnalazione veloce lo schieramento ammirato sul fronte destro dei "ramarri" che vedeva Vissat e Casucci disposti rigorosamente a "filare di vite di Rauscedo" ("Gualco" dixit). Poi tutti a cena in attesa dell'arrivo di "Paolo Natale"...
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LE PAGELLE DEL "KOALA"
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De Col 6.5; Casucci 5.5; Rumiel 6; Pergola 6.5; Contento 6 (Boschian 6); Kaptàno 6.5; Gualco 6.5; Brovedani 6 (Iodice 6); Stella 6; Tirelli 5.5; Vicenzotto 6.5. Pollinigson 6.5
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sabato 13 dicembre 2008

Maltempo: fermi tutti i campionati, giocano solo gli Avvocati PN... per "Gualco"!

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PORDENONE - Quando si dice che l'amore muove ogni cosa... Questa storia che mi accingo a raccontare è, nella grandezza della sua semplicità, profondamente commovente (De Amicis a confronto fa la figura dell'essere abietto e senza "cuore"). Il "Gualco" (nome fittizio) cresce nell'entroterra romano, nel quartiere del Testaccio, manifestando sin dalla più tenera età una smisurata passione per il calcio e per una delle due squadre della capitale, quella vera (continuiamo volutamente a non dare riferimenti di alcun genere, per mantenere il racconto nella scia dell'assoluto, slegato dalla banale realtà di tutti i giorni). Il frugolo cresce (a suon di pajate e code alla vaccinara... porzione abbondante... "Beh, se 'ste patate nun le magna propio nessuno... Ahò, a oste, che me devo strozzà?!? Pure 'na bottigliata de vino de li castelli... Ahò, che er desserte nun ce l'avete? O sostituimo co' 'n'abbacchietto và... De che?!? E vabbeh, famose pure 'sti du spaghi... Ahò, che lo volemo lascià mezzo vivo e mezzo morto 'sto caffè?!? E porteme l'ammazza caffè che 'o giustiziamo và...". Ehm, scusate la piccola digressione...), al pari della sua innata passione, assimila nella maturazione i veri valori dello sport e si fa paladino di quei principi che costituiscono l'essenza di ogni sana competizione agonistica: la lealtà ed il rispetto del rivale. Diventa adulto e, come spesso accade, i fatti della vita lo sradicano dalla sua terra natia per catapultarlo nel profondo nord (dove si parla il friulano...). Lì si ambienta in fretta grazie anche all'inserimento, con un ruolo che ormai negli anni ha fatto suo (fantasista), in una squadretta locale. Lì vive la profonda esperienza che gli vale l'appellativo di "Mosè del balon" ("salvato dal calcio"). Poi il ritorno, tra le lacrime "clauzettane", nella capitale ("L'acqua acetosa" e poi, addirittura, il "Maestrelli") ed il cuore, proprio "quel" cuore forte salvato dal calcio, che rimane con la squadra. Infine le occasioni, preziosissime, per ritrovarsi con i compagni sul rettangolo verde e/o imbandito, con il rischio talvolta di "Ronaldizzarsi" o di lasciare ad altri il privilegio del volo... E veniamo infine ai giorni nostri. Il maltempo che imperversa senza tregua su tutta la regione: le massime autorità del calcio si riuniscono e decidono di sospendere tutti i campionati! Anche la gara che il "Gualco" è venuto a disputare, oggi, percorrendo a piedi (con gli scomodi scarpini bullonati) centinaia di chilometri. Qualcosa si muove: l'"Uomo-che-tutto-può" intercede presso le alte sfere e, come per magia, giunge l'atteso annuncio: la disfida calcistica avrà luogo! I riflettori dunque saranno puntati lì, a Sedrano, dalle 14:30 in poi, dove si terrà la sola ed unica partita di calcio in regione (tra Amatori e dilettanti!) per rendere omaggio al... "Gualco"! In conclusione (depongo il fazzoletto, ormai zuppo...), la domanda che certamente sorge spontanea a ciascuno di noi: che senso ha non vincere la partita in una giornata come questa??? Ai posteri l'ardua sentenza...
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mercoledì 10 dicembre 2008

Happenings: sabato 13 dicembre (ore 20:00) cena pre-natalizia di gruppo...

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PORDENONE - Eccoci giunti all'ormai tradizionale e graditissimo appuntamento di fine anno che riunisce i "ramarri" intorno ad una tavola... adeguatamente imbandita. Anche quest'anno la cena pre-natalizia si terrà presso l'Osteria "Al Teston" di Pordenone, che rientra nel novero degli sponsor della squadra. Per l'occasione (sentitissima) la "famiglia" sarà quasi al gran completo, raccogliendo anche i figlioli sparsi in giro per l'Italia, come il "Gualco". Il "Fantasista del Testaccio", munito del suo proverbiale ed ormai inseparabile cucchiaio, salirà infatti da Roma anche per offrire il proprio contributo sul rettangolo verde nella sfida calcistica pomeridiana, che anticiperà la feroce battaglia serale sull'altro rettangolo... quello imbandito. La cena, proposta alla modica cifra di € 28.00, si articolerà nel seguente menù che vi offriamo in anteprima assoluta:
Antipasti: - crema di patate con radicchio e pancetta croccante; - crudo di San Daniele. Primi: - ravioli di patate con formaggio salato e funghi; - saccottino con radicchio e castagne. Secondo: - filettino di maiale con salsina al cabernet e patate. Dessert: - tortino caldo al cioccolato; - panettone. Bevande: - acqua, vino, caffè, digestivo, ecc. Et voilà! Al termine della serata verrà sorteggiato (tra i sopravvissuti) il fortunato che avrà il privilegio di indossare le vesti di Babbo Natale per rallegrare i compagni e distribuire i doni...
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martedì 9 dicembre 2008

Amatori: la situazione dopo l'8^ giornata

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PORDENONE - L'ottava giornata di campionato è stata pesantemente condizionata dal maltempo che ha permesso lo svolgimento di tre sole gare. Oltre alla sfida che vedeva opposti gli Avvocati PN al Fontanafredda 1, è stata rinviata infatti anche Pol. San Giacomo - Aviano Football Club. Le tre partite disputate, hanno fatto registrare la vittoria di misura del San Dan (balzato al secondo posto) contro l'Acar Roveredo e due pareggi rispettivamente tra la capolista Fontanafredda 2 e Fiaschetti (2-2) e tra Pol. Valcolvera e Calcio Pleif (0-0). A questo punto la classifica va necessariamente presa con le molle, così come l'ultimo posto (seppure in folta compagnia) occupato dai "ramarri"...
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giovedì 4 dicembre 2008