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sabato 25 dicembre 2010

La historia que pudo ser! (di "Locorotondo Production")

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PORDENONE – Cari Amici, sembra che per il giorno di Natale si stia consolidando una gradevole tradizione: un "pezzo romantico" a sfondo calcistico regalato ai lettori, passeggiando tra le pagine di qualche libro, tra realtà e finzione. Questa volta abbiamo voluto celebrare una "persona a caso" ed abbiamo chiesto di farlo ad una "squadra inedita": eccovi allora un marchio nuovo, sconosciuto, per la gioia di chi ama i libri, di chi ama leggerli e di chi ama pigramente farseli raccontare, gustandone bocconi succulenti, un marchio che speriamo di poter incontrare nuovamente (o magari spesso...) sul nostro Blog. Buona lettura e... BUON NATALE!!! In tempi non proprio recenti, quando iniziai a militare con i “più grandi”, il caro e compianto “libero” prematuramente scomparso che molto (non di calcio) mi insegnò, Franco Zucchet, soleva dire - accingendosi a calciare una punizione in prossimità della porta avversaria - «Ghe dago de tango». Non so se fosse un “provincialismo” di ciò che già nell’Argentina degli anni ’30, con il cinema sonoro, iniziava a muovere i primi passi quando Luis Mandrini con "Los tres berretines", metteva al centro dell’opera tre passioni popolari: il tango, il calcio e la radio. Non so se l’origine fosse la stessa, ma il connubio resta. E ancora, a testimoniare un legame tra le due “arti”, Paolo Conte, in riferimento all’evoluzione del calcio moderno, dice: «Il football moderno è molto più veloce di quello del passato, dovremmo concludere che una partita di oggi ha più ritmo di una partita di calcio classico. Ma non è così: velocità e ritmo sono cose diverse, parola di musicista». Ecco, ancora una volta il ritmo. Una sorta di musicalità sempre presente. E da altre fonti: «Giocavano a palla da ragazzini e non immaginavano di danzare. Non sapevano che esistesse la Scala, l'Opera, il Covent Garden: a loro bastava giocare in strada, correre, lottare cercando di non farsi carpire la palla. Poi, gradatamente, realtà e sogno si sovrappongono: resta l'estro e resta il ritmo, il samba, per esempio, ubriacare gli avversari prima di infilare il pallone in rete di sinistro». Sono gli anni ’60, fatti di strade non tutte ancora asfaltate (ma neppure oggi lo sono!) e di autovetture di formula uno che non arrivano a 200 km orari, il computer, il cellulare e molti altri strumenti oggi normali, non erano neppure immaginabili. E’ il tempo delle radio private che, per ovviare al divieto di trasmettere, in Inghilterra, posizionano navi in acque nei mari del Nord e lanciano brani memorabili (chi non lo ha visto, noleggi “I love Radio rock”, una commedia brillante su quel fenomeno e quel tempo: una colonna sonora da brivido). E’ l’epoca di un calcio, esistito veramente, il cui insegnamento era la-palla-arriva-stopparla-di-petto-mettere-a-terra-guardare-e-passare (che oggi riduce sempre più i tempi delle fasi fino ad annullarle), il possesso di palla non lo calcolava nessuno, di un tiro molto forte si diceva "che cannonata" mentre oggi se ne calcola la velocità (credo fossero famosi, in questo senso, i tiri di Gigi Riva e quelli di Eder, il brasiliano), la serie delle Figurine Panini erano un must, chi batteva una rimessa laterale o un corner doveva stare molto attento a schivare gli spettatori. Un tempo in cui i numeri erano definiti: il ”7” faceva l’ala destra e l'”11” la sinistra e non era necessario seguire l’estro di sport d’oltremanica che probabilmente hanno dato il via a improbabili progressioni numeriche rappresentati sulle magliette; e i “nomi”? Che vezzo i nomi sulle spalle. Ma che bellezza quando gli eroi erano noti senz’altro che se stessi nelle sgranate immagini del bianconero dei tubi catodici! I Beatles e i Rolling Stones, dividevano i fans tanto quanto le milanesi dei derby… A quell'epoca una storia di calcio "che avrebbe potuto essere", ma che non è stata... Una delle tante, si potrebbe dire, ma che a noi è particolarmente cara. Tutto era oramai deciso: quel talento pordenonese che militava nel Conegliano, era pronto ad indossare la prestigiosa casacca giallorossa della squadra della capitale (qualcuno ci insegna che: «A Roma ce stà 'na squadra sola!», non ce ne vogliano i laziali, il tifo è tifo). L'orgoglio locale stentava ad essere contenuto: «Atu vist? Legi la Gaseta! Toni l'è 'ndà a la Roma! Te 'o dita che no l'era una bala!». Quell'attaccante era uno di quelli che ogni difensore pregava di non incontrare: forte fisicamente, (quasi ambi) destro naturale, implacabile nel gioco aereo, determinato e persino cattivo all'occorrenza, ma soprattutto spietato sotto porta! Poteva anche essere il peggiore in campo per tutta la gara, ma bastava un solo lampo, un colpo letale, la palla finiva tra le maglie della rete e tutto era deciso. Chiedete pure a quei baldi e prestanti difensori che calcavano i prati verdi del Veneto nei tempi che furono, che cosa gli si muoveva nello stomaco quando l'allenatore, con uno sguardo che significava tutto, diceva loro: «Ti te marchi Polìni!». Dopo aver sofferto le pene dell'inferno per un'ora e mezza, lottando alla morte su ogni pallone, soccombevi e finivi anche la gara malconcio... Lui, tifoso della "Vecchia Signora", era pronto ad affrontare l'avventura del Calcio che conta, pronto ad incrociare i tacchetti con i suoi beniamini, conosciuti ed ammirati fino ad allora solo attraverso le profumate ed indimenticabili figurine. Poi succede quel che non ti aspetti e, per ragioni tutt’ora incomprensibili, la Roma abbandonava uno dei migliori talenti di quel periodo di cui, accorti e preparati giornalisti, così scrivevano: «Compassato ed armonioso, limpido come una lama. Abituati a vivere come bruti, tifosi, allenatori e dirigenti riscoprivano il tocco di classe. Pollini era il massimo dell'eleganza, della padronanza dello stile. Non c'era discussione su di lui che non terminasse in un elogio condiviso da tutti sulla misura e sull'efficacia di ogni suo movimento. Perché, ecco il punto, la sapienza dell'artista del tip-tap a ritmo perfetto, quand'anche colpiva di testa, non spostava un solo capello. Pollini aveva, per giunta, un qualcosa di ieratico e di spirituale. La canizza lo stringeva dappresso abbaiando e lui la teneva a bada, vi scivolava dentro, la beffava con un passaggio, un tiro, un amabile tocco di tacco. Me lo mangiavo durante gli allenamenti: pigliava la palla con la stessa trepidazione e voluttà di un bambino che riceve la pappa dal cucchiaio della mamma. Restituiva la palla con la grazia di un maggiordomo che porta un messaggio sul vassoio». Che tempra forte quel giovane con la patente da "centravanti vero", che grande temperamento sin da fanciullo! Si narra che durante una partita di allenamento al sambodromo de "El Pequino publo de los enfates", passato poi alla storia come Villaggio del Fanciullo, siccome non gli passavano mai la palla, Pollini alla prima occasione la raccolse tra le braccia e senza indecisione alcuna si diresse verso la vettura dicendo: «Ioken, la palla è mia e me la porto via!!!». Come si usa dire: genio e sregolatezza. Erano anni in cui davvero buongiorno voleva dire buongiorno. E celibi e ammogliati erano sfide piuttosto serie! Che dire: viva il Re! E, parafrasando Nereo Rocco: non auguri di Natale ma bicchieri di vino rosso! Locorotondo Production
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venerdì 24 dicembre 2010

domenica 19 dicembre 2010

AMATORI - Gara rinviata: con la neve incombe il pericolo Yeti!

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SEDRANO (PN) - Non c'è davvero pericolo di annoiarsi in casa dei ramarri, neanche quando le partite di campionato (fonte primaria di ogni ispirazione) vengono rinviate. Saprete tutti dell'abbondante nevicata che nella serata di venerdì 17 ha ricoperto tutta la zona del pordenonese (e non solo) di un candido manto bianco. I campionati di calcio degli amatori sono stati quindi tutti ufficialmente sospesi a causa della neve, ma la gara che doveva tenersi in quel di Sedrano non si è disputata per un motivo diverso, di ordine precauzionale, a dir poco singolare. I possenti mezzi tecnici in dotazione al centro sportivo di Sedrano (le braccia e le gambe di Luigino Sacilotto!), avrebbero consentito di spalare la neve e di poter così tranquillamente disputare la gara, come già accaduto in passato. Ma la neve ha inaspettatamente recato con sé un "pericolo" assolutamente inedito. Durante le prime operazioni di spalatura del campo, il direttore dei lavori (l'ingegnere Luigino Sacilotto da Sedrano) ha intravisto in lontananza una creatura insolita che vagava freneticamente sul manto nevoso, quasi fosse alla ricerca di qualcosa. È accorsa quindi immediatamente al campo una delegazione del corpo forestale che, con una operazione coordinata in modo esemplare dal maresciallo-capo Luigino Sacilotto da Sedrano, è riuscita a catturare l'esemplare. Considerata l'anomalia del caso, è stato convocato con urgenza il noto animalista Professor Luigino Sacilotto da Sedrano, specializzato nello studio dei primati, che senza alcuna esitazione di sorta ha provveduto all'istante ad una classificazione scientifica sconvolgente, tra lo stupore dei presenti: «Trattasi di un abominevole cucciolo delle nevi. E' senza dubbio un esemplare di Yeti!» (lo vediamo a destra nella foto di repertorio, tra le braccia di una ricercatrice). Il Professore, dall'alto della sua profonda conoscenza in materia, ha zittito anche i più scettici con un'affermazione retorica che non ha ammesso repliche: «Elo un orso quel là?». A quel punto, temendo che la madre (o, peggio ancora, il padre!) potesse trovarsi nei paraggi, si è deciso precauzionalmente di sospendere le operazioni di pulizia e di rinviare la gara. I responsabili delle squadre hanno quindi provveduto a notiziare di un tanto tutti (o quasi...) i propri giocatori e dirigenti. Ma il destino burlone aveva in serbo degli altri sviluppi per la giornata. I Celano's, infatti, partiti alla volta di Sedrano alle prime luci dell'alba nel bel mezzo di una tormenta di neve e con il telefono da campo reso inoperante dalle intemperie, non sono stati raggiunti dalla clamorosa notizia e si sono presentati puntuali alle 14:00 al campo di Sedrano. E qui ha avuto luogo un equivoco pazzesco che per poco non è sfociato in una tragedia: il Generale Celano, forse condizionato dalle notizie apprese in loco e dalla scarsa visibilità, vedendo avvicinarsi un energumeno in tuta mimetica (munito peraltro di un'arma impropria) al suo figliolo che si dirigeva serenamente verso gli spogliatoi, ha istintivamente messo mano al suo personale "borsello anti sommossa" ed ha lanciato una granata per dissuadere il facinoroso. Risultato: demolita larga parte degli spogliatoi riservati agli ospiti (si è potuto salvare il calendario e poco altro), mentre l'energumeno in tuta mimetica (per la cronaca tale Luigino Sacilotto da Sedrano) se l'è cavata fotunatamente con l'amputazione di un solo arto inferiore, qualche lieve escoriazione e tanta paura. Il Generale, a chi chiedeva conto di quel gesto apparentemente abnorme, ha risposto: «Con quello che si sente in giro, è sempre meglio essere prudenti... In ogni caso, la responsabilità di tutto questo è di un uomo solo!». Il riferimento al suo superiore gerarchico, reo di non averlo preavvisato, è parso inequivocabile. Qualcuno a Cordenons, infatti, ha trascorso una notte insonne, lacerandosi nel rimorso per l'imperdonabile leggerezza: «Mi sono dimenticato di avvertire una coppia...», questa la frase che echeggia nella notte, interrotta da fragorosi singhiozzi...
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mercoledì 15 dicembre 2010

CENA NATALE - Una serata "da Oscar" animata dal Prof. Cornacchia!

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SPILIMBERGO (PN) – E' stata una serata davvero gradevole quella di sabato scorso al Grand Hotel President di Spilimbergo, con tutta la banda dei ramarri riunita attorno ad una tavola imbandita in compagnia di mogli fidanzate e qualche pargolo. Anche quest'anno la cena si è imperniata su alcuni punti fermi imprescindibili: l'arrivo in ritardo di Roberto Casucci e consorte ed il discorso di chiusura del grande capo Toni Pollini, omaggiato per l'occasione dalla squadra con una copia del "prestigioso" secondo volume del libro sul Blog. Pollini, dopo i ringraziamenti di rito, ha fatto una rapida carrellata sugli impegni calcistici che caratterizzeranno l'anno a venire: Campionato Amatori, Avvocup 2011, il 2° Torneo Internazionale Forense di Food-ball il 6-7-8 maggio a Spilimbergo, la ELF Cup a Dublino dal 8 al 14 giugno, un torneo di calcetto in terra d'Austria ai primi di settembre, il Torneo di calcio di Riccione la settimana seguente, l'8^ edizione del Memorial Brovedani a luglio, il torneo di ping-pong a "Casa Cornacchia", quello di freccette, di bocce, di carte, di dadi e il palo della cuccagna per capodanno! La serata è stata poi movimentata sul finire dallo straordinario genio creativo del Professor Matteo Cornacchia che, prendendo spunto dalla cena di due anni fa, ha dato concretezza ad una grandiosa iniziativa: l'assegnazione degli Oscar per il 2010! Il pennuto, facendo ricorso a sofisticati mezzi tecnici condotti sapientemente dall'inseparabile braccio destro Dottoressa Fedato, ha ripercorso a volo d'uccello l'anno solare 2010 (con slides proiettate a tutta parete), soffermandosi sui momenti più significativi e premiandone i protagonisti. Eccovi di seguito l'elenco delle premiazioni, con l'indicazione delle nominations e dei vincitori:
. 1) PREMIO “DOTTOR GIBAUD”, AL GIOCATORE PIU’ INFORTUNATO DELL’ANNO Nomination: 1) Fabrizio “Pippo” Gurnari, per la lombo-sciatalgia, la contrattura al femorale destro, lo stiramento al quadricipite sinistro, lo strappo all’inguine, l’alluce valgo, la slogatura della caviglia e la commozione cerebrale rimediate durante la stagione. 2) Matteo Brovedani, per le due partite consecutive in cui è entrato e si è fatto sostituire dopo circa 5 minuti brevettando di fatto l'istituto giuridico dello “stiramento 56 c.p.”, ovvero lo stiramento tentato, così descritto dal noto giurista Paolino Vicenzotto: "Il suo muscolo, nei primi minuti di gara, compie spasmi idonei a commettere lo stiramento. Soggiace perciò ad un periodo di astensione dall'agonismo diminuito da un terzo a due terzi rispetto ai normali tempi di recupero. A volte, però, è lo stesso muscolo che volontariamente desiste dall'azione di stiramento, perciò in quei casi soggiace soltanto alla pena per gli spasmi compiuti, però solo se costituiscano di per sé almeno una contratturina, altrimenti la prestazione del Brovedihno continua per tutta la gara, di solito con ottimi risultati (vedi gara con il Sedrano in coppa!). Ma nella maggior parte dei casi di stiramento 56 c.p., il muscolo volontariamente impedisce l'evento, chiedendo la sostituzione a Toni. In questo caso soggiace al riposo agonistico stabilito per lo stiramento tentato, diminuito da un terzo alla metà: cioè in 5 giorni ne esce pulito. Perciò il Brovedinho è regolarmente convocato per la partita successiva, dove entra in campo con gli auguri del Generale, per produrre un nuovo stiramento 56 c.p., in continuazione con la settimana precedente...". 3) Enzo Del Bianco, per l’incredibile prestazione offerta sabato scorso, nella partita contro il Milan Club, durante la quale è riuscito a farsi sostituire dopo 27 secondi dal suo ingresso in campo a causa di un principio di contrattura. The winner is: Matteo Brovedani (ritira il premio Matteo Brovedani premiato da Cinzia) . 2) PREMIO “MARIO MEROLA” PER LA SCENEGGIATA DELL’ANNO Nomination: 1) Enrico Iodice e Andrea De Col, per la polemica a distanza innescata sul Blog con riferimento al presunto uso improprio del crocifisso. 2) Toni Pollini e Paolo Luisa Vissat, per l’acceso confronto negli spogliatoi di Treviso ("Toni, non sono un turista!") e conseguente lettera strappalacrime di Toni sul Blog che qui riportiamo: "Carissimo Enrico, Carissimi amici, dopo tre giorni di meditazione e di attesa devo purtroppo pensare che la decisione del nostro storico capitano Paolo di dedicarsi solo alla “Sauna” ed al turismo non Calcistico abbia un certo fondamento. Confido, come tutti voi, che Egli receda dalla sua insana, devastante, dolorosa, sconvolgente, immatura, imperdonabile, anticipata, imprevedibile sia tecnicamente che tatticamente, etc. etc. decisione e ricaricato dalla trasferta Ungherese possa riprendere il Suo posto e la Sua fascia di Capitano già nell’incontro con Trieste. Sappi comunque Paolo che per tutto quello che hai dato ed hai fatto per la Squadra degli Avvocati quando Tu deciderai di appendere le scarpe al chiodo, la Tua maglia numero 4 con annessa fascia di capitano color verde verrà ritirata e non sarà mai più indossata da alcuno. Ci vediamo a Budapest, con affetto. Il presidente Toni Pollini ". 3) Eugenio Pergola e Angelo Casucci per la disquisizione, con lieve distanza di vedute, in ordine a quisquiglie di natura tecnico-tattico-comportamentale-umano-esistenziale. The winners are: Toni Pollini e Paolo Luisa Vissat (ritirano il premio Toni Pollini e Paolo Luisa Vissat premiati da Michela).
. 3) PREMIO SPECIALE “AVVOCATI PORDENONE PER IL SOCIALE” Nomination: 1) Andrea Bellotto e Marco Stella, per il loro impegno di donatori dell’AVIS e infaticabili promotori di iniziative di solidarietà. 2) Vera Pollini, per il suo costante apporto al Lyon’s Club, con l’organizzazione di numerose iniziative di raccolta fondi e donazioni. 3) Alberto Rumiel, per le amorevoli premure e attenzioni dimostrate verso l’anziana zia di Bruxelles. The winner is: Alberto Rumiel (ritira il premio Alberto Rumiel premiato da Laura) . 4) PREMIO “PROFESSOR BARNARD”, PER CHI HA MESSO PIU' A REPENTAGLIO LE CORONARIE DI TONI POLLINI Nomination: 1) Sergio Mazzariol, per aver trasformato “il sogno di un viaggio brillante” nell’”incubo di un calvario oscuro” fra le anguste vie di Budapest. 2) Il portiere di riserva dell’Acar Roveredo, per aver messo in dubbio l’autorità di Toni (“Sono il Padrone del campo!”) e per non aver accettato l’amichevole invito di allocare la bandierina nelle sedi opportune. 3) Enrico Iodice e Matteo Cornacchia, per aver guidato la comitiva neroverde in mezzo alla ridente marca trevigiana per interminabili minuti densi di poesia, determinandone così l'arrivo presso il campo di gara con larghissimo ritardo. The winner is: Sergio Mazzariol (ritira il premio Toni Pollini premiato da Pia) . 5) PREMIO “ER CUCCHIAJO DE GUALCO” PER IL GESTO SPORTIVO DELL’ANNO Nomination: 1) Piero Simonato, per la terza rete segnata nella semifinale dell'Avvocup contro Bergamo sabato 12 giugno 2010, che ha suggellato rimonta e vittoria (destro a giro sull’incrocio opposto). 2) Paolo Vicenzotto, per lo splendido e decisivo gol segnato sabato 23 ottobre 2010 in occasione della partita di Coppa Amatori contro l’Arzene (interno destro sul palo lontano, dopo essere sgusciato fra due uomini). 3) Giovanni “Tatanka” Celano, per il fantastico tentativo di recuperare palla a bordo campo cercando di rimbalzare sulla recinzione del campo di Sedrano e inarcandosi all’indietro per planare infine al suolo di schiena nella classica posizione della “puiesa”; evento perpetrato in data 10 aprile 2010 a Sedrano, nel corso della gara dell'Avvocup contro lo Jusport Padova. The winner is: Giovanni Celano (ritira il premio il Kaptàno Paolo Luisa Vissat premiato da Moira) . 6) PREMIO “FRANCO BASAGLIA” PER LA PAZZIA DELL’ANNO Nomination: 1) Agli irriducibili di Budapest (Gurnari, Rumiel, Brosolo, Montico e Pergola) che nella capitale ungherese hanno trascorso la notte fra locali e discoteche all’aperto, importunando le Kurve locali e facendosi infine riportare in albergo con le pive nel sacco da due portatori di risciò a pedali (uno dei quali decedeva la mattina seguente, stroncato dal violento sforzo fisico). 2) Agli irriducibili di Roma (Pergola, Iodice, Rumiel e Brovedani) che, carichi come zampogne di formaggi, grappe e salumi, si sono recati in pellegrinaggio presso l'amico Glauco Zaccardi, hanno cenato fino alle 2.00 del mattino, consumando ripetute portate, tra cui abbondanti porzioni della rinomata porchetta di “Pepparone detto Giacomo Leopardi il Poeta della Porchetta”, per poi recarsi al Dancing “Coyote” alle ore 4.00 proponendo improbabili balli di gruppo e concludere infine la notte brava alle ore 6.00 dalla splendida terrazza del Gianicolo, trattenendo peraltro in ostaggio un giovane tassinaro della capitale. 3) Agli irriducibili della "Cappone Cup" (Cornacchia, Iodice, Cesaratto, Brovedani e Bellotto) che a Fratta di Caneva, dopo aver disputato una partita del Campionato Amatori (perdendola!) ed aver consumato un pranzo pantagruelico a base di cappone, merlot e grappe presso l'Agriturismo Pancotto, hanno sfidato una dozzina di ragazzini adolescenti a calcetto, vincendo sul filo di lana dopo una gara entusiasmante con il risultato di 5 a 4, previa autorizzazione e succcessivo consulto tattico via SMS con Toni Pollini. The winners are: Gli irriducibili di Roma (ritirano il premio "Gli irriducibili di Roma" premiati da Erica). . 7) PREMIO “WORLD PRESS PHOTO AWARD” Nomination: 1) Matteo Brovedani con "Rumiel del Bolshoj". 2) Matteo Cornacchia con "Pippopalla". 3) Matteo Brovedani con "Disperazione". The winner is: Matteo Brovedani con "Rumiel del Bolshoj" (ritira il premio Alberto Rumiel premiato da Vera). Premio della critica unanimemente assegnato a Matteo Cornacchia per "Pippopalla".
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martedì 14 dicembre 2010

AMATORI - I Voti di Vice (di Vincenzo Fantuzzi)

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Cornacchia voto 6 e 5,5 Gioca una partita media, senza particolare gloria e avendo, forse, una certa colpa nel gol fortunoso che apre le marcature: l’area piccola è del portiere. Non è di supporto nel faticoso momento del famoso “cambio-uno-modifico-quattro”. Salva il raddoppio parando il rigore. Ma non è stato un gran tiro. Casucci voto 5,5 e 5 Ho, in altre occasioni, stimato le prestazioni di Angelo, ma questa volta non posso esimermi dall’annotare l’eccesso di confusione che il continuo lamentarsi genera anche nei suoi compagni. Nessuna discesa sulla fascia o prezioso recupero di palla con conseguente contropiede che altre volte lo rende partecipe attivo del calcio giocato e offensivo e un po’ meno di quello parlato. Contento voto 6 e 6- Partita ordinata ma non con la solita precisione nell’intervento e un po’ meno di supporto nei momenti critici alla squadra. Rappresenta ormai un cardine nella difesa ma a volte qualche azzardo verso il centrocampo o qualche aiuto nell’aggiustare le posizioni dei compagni sarebbe utile. Brovedani voto 6- e 5/6 Benino il primo tempo, anche se a volte lezioso nel passaggio corto; alcuni errori di troppo nella verticalizzazione e poco gioco sulla fascia. Nel secondo tempo si perde nella confusione generale, accentuando un po’ il nervosismo generalizzato. Davanti a una squadra remissiva come quella avversaria del primo tempo, dovrebbe prendere il posto di “comandante in capo” appena Pippo è costretto a lasciare. Bellotto voto 6 e 6- L’infortunio chiude una prestazione un po’ nervosa, poco luminosa, con una (ma potrei errare) parte di colpa nel gol in area piccola. Fatica a mettere ordine dietro e a dare quel supporto di tranquillità e linearità che caratterizza, piacevolmente, ormai da tempo le sue prestazioni precise ed efficaci. Iodice voto 6 e 5/6 Ordina, cerca di mantenere equilibrio e posizione per sé e per i compagni. Il suo ruolo di “Beckenbauer stile Monaco 74” è quello che chiama il diritto di mettere le pedine in campo, di redarguire, incitare, spostare e indicare gli spazi da offrire o coprire. Altre volte gli riesce meglio. In questa occasione viene sopraffatto dal modulo “cambio-uno-modifico-quattro”. Stella voto 6- e 6- Adoro il giocatore che combatte su ogni palla, interdicendo il gioco avversario e proponendosi sia al centro che in fascia, aiutando i compagni e mostrando carica agonistica non indifferente. E’ il modello del calcio totale olandese. Vero che probabilmente la sua posizione non era quella migliore, ma da lui ci si aspetta un valore aggiunto e non un uomo che rimane spesso (sua colpa!?!?) isolato in fascia a “chiamare i santi”!! Gurnari voto 6,5 e n.p. Finché Pippo è in campo, la squadra gira, si vede un gioco piacevole, scambi corti, qualche bella verticalizzazione, un gioco ordinato, posizioni tenute un po’ in tutta la scacchiera. Sempre piacevole. Peccato che duri così poco. Tirelli voto 5/6 e 5/6 Prendo a prestito il seguente commento: “Avere scatto relativo non significa correre veloci, significa avere il guizzo per arrivare primi sulla palla”. Mattia come al solito macina campo, erba e terra, ma al momento finale non riesce a lasciare il graffio sulla palla, che si tratti di passaggio rifinitore, colpo di testa o tiro. Peccato. Rumiel voto 5,5 e 5,5 Altra citazione: “Ma qual è la differenza tra il calciatore ed il ballerino classico? Il ballerino classico è concentrato tutto il tempo sul proprio corpo ed i suoi movimenti, il calciatore non deve concentrarsi che sul risultato senza badare a fronzoli”. Non ha importanza la leggiadria o la grazia, solo il risultato è importante. Presente in campo, sul breve, sul lungo, sull’incitamento. Ma questa volta due elementi negativi: trasmette molto nervosismo e sbaglia la gran parte dei palloni che gli arrivano. Peccato, Alberto è un giocatore. Bucciol voto 5/6 Partecipa del gioco gradevole della prima tratta del viaggio. Lezioso a volte e un po’ lento altre nel momento in cui deve essere finalizzata la manovra in attacco: che sia andare da solo o dare palla agli avanti. Sarcinelli voto 5,5 Come il famoso “re del tabarin” si muove così “armoniosamente da sembrare molle”. E' giocatore estroso, capace di mettere la palla dove gli pare, come vuole, semplicemente addomesticandola con la carezza del piede: peccato che tocchi palla pochissime volte e in modo piuttosto fiacco e sia in una di quelle giornate in cui lo pervade poca passione per “la pelota”. Cesaratto voto 6 Ivan fa il suo. Abatino di fascia che entra quando la partita è già ampiamente in disordine. Corre e rincorre palla e avversario. Non riesce ad essere propositivo, ma questo temo sia dovuto al poco tempo e ad una squadra che ha smesso di essere tale dalla fine del primo tempo. O almeno una squadra che ha scelto di non gocare. Luisa Vissat s.p. e s.v. (senza parole e senza voto) Altrove e in altre occasioni è stato capace di vigore e spirito per la squadra. Ma qui non è proprio in campo. Urla “all’arrembaggio” come il pirata che comanda la ciurma di propri simili in Asterix. Urla comprensibilmente “all’attacco” ma semplicemente perché la palla viene calciata lunga dalla difesa. Non esiste logica. Il gesto istintivo della mano che dona il rigore non è la cosa peggiore di questa giornata. Assente salvo l'attimo dello squillo di tromba. Celano s.v. Non c’è tempo per dare una neppure flebile zampata che firmi la presenza. Ragogna voto 6 Non per il tempo giocato, ma per quella frazione di gioco nella quale si apprezza il gesto elegante dell’attancante di razza che si avvicina alla porta avversaria: avrebbe potuto concludere meglio? Non è importante. Pollini s.v. Davanti a tre buone occasioni da gol, mancate nel primo tempo, sembra quasi accettare senza speranza alcuna di possibile reazione, la regola aurea del calcio del gol-sbagliato-gol-fatto. Sarà la giornata gradevole, sarà vedere che i propri “discepoli” non riescono ad aver voglia di “mordere il pallone” e neppure di risentirsi quando li redarguisce, ma non ha il solito smalto. Probabilmente pecca di valutazione nell’applicazione del modulo “cambio-uno-modifico-quattro”. Come altrove dimostrato, cambi repentini di troppe pedine provano una sorta di difficoltà a riprendere possesso di campo e gioco. (posto che ve ne sia!)
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domenica 12 dicembre 2010

AMATORI - Contro il San Dan una sconfitta che brucia

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Il Tabellino AVVOCATI PN - SAN DAN 0-1 (0-0) Formazione: Cornacchia, Casucci (Cesaratto), Contento, Brovedani (Ragogna), Bellotto (Luisa Vissat), Iodice [C], Stella, Gurnari (Sarcinelli), Tirelli, Rumiel, Bucciol (Celano). . SEDRANO (PN) - Questa contro un rimaneggiato San Dan è una di quelle sconfitte che sono davvero difficili da digerire. Non perchè gli avversari non abbiano meritato di vincere, ma principalmente per quella netta percezione di avere gettato alle ortiche una ghiottissima occasione per cogliere la prima vittoria in campionato. Il difetto cronico (oltre alla mancanza di allenamento!), al di là dell'opaca prestazione di ogni singolo reparto, è la difficoltà ad andare in gol: due reti in cinque gare! Così un primo tempo giocato discretamente dai ramarri si chiude a reti inviolate, con un risultato che rispecchia sostanzialmente le forze espresse in campo dalle due compagini. Da segnalare l'ennesimo acciacco muscolare (contrattura alla coscia) di Gurnari che oblitera puntualmente la sua tessera-abbonamento-infortuni (ancora qualche foro e l'ambito "premio fedeltà" sarà cosa fatta: crociera di una giornata sull'Arzino, a bordo dell'elegante "Canotto Explorer", con propellente a base di trippe, rognoni e Merlot). Ad inizio ripresa gli ospiti passano in vantaggio con un gol a dir poco casuale: un campanile indirizzato all'altezza del secondo palo viene raccolto a pochi millimetri dalla riga di fondo dall'attaccante del San Dan che devia in rete da posizione improbabile. La reazione dei ramarri è tanto generosa quanto confusa: tutte le azioni più pericolose sono vanificate dal fischietto dell'arbitro che manifesta una propensione eccessiva al fuorigioco, intervenendo sistematicamente con una percentuale da record (101 %). Pollini, per spezzare la noia di uno scialbo incontro, interviene da par suo e, come per magia, con una sola sostituzione si inventa lo spostamento di ben quattro (!) giocatori, creando lo scompiglio totale nella squadra per un buon quarto d'ora. Più tardi, un raptus pallavolistico del neo entrato Kaptàno provoca il penalty del possibile 2-0 per gli ospiti, che viene invece ottimamente neutralizzato dal pennuto naoniano che si distende sulla propria destra e devia la sfera. Poco dopo, su un ribaltamento di fronte, Tirelli giunto a tu per tu con il portiere tenta il colpo sotto ma, quando i ramarri stanno già esultando per il (tutto sommato meritato) pareggio, la palla si infrange beffarda sul palo. Infine anche l'intramontabile Ragogna sciupa l'occasione del pareggio a pochi metri dalla porta. È la resa definitiva. Poi tutti sotto la doccia a mugugnare e masticare amaro. In una giornata da dimenticare, fortunatamente c'è la cena di Natale che saprà sicuramente risollevare gli umori della squadra...
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venerdì 10 dicembre 2010

Lo straordinario fiuto del talent scout di razza (2)... (di Toni Pollini)

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Carissimo Enrico, domenica sera, in occasione del Triangolare di Calcio di San Vito al Tagliamento, a te e agli irriducibili, avevo anticipato una notizia importante. Nel pomeriggio, avevo raggiunto a piedi, da casa mia, il campo di Villa d’Arco. Mi era stato segnalato un maschio laureato in giurisprudenza, tale De Gottardo, praticante presso lo studio dell’avv. Luca Turrin, che gioca con la 3 S. Cordenons. Avevo in settimana raccolto più informazioni possibili. Giovanili con la Sacilese, Promozione con il Fontanafredda e poi l’interruzione dell’attività per motivi di studio. La stampa Sportiva gli aveva sempre attribuito voti oltre la sufficienza e la scorsa settimana era salito agli onori della Cronaca perchè aveva realizzato un goal da 40 metri. Gioca con il n° 10, ambidestro, buona elevazione nel gioco aereo. Coraggioso. Calcia da lontano. Tecnica individuale più che buona. Preferisce giocare da Trequartista, se c’è bisogno si sacrifica anche in copertura. Elegante. Prende e restituisce senza alcun problema. Corretto sia con l’arbitro che con i compagni. Massima sportività con gli avversari. Nella squadra è un leader. Durante la gara ho parlato con il padre, che già conoscevo, ed abbiamo concordato che a Marzo potrà giocare nell’Avvocup. Ti allego la cronaca della partita e dei commenti. Domenica prossima mi recherò a Talmassons, però utilizzerò la vettura, per visionare una punta, praticante a Udine, ma originario di Sesto al Reghena, segnalatomi da Gasparini. Speriamo di avere fortuna e confidiamo nella sessione di Laurea di Febbraio.
Toni Pollini
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mercoledì 8 dicembre 2010

CALCETTO - Le pagelle della "DON CUP" (di Matteo Cornacchia)

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Cornacchia: la prima caratteristica di un buon portiere di calcetto è la capacità di stare in piedi fino all’ultimo. Lui, al contrario, abbocca a qualsiasi finta e finisce sempre a terra prima ancora che gli arrivino i palloni. Fortunatamente gli avversari tirano poco e il pennuto ha modo di farsi apprezzare con i piedi partecipando molto alla manovra della squadra. Chiude il triangolare con sole due reti al passivo, che a calcetto non è male. Voto: 6,5 Luisa Vissat: la prima caratteristica di un buon difensore di calcetto è evitare di far girare l’avversario. Lui, al contrario, si presenta in campo unto come un perno per consentire agli avversari di turnicare meglio. Soffre tremendamente le misure del campo e le regole del futsal che gli impediscono qualsiasi contatto: niente scivolate, niente terra sotto i piedi e, soprattutto, niente sturamento di narici in mezzo al campo. Ma alla lunga sopperisce a tutti i limiti tecnici con l’immancabile grinta del condottiero e i contatti che gli erano proibiti sul parquet diventano leciti sugli spalti, fra una partita e l’altra, alla ricerca di qualcosa di biondo. Voto: 6,5 Pergola: la prima caratteristica di un buon centrale di calcetto è darle senza essere beccato. Lui, al contrario, prende botte da chiunque, sacerdoti compresi, che dopo il “lodo Barabba” ce l’hanno indistintamente con tutta la magistratura. Da buon romano, però, dimostra una genetica predisposizione per il calcetto. Mai lezioso, né banale, risulta concreto ed efficace in ogni situazione. Non sbaglia praticamente nulla e coglie un palo clamoroso che grida ancora vendetta. Voto: 7 Iodice: la prima caratteristica del buon giocatore di calcetto è avere il baricentro basso. Lui, al contrario, come gli altissimi negri ogni due passi fa sei metri. Eppure ricorre all’intelligenza, che non gli fa difetto, e si ritaglia piccoli fazzoletti di campo dai quali agisce praticamente da fermo, con grande produttività per sé e per la squadra tutta. Alla resa dei conti chiude la serata con due gol all’attivo e molte giocate determinanti. Voto: 7 Galasso: la prima caratteristica del buon pivot di calcetto è scaricare subito palla e tagliare il campo in senso opposto. Lui, al contrario, la palla ce l’ha incollata al piede e si ostina in dribbling e gincane contro ogni legge della fisica. Gli avversari, però, non sono fulmini di guerra e alla lunga la sua tattica paga e, al netto di qualche palo, rende un paio d’assist e una fantastica tripletta. Voto: 7,5 Celano: la prima regola del calcio (e del calcetto) consiste nell’indirizzare la sfera di cuoio (che per comodità chiameremo “palla”) nello spazio delimitato da tre pali (due verticali e uno orizzontale, che per comodità chiameremo “porta”). Lui, al contrario, si ostina per una partita e mezza a colpire tutto ciò che gli capita a tiro nell’intento di abbatterlo. Quando si avvede del clamoroso fraintendimento (l’aver creduto di essere in un poligono di tiro, per la gioia di un orgoglioso Generale…) invece di colpire si fa colpire. E segna. Voto: 6,5 Pollini: la prima caratteristica del buon coach di calcetto è dare suggerimenti alla squadra. Lui, al contrario, ad ogni uomo abbattuto da Tatanka Celano perde voce e ragione. Salvo poi riprendersi con un sorso di acqua Paradiso. Voto: 8 Gurnari: la prima caratteristica del buon atleta è essere a posto fisicamente ed evitare ogni rischio che possa condurre a guai fisici. Lui, che non è un bastian contrario, lo sa bene e lascia la borsa a casa. Voto: 10
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martedì 7 dicembre 2010

AMATORI - "PAGELLANONIMO": voti spietati, rigorosamente anonimi

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Cornacchia 6: para il parabile, ma alla fine dal sacco ne raccoglie 4. Casucci 5,5: alcune volte marca l’uomo dalla parte sbagliata. (Cesaratto) 5,5: prova anche a spingere ma lascia alcuni vuoti dietro Bellotto 6,5: stringe i denti e sforna un buon primo tempo. (Contento) 5,5: entra a freddo e viene travolto dagli eventi. Bucciol 6-: protagonista di alcuni scambi di buona qualità, poi si spegne. (Celano) 5,5: la volontà si spegne contro il muro di avversari. Lorenzon 6-: nel primo tempo sovrasta il suo uomo, poi arranca anche lui. Iodice 6: finché c’è, la difesa ha ordine e concretezza. (Pergola) 5,5: spesso da solo contro i contropiedi avversari. Stella 6-: il loro 6 è un brutto cliente. Lo limita finché reggono le gambe. Gurnari 6: il campo fangoso non lo aiuta, ma è l’unico che cerca il gioco. Anzil 5,5: parte ad un buon livello sulla fascia ma poi non regge. Brovedani 5,5: in balia di rimbalzi poco ortodossi dovuti al campo. (Tirelli) 5,5: entra nel secondo tempo e non riesce ad ambientarsi. Vicenzotto 6,5: buon primo tempo con giocate di qualità, poi esce per infortunio. (Del Bianco) s.v.: pochi minuti ed esce per un infortunio muscolare. (Luisa Vissat) 7: entra con l’intenzione di usare la spada, ma sfodera il fioretto, con un gol pregevole.
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lunedì 6 dicembre 2010

CALCETTO - Pronto riscatto dei ramarri: successo nel triangolare di calcio a 5 di San Vito!

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SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Quando la sorte ti ha prescelto per essere protagonista, non vi è nulla che in cielo o in terra si possa fare per sottrarsi al proprio destino. E' questa la condanna che tocca all'indomito "Tatanka" Celano, il bisonte dell'area di rigore, uomo predestinato, decisivo nella vittoria dei neroverdi al torneo di calcetto tenutosi nella palestra della Casa della Gioventù dell'Oratorio Don Bosco di San Vito. I ramarri naoniani si presentano all'appuntamento con soli sei effettivi a disposizione: Cornacchia, Pergola, Iodice, Luisa Vissat, Galasso e Celano. In panchina uno staff tecnico e dirigenziale di prim'ordine: Toni Pollini, il Generale Celano e Pippo Gurnari. Gli avversari di turno sono le compagini delle Guardie Carcerarie di Pordenone e dei Sacerdoti della comunità salesiana di San Vito (già affrontati nel gennaio 2009 nel medesimo triangolare, riportando due sconfitte). Dopo la prima sfida che vede prevalere nettamente le guardie sui religiosi (7-1!), i neroverdi esordiscono affrontando questi ultimi. La "banda Pollini" prende subito in mano le redini dell'incontro e passa con Iodice; poi, con la doppietta di "Speedy" Galasso si va sul 3-0. Nel frattempo va in scena lo show di "Tatanka" Celano che sbanca il chiosco del tirassegno carpendo tutti i peluches a disposizione: distribuisce pallonate (e/o scarpate!) a chiunque transiti nei paraggi, battezza uno ad uno tutti gli avversari, infierendo in particolare sul portiere. Quando infine calcia a rete a colpo sicuro e incappa incredibilmente in se stesso, auto-deviandosi fuori porta la sfera con l'altro arto inferiore indipendente, qualcuno comincia a toccarsi scaramanticamente le parti intime. Ma il fato sogghigna, perché ha già preordinato ogni cosa. I padroni di casa prendono coraggio ed accorciano le distanze, ma ancora Iodice chiude la gara con la marcatura del 4-1. Pochi minuti per rifocillarsi ai bordi del campo, sorseggiando "Acqua Paradiso", messa gentilmente a disposizione dai salesiani (non è una battuta!), e si riparte con l'ultima sfida. La gara decisiva contro la Polizia Penitenziaria inizia in salita con il vantaggio degli avversari e con Tatanka che prosegue la sfida personale con se stesso (ma i peluches sono finiti!), passando in rassegna tutte le guardie, impallinate a ripetizione, e tentando così in ogni modo di sottrarsi al proprio destino. Ma, come detto, nessuno può vincere la sorte: ecco allora che improvvisamente rimbomba nella palestra il tonfo della carcassa del prode "Tatanka" che rovina a terra in area avversaria, procurandosi il rigore del pareggio che Galasso trasforma implacabilmente. Poi il suggello finale ed il disegno divino che si compie, con una zampata sotto porta da grande opportunista (seguono esultanza scomposta e gesto malandrino): 2-1 firmato "Tatanka" Celano ed il torneo è conquistato. Questi nel dettaglio i risultati del triangolare:
. GUARDIE CARCERARIE - SACERDOTI 7-1 AVVOCATI PN - SACERDOTI 4-1 (iodice, galasso, galasso, iodice) AVVOCATI PN - GUARDIE CARCERARIE 2-1 (galasso ‹r›, celano)
. La bacheca di "Casa Pollini" si arricchisce sempre di più...
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sabato 4 dicembre 2010

AMATORI - I ramarri affondano nel pantano di San Martino

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Il Tabellino MILAN CLUB - AVVOCATI PN 4-1 (1-0) Formazione: Cornacchia, Casucci (Cesaratto), Bellotto (Contento), Bucciol (Celano), Lorenzon, Iodice [C] (Pergola), Stella, Gurnari, Anzil, Brovedani (Tirelli), Vicenzotto (Del Bianco) (Luisa Vissat). Marcatore: Luisa Vissat. SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO - È finita male a San Martino al Tagliamento, come da tradizione. Sconfitta pesante, forse al di là dei demeriti, con un paio di giocatori dispersi a San Martino di Campagna (!) nel pre-gara, qualche episodio sfavorevole che ha inciso sul risultato e due infortuni sul finire della partita (Vicenzotto-caviglia, Del Bianco-contrattura: auguri di prontissima guarigione!). Peccato perché il primo tempo era filato via sui binari dell'equilibrio, con i ramarri che avevano ben figurato, capitolando solo poco prima del riposo sugli sviluppi di un contropiede innescatosi con un off side. Nella ripresa Mr Pollinigson rimescola le carte, senza barare e quindi senza sbirciare nel mazzo: quattro cambi subito ed altri tre a seguire. La giornata storta prende corpo dopo pochi minuti, con un cross sbagliato che si trasforma in un pallonetto micidiale per il volatile. Seguono altre due segnature dei padroni di casa (una delle quali platealmente viziata da un fallo di mano), che approfittano del disagio tattico dei neroverdi. Pochi secondi prima del triplice fischio finale, la perla che salva l'onore, firmata dall'irriducibile Kaptàno: palla raccolta al limite dell'area e fendente di mezzo collo esterno con palombella che scavalca il portiere. Giro di birre per tutti al banco, sul conto di Luisa Vissat...
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lunedì 29 novembre 2010

Pronto il secondo volume dell'Enciclopedia intitolata "Blog Avvocati Pordenone Calcio"!

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PORDENONE – Cari amici lettori, in vista dell'ormai (quasi) imminente arrivo di Babbo Natale, ecco che il nostro Blog si spoglia momentaneamente della sua consueta veste multimediale per indossarne una più classica ed elegante, fatta di carta pattinata. Dopo il primo volume uscito nello scorso febbraio 2009, che si è occupato del primo anno e mezzo di storia del Blog (fino a settembre 2009), ecco dunque l'attesissimo (da me!) seguito. Il secondo tomo, intitolato "BLOGGING" (presentazione ufficiale alla cena di Natale di sabato 11 dicembre), narra della stagione 2009/2010 e copre il periodo che va da ottobre 2009 fino a luglio 2010. In questa "raccolta cartacea illustrata" fatta di 180 pagine in formato A4 e tantissime foto a colori, oltre al resoconto delle competizioni calcistiche (con tutti i numeri di Campionato Amatori ed Avvocup), troviamo traccia di tutti gli avvenimenti più significativi che hanno scandito questo ricco periodo di vita vissuta: la prima storica presenza di un "calciatore-avvocato" straniero nella squadra dei ramarri (che fa divampare la "Langer-mania"), l'avvento dei "Ramarr-toons", i primi 50 anni del Kaptàno, i gloriosi successi che hanno impreziosito la bacheca dei neroverdi con i trofei della "Cappone Cup" e della "Prostata Cup", il diario dell'indimenticabile tre-giorni a Budapest, le tre uscite della rubrica canora "Musicazzate" ed infine due pezzi "inediti" (trattasi di due stratosferici commenti firmati Enrico Sarcinelli). Scorrendo le pagine, richiamo alla memoria dei lettori più assidui alcune indimenticabili "perle": "Storie di... staffette" (di Matteo Cornacchia)", "Ramarri–99 cent: la partita che non c'è..." (di Eugenio Pergola), "L'Osservatore Romano..." (di Gualco Zaccardi), "La storia del Bonobo Kanzi", "Racconti di uomini, di treni e di vita: Railman..." (di Vice Fantuzzi) ed il memorabile "Milan–Juve a Paludea" firmato Franco Brovedani. Come procurarsi l'opera? Semplice. Il libro è a vostra disposizione sul sito " www.ilmiolibro.it ". Selezionate "la vetrina" ed inserite nell'apposita mascherina "cerca nella vetrina" il nome e cognome del sottoscritto, dopo di che vi comparirà (tra gli altri) il volume titolato "BLOGGING - Avvocati Pordenone Calcio 2009/2010" e potrete acquistarlo (al costo di stampa) selezionandolo ("aggiungi al carrello" e poi "compra"), non prima di esservi pazientemente registrati sul sito. Per qualunque ulteriore delucidazione, sono a vostra completa disposizione. Buona lettura a tutti...
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giovedì 25 novembre 2010

Campo Sportivo di Sedrano: scoppia un caso sul diritto di proprietà!

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SEDRANO (PN) - «Elo il paron quel là?!? E mi, che lo gò sempre curà come un fiol?!? Pelo e contro pelo...», è questo l'urlo disperato, intercalato da profondi singhiozzi, che si leva dalla cella imbottita del reparto "custodi deviati" della nota Clinica Psichiatrica "Fate Pena Fratelli" di Pordenone. E' il lamento di un uomo che si sente tradito, colpito nei suoi affetti più cari e spogliato del gioiello inestimabile di cui andava così fiero. Ma per rendere partecipi di quanto occorso anche i lettori meno assidui, eccovi il succinto racconto di una dolorosa storia di vita e del suo tragico epilogo (useremo dei nomi fittizi per non creare imbarazzo ad alcuno). Gianni è una simpatica personcina innamorata del calcio, che si occupa del campo sportivo del paese sin dalla sua nascita (quella di Gianni si intende, non del campo!). La passione con cui accudisce il rettangolo verde e l'impianto circostante sono senza eguali. Si prende cura di ogni più piccolo dettaglio e adotta ogni accorgimento che possa preservare o valorizzare la sua amata creatura: si inventa così la raffinata tecnica di rasatura del "pelo e contro pelo", posiziona le pattine all'ingresso dello spogliatoio, impone ai giocatori il riscaldamento nell'apposita area delimitata dalla recinzione con l'alta tensione e si espone persino in prima persona posando per il calendario destinato a campeggiare negli spogliatoi! (vedi foto sotto). L'attaccamento alla struttura dimostrato negli anni è persino commovente: consuma il suo primo rapporto sessuale nello sgabuzzino dell'attrezzatura sportiva con le sagome della barriera (non intaccando peraltro i materassini nuovi di zecca: «L'era pecà rovinarli...»), in occasione delle nozze celebra il ricevimento nel cerchio del centrocampo e, infine, battezza il figlio nella porta rivolta a nord (per la vicinanza alla fontana). Nel tempo, la simbiosi uomo-campo sportivo diviene pressoché completa: Gianni vive lì, dorme sulla lettiga nello stanzino dell'arbitro, si nutre cacciando la selvaggina nel boschetto adiacente, consuma i pasti nell'area-chiosco e concima il terreno attingendo alle proprie risorse "personali". In pochi anni il suo impianto sportivo diviene il più invidiato della zona. Un giorno conosce Pinotto, anch'egli malato di calcio, "padrone" di una squadretta plasmata ed allevata per il proprio esclusivo divertimento. Tra i due nasce un sodalizio profondo che si consolida sempre di più con il trascorrere del tempo; a causa della loro assidua frequentazione, che avviene rigorosamente al campo sportivo (anche con condizioni meteorologiche avverse!), qualcuno addirittura insinua che vi sia qualcosa di più di un'amicizia (quasi due!). Il centro sportivo di Gianni diventa una seconda casa anche per Pinotto ed i suoi ragazzi. Un giorno (sabato scorso) però accade quel che non ti aspetti. Durante una gara, si innesca un alterco tra Pinotto ed un energumeno della panchina avversa. «Perché devi prendere per il culo, eh?», apre Pinotto indispettito dall'atteggiamento irridente dell'avversario. Risposta: «Io parlo quando voglio!». «Ah sì, allora sai cosa ti dico? Testa di c...o!». «Ma…». «Testa di c...o!». «Scusi, ma…». «Nessun ma… testa di c...o! Testa di c...o! Testa di c...o!». Poi, facendo appello alla sua saggezza, Pinotto cerca di smorzare un pò i toni: «Potrei essere tuo padre... testa di c...o!». A quel punto l'energumeno, stordito da cotanta saggezza, sbotta: «Ma chi c...o sei?!?». E qui, tradito dall'animo infervorato, Pinotto si lascia sfuggire la frase che mai avrebbe dovuto proferire: «Sono il Padrone del campo! Vuoi che faccia finire la partita adesso?!?». Gianni viene immediatamente a conoscenza dell'accaduto e, già segnato da una truffa patita di recente con l'acquisto di un'auto di seconda mano taroccata, si precipita presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari dove scopre l'inganno: la struttura è oramai intestata a Pinotto che, a sua insaputa, l'ha acquisita per "usucapione speciale calcistica" (5 anni di possesso continuato). Il colpo è troppo duro per il povero Gianni che accusa un crollo nervoso e viene immediatamente ricoverato presso la menzionata clinica psichiatrica, in un disperato tentativo di recupero. Chi l'ha visitato di recente, ci riporta l'ultima toccante esternazione dello sventurato, pronunciata con una smorfia di dolore dipinta sul volto mentre il medico si accinge a sostituirgli la flebo di Cabernet Franc: «Elo un dotòr quel là?!?». Ma chi lo conosce, è pronto a giurare che la vicenda non si chiuderà qui... Storie di vita e di inganni, di passioni e di calcio...
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martedì 23 novembre 2010

AMATORI - Comunicazione di servizio (di Toni Pollini)

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Mi hanno telefonato gli Americani.
Sabato è la festa del Ringraziamento e mi hanno chiesto di rinviare la partita.
Ho dato parere favorevole.
. Sabato 27 novembre 2010 non si giocherà così i neo-papà potranno dedicarsi interamente alla famiglia, i mariti accompagnare le mogli, finalmente, per gli acquisti di Natale ed i fidanzati organizzare un romantico fine settimana con le loro fidanzate.
. Ricordo che la prossima gara si disputerà sabato 4 Dicembre 2010 alle ore 14,30 a San Martino al Tagliamento.
Toni Pollini
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AMATORI - "PAGELLANONIMO": voti spietati, rigorosamente anonimi

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Cornacchia 7: smanaccia a lato un paio di insidie. Casucci 6,5: presente e puntuale in fase difensiva, fa capolino anche in avanti. Iodice 6,5: entra e porta ordine dietro. Preciso ed essenziale nei disimpegni. Contento 6/7: buona gara, anche quando deve scegliere come coprire nei contropiedi finali. Rumiel 6,5: meglio in mezzo al campo, anche per la resa di Stellina e super Pippo. Luisa Vissat 6: si preserva per la maratonina, ma non sfigura. Pergola 6,5: il 5 è un giocatore di razza, ma lui si aggancia alle caviglie e non lo molla. Dal Benetti 6,5: fa peso davanti. Ottima la spizzata-assist nel gol. Celano 6+: buona prestazione, sempre presente nell’azione. Non sfrutta un assist invitante a fine gara. Stella 6/7: corre per tre il primo tempo e gran parte della ripresa. Ne risente la lucidità nell’incursione finale che poteva valere il gol. Gurnari 7,5: alterna corsa e fosforo in modo costante. Alla fine saggiamente rifiata sulla linea della difesa. Anzil 7: bene in fascia. Copre e non butta via palloni. Brovedani 5/6: con palla sui piedi offre alcuni spunti interessanti. Ma alterna cose buone a lunghe pause. Del Bianco 6,5: decisivo nel gol e in avanti. Si dimentica di coprire in occasione di alcuni contropiedi. Vicenzotto 5,5: primo tempo di litigi con palla. Meglio la ripresa dove gioca più al servizio della squadra. Pòllini di saggezza: vedi speciale sulla proprietà delle strutture sportive di Sedrano.
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domenica 21 novembre 2010

AMATORI - Secondo pareggio in Campionato per i ramarri (di Matteo Cornacchia)

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Il Tabellino AVVOCATI PN – A.C.A.R. ROVEREDO 1-1 (0-1) Formazione: Cornacchia, Casucci (Iodice), Contento [C], Rumiel (Luisa Vissat), Pergola, Dal Benetti (Celano), Stella, Gurnari, Anzil, Brovedani (Del Bianco), Vicenzotto. A disposizione: Sarcinelli.
Marcatori: Del Bianco. SEDRANO (PN) - Secondo pareggio consecutivo e secondo punto in classifica per i ramarri, che dopo la buona prestazione offerta sabato scorso contro il quotato Muzzati fanno qualche passo indietro sul piano del gioco e gettano alle ortiche una buona occasione per fare bottino pieno. La banda Pollini si è infatti concessa il lusso di regalare un tempo intero all’Acar Roveredo, scegliendo di giocare a calcio (e in alcuni tratti pure bene) soltanto nella ripresa. Le assenze di Bucciol, Bellotto e Cesaratto costringono Pollini a rispolverare i cartellini di Del Bianco, Anzil e Dal Benetti, questi ultimi due schierati dall’inizio. Nella prima frazione di gioco, come detto, i neroverdi (di bianco vestiti) appaiono lenti, impacciati, svogliati e molli (come peraltro lamentano da tempo mogli e compagne…). I tre reparti – difesa, centrocampo e attacco – più che distanti appaiono distinti, nel senso che non ci pensano nemmeno a giocare all’unisono. E così i “tutti neri” dell’Acar, che pure non sono sembrati trascendentali (con tutto il rispetto, s’intende…), hanno approfittato delle amnesie dei legali, costruendo almeno tre nitide palle gol: la prima è subito trasformata grazie ad un tiro ciabattato che diventa un prezioso assist per il n. 26 appostato al vertice dell’area piccola; la seconda occasione è frutto di una punizione dal limite che sfiora il palo alla destra del pennuto; nella terza circostanza è invece lo stesso volatile a metterci una pezza deviando in angolo una conclusione dalla distanza indirizzata nell’angolino basso. Durante l’intervallo Pollini rimette mano al piano tattico: fuori Casucci (che nella sua personale classifica “individuale” conosce la prima sconfitta stagionale…) e dentro Iodice, che si riappropria del ruolo di centrale difensivo liberando Rumiel a centrocampo. Anzil finisce a destra, Stella è dirottato a sinistra e il calzino è rivoltato in un batter d’occhio. Alla ripresa delle ostilità i ramarri dimostrano di interpretare la gara con altro piglio. Le occasioni cominciano a fioccare, soprattutto grazie all’ottimo lavoro a centrocampo di Pippo, ben protetto dal corazziere Rumiel. Il gol del meritato pareggio arriva su azione di rimessa, con spizzata di testa di Dal Benetti che libera al tiro in diagonale l’ottimo Del Bianco (nel frattempo subentrato a Brovedinho). Altre buone palle gol capitano sui piedi dello stesso Dal Benetti e di Tatanka Celano, che negli ultimi minuti prova il gol da cineteca in semirovesciata. Da segnalare, sempre nel finale, un paio di pericolosi contropiedi ospiti fortunatamente mal sfruttati. Fra gli episodi da riportare in cronaca, infine, non può mancare il personale “show” dell’uomo con la bandierina, che sotto lo sguardo esterrefatto di Luigino Sacilotto si attribuisce indebitamente la proprietà del campo, del pallone, del Bau Bar e di Sedrano tutta per apostrofare il portiere di riserva avversario, reo di aver messo in dubbio la sua autorevolezza. Adesso se lo ricorderà a lungo chi è Toni Pollini…
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martedì 16 novembre 2010

AMATORI - "PAGELLANONIMO": voti spietati, rigorosamente anonimi

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Cornacchia 7: salva il risultato in un paio di occasioni. Casucci 6: tiene con ordine sia l’uomo che la posizione. (Cesaratto) 6,5: iniezione di corsa che giova a tutta la retroguardia. Bellotto 6+: si incolla all’uomo e lo sterilizza. Galasso 6,5: un paio di incursioni e di cross davvero notevoli. Contento 6+: tenta persino alcuni anticipi, come un ventenne qualsiasi. (Brovedani) s.v.: ancora azzoppato precocemente da uno stiramento tentato. (Celano) 6: porta con onore la croce della punta che aiuta il centrocampo in affanno. Iodice 6,5: ormai i sincronismi con i centrali sono perfetti. Stella 6,5: in mezzo può sfruttare al meglio le doti di incontrista. Gurnari 6,5: bene fino agli ultimi venti minuti, quando il 20 lo sfianca, facendo il pendolo. Langer 6+: pressing a tutto campo e appoggi preziosi. Peccato per l’occasione di testa. Bucciol 6/7: mai banale con la palla al piede. (Luisa Vissat) 6: silicona la fascia, ma non incide in avanti, nonostante gli spazi. Vicenzotto 6: buon movimento a cercare spazi. Non sfrutta la più facile delle incornate.
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domenica 14 novembre 2010

AMATORI - Primo punto in classifica per i ramarri

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Il Tabellino AVVOCATI PN - MUZZATI 0-0 Formazione: Cornacchia, Casucci (Cesaratto), Bellotto, Galasso, Contento (Brovedani) (Celano), Iodice [C], Stella, Gurnari, Langer, Bucciol (Luisa Vissat), Vicenzotto. SEDRANO (PN) - Non è bastata la calata dal nord del bomber asburgico Stefan Langer per interrompere il "ramadan" del gol dei neroverdi. Stavolta però le occasioni da rete non sono mancate (con Vicenzotto e Langer in primis), forse grazie anche all'ardito schieramento a trazione anteriore proposto per l'occasione da Mr Pollinigson: tridente Langer-Vicenzotto-Bucciol, più Galasso sulla fascia! Finalmente si comincia a respirare l'autentico clima da "amici del calcio" fin dal momento dell'appello con il gioviale direttore di gara Roberto Pellarin, titolare della Gastronomia San Marco di Pordenone: «Cornacchia», esordisce l'arbitro, «Matteo, ...uno, ...cliente della gastronomia San Marco!», risponde il pennuto umorista. Risata fragorosa che risuona nello spogliatoio. Poi, sullo splendido manto erboso di casa Sacilotto («Tagliata l'erba ieri sera, con pelo e contro pelo, e segnate le linee stamattina!»), si consuma la disfida che si mantiene pressochè costantemente sui binari di un sostanziale equilibrio. La palla-gol più ghiotta di tutta la gara capita nel secondo tempo sulla testa di Herr Langer che a pochi passi dalla porta gira a lato un invitantissimo cross di Speedy Galasso. La segnatura decisiva gli sarebbe costata una valanga di birre a fine gara... Va detto però che gli ospiti nella seconda parte della ripresa avevano lentamente preso il sopravvento, impegnando i ramarri in una strenua difesa, cogliendo un palo e costringendo il volatile naoniano a guadagnarsi il mangime con più di un intervento provvidenziale. Alla fine tutti sotto la doccia con un equo pareggio a reti inviolate che si traduce nel primo punto in classifica per la "banda Pollini". Da segnalare la prudenziale uscita dal campo per un risentimento muscolare del buon Brovedinho a distanza di sette minuti dall'ingresso (stessa scena di sabato scorso): scelta saggia e mirata a non sfatare il favorevole auspicio rivoltogli dal Generale Celano nell'atto di assegnare le casacche («Speriamo Le porti bene...», con consegna della maglia n° 17 e tocco veloce a seguire sotto la cintola da parte del Brovedinho). Significativo infine, ancora una volta, il terzo tempo che si articola dapprima al chiosco del campo a suon di birre (seconda presenza in due gare per il piccolo Olivier!) e si protrae poi in serata con la cena all'Osteria "Alle Nazioni" di San Quirino per celebrare la venuta dell'amico viennese.
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