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lunedì 31 maggio 2010

AVVOCUP - "PAGELLANONIMO": voti spietati, rigorosamente anonimi

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Cornacchia S.V.: guanti sporcati solo per raccogliere la palla dal sacco all'ultimo secondo di gara. Luisa Vissat 6,5: gode di una certa libertà che usa per gestire al meglio l’ordinaria amministrazione. (Lorenzon) 6: non se ne sta con le mani in mano e spegne le ultime speranze del Rimini. Gasparini 5,5: un punto in meno per la dormita dell'ultimo secondo. Per il resto bene. Bellotto 6,5: se la vede con il solito 11, partita maschia che manda ko entrambi i giocatori. (Boschian) 6+: entra e amministra la fascia con sapienza, senza strafare. Stella 6,5: è l’unico del centrocampo che cerca di alzare i ritmi. Gurnari S.V.: gioca un po’ titubante per paura di infortuni muscolari. Il modo migliore per infortunarsi. (Moro) 7: entra e porta lo sprint necessario a cambiare un po’ i ritmi di gara. Galasso 8-: corre, segna e fa assist. Nettamente il più in forma della squadra Ribetti 6: disordinato tatticamente. Ma quando ha la palla o deve far valere il fisico è utile. (Fantuzzi) 7: dà ossigeno ad una manovra prima asfittica. E’ pericoloso anche da fuori area. Feltrin 6-: a destra avrebbe spazi per fare male. Si propone ma ha il freno a mano tirato. (Cesaratto) 7: zitto zitto, entra sempre dopo, gioca, copre ed è una sicurezza. Brosolo 6+: meno in luce di altre volte. Risente del clima rilassato del prepartita. Simonato 6: gioca con una contrattura che lo limita molto nel movimento e nel gioco. (Celano) 7: si propone, fraseggia e riesce anche a realizzare il gol.
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AVVOCUP, QUARTI DI FINALE - Orrendi ma vincenti: ramarri in semifinale (di Matteo Cornacchia)

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Il Tabellino AVVOCATI PN - RIMINI LEX 4-1 (1-0) Formazione: Cornacchia, Luisa Vissat [C] (Lorenzon), Gasparini, Bellotto (Boschian), Stella, Gurnari (Moro), Galasso, Ribetti (Fantuzzi), Feltrin (Cesaratto), Brosolo, Simonato (Celano) .
Marcatori: Galasso, Fantuzzi, Simonato, Celano.
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SEDRANO (PN) - Il più brutto Pordenone della stagione stacca il biglietto per la semifinale di Avvocup e si interroga per un black out, durato oltre un tempo, che ha fatto imbufalire Toni Pollini. Questo potrebbe essere il telegramma del quarto di finale che sabato ha visto gli avvocati naoniani imporsi per 4 a 1 contro i colleghi di Rimini. Alla vigilia Mr. Pollinigson deve fare i conti con una lunga lista di assenti: allo squalificato Vicenzotto, infatti, si aggiungono quattro senatori del calibro di Iodice, Pergola, Brovedani e Rumiel, tutti in viaggio premio a Roma a celebrare il Gualco. Ciò nonostante, grazie ad una panchina che si presenta nuovamente lunghissima, c’è comunque ampia possibilità di scelta in tutti i ruoli, compreso quello di secondo assistente dell’arbitro (prima Celano, poi Bellotto). Senza smentire quello che è divenuto ormai un credo tattico (il 3-5-2), Pollini schiera Cornix a guardia dei pali, Bellotto, Gasparini e Vissat in difesa, Stella, Gurnari, Galasso, Ribetti e Feltrin sulla linea di centrocampo e la coppia Brosolo – Simonato di punta. Per contro Rimini si presenta con 10 uomini contati, uno dei quali acciaccato, e, di necessità, i romagnoli optano per un assetto guardingo e piuttosto chiuso. Nonostante le raccomandazioni di Pollini, che predica concentrazione e umiltà, i ramarri entrano in campo molli e intorpiditi, gestendo alla grande il possesso palla ma con una manovra lenta e prevedibile che non porta alcun pericolo alla porta ospite. Dalla linea laterale all’ombra dei pioppi cominciano ad arrivare le prime imprecazioni, distribuite a pioggia un po’ a tutti. La costruzione della frase è sempre quella: “Nome o cognome dell’interessato – ma come si fa a – verbo all’infinito – in quella maniera – imprecazione fantasiosa”. Ecco qualche esempio: “Micheeeeleeee (Feltrin) – ma come si fa a crossare in quella maniera - …. Lupo!!!”; “Marcooooo (Stella) – ma come si fa a stoppare in quella maniera - …. Fantasma!!!”; “Paoloooo (Vissat) – ma come si fa a lanciare in quella maniera - …. Brigante!!!”. Nonostante la superiorità numerica ed una cifra tecnica superiore, i neroverdi (per l’occasione di rosso vestiti) non producono una beneamata cippa per tutta la prima frazione di gioco. Anche il gol del vantaggio, giunto sul finire di tempo, è propiziato più dall’errore del portiere avversario che dal tiro di Galasso (comunque bravo nell’esecuzione). La ripresa si apre con molti volti nuovi in campo: su tutti quello di Vice Fantuzzi, che dopo essere riuscito nell’intento di far girare meglio la squadra, chiude i conti con una pregevole sciaborda da fuori area che si insacca alle spalle dell’estremo romagnolo: 2 a 0. E’ solo a questo punto che il match si incanala sul binario giusto, con Pordenone che comincia finalmente a giocare meglio contro un avversario con il fiato corto (e ci mancherebbe pure!). Il terzo gol è opera dell’ennesima incursione sulla sinistra di SpeedyGalax, che offre su un piatto d’argento il più comodo degli assist per l’accorrente Simonato: il bomber esulta, ringrazia e si accomoda in panchina per uno scalpitante Tatanka Celano, che di lì a poco si fa trovare a sua volta pronto all’appuntamento di testa su splendida pennellata di Stella Stellina. Nel finale c’è tempo per un ultimo collaudo alle coronarie di Pollini: a tempo praticamente scaduto Gasparini si addormenta su uno stop a pochi passi dalla sua area, incursione della punta ospite che salta Cornacchia in uscita e deposita verso la rete. Il volo plastico e a mano aperta di Boschian salva la porta ma gli costa un rosso evitabilissimo, con solita e puntuale imprecazione da bordo campo: “Lucaaaaaaa – ma come si fa a intervenire in quella maniera lì - …. Brighella!!!”. Dal dischetto Rimini trasforma il meritato gol della bandiera mentre Gasparini, tomo tomo e cacchio cacchio, si infila sotto la doccia nell’indifferenza generale per evitarsi il cazziatone. Due rapidi commenti di chiusura: il primo va riservato, ancora una volta, al gruppo. Nonostante una prestazione mediocre dobbiamo sottolineare l’ennesima partita con una panchina lunghissima, segno di compattezza e determinazione. Il secondo commento lo riserviamo agli avversari: in 10 contro 11 dall’inizio della partita hanno dato una splendida dimostrazione di serietà e sportività, non mollando mai e onorando fino alla fine il loro impegno e lo spirito del torneo. Davvero grandi!
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Federico Cavagna (Rimini): "Pordenone-Rimini 4-1. Rimini rimaneggiato per defezioni ultimo minuto (10 giocatori) ma gagliardissimo. Ridotti in 8 per infortuni (Veschi e Gencarelli). Primo tempo 1-0. Partita bella e corretta. Marcatore Rimini: Tajariol su rigore".
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domenica 30 maggio 2010

AVVOCUP, QUARTI DI FINALE - Treviso e Padova volano in semifinale

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TREVISO - MANTOVA 2-0
Aurelio Munari (Treviso): "Juris accede alle semifinali battendo una coriacea Mantova per 2 a 0, un gol per tempo di Caneva e Conselvan in una partita equilibrata con poche occasioni ma un sostanziale controllo da parte di Juris, con brividi finali per un rigore sbagliato da Mantova".
Gaetano Alaia (Mantova): "Treviso batte Mantova 2 a 0 con un gol per tempo. Mantova sbaglia un rigole a 5 min dalla fine. Questo in sintesi il match. Ci sono stati anche tre espulsi, un paio di ammoniti, qualche ingiuria di troppo, ma tutto sommato si è vista una partita corretta. Terzo tempo all'insegna della cordialità".
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BRESCIA - PADOVA 0-4
Giulio Soldà (Brescia): "Nel calcio chi vince ha sempre ragione. Padova batte Brescia 4 a 0. Brescia ha parlato (anche se provocata, ma ci sta) e Padova ha giocato. Gollonzo dopo due minuti con palla che rimbalza tre volte sulla traversa dopo ciabattate di difensore bresciano, cade sulla testa dell'11 patavino che segna. Il resto è rondinelle in attacco e Padova in classico contropiede. Brescia che parla troppo, per primo il sottoscritto, e Padova che artatamente sollecita tale eloquio. Buon dopopartita da Antò".
Marco Cappellari (Padova): "Partita senza storia. Loro nervosi e polemici, ne potevamo fare anche di più. Due gol di Biasia, uno a testa Rondello e Paolucci. Come al solito mancava un sacco di gente".
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giovedì 27 maggio 2010

AVVOCUP 2010, QUARTI DI FINALE - Bergamo è la prima semifinalista!

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BASSANO - BERGAMO 2-5 d.r. (1-1)
JUS SPORT LASCIA IL GIRONE DEGLI ELETTI DOPO LA SCONFITTA CON BERGAMO
IL SOGNO DI BASSANO SVANISCE AI QUARTI
Marco Santarcangelo (Bassano): "Se il "rigore", in tempo di crisi, è la soluzione più ovvia, questo evidentemente non vale per Bassano che sembra davvero non conoscere il significato di questo termine, almeno sotto il profilo calcistico! A parte il gioco di parole il verdetto dei rigori, pronunciato dopo oltre settanta minuti di gioco regolamentare terminati sull'1-1, è inoppugnabile e non lascia spazio ad alcuna interpretazione: Bergamo trasforma tutti i suoi e Bassano invece ne segna uno su quattro (il quinto non viene nemmeno calciato in quanto inutile...). Se contiamo anche il rigore sbagliato anche durante la partita (era circa il decimo minuto del secondo tempo) diventano cinque rigori calciati ed uno solo trasformato... una percentuale del 20% quasi imbarazzante. Andiamo però con ordine. A Travettore si affrontano lo Jus Sport (che qui non ha mai perso) e Bergamo Lex per il passaggio alla semifinale di questa Avvocup 2010. Giornata calda e molto bella e campo come al solito perfetto. Al lancio della monetina vince Rillo, il simpatico capitano bergamasco, e questo è probabilmente il primo segno del destino. Bergamo sceglie di giocare dall'altro lato rispetto all'inizio dell'ultima partita, che li ha visti uscire sconfitti, auspicando che in tal modo la "sfiga" non li potrà più colpire: la storia gli darà poi ragione... La partita inizia combattuta sin dall'inizio con le squadre che si affrontano a viso aperto: Bassano sa che può vincere, ma Bergamo si presenta con tutta l'intenzione di fare altrettanto; del resto oggi, tertium non datur! La lista dei convocati bassanesi presenta diverse assenze importanti con Di Benedetto infortunato, Branciforti idem, Chiminazzo assente così come Farronato mentre Gasparini è in lista, ma già dal riscaldamento si rende conto di non poter affrontare il campo: troppo forte il dolore al piede. Parolin invece ci prova, al rientro da un infortunio muscolare, ma anche per lui il dolore si fa presto sentire e sarà costretto a lasciare anzitempo il campo. Lo stesso succede a Muschitiello che accusa un risentimento muscolare che gli blocca la gamba. Tanti sono però comunque i giocatori disponibili per mister Taras ed ognuno ci metterà l'anima. Bassano tiene in mano il pallino del gioco producendo numerose manovre e fiondando nell'area bergamasca tanti cross che però non trovano mai la conclusione finale per colpire la porta avversaria. Bergamo quindi riparte spesso, ma le azioni si spengono quasi sempre al limite dell'area giallorossa... quasi, perchè dall'unico cross partito da sinistra arriva la zampata che lascia sui blocchi il numero 1 bassanese e così lo Jus Sport è sotto di un gol. La procedura pare essere sempre questa ultimamente: Bassano a trazione anteriore colpito alla prima occasione buona dagli avversari. Siamo quasi alla fine del primo tempo, ma la reazione dello Jus Sport è veemente così, su splendida azione corale, Agostini trova lo spiraglio giusto per tirare ed insaccare il meritato pareggio. Si va quindi al riposo sull'1-1 ed il risultato non cambierà sino alla fine della partita. Al decimo della ripresa, come si diceva, un difensore bergamasco intercetta il pallone con la mano, in area di rigore. L'arbitro indica il dischetto con grande disappunto di tutta la squadra di Bergamo, che ritiene il fallo essere avvenuto fuori dall'area. Da parte giallorossa, dopo veloce referendum, sono invece tutti concordi con l'arbitro: il fallo è stato commesso all'interno dell'area! Fatto sta che le preoccupazioni degli ospiti sono del tutto inutili in quanto Rebecchi, che si incarica di tirare il rigore, sembra colpito da emiparesi alla gamba destra e manda la palla a 5 km all'ora dritta tra le braccia del comunque bravo Mazzariol, n.° 1 di Bergamo. Più tardi sarà Bergamo a chiedere l'assegnazione del penalty per un presunto fallo, in realtà inesistente, di Vidale su un attaccante. L'arbitro vede bene ed invita la punta ad alzarsi per proseguire il gioco. Ora le squadre sono molto affaticate per il caldo e lo sforzo profuso. Un giocatore bergamasco viene più volte colpito da crampi, ma la panchina è corta ed il poveretto deve rimanere al suo posto seppur azzoppato. Bassano attacca ancora alla ricerca del gol partita ed il bravo Cortese, subentrato a metà del secondo tempo, trova il giusto varco per incunearsi in area e lascia partire un bel tiro verso il sette della porta degli ospiti; sembra fatta, ma Mazzariol, vecchio leone, ha capito tutto e vola anticipando il tiro, togliendo letteralmente la palla dalla rete e strozzando in gola l'urlo di gioia dei bassanesi. Alla fine finisce 1-1; risultato stretto stretto per i padroni di casa che alla fine hanno preso gol sull'unico serio tiro in porta di Bergamo in tutta la partita. Alla lotteria dei rigori si lancia di nuovo la monetina e di nuovo vince Bergamo (altro segnale dal cielo...) che poi trasformerà tutti i suoi rigori mentre Bassano... Onore al merito ed in bocca al lupo per Bergamo che affronterà le semifinali ed inevitabile la forte delusione per i giallorossi che quest'anno ci hanno creduto davvero".
PASADENA / ROSA' DI TRAVETTORE
BERGAMO NUOVAMENTE CORSARA: ESPUGNATA ANCHE BASSANO
Luca Cerullo (Bergamo): "Partita avvincente quella giocata nel catino di Rosà di Travettore. Bergamo si é presentata all'appuntamento a ranghi ridotti, come spesso é accaduto in questa stagione. I bassanesi, di contro, sono scesi in campo al gran completo, con una panchina folta e con elementi di valore anche fra le seconde schiere. La partita é stata giocata a viso aperto da entrambe le squadre, ma Bassano ha a lungo comandato il gioco, anche grazie alle incursioni dei laterali, sempre abili nel liberasi per il cross. La BG LEX, tuttavia, non ha demeritato ed, anzi, ha condotto una partita difensiva magistrale. Gli orobici hanno opposto alle offensive, talvolta sterili, dei bassanesi, da un lato la compattezza della difesa e del centrocampo, e, dall'altro, la velocità dell'attacco, sempre pronto a colpire di rimessa. Così é stato al 30° minuto del primo tempo, quando Cerullo ha appoggia la palla a Rillo che lo fa involare lungo la fascia sinistra. Il laterale sinistro orobico pennella un cross sui piedi fatati del Dott. Manzoni che anticipa i difensori avversari ed insacca con un tiro al volo magistrale (pagina 133 del manuale del calcio). Bassano reagisce con veemenza ed assedia gli orobici sino a che, ad un minuto dallo scadere della prima frazione di gioco, agguanta il meritato pareggio. La seconda frazione segue il copione del primo tempo, pur se caratterizzata da due/tre episodi che avrebbero potuto mutare l'inerzia dell'incontro. Al 60' l'arbitro assegna a Bassano un rigore che definire generoso é riduttivo. Come Baggio a Francia '98 un avanti bassanese tenta di scodellare la palla al centro. Il difensore orobico Colombo, 190 cm x 90 kg, gli si fa incontro con le braccia aderenti al corpo; la palla pare colpire l'unghia del mignolo destro, l'arbitro ferma il gioco ed assegna nell'incredulità generale il penalty. Bassano ringrazia, pregusta il vantaggio, ma senza aver fatto i conti con The Wall “Super Mazza” che, distendendosi felinamente, para il rigore calciato con fare insicuro dall'avanti bassanese. La partita resta così in parità, anche grazie agli ulteriori prodigi di Sua Eminenza Mazzariol e nonostante i crampi di cui cade vittima uno stoico Cavagna negli ultimi 10 minuti del match, che si chiude sull'1-1. Si va ai rigori. Il redivivo (o recidivo???) Cobra Attila Darko Pancev Baruffi stila la lista dei rigoristi: il primo é Bomber Scudeller ed a seguire Colombo, Cerullo, Baruffi, Rillo (l'unico vero rigorista). L'atmosfera é quella di Usa 94. Caldogno é vicina e lo spettro di Baggio incombe sui 10 rigoristi prescelti. I 5 bergamaschi non cedono alla tensione. Due bassanesi, invece, complice un magnetico Mazzariol, sbagliano, l'uno calciando fra le braccia del numero 1 orobico, l'altro non centrando lo specchio della porta. Questa la sequenza dei rigori: BERGAMO O–O–O–O BASSANO O-X-X. Il rigore della vittoria é stato siglato da Attila Baruffi. Pensavo che il calcio fosse morto il 22.05.2010, ma ieri é morto per la seconda volta. :PP (Non me ne voglia Attila). Da segnalare l'avanzata della linea verde orobica: il Dutur Manzoni ed il Dutur Longobardi si sono distinti per grinta e carattere. Bravi ragazzi! Sugli scudi anche la coppia centrale composta da “the Rock Colombo” e da Fachinetti, il Billy Costacurta della BG LEX, autoproclamatosi il più ricco ed il più bello fra noi tutti. Un elogio anche al Mister Rilluffi/Barillo ed al suo 4-4-2. Dopo l'umiliazione subita con Vicenza (un indecorso 3-3 in superiorità numerica), l'onore é salvo. Ora ci aspetta _____________ in semifinale ed Enrico mi é testimone, io l'avevo detto! Arbitraggio: sopra le righe. Terzo tempo: stratosferico".
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mercoledì 26 maggio 2010

TORNEO DELLE VEDOVE - Esordio con sconfitta immeritata...

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CORDENONS (PN) - Sconfitta bugiardissima dei ramarri nella prima uscita del Torneo Delle Vedove: finisce 3-1 per l'Atletico Cordenons (complimenti per il nome!), ma i neroverdi si sono fatti onore disputando una gara più che dignitosa, costellata da numerose occasioni da rete gettate alle ortiche (ultima in ordine di tempo, il rigore respinto di Tatanka a pochi minuti dalla fine). Sorpresa e delusione per chi, forte dell'esperienza degli anni passati, si era presentato al campo di gioco con paletta e secchiello: la sabbia e le conchiglie hanno lasciato il posto ad uno sgargiante manto erboso! La gara. Dopo lo svantaggio iniziale, un Pergola in versione arrembante aveva rimesso le cose a posto con un tocco sotto misura da faina dell'area di rigore (doveroso giro di birre offerto a fine gara per l'inconsueto exploit!). Prima della fine del tempo però gli avversari tornavano in vantaggio e, dopo una ripresa con i neroverdi a fare la partita e sprecare svariate palle-gol (due pali), arrivava anche il severissimo gol del 3-1. Frattanto in panchina si era svolto un confronto parallelo: l'aspro duello tra Pollini, Iodice e Moro da una parte e le zanzare tigre dall'altra, con un numero impressionante di morti e feriti. L'impennata d'orgoglio dei ramarri si registrava a fine partita, con la "banda Pollini" che a suon di birre chiudeva la serata in vetta alla classifica della prestigiosa "Coppa Chiosco". Da segnalare il "momento cuore" negli spogliatoi prima dell'inizio della gara. Pollini, con un gesto affettuoso senza precedenti, porge a Cornacchia (unitamente al solito campionario di maglie e calzettoni per consentire all'esigente volatile ogni possibile abbinamento!) un contenitore di plastica sigillato: «Tieni Matteo... ieri sono andato al mare... piaceva tanto ai miei uccellini...». Un osso di seppia! Pollini il burlone ride, il portiere è spiazzato...
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martedì 25 maggio 2010

MUSICAZZATE – Gli "occhi verdi" dei Profeti divengono... "neroverdi"!

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PORDENONE – Prosegue il nostalgico viaggio nella storia musicale dei gloriosi tempi passati, accompagnati per mano dal genio creativo (malato) de "I FAVOLOSI MINCHIONES". Ciò che vi proponiamo oggi, rappresenta il secondo importante tassello della cosiddetta "Trilogia del Kap", sulla scia di quel filone caratterizzato dall'intreccio indissolubile vita-calcio-gnocca che ha saputo stimolare così intensamente la fervida scempiaggine degli ispirati cantori. Il brano da cui attingono i talentuosi musicanti è "Gli occhi verdi dell'amore" de "I Profeti" che, con un banale ma significativo ritocco di natura cromatica, si tramuta ne "Gli occhi neroverdi dell'amore". Il pezzo, che tratta di quei violenti conflitti che solo l'esistenza umana nella sua immensa grandezza è capace di offrire, sprigiona tra le note un'immensa vitalità, raggiungendo livelli di sublime idiozia: ecco allora che l'inesorabile e malinconico tramonto dell'anziano calciatore ormai logoro si intreccia con la rinascita dell'uomo che solo nella piena maturità sa esprimere appieno il suo profondo amore per la vita in tutte le sue forme (non ultime quelle femminili...). Questo storico brano, rivisitato attraverso il vissuto del "membro" più celebrato della squadra, un vissuto che traspare tra le righe di questo canto con la discrezione di una luce fioca che nella penombra si intravede a malapena, aspira, nell'intento dei compositori, a diventare l'inno autentico della squadra naoniana. Ma ora bando alle ciance, è il momento dell'arte...
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"GLI OCCHI VERDI DELL'AMORE" (I Profeti)
"GLI OCCHI NEROVERDI DELL'AMORE" (I Favolosi Minchiones) Io camminavo nella notte // Io cammino sulla fascia oramai non dormo più // oramai non corro più quando ho incontrato una ragazza // idem che era sola come me // che arbitrava sol per me aveva il viso di un bambino // aveva un viso da terzino (variante alcolica) aveva tutto e sai perché... // idem Aveva gli occhi dell'amore, verdi // Aveva gli occhi dell'amore, neri. come due lacrime d'amore, grandi // come due lacrime d'amore, verdi aveva gli occhi dell'amore, verdi // aveva gli occhi dell'amore, neroverdi m'innamorai di lei // idem } (a cappella) lei di me. // fin che vuoi. } (a cappella) Abbiam girato per le strade // Abbiam vagato per i campi come rondini perdute // ora li prendiamo qui abbiam vissuto mille anni // abbiam giocato mille anni nello spazio di due ore // nello spazio di due tempi quando il mattino ci ha svegliati // quando il fischietto ci ha svegliati senza parlare l'ho baciata // senza parlare l'ho marcata... (variante alcolica) Aveva gli occhi dell'amore, verdi // Aveva gli occhi dell'amore, neri. come due lacrime d'amore, grandi // come due lacrime d'amore, verdi aveva gli occhi dell'amore, verdi // aveva gli occhi dell'amore, neroverdi m'innamorai di lei // idem } (a cappella) lei di me. // fin che vuoi. } (a cappella) .

domenica 23 maggio 2010

AVVOCUP 2010 - Padova accede ai quarti dopo la lotteria dei rigori

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PADOVA - VICENZA 5-4 d.r. (1-1)
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Marco Cappellari (Padova): "1 a 1. Poi vinto noi ai rigori, credo al settimo. Io ho fatto autogol e ha pareggiato per noi Paolucci".
Giulio Manfredini (Vicenza): "5-4 per il Padova dopo i calci di rigore. Dopo 3 minuti calcio d'angolo del Vicenza e autogol del Padova su uscita del portiere. Pareggio del Padova a metà del primo tempo. Nel secondo tempo squadre stanche per il gran caldo e dopo occasioni da entrambe le parti fine dei tempi regolamentari in parità. Vicenza perde alla lotteria dei rigori dopo 7 rigori calciati per parte".
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venerdì 21 maggio 2010

MUSICAZZATE – "I FAVOLOSI MINCHIONES" reinterpretano Gianni Morandi!

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PORDENONE - Ebbene sì, oramai il nostro Blog spazia a 360 gradi su ogni fronte, investendo tutti i campi (purtroppo, non stiamo parlando solamente di quelli in erba...) possibili ed immaginabili dello scibile umano. Ecco allora che spunta anche l'angolo musicale, con una nuova rubrica che annuncia già nel titolo la dirompente verve demenzial-creativa dei ramarri in versione "beat": "MUSICAZZATE"! Il gruppo canoro de "I FAVOLOSI MINCHIONES" (compagine nata sulle vie per Budapest), vagando senza criterio nella storia della grande musica senza tempo, rivisiterà alcuni dei brani musicali che hanno segnato un'epoca, attraverso una rielaborazione intelligentemente moderna del testo. Il pezzo che vi proponiamo quest'oggi, nella versione esclusiva reinterpretata dagli usignoli naoniani, è il notissimo "Se perdo te" di Gianni Morandi che, per l'occasione, diventa "Accendila tu...". Il brano è uno struggente omaggio della squadra al proprio unico ed intramontabile Kaptàno (fonte inesauribile di ispirazione, in ogni campo!), attraverso la consacrazione definitiva delle sue viscerali passioni che, con la delicatezza di un cinghiale in amore e quell'eleganza che richiama la pennellata dell'artista, vengono sapientemente tinteggiate tra una nota e l'altra. Signori, amanti della musica e... del Karaoke, il delitto è servito!
. "SE PERDO TE" (Gianni Morandi) // "ACCENDILA TU..." (I Favolosi Minchiones) Non piangerò mai sul denaro che spendo // Non piangere mai sulle entrate da tergo ne riavrò, forse più // te ne darò, forse di più ma piango l'amore di un'unica donna // non piango l'amore di un'unica donna che non ho forse più // perché ne ho cento di più accendilo tu questo sole che è spento // accendila tu questa minchia che è spenta l'amore lo sai scioglie i cuori di ghiaccio // l'amore (variante alcolica) lo sai scioglie i culi di ghiaccio che sarà di me, se perdo anche te, se perdo anche te. // idem. La vita non è stare al mondo cent'anni // La vita non è stare in campo a cent'anni se non hai, amato mai // se non hai, segnato mai amare non è stare insieme a una donna // giocare non è stare a fianco a Casucci ci vuole di più, molto di più. // meglio la panca, a fianco a Tatanka. Accendilo tu questo sole che è spento // Alla carica vai Kapitano a Sedrano la vita di un uomo sta in mano a una donna // la fava di un uomo sta in mano a una donna quella donna sei tu // idem che sarà di me // o forse sei tu (reiterato) se perdo anche te. // poi timbro anche te.
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giovedì 20 maggio 2010

AVVOCUP 2010 - Anche lo Jus Sport Bassano accede ai quarti

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BASSANO - TRIESTE 5-3
Marco Santarcangelo (Bassano): "Non sono mancati i gol nel campo amico di Travettore ove lo Jus Sport Bassano ha ospitato i Colleghi di Trieste. In totale sono state ben otto le reti segnate per cui le emozioni non sono certo mancate! Giornata ideale e clima finalmente in linea con le aspettative dopo la tragica esperienza dei bassanesi in trasferta a Brescia in cui si aspettava solo l'arca di Noè dopo il diluvio universale... Il campo era quasi perfetto e l'erbetta davvero invitante. Insomma le migliori condizioni per affrontare questo ottavo di finale. Le squadre quindi si affrontano a viso aperto: da qui può uscire un solo vincitore e nessuno ci sta a perdere! Dopo il fischio d'inizio subito una ghiotta occasione per lo Jus Sport con Rebecchi che però non centra lo specchio della porta. Bassano tiene in mano il pallino del match, ma Trieste non si fa intimidire e sviluppa un gioco ordinato ed attento. Sono proprio gli ospiti a passare in vantaggio alla prima occasione. Siamo al 12° del primo tempo quando Gianluca Rossi riceve palla sulla destra, crossa di prima intenzione prima che il difensore giallorosso possa contrarlo e scodella una palla perfetta per Marco Cozzuto il quale, pur marcato, riesce con una spaccata plastica a colpire la palla al volo gelando il portiere bassanese. 1 a 0 e partita in salita per la squadra di casa. A questo punto Bassano ricomincia a macinare gioco e le occasioni per il pareggio non mancano: al 18' della prima frazione, dopo una bella azione corale tra le punte, Rebecchi insacca rubando il tempo al difensore: 1-1 e palla al centro. Bassano ha poi il merito di agguantare il vantaggio prima dello scadere (33') del primo tempo grazie alla rete di Agostini che al limite dell'area finta magistralmente la conclusione di destro per poi rientrare e tirare di sinistro sotto la traversa. Il secondo tempo si apre come meglio non potrebbe per Bassano con Di Benedetto che si procura un rigore che poi trasforma in seconda battuta dopo che il portiere triestino aveva ribattuto il primo tiro. Ora siamo sul 3-1 e la partita volge decisamente a favore dei locali. Vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso non è mai una buona cosa (soprattutto in questo periodo che c'è l'orso Dino in giro per le colline bassanesi...). Ed infatti Trieste, con un'altra bella azione, accorcia le distanze. Stavolta è Cozzuto a servire l'assist per Rossi. Sul 3-2 lo Jus Sport non può essere tranquillo e per di più si ritrova in 10 uomini per l'espulsione di Farronato il quale, innervosito da alcuni falli subiti e non sanzionati dall'arbitro, a sua volta compie il classico fallo di "frustrazione" che gli costa il rosso diretto. E' un brutto momento per Bassano che viene però superato grazie al gol di Vincenzo Conte beccato in area da un chirurgico cross di Dionello (entrato da poco per Di Benedetto): stop di petto e tiro sotto porta che brucia il n° 1 triestino non esente da colpe nella circostanza. Pur in 10 uomini, complice anche una certa sopraggiunta stanchezza degli ospiti, ora Bassano è padrona del campo. C'è tempo per altre sostituzioni e per il quinto gol che giunge grazie alla combinazione tra Stefano Cabion e Giorgio Dionello che nell'occasione si dimostra falco d'area: 5-2. Con la testa negli spogliatoi, durante il recupero, lo Jus Sport subisce il terzo gol di Trieste, complice il grande sonno della difesa ad opera di Gianluca Rossi che sigla la sua personale doppietta. Finisce cinque a tre e tutti dal "nemico" a fare festa. Ora Bassano aspetta Bergamo per i quarti. Alla prossima!".
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mercoledì 19 maggio 2010

martedì 18 maggio 2010

AVVOCUP 2010 - Treviso accede ai quarti in rimonta

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TREVISO - VICENZA 3-2
Aurelio Munari (Treviso): "Vittoria sudata ed in rimonta di Juris Marca contro un'ottima Jus Vicenza. Nonostante la partita si fosse messa subito bene per noi con il gol lampo di Michielan, per buona parte del primo tempo abbiamo sofferto il gioco di Vicenza, squadra, almeno quella vista ieri sera - evidentemente si pregiava di rientri importanti - che sicuramente non meritava l'ultimo posto del suo girone. Difatti sotto la sua pressione ecco il più classico degli autogol, su cross di Vicenza piede galeotto del nostro C2 che insacca nella nostra porta. Dopo il gol per fortuna cominciamo a giocare meglio e manchiamo due grosse occasioni, soprattutto con Michielan che a causa di un rimbalzo fatale manda alle stelle a due metri due dalla porta... neanche Calloni... Secondo tempo che inizia con Juris ancora in affanno sulla spinta di Vicenza e altro gol regalato con una ribattuta della nostra difesa che colpisce uno dei nostri liberando un attaccante vicentino davanti al nostro portiere. Per fortuna c'è tutto il tempo di recuperare e un po' alla volta ricominciamo a creare occasioni, pur lasciando qualche falla di troppo in difesa: l'ultimo quarto della partita è al cardiopalma, in quanto se è vero che il bomber biondo Caneva insacca una pregevole doppietta, è anche vero che Vicenza, come noi nel primo tempo, si mangia almeno un paio di gol che sembravano fatti. Grande sospiro di sollievo al fischio finale!! ". P.S. (Sia pur in ritardo di una settimana, mi preme sottolineare l'ottima ospitalità di Rimini sabato scorso, una novità per noi, in quanto a casa di uno di loro, con piadine pizze e torte a volontà). Giulio Manfredini (Vicenza): "3-2 per il Treviso. Primo gol del Treviso dopo pochi secondi, pareggio su autogol. Secondo tempo passa in vantaggio Vicenza con gol di Struzziero, pareggio del Treviso e dopo una serie di clamorose occasioni da gol sciupate dal Vicenza, gol della vittoria del Treviso su disattenzione difensiva dei biancorossi".
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lunedì 17 maggio 2010

Racconti di uomini, di treni e di vita: "Railman"... (di Vice Fantuzzi)

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Ci sono cose che capitano e che tenti di raccogliere come pietre preziose di un piccolo mosaico di ricordi e informazioni da tramandare o, semplicemente, coccolare tra te e te, in un qualche non tempo di un qualche non luogo. Se ad ogni viaggio o evento corrisponde una pietra miliare della filosofia, non solo spiccia (ricordate la bellezza di Eric Cantona), ogni occasione è sempre sorpresa aggiunta. Come ho già avuto modo di annotare verbalmente a molti di voi, il mio “filosofo” preferito resta Roberto “il caorlotto” Casucci, dopo Remigio da Variano (un vero out-standing sotto il profilo delle perle). Sono perle che non si trovano in nessun oceano. Dopo aver smarrito il cellulare, aver messo in allarme la parte centrale della corriera, messo in movimento Pia e figli, Diego e Cinzia, ecc., ecc., davanti alla domanda di Tatanka: “…ma ti è caduto per terra!?!”, rispondeva un po’ stupito: “Perché, lo veditu par aria!!!”. Ho cercato di raccogliere alcune informazioni sulla città e i dintorni. Ma non è stato semplice. L’unica persona che sembrava averne non le ha dispensate a dovere. Però ho scoperto un libro sui treni, e su quelli di Budapest, in particolare, raccontati sotto pseudonimo. Certamente, fin dalla sua nascita, il treno ha rivoluzionato la vita dell’uomo e il suo modo di viaggiare, invadendo la sfera dell’immaginario. Elemento ispiratore di molti scrittori ed artisti, il treno diventa il mezzo del cambiamento. Ne “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello, il protagonista decide di "cambiare il treno" e quindi vita fingendosi morto e costruendosi una nuova identità. Daumier ne “La carrozza di terza classe”, dipinge il problema delle relazioni umane di fronte al rapido mutamento degli stili di vita. J. Tuner, anticipa gli impressionisti, tra i quali spiccano le opere di Monet, sul tema del treno e della stazione. E’ nella seconda metà dell’800 che il viaggio in treno diviene uno strumento di emancipazione dalla circoscritta esperienza di vita della città. Il treno aiuta a soddisfare in parte una tendenza all'avventura se non all'esotismo. Le carrozze (spazi aperti alle relazioni ) riproducono occasioni di vita pubblica, fatte di incontri che si immaginano spesso avventurosi e intriganti. Tommaso Martinetti dichiara "...canteremo le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano", in questo modo accogliendo tra le realtà urbane significative per l'immaginario futurista la stazione quale luogo di fervide attività notturne. Per Corrà la vita della stazione è un aspetto significativo della vita notturna della città. In un libro più recente, per la prima volta, vengono raccolte invece molte informazioni legate in particolare alla vita “sociale” che si sviluppa attorno ai treni della stazione di Budapest. L’autore si confessa particolarmente estasiato nel vedere arrivare e partire i treni che arrivano dall’est. Si tratta delle annotazioni di questo incredibile viaggiatore naoniano noto all’est come Railman il “Pannone”. Non siamo ai livelli di esplorazioni compiute dal leggendario Ibn Battuta, ma le cose sono interessanti. Il primo passaggio è un’introduzione alla città: il mitico “Astoria”, dove pare si possa sorseggiare, tra gli storici addobbi, una Coca Cola particolarmente deliziosa. Ancora all’inizio, si annotano alcune precisazioni sulla pronuncia in lingua ungherese e si procede con una sommaria descrizione delle principali attrattive storico-culturali della città. Ma è nella seconda parte del libro che la cosa si fa interessante. Nonostante le interviste, le dichiarazioni rilasciate dallo scrittore non permettono di entrare esattamente nella conoscenza di ciò che si svolge attorno alla stazione negli orari notturni. Il tentativo di avere qualche indicazione dai due co-protagonisti di una eccezionale, unica e irripetibile nottata, finita – si dice – a ridosso delle balaustre del Ponte delle Catene, non ha sortito esito alcuno. Ciò che resta è, quindi, l’approfondimento della lettura del libro del quale vi lascio una breve introduzione ad uno dei capitoli.
Capitolo II° - “Railman alla ricerca della Pannonia perduta!”. Il naoniano entrò nella Taverna del Coniglio Arrapato, triste e pensoso. Paolik e Pierik, i due giovani virgulti a cui era stato concesso l’onore di trascorrere una serata iniziatica lungo il Danubio, lo guardarono con fare interrogativo. "Sigh!" mormorò lui, affranto. "Che ti succede? Hai di nuovo quel vecchio disturbo gastrointestinale?" chiesero i due. "Lo zuppone ti è andato di traverso?". "SIGH!!". "E parla, dai!" sbottarono i due trangugiando birra. "Il mio problema è un problema vecchio come il mondo, amici...". "Da quando in qua - interloquì Paolik - i naoniani pagano per questo vecchio vezzo?". "Macchè - sussurrò l'infelice - il mio problema è che sono... innamorato della … !!!". E giù a piangere... Non so se leggerete il libro, ma un’occhiata al capitolo “Railman e la passione per il gioco” merita una breve lettura. Treno: momento fortunato (Numero 87). Prendere il treno: possibili cambiamenti (Numero 17). Viaggiare sul treno: senso delle responsabilità (Numero 64). Perdere il treno: ti senti depresso (Numero 63). Treno che deraglia: degli imprevisti non ti permetteranno di realizzare i tuoi piani (Numero 45). Rincorrere il treno e salirvi: determinazione, forza d'animo (Numero 17). Grandi eventi (Canale 60). In ogni caso, altri curiosi suggerimenti e pensieri li potete trovare nel libro scritto dallo stesso protagonista, Railman, di cui allego la copertina.
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sabato 15 maggio 2010

AVVOCUP 2010 - Le gare per l'accesso ai quarti di finale

. MANTOVA - PADOVA 2-0
Gaetano Alaia (Mantova): "Mantova batte Padova 2 a 0. Squadre concentrate e partita corretta. Primo tempo 0 a 0 senza emozioni se non per un netto fallo di mano in area di un difensore padovano, non visto dal pur bravo arbitro. nel Secondo tempo un paio di parate del portiere ospite, poi Padova rimane in 10 per una doppia ammonizione, ma reagisce bene. Passa finalmente Mantova con goal di Stanghellini, prova a reagire Padova ma subisce nel finale il raddoppio di Villini. Scusate se chiudo ma devo finire il risotto del terzo tempo". Marco Cappellari (Padova): "Eravamo contati come al solito perché tutti quelli che giocano in categoria non hanno voluto andare. Uno di noi è stato espulso nel primo tempo e loro hanno segnato nel secondo".
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RIMINI - BERGAMO 1-3
Luca Cerullo (Bergamo): "Eravamo contati... ma é stata la nostra migliore partita... vinto 3-1 gol di mister avv. Rillo su rigore e doppietta di Alessandro Longobardi (dott.). Migliori in campo bomber Scudeller (avv.), Rillo (avv.), il "prof" Galatti nella inedita veste di libero (avv.) e Longobardi Alessandro (dott.)".
Federico Cavagna (Rimini): "Rimini-Bergamo 1-3. Vantaggio ospiti e pareggio di testa di Gencarelli. Partita sotto pioggia battente. Occasioni sprecate da entrambe le parti. Vittoria Bergamo meritata".
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venerdì 14 maggio 2010

Comunicazione di servizio (di Toni Pollini)

. Carissimo Enrico, carissimi amici Dopo il brillantissimo risultato di mercoledì 12 maggio che ci ha consentito di approdare direttamente ai Quarti Vi comunico le date dei prossimi impegni: L’AVVOCUP ci vedrà impegnati la settimana dal 31 Maggio al 5 giugno per i Quarti; sabato 12 giugno per le semifinali e sabato 19 giugno, a Padova, per le finali. Quarti e semifinale a Sedrano. Domenica 30 Maggio 2010 alle ore 9,00 Quadrangolare con le AVIS a Forcate – Torneo di beneficenza con pranzo. Torneo Delle Vedove – Campo piscina martedì 25 maggio 2010 ore 20,15 Cordenons – Martedì 1 giugno ore 21,45 Fontanafredda. Lunedì 7 giugno ore 21.45 contro Esercito 21 Maggio 2010 ore 18,30 Sedrano – Allenamento al quale seguirà cena. Dopo il 20 giugno inizia il Torneo di Corva. Ricordo che al Torneo di Delle Vedove non potranno partecipare, perché tesserati FIGC, Olivier e Piero. Per eventuali chiarimenti non chiamatemi ma ponete le Vostre domande al Blog che risponderà solo a quelle intelligenti. Con affetto. Toni. .

AVVOCUP 2010 - Rassegna stampa

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5^ giornata: AVVOCATI PN - A.C. FORENSE TRIESTE 5-1
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giovedì 13 maggio 2010

AVVOCUP 2010, 5^ GIORNATA - I ramarri superano Trieste e volano direttamente nei quarti

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Il Tabellino AVVOCATI PN - AC FORENSE TRIESTE 5-1 (3-0) Formazione: Cornacchia, Moro (Iodice), Galasso (Celano), Luisa Vissat [C] (Cesaratto), Pergola (Feltrin), Gasparini (Rumiel), Stella, Sarcinelli, Simonato (Boschian), Brosolo, Vicenzotto. Marcatori: Stella, Galasso, Simonato, Galasso, Celano. SEDRANO (PN) - I ramarri battono Trieste, conquistano il primo posto nel girone al termine della prima fase ed accedono direttamente ai quarti di finale. Primo obbiettivo centrato. Senza nulla voler togliere a chi va in campo e decide le gare con giocate risolutive, ci pare doveroso sottolineare la grande compattezza del gruppo, certamente fino ad ora l'arma in più dei neroverdi: ieri, dopo il forfait di Bellotto e Brovedinho nella fase di riscaldamento, si contavano nell'affollata panchina ben 9 elementi (i sopra menzionati più Montico ed i sei a disposizione che sono scesi in campo nella ripresa); a questi vanno aggiunti coloro che hanno dovuto accontentarsi di tifare da casa, per questioni numeriche, impedimenti o infortuni, il cui valore è quanto meno pari a quello dei presenti. La gara, che non era iniziata nel migliore dei modi per l'approccio un pò confusionario dei naoniani, si incanala nei giusti binari quando il cross di Stella (che in precedenza aveva colto una clamorosa traversa [video]) dalla sinistra viene seguito con lo sguardo dal portiere avversario fin dentro il sacco [video]. Poco dopo la difesa triestina confeziona un pacco regalo per l'accorrente Galasso che ringrazia e mette dentro. Gara di fatto conclusa anche se Vicenzotto tenta di vivacizzarla al 25': colto da un raptus, scalcia un avversario (reo di avergli assestato poco prima un colpo "proibito") a gioco fermo e viene spedito sotto la doccia anzi tempo. Fortunatamente prima della conclusione del tempo una accelerazione di Speedy Galasso mette nelle condizioni il bomber Simonato di appoggiare facilmente in rete [video]. Si va al riposo e Pollini dà corso nella ripresa ad un ampio turn-over. Ancora Galasso firma il 4-0 rubando palla in area e trafiggendo il portiere da distanza ravvicinata [video]. I ramarri allentano la pressione e subiscono il gol della bandiera con un tap-in su una corta respinta di Cornacchia oppostosi ad una conclusione dal limite dell'area. Infine l'ultima segnatura (un deja vu con radici ungheresi): Brosolo, dopo il solito slalom in area tra i paletti avversari, porge a Celano una palla d'oro che Tatanka, da bomber "consumato", controlla e mette in rete di sinistro. Ora i ramarri dovranno attendere i risultati delle gare per l'accesso ai quarti di finale e dei due spareggi a seguire tra le quattro perdenti, per conoscere l'avversario (cioè la squadra promossa ai quarti con il peggior piazzamento nel girone "A") che si presenterà a Sedrano per contendere al Pollini's Team l'ingresso in semifinale. Molto gradito dagli ospiti (ma anche dagli ospitanti!) il terzo tempo da "Il Teston".
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mercoledì 12 maggio 2010

QUI BUDAPEST - Il diario di bordo: domenica 9 maggio

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BUDAPEST / CORDENONS (PN) - Mesto risveglio, così come si confà alle mattinate che preludono al rientro... La colazione è un momento significativo della giornata, poiché vi è modo di raccogliere aneddoti e indiscrezioni (da 90 a 360 gradi!) sulle serate e sulle nottate trascorse. Ecco allora che scopriamo le straordinarie performances del Conte Andrea Landini Bellotto della Torre, capace di sovrastare l'hi-pod a palla che il serafico Simonato si è sparato in cuffia nel vano tentativo di difendersi dall'assordante fragore del motore a scoppio. Ed ancora lo stakanovista imprenditore potentino titolare della avviatissima "Segheria da Gegè", che sfrutta gli operai imponendo lo straordinario notturno senza soste per segare decine e decine di sequoie millenarie; il lavoro è prolifico nonostante gli svariati tentativi di sabotaggio dei compagni di stanza (Iodice-Cornacchia), che vanno dal classico verso di richiamo della gazza ladra al fischio tradizionale, dal lancio della ciabatta allo sputo di stizza. Ed infine Lui, l'uomo dei treni, il grande "Rail Man" che, raccolti sotto l'esperta ala protettiva i cuccioli Casucci, indossa la divisa da capo stazione e si abbandona alla travolgente passione... per i modellini di treno! La giornata riserva ancora qualche ora a disposizione per girare a zonzo per Budapest e magari per combinare qualche altra minchiata, prima della partenza fissata per le 14:00. E qualcuno, come era logico desumere, puntualmente non si lascia sfuggire l'occasione... Eccovi dunque il racconto de "Il miracolo della spina umana della birra". Il quartetto Pergola-Cornacchia-Gurnari-Iodice, a spasso nella città alta di Buda, per non lasciare l'Ungheria senza aver assaporato l'emozione dell'approccio con le bellezze locali (tanto decantate dai compagni più... "esperti"), piazzava il colpaccio trovando modo di rimorchiare una tavolata intera di avvenenti pensionate intente ad esibirsi nella nobile arte del canto. Età media 70 anni, altezza media un metro ed un boccale, peso medio 85 chili. Quando il buon Gegè, dopo la terza birra ed il secondo hot-dog, esternava elegantemente ai compagni una sua impellente necessità («Ci vorrebbe un cesso!»), l'ottimo Gurnari replicava con una mimica facciale degna del miglior Alberto Sordi ed una gestualità essenziale ma straordinariamente efficace, volgendo lo sguardo verso la tavolata vicina e guarnendo il tutto con un semplice: «Beh...». Seguiva immediata un'esplosione incontrollata di risa che sorprendeva Iodice nell'atto di deglutire l'ennesima birra. Ed ecco "Il miracolo della spina umana della birra" che si compie: scampata la tragedia (per alcuni brevi ma drammatici istanti - durante i quali ho visto scorrere davanti agli occhi i momenti salienti della mia vita - ho avuto la netta percezione che sarei morto soffocato), la birra inizia a schiumare copiosa dalle narici, tra le fragorose risate dei compagni e delle stagionate donzelle (evidentemente ignare del motivo che aveva suscitato cotanta ilarità), che continuavano ad alimentarsi a vicenda per lunghissimi minuti. Bei momenti di vita, non c'è che dire... Si rientra in albergo per gli ultimi preparativi prima della partenza; questa volta tutti sono puntuali ed alle 14:15 siamo in marcia. Anche nel viaggio di ritorno c'è spazio per il momento musicale: il pezzo che viene immolato sull'altare della cazzata questa volta è "Dieci ragazze per me" di Battisti che nella versione rivista e corretta by Brovedinho diventa "Dieci minuti per te" (sottotitolo "Toni e il Kaptàno"): alla chitarra Angelo Casucci, alla voce il trio canoro dei "Minchiones". L'esibizione riscuote un discreto successo tra il pubblico pagante e viene molto apprezzata anche dai due protagonisti (Pollini, al primo ritornello, rischia il soffocamento da risata grassa, ma per fortuna tutto si risolve solo in una grande paura). Sosta veloce alle 17:00 in terra slovena per dare sollievo alle vesciche e poi si riparte (l'autista, che in mattinata ha formalmente contestato l'ora tarda fissata per la partenza, freme per il rientro). Frattanto la gentil coppia Sbrizzi-Tonon distribuisce lezioni gratuite di briscola a chiunque capiti a tiro. Alle 20:00 imponiamo all'autista, che accetta suo malgrado, la sosta per la cena. Le ultime speranze di ricucire lo strappo con il Mazzariol svaniscono definitivamente quando Pia Casucci, accomodatasi con la famiglia al tavolo del solitario Sergio (appartatosi bestemmiante), si rivolge a quest'ultimo e sbotta: «Possiamo fare presto per favore? Domani mio figlio ha compito in classe!». Olè! L'autista, digrignando i denti, si alza e se ne va. Dopo la cena comincia ad affiorare la stanchezza (abbondantemente giustificata) e nel pullman regna il silenzio più assoluto, interrotto di tanto in tanto dal miagolio inconfondibile dei gatti in calore... Poi, improvvisamente, dopo oltre sessanta ore ininterrotte di "apnea simbiotica da accoppiamento", "Gattone" Vissat riemerge ed abbandona il nido d'amore della prima fila per trasferirsi in fondo alla corriera. Lì, segrega in un angolo il povero Casucci dopo avergli rifilato in braccio la chitarra e comincia a sbraitare a squarciagola, con il povero chitarrista che tenta invano di limitare i danni cercando almeno in parte di coprire la voce con il suono. Inizia un flusso di massa verso i sedili delle prime file, ma purtroppo non c'è posto per tutti, così più di qualcuno è costretto a subire la violenza acustica dell'invasato. Dopo un'ora di calvario, il tradizionale discorso di fine gita di Pollini (invocato a gran voce!) riesce finalmente ad interrompere l'assolo psichiatrico del Kaptàno ed a mettere definitivamente fine allo scempio: ci sono belle parole per tutti, autista compreso... Prima dell'arrivo, il premuroso Toni vuole sincerarsi delle condizioni del pennuto naoniano, in silenzio da un pò e rintanato in un angoletto a consumare il suo mangime: «Come sta il mio amico Cornacchia?». Dal fondo del pullman (una zona che in questi tre giorni si è rivelata una fucina inesauribile di strepitose minchiate) si leva la voce di Brovedinho a rassicurare il capo-comitiva: «Tranquillo Toni, ha mangiato e adesso gli abbiamo appena cambiato il giornale sotto...». La corriera esplode! A scoppio ritardato, causa fuso orario, parte l'inconfondibile risata di Toni, con piegamento all'indietro e mani sul volto. La corriera riesplode! Alle ore 23:00, con l'arrivo a Cordenons presso la Residenza Pollini, si chiude infine ufficialmente l'avventura dei ramarri in terra magiara. Anche stavolta non ci siamo annoiati troppo... Alla prossima...
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martedì 11 maggio 2010

QUI BUDAPEST - Il diario di bordo: sabato 8 maggio...

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BUDAPEST - Risveglio lento della comitiva, spalmato omogeneamente nell'arco di tutta la mattinata, a seconda delle esigenze di ogni singolo metabolismo: si va dai mattutini delle 8:00, ai fedeli "colazionisti" praticanti delle 10:00 (segnaliamo la "dieta del campione" del Diaboliko Olivier a base di frittata, uova, formaggio ed affettati misti), fino ai più prudenti, come il bomber Simonato, che prolungano il sonno di bellezza fin oltre mezzogiorno. La giornata purtroppo viene funestata da una tragica notizia di cronaca locale che scuote l'ambiente neroverde: György, giovane portatore di risciò a pedali, in un eccesso di generosità ha sottoposto il suo fisico ad uno sforzo troppo violento ed il cuore non ha retto; dopo aver scarrozzato nella notte due lottatori di sumo di "caratura" mondiale, Takona Rumnoto detto "Il cucciolo" e Sado Gurnaki detto "Over PB" (per i meno ferrati in chimica, trattasi del simbolo del piombo), da un capo all'altro della città, si è spento nella mattinata dopo lunghe ore di agonia. Prima di spirare, ha sussurrato una frase al suo inseparabile compagno e collega di fatiche István (anch'egli ricoverato, ma oramai fuori pericolo), che ha trasportato gli altri tre elementi della comitiva: «Erano solo in due, ma sembravano imbottiti di piombo... porca kurva... ﻍ¿ إ*ζ؟ﮊﻖ*!!!». Libera uscita fino alle 14:00 per chi presenzierà allo stadio per tifare Ferencvaros e fino alle 16:00 per gli altri. La compagine mista italo-austriaca con destinazione stadio è diretta e coordinata da Herr Langer che, dopo l'invio dell'ultimatum («Vi aspetto fino alle 14:05, poi vado!»), liquida immediatamente gli indisciplinati italici che avevano già annunciato un ritardo doloso di oltre cinque minuti sull'orario concordato, con motivazioni di ordine... eno-gastronomico o di tavola che dir si voglia. Si registrano attimi di tensione anche all'atto della partenza per il campo sportivo della seconda comitiva: tutti puntuali e pronti sul pullman, ma mancano i pluri recidivi Kaptàno & signora, oltre a Robi Casucci & signora. Questa volta prevale la linea dura: Gattone Vissat riesce a conficcare gli artigli sulla scaletta del pullman ormai in movimento e a salire al volo con la sua dolce metà, mentre per Robi e Pia non vi è nulla da fare, la corriera si allontana senza di loro... Dopo lunghi momenti di incertezza e tanti interrogativi nel corso del tragitto («Andiamo prima allo stadio?!?», «E' questo il campo dove giochiamo?!?», «Pesa di più un chilo di piombo o un chilo di Gurnari?!?»), conditi da qualche genuina bestemmia, il pullman giunge con ritardo a destinazione presso il centro sportivo dell'accademia del Ferencvaros. Segue un rapido conciliabolo tra Pollini e Sergio Mazzariol, all'esito del quale l'autista, con rinnovato entusiasmo, parte per andare a recuperare allo stadio i reduci dalla gara del Ferencvaros (che si dichiareranno molto soddisfatti del trattamento ricevuto: tribuna vip, con poltrona e frigo-bar e, nell'intervallo, visita alla sala dei trofei del glorioso Ferencvaros). Il terreno di gioco dell'accademia è da favola, per quanto di dimensioni eccessive (sigh!), soffice, con un manto erboso fittissimo. Il clima è ideale per esibirsi: cielo coperto, temperatura fresca, ventilazione non apprezzabile e... un pò di bruciore di stomaco. I ramarri sfoderano la loro divisa rossa, nuova fiammante, confezionata per l'occasione e sponsorizzata da... "Le tentazioni".
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IL TRIANGOLARE DI CALCIO
. FC Vis Maior Budapest - Fc Insolvenz Vienna 1-1 FC Vis Maior Budapest - Avvocati Pordenone 2-1 (brosolo) Avvocati Pordenone - Fc Insolvenz Vienna 3-0 (simonato, simonato, celano) . Il triangolare ha inizio con una mezz'ora di ritardo: le prime squadre ad affrontarsi, designate nel sorteggio della sera precedente, sono i padroni di casa e gli austriaci. Finisce 1-1, con gli ungheresi che, passati in vantaggio con un bel gol di testa in tuffo, sprecano diverse occasioni e vengono raggiunti nel finale. A seguire i ramarri contro Budapest: gara equilibrata con una traversa colta da dagli ungheresi con un fendente da fuori area e replica dei neroverdi di rosso vestiti che passano in vantaggio con Brosolo, bravo a finalizzare una stupenda azione confezionata sulla fascia sinistra dal duo Moro-Simonato (uno-due con ingresso in area ed assist sul primo palo dove accorre il Diaboliko che insacca). Qualche sconquasso tattico agevolato dai cambi volanti e due macroscopici svarioni nel finale regalano la vittoria ai padroni di casa: prima "gattone" Vissat toppa l'anticipo e concede via libera all'attaccante ungherese che entra in area e battezza il volatile; poi lo stesso Cornix (condizionato dalla minaccia incombente dello squaraus, già manifestatosi poco prima dell'inizio delle ostilità) su calcio d'angolo confonde la sfera variopinta con un coleottero da collezione, i compagni si assopiscono ed il collega magiaro ringrazia. Vano l'assalto finale dei ramarri. La terza sfida tra i pordenonesi e l'FC Insolvenz si rivela una gara senza storia, con un monologo costante dei naoniani dal primo all'ultimo minuto. Si conclude con un secco 3-0, con tante occasioni da rete sciupate, doppietta di Simonato e timbro di Tatanka: tre reti frutto di altrettanti assist dorati di Re Mida Brosolo, miglior giocatore in assoluto del torneo (il suo metabolismo disumano è oggetto di studio presso i laboratori di ricerca più avanzati nel mondo). Ai viennesi viene concessa solamente una traversa ma, come promesso, il bomber Langer rimane a secco. Il torneo viene quindi assegnato ai padroni di casa. Due note negative da segnalare: 1) Toni Pollini che, indossata la divisa e gli scarpini, rinuncia a scendere in campo per gli annunciati storici ultimi cinque minuti; 2) Brovedinho che con un gesto inconsulto cancella in un istante tutte le foto fin lì scattate (circa 280!); circostanza questa che mi viene comunicata con straordinario tempismo proprio dall'artefice mentre sono accasciato a terra dopo aver respinto con le parti intime una bordata scagliata da distanza ravvicinata da un simpatico amico viennese. Sintetizziamo infine la parentesi sportiva della gita con il commento del grande condottiero Tatanka, bomber infallibile d'oltreconfine: «Mi fa sempre piacere segnare quando siamo fuori dall'Italia, ma avrei preferito vincere!». Dopo le gare si torna in centro, per raggiungere il ristorante di cucina tipica locale ove si consumerà la seconda cena organizzata dagli splendidi colleghi ungheresi. Purtroppo si registrano ancora una volta momenti di grande nervosismo, con il pullman che si avventura nelle calli di veneziana memoria per recapitare sull'uscio del ristorante i pretenziosi avventori e con un Pollini elettrico che, dopo aver raccolto le garbate lamentele dell'autista Mazzariol, sarebbe in grado di illuminare a giorno tutta la città, periferia compresa. Il sodalizio tra i ramarri ed "Il sogno di un viaggio brillante" sembra giunto al capolinea (qualche voce indiscreta mette addirittura a rischio il viaggio di ritorno: «Mazzariol ha scaricato tutte le borse in Holel, ci ha urinato sopra, una ad una, ed è partito!»). Il locale è molto bello ed accogliente, il buffet ricchissimo e piano piano gli animi si placano, grazie anche alle note musicali del pianista che addolciscono l'atmosfera ed al tasso alcolico che lentamente sale fino a prendere il sopravvento su ogni sentimento. Dell'Agnolo si infiltra tra le fila austriache per carpirne i segreti e spianare così il terreno a Simonato che a fine cena imperverserà al bancone, fiaccando irrimediabilmente le truppe viennesi a suon di digestivi. C'è naturalmente anche il momento per i discorsi ufficiali, i ringraziamenti, lo scambio dei regali ed i buoni propositi (calcistici e non) per il futuro. Dopo la cena "i soliti noti" sfidano la pioggia battente per puntare al Mammut Jam (un nome, un programma), rinomata discoteca della città caldeggiata dall'ottimo Gabor. Per la gioia dei portatori di risciò a pedali, questa sera Giove pluvio impone ai ramarri l'impiego del taxi. Giunti a destinazione, dopo una lunga e spasmodica attesa, con conseguente assottigliamento delle fila neroverdi, gli ultimi valorosi riescono finalmente a fare ingresso nell'affollatissima balera lanciando l'inconfondibile urlo di battaglia: «Assalta il bancone!». In conclusione, il solito immancabile squallido rito: verso le 5:00 la musica si spegne e tutte le luci si accendono, tre sole giacche appese nel guardaroba, gli addetti alle pulizie che scopano fuori gli ultimi resti degli ultimi ramarri, il saluto a Mammeth stakanovista turco, il panino delle sei... Nota a margine per raccontare l'avventuroso rientro in albergo del duo Iodice-Gurnari. Dopo aver mercanteggiato con un taxista la tariffa del rientro (da 5.000 fiorini a 3.000, con un risparmio netto pari ad € 8,00 circa, ovvero € 4,00 cadauno!), i due parsimoniosi venivano accompagnati con la propria auto privata da un giovane palestrato (che a scuola non doveva essere stato tra i primissimi della classe...), raccomandatoci dal taxista: il tragitto, che occupa normalmente 10 minuti ad andatura di crociera, veniva coperto in 40 minuti all'insegna del terrore e della sofferenza fisica causata dall'escursione termica di oltre venti gradi che si registrava nell'abitacolo (prima riscaldamento a palla e poi finestrini spalancati). L'energumeno sfrecciava sulle strade allagate del centro senza cognizione di causa (nonostante le ripetute indicazioni ricevute, alle quali rispondeva esprimendo l'intero vocabolario inglese a sua disposizione: «Very good!»), infilava una serie di cinque semafori rossi consecutivi e, dopo aver sbagliato strada una dozzina di volte, chiudeva in bellezza con una retromarcia a 70 km orari fin sull'uscio dell'Hotel. La lezione viene dal già citato Morandi: "Non piangerò mai sul denaro che spendo"...
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lunedì 10 maggio 2010

QUI BUDAPEST - Il diario di bordo: venerdì 7 maggio...

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Cari amici lettori e compagni d'avventure, vi riporto di seguito il diario di viaggio (suddiviso in tre puntate) della nostra grandiosa gita a Budapest. Ogni eventuale ulteriore contributo (di qualsiasi genere) sull'evento, sarà graditissimo. Buona lettura... CORDENONS / BUDAPEST (PN) - La comitiva si ritrova puntualissima presso la Residenza Pollini; il padrone di casa, operativo sin dalle 4:45, indossa il noto maglioncino da trasferta color pesca. Alle 6:45 i bagagli sono sistemati sul pullman, tutti sono pronti per partire, famiglia Casucci compresa (!), ma... manca il Kaptàno ritrovato! Alle 7:00 sopraggiunge il Nostro, rumoroso e sorridente come nelle migliori occasioni, accompagnato dalla gentil donzella Daniela che si curerà amorevolmente della sua personcina durante questa intensa tre-giorni. Dopo i saluti ai parenti (leggi: Generale Celano) e gli auguri di buon auspicio (Generale a Cornacchia: «Mi raccomando... che Lei è l'ultimo portiere rimasto!», con energica strizzata di maroni a seguire da parte dello scaramantico pennuto), si parte. Durante il tragitto, a fondo corriera si lavora per un exploit musicale, rivisitando nel testo un pezzo di Morandi ("Se perdo te" diventa "Accendila tu...") e dei Profeti ("Gli occhi verdi dell'amore" diventano "neroverdi"), per omaggiare il Kaptàno, rientrato nel gruppo dopo i capricci e le incomprensioni della scorsa settimana. Pollini frattanto distribuisce a tutta la truppa le felpe (color puffo anemico) e le t-shirts (violetto) ufficiali che commemorano l'evento, gentilmente offerte dallo sponsor (?). Sosta di venti minuti dalle 9:00 alle 9:40 in un autogrill poco prima di Lubiana dove i soliti facinorosi non si lasciano sfuggire l'occasione di consumare per colazione un birrone formato magnum. Rientrati sul pullman, dopo le prove generali, il gruppo canoro dei "Minchiones", accompagnato da un brillantissimo Angelo Casucci alla chitarra, si esibisce finalmente dinanzi alla folta ed attenta platea, raccogliendo consensi, applausi e... qualche immancabile sputo. Sosta alle 12:30 in un'area pic-nic in terra magiara, a 240 km dalla meta, con pranzo al sacco organizzato da Mr Pollinigson a base di panini con affettato, torte salate e birra; Tatanka, tra lo stupore dei presenti che ancora non conoscono le sue rigide abitudini alimentari, cala il jolly ed estrae dalla insospettabile valigetta ventiquattrore la pagnotta a fette con il formaggio confezionata da mamma Celano. Dopo le rimostranze di un puntiglioso Roberto Casucci per l'organizzazione del pranzo ritenuta troppo approssimativa («Vara qua che aria fastidiosa: Toni, te podevi vignir qua ieri par montar un tendon!»), alle 13:20 il gruppo si rimette in marcia. Alle 16:00 il torpedone dell'armata neroverde condotto da Sergio Mazzariol ("Il sogno di un viaggio brillante"), fa ingresso a Budapest. L'avvicinamento all'Hotel è piuttosto laborioso tanto che siamo costretti ad accostare il pullman a bordo strada e spedire in perlustrazione un'avanguardia di tre elementi appiedati (Pollini, Celano, Cornacchia). Poco dopo tutti in albergo (Mercure Budapest Museum), tranne il pennuto, disperso per le vie della capitale ungherese e risucchiato poi da una manifestazione di piazza contro gli uccellatori di frodo; il volatile ritroverà il gruppo dopo aver vagato disperatamente per una buona mezz'ora. Dopo la sistemazione nelle camere ed il saluto all'amico Stefan Langer, sopraggiunto frattanto in albergo con la famiglia, si esce per far due passi in centro, assaporare le prime birre nostrane ed iniziare a prendere confidenza con il nuovo ambiente (e che ambiente!). Rientro in albergo fissato entro le ore 20:00, per presenziare puntuali alla cena a sorpresa organizzata dagli ospitalissimi colleghi di casa. Anche la famiglia camperizzata Dell'Agnolo risponde all'appello (anche se poi dovrà malauguratamente rinunciare alla cena, a causa dello squaraus che sorprende all'improvviso uno dei gemelli); tutti sul pullman, austriaci compresi, e si parte con Daniel, delegato ungherese, a fare da guida. La sorpresa si rivela decisamente oltre ogni aspettativa: aperitivo e cena in barca con gita annessa sul Danubio, mentre sullo sfondo scorrono lente le immagini suggestive della Budapest by night. Superlativo! Qualcuno si lascia trasportare dall'atmosfera romantica (guarnita con il giusto tasso alcolico) e cede al sentimento... Dopo il lauto pasto e qualche apostrofo rosa, si punta ad una tappa caldamente sponsorizzata dai colleghi indigeni: Palinka Fesztival (la sagra della grappa!). Tra tutte le sagre possibili... va beh... Qui, nel momento cruciale, ungheresi ed austriaci si defilano ed abbandonano la solita sparuta rappresentanza di ramarri (questa volta impreziosita dalla nobile presenza femminile) a mantenere alto l'onore della serata. Ci sarà una bieca strategia a sfondo calcistico dietro tutto ciò? All'indomani pomeriggio l'ardua sentenza... La serata procede poi a ranghi misti: qualcuno rientra in Hotel intorno all'una, qualche collezionista amante di treni si trattiene in stazione ad ammirare i convogli "particolari" provenienti dall'est e qualcun altro si tuffa a pesce nella notte danzante, in groppa ai risciò a pedali, per "tastare con mano" la rinomata concentrazione di bellezze locali. Si chiude con il sole del mattino che splende già alto, cinque sagome (quasi umane) capeggiate dal Diaboliko che vengono trasportate in risciò a pedali per le vie deserte della città da due giovani ardimentosi piegati dalla fatica, l'hamburger con cipolla ed il croissant con salsiccia delle 6:00 consumato allo spaccio turco Mammeth, aperto 24 ore su 24, per reintegrare le abbondanti energie profuse... A giudicare dal primo impatto, l'ambientamento dei ramarri nel nuovo ecosistema pare già a buon punto...
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