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lunedì 28 giugno 2010

MEMORIAL BROVEDANI – "Milan - Juve a Paludea" (di Franco Brovedani)

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PORDENONE – Questa che inizia è la settimana del "Memorial Franco Brovedani", nato in quel (quasi) lontano settembre del 2004 e giunto oramai alla settima edizione. E' un appuntamento semplicemente immancabile, che chiude tradizionalmente nel migliore dei modi la stagione agonistica (e non solo...) dei ramarri. Non trovo le parole per ringraziare l'amico Brovedinho, per questo preziosissimo documento che ci regala un momento di intensa vicinanza al protagonista dell'evento e che nel contempo consente di annoverare (con grande orgoglio) tra i contributi al Blog, anche quello del "Padrone di casa", Franco Brovedani. Per comodità, vi riporto fedelmente il testo del memorabile scritto che narra la genesi dell'ormai storico avvenimento: "Pordenone, 4 luglio 2003 Oggetto: Milan - Juve a Paludea. Cari Amici, località di svolgimento della grande sfida, luogo e ora d'incontro per la partenza, percorso da seguire e manifestazioni di contorno sono state oggetto di "passaparola" che sarebbe termine recente meno impegnativo e meno suggestivo del più aulico "tradizione orale": entrambi comunque suscettibili di un certo margine di confusione! Per porre rimedio ed evitare angosciose ricerche di persone disperse fra i pur ameni colli di Castelnovo, cercherò di riassumere per punti senza ausilio grafico purtroppo perché le maggiori difficoltà nel mio comunque non esaltante corso di studi le ho incontrate, nel tracciare le aste in prima elementare (metodo didattico che mi risulta ora abbandonato). Per punti: 1. LUOGO DELL'INCONTRO. La partita si svolge a Paludea frazione che è sede municipale del Comune di Castelnovo del Friuli. Percorrendo la strada della Valcosa che collega Travesio a Clauzetto il campo sportivo e relativa struttura denominata ai Pioppi, è ben visibile sulla sinistra prima dell'ingresso della borgata il preriferimento, nè allegro nè indispensabile, è il cimitero che, pochi metri prima, appare sulla destra. 2. LUOGO D'INCONTRO. La scelta del luogo d'incontro è caduta, sempre nel passaparola al Tribunale più per pigrizia mentale che per effettiva funzionalità. Per le aggregazioni di calciatori nelle varie autovetture non ancora spontaneamente avvenute, si potrà provvedere anche all'ultimo momento. Una tal aggregazione è raccomandata per almeno tre motivi: a) Il difficile momento dell'economia mondiale che impone austerity; b) Il maggior piacere di viaggiare in compagnia, piacere che progressivamente aumenta con il numero degli occupanti il mezzo (nel limite dei posti previsti dalla carta di circolazione); c) L'adeguamento alle severe norme sulla repressione per la guida in stato di ebbrezza e quindi onere ed onore di porsi al volante per gli astemi o quasi. E' previsto comunque, alla bisogna, un collegio di difesa gratuito composto da colleghi partecipanti e non coinvolti. Nel liberissimo berlusconiano imperante è consentita ovviamente la libera iniziativa di raggiungere "privatamente" Paludea specie a Colleghi che partono da località diverse da Pordenone: il ritardo potrebbe peraltro comportare pene corporali. Orario d'inizio è fissato ore 19.00 con accesso ai luoghi con quel congruo anticipo che consenta riscaldamento e "vestizione". Operazione che, per alcuni, rivestirà (scusate il bisticcio) presumibili difficoltà: le maglie custodite con amore del Collega Bozzetto, che ne è il legittimo proprietario, son rimaste quelle o addirittura possono essersi ristrette; per certo circonferenze..... non sempre cioè accaduto. 3. PERCORSO. C'è una possibile alternativa che per i Pordenonesi potrebbe porsi solo come preferenza per percorso noto: Spilimbergo e poi strada per Travesio-Paludea Clauzetto. Più comoda e veloce è sicuramente la nuova Pordenone-Sequals all'uscita della quale si gira a sinistra e dopo pochi metri percorsi sulla provinciale Spilimbergo-Maniago, si piega a destra seguendo le indicazioni Meduno-Tramonti-Passo Rest. Si entra in paese a Sequals finché i caseggiati di fronte non costringono a girare e si gira a destra. Dal quel punto sempre dritti trascurando ovviamente di girare a sinistra per Tramonti e passo Rest. Percorrerete la cosidetta strada del bosco, il cui nome evoca romantici ricordi, e sempre dritti attraverserete il piccolo abitati di Usago e subito dopo, ad un incrocio recentemente riorganizzato, prenderete l'indicazione Clauzetto ed appena svoltato (a sinistra) vedrete apparire un sottopasso. Siete sulla strada buona! Il tempo per coprire il percorso da Pordenone è di circa 45 minuti. 4. MANIFESTAZIONI DI CONTORNO. Sono assolutamente modeste anzi si limitano proprio al "contorno" che sarà servito assieme alla cena a casa mia a Clauzetto. Il gioco di parole (il Calambour come direbbe il compianto Avv. Guido Comis) è per la verità un pò forzato perché, da informazioni assunte, mi risulta proprio che i contorni costituiscono la parte meno significativa della cena anzi potrebbero addirittura mancare. Non mancherà invece a me, Vi assicuro, il piacere di accoglierVi nella casa in cui sono nato e fin d'ora mi scuso se dovremo stare un pò stretti: questo fa, per lo più, atmosfera e calore. Mettiamola così ma questa "ristrettezza", considerato il numero, si poneva in alternativa ad un doppio turno di mensa come avveniva nelle classi turistiche di certe crociere a basso costo. Erano per vero previsti dall'Avv. Bozzetto imponenti rituali con inni delle squadre all'inizio, presenza sul campo della Coppa Campioni. Una copia, io ritengo, ma trattandosi dell'amico Mauro non si sa mai: quello che è certo, ad esempio, è che i dischi con i rispettivi inni sono in possesso del Nostro Amico. Il Cerimoniale è stato un pò ridimensionato anche per i tempi ristretti dell'orgsnizzazione, si farà meglio la prossima volta; per il momento esprimo la mia gratitudine a Mauro Bozzetto e lo propongo al doveroso e giusto plauso. Le difficoltà atmosferiche non disturberanno perlomeno la fase conviviale. Ci si vede a Paludea. Franco Brovedani".
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giovedì 24 giugno 2010

TORNEO CORVA – «Non è stata una partita di tennis...» (di Eugenio Pergola)

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CORVA (PN) - Mercoledì 23 giugno alle ore 20,15 i Ramarri hanno iniziato la loro avventura nel torneo organizzato a Corva, disputando la partita iniziale del torneo proprio contro i padroni di casa. Bella serata, clima adatto, campo duro. Formazione iniziale dei Ramarri: Cornix in porta (non poteva mancare in casa dei parenti); difesa a tre con Fabio Gaspa in centro, il sottoscritto sulla destra ed un redivivo prof. Boskijan a sinistra; in mezzo al campo Galax a sinistra, Ribo in mezzo e Stella Stellina a destra; in avanti Vicenz8 e Tirex; in panca Bellotto x 3, Luca Zanàr e Tatanka. Mr. Pollinigson munito di bandierina ed il capo tifoso Generàl Celàn a tenere a bada la nutrita schiera dei supporters locali. I ramarri passano subito in vantaggio con una bella azione manovrata, segna Ribo giunto solo davanti al portiere dopo una splendida triangolazione. Pareggiano i locali un minuto dopo, grazie ad una impeccabile punizione calciata sopra la barriera ed entrata a fil di palo. I nostri reggono bene il campo (almeno fino a quando non si infortuna Ribo, che continua a rimanere in campo praticamente sino quasi alla fine del tempo, ma rallenta la sua azione), ma si mangiano alcune occasioni da gol mentre gli avversari colpiscono un altro paio di volte nel primo tempo, con bei gol, aiutati da un po’ di fortuna uno e da un po’ di arbitro (che non azzecca un fuorigioco neppure per sbaglio) l’altro. A proposito di fuorigioco, divertente (si fa per dire) l’azione in cui l’arbitro fischia ai Ramarri un fuorigioco… sbandierato dal guardalinee degli amatori Corva!!! A seguire ovvie (blande, visto che non giochiamo alla morte) proteste dei nostri. Poco prima della mezz'ora esce Ribo, infortunato, ed entra Luca Zanàr (con due Luchi in campo si assiste ad alcune scenette di equivoci, nel senso che quando viene chiamato un Luca risponde l’altro, e così via). Il primo tempo finisce sul 3 a 1 ed il riposo viene fatto in campo, data la bella serata. Nella ripresa, sotto la luce di alcuni fari che è più corretto definire dei lampioni, i Ramarri tengono ancora per una decina di minuti e si mangiano un gol con Stella Stellina e colpiscono anche un palo con Tirex. Verso il decimo esce chi scrive per Bellotto x 3 e subito dopo Vicenz8 per Tatanka. Gli avversari dilagano, segnando il quarto gol (l’unico visto dal vostro inviato speciale, mentre si stava recando a fare la doccia) con un bel tiro incrociato da fuori area (incolpevole Cornix, come anche sui primi tre gol) e poi altri due dei quali nulla so dirvi… Insomma, un 6 a 1 per i Corvi che però è bugiardo nelle proporzioni. A seguire birra, gnocchi, panini e patatine al chiosco del campo, con televisore sintonizzato sugli eventi dei mondiali e disquisizioni sulle formazioni per il Memorial Franco Brovedani, e la scoperta che Vicenz8 non avrà segnato ma ha punito i Corvi portandosi a casa la chiave dello spogliatoio… Mercoledì 30 la prossima partita, contro i Fontanafreddi che già ci hanno castigato a Cordenons (ma qui c’è il fuorigioco, se solo l’arbitro riesce a vederlo…).
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mercoledì 23 giugno 2010

AVVOCUP - "PAGELLANONIMO": voti spietati, rigorosamente anonimi

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Cornacchia 6,5: salva il salvabile, imparabili i gol. Rumiel 6,5: tampona come può, di certo il più positivo in mezzo. (Gurnari) 6: mette un po’ di ordine, ma il naufragio finale lo travolge. Bellotto 6: si incolla all’uomo cercando di limitarne le ottime qualità tecniche. (Cesaratto) 6+: irrobustisce i fianchi pordenonesi. Feltrin 5,5: preso in mezzo negli inserimenti patavini, non sa se spingere o coprire. (Moro) 6: poche palle di rilievo, cala nel finale come tutti. Pergola 6: tiene benino il campo e il suo uomo. (Luisa Vissat) 6: prova a dare la carica nel secondo tempo, ma è travolto nel finale di gara. Gasparini 5,5: fa sua qualche palla vagante ma, da libero, il difficile è tamponare gli inserimenti dei loro centrocampisti. (Fantuzzi) 6: entra nel periodo migliore dei ramarri e contribuisce ad accendere quel poco di luce. Stella 5,5: è l’ultimo a gettare la spugna e reagisce, un po’ troppo, con lo spirito del combattente. (Iodice) 6: innesto finale, ma non incide sul match. Brovedani 5,5: tornato da un fastidioso infortunio ha fatto il suo, ma aveva davanti avversari troppo rapidi e tecnici (Vicenzotto) 6+: porta quel po’ di peso in avanti necessario per tentare di riagguantare il risultato. Simonato 6,5: primo tempo troppo solo. Secondo più vivace, ma la difesa patavina era davvero di buon livello. (Celano) 6: comparsata con poche palle giocabili. Brosolo 6: per dar il meglio deve stare dove statisticamente passano più palloni. Perciò meglio il secondo tempo, più indietro a supporto delle punte. Galasso 5,5: negli incastri tattici, si trova in una zona del campo sfortunata: nel primo tempo si deve misurare con i loro migliori uomini. Poi non incide più. Pòllini di saggezza. Al termine della gara, tutti mogi in spogliatoio. Toni: “Grazie ragazzi, oggi è finita, ma si ricomincia. Mercoledì torneo di Corva!”.
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Le immagini della finale su:
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martedì 22 giugno 2010

AVVOCUP 2010, FINALE - Rassegna stampa

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Finale: JUSPORT PADOVA - AVVOCATI PN 3-0
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lunedì 21 giugno 2010

AVVOCUP, FINALE 3°/4° - Bergamo allo sbando contro Treviso (di Luca Cerullo)

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NOVENTA PADOVANA (PD) - La partita é stata segnata sin dall'inizio da oscuri presagi. La partenza, prevista per le ore 13.30, viene posticipata alle ore 13.50, causa i soliti ritardatari. Il tempo di percorrenza previsto é di due ore, ma decidiamo di prendercela con tranquillità: al secondo autogrill utile ci fermiamo per bere un caffé. Alle 14.30, dopo una contenuta pausa di 20 minuti, riprendiamo il cammino verso Padova. Alle 14.40 un nubifragio si scatena fra Sirmione e Verona. La velocità di crociera non supera i 45 km/h e il navigatore inesorabile, di minuto in minuto, posticipa l'orario d'arrivo, ormai slittato alle 16.08. Usciti indenni dalla tempesta perfetta, raggiungiamo il casello di Padova Est alle 14.01, con ben sette minuti di anticipo sulla tabella di marcia. Alle 16.08, puntuali (si fa per dire) raggiungiamo il campo di Noventa Padovana. Quando mancano 22 minuti al fischio d'inizio, prendono avvio le operazioni di vestizione, che si protraggono sino alle 16.29. In seno alla squadra sorgono i primi dissidi. Forti contrasti nascono per la scelta della casacca da vestire. Si decide, per motivi estetici e scaramantici, di indossare la divisa con pantaloncini blu e maglietta bianca elasticizzata, per dare risalto ai fisici scultorei di molti di noi. L'estetica e la cura del corpo, del resto, per la Bergamo Lex sono importanti. Della formazione da schierare, invece, nessuno si cura. In fondo é un dettaglio di secondaria importanza. Ancora alle 16.35 alcuni di noi si intrattengono negli spogliatoi a farsi massaggiare glutei e quadricipiti femorali dal prof. Capitanio, la cui manualità é stata a dir poco sprecata, anche considerando il livello agonistico raggiunto in corso di gara... Fra un body massage e un sorso di tisana, altri, quelli più inclini all'agonismo che all'edonismo, trovano il tempo per scaldare i muscoli. All'uscita dallo spogliatoio uno dei senatori di Treviso mi si fa incontro e vaticina una loro comoda vittoria. Accenno un sorriso stizzito, medito sulle sue parole ed alla fine, guardandomi attorno, non posso che dargli ragione... Il riscaldamento si protrae per un tempo di gran lunga inferiore alla pausa caffé. Alle 16.37, infatti, é già terminato. A quel punto, con Treviso già schierata in campo, alcuni di noi, stanchi per l'intenso prepartita, si concedono un po' di relax. Altri, invece, si dirigono sul terreno di gioco. Dapprima due, poi cinque, poi addirittura 9. L'incontro inizia così in 9 contro 11. Dopo il 5-5-5 di Oronzo Canà, ecco il modulo che rivoluzionerà la storia del calcio: il 3-3-3. Siamo alle comiche. L'entusiasmo per la gara é ormai scemato e la rabbia sale. Il meteo partita segna dati preoccupanti sul versante orobico: agonismo -8°; grinta n.p; entusiasmo -25°; serietà n.p; rispetto per la squadra e per gli avversari -15°. Fortunatamente, dopo soli 10 minuti dall'inizio del match, un'altra tempesta si scatena sulla Bergamo Lex. Il manutentore del campo, temendo per le sorti del manto erboso, decide di sospendere l'incontro. Nei 20 minuti di sospensione, dopo un breve conciliabolo, i bergamaschi comprendono che con il modulo 3-3-3 potrebbero umiliare gli avversari. Gli orobici decidono allora di ripiegare su una scontatissima formazione a 11, con una variante: a ciascun giocatore é lasciata la libertà di scegliere dove giocare. Cessata la pioggia battente, l'incontro riprende, stavolta 11 contro 11. Bergamo, tuttavia, può contare sulla solita panchina lunga: siedono inspiegabilmente in panchina Manzoni e Rillo, accompagnati dal Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bergamo, giunto a Padova con la promessa, in caso di vittoria, di una faraonica campagna acquisti per la stagione a venire. Temo, tuttavia, che la scelta, anche per la prossima stagione, sarà quella di contenere il passivo di bilancio. Lo spettacolo riservato all'illustre ospite, d'altronde, é stato indecoroso. Il primo tempo é finito 3-0 per Treviso. Nel secondo tempo altri due gol hanno portato il risultato sul 5-0. Solo un rigore benevolmente concesso dall'arbitro ha evitato il cappotto (gol bandiera (?) realizzato da Rillo). Era dal 2007 che non assistevo ad una simile disfatta, quando in casa con Mantova subimmo un passivo simile. Da allora molte cose parevano essere cambiate. Pur se fra alti e bassi, impegno e grinta non erano quasi mai mancati. Le ultime due partite, le più importanti non solo della stagione, ma anche dell'intera storia della nostra squadra, mi hanno fatto ritornare indietro di 3 anni, quando l'idea di una squadra non era neppure abbozzata. Nell'incontro con Pordenone, nonostante l'impegno dei presenti, non siamo riusciti a schierare più di 12 giocatori. Ieri, invece, eravamo pochi di più (13), ma mancavano le componenti essenziali per praticare un qualsiasi sport: impegno, grinta, entusiasmo, voglia di divertirsi ed un minimo di agonismo. All'aspetto organizzativo neppure accenno, se non per elogiare Mazzariol, sulle cui spalle é gravata la gestione di tutta la squadra. Qui mi fermo, perché i panni sporchi si lavano in casa........... In questa sede dico che sì, é vero, si gioca per il divertimento e per stare in compagnia, ma anche per fare sport e per migliorarsi. L'impegno, in ogni caso, non deve mai mancare. Rinnovo l'invito a prendere esempio da squadre come Pordenone, Bassano, Mantova e Vicenza (che gioca con 10 uomini, ma quei 10 ci mettono grinta come pochi...). E' possibile coniugare divertimento ed agonismo, basta volerlo... Dedico un pensiero finale ai compagni di squadra dispersi, rapiti, che hanno cambiato identità, in attesa di dichiarazione di morte presunta. Vi siamo vicini... Concludo la cronaca con alcune considerazioni personali sull'Avvocup 2010. La formula di quest'anno a me non piace e non credo che agevoli la partecipazione delle squadre al Torneo. Noi, ad esempio, ci siamo ritrovati a giocare 2 partite in casa e 6 in trasferta... non ha senso. Inoltre non abbiamo incontrato tutte le squadre partecipanti. Con Padova e Trieste (incontro a cui tengo particolarmente...) non abbiamo mai giocato... Ma lo spirito del Torneo non é quello di incentivare i rapporti fra i vari Fori? L'inizio del torneo dovrebbe essere anticipato a febbraio, come nelle stagioni precedenti. Grazie per l'ospitalità ed al prossimo anno. Ciao!
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domenica 20 giugno 2010

AVVOCUP 2010, FINALISSIMA - I ramarri steccano contro Padova: gara senza storia...

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Il Tabellino JUSPORT PADOVA - AVVOCATI PN 3-0 (2-0) Formazione: Cornacchia, Rumiel (Gurnari), Bellotto (Cesaratto), Feltrin (Moro), Pergola (Luisa Vissat), Gasparini (Fantuzzi), Stella (Iodice), Brovedani (Vicenzotto), Simonato (Celano), Brosolo [C], Galasso. A disposizione: De Col, Tirelli. NOVENTA PADOVANA (PD) - L'unica sconfitta nel Torneo, nella gara più importante: c'è ancora parecchia strada da fare per avvicinarsi ai "Penta Campeones" padovani. I naoniani hanno completamente sbagliato partita, agevolando il successo di un rimaneggiato (ma pur sempre fortissimo) Jusport Padova. Eppure l'approccio alla sfida era stato strategicamente perfetto, mutuando dai pellerossa la tattica di accerchiamento del nemico: arrivo in loco con un'ora e mezza d'anticipo e girotondo durato circa 45 minuti intorno al centro sportivo di Noventa (con nubifragio annesso), tanto per intimorire gli avversari. Poco da raccontare sull'evento squisitamente calcistico. La gara è brutta e poco interessante perché i padroni di casa passano subito in vantaggio con un gol su azione manovrata e, dopo aver colto una traversa dalla distanza, raddoppiano poco più tardi con una deviazione sottomisura. I ramarri nel finale di tempo costruiscono un paio di occasioni da rete vanificate da Rumiel e Galasso e finiscono così al riposo sotto di due gol. La ripresa si apre con una volenterosa pressione dei neroverdi ("rinfrescati" da ben quattro cambi nell'intervallo), che producono però solamente una traversa con Simonato. Pian piano la gara si spegne ed i padovani triplicano (dopo aver colto un palo a volatile battuto) con un'azione di contropiede. Sfuma così l'eterno sogno di Mr Pollinigson che comunque manifesta già a caldo il suo indomito spirito battagliero: «L'anno prossimo ci riproveremo!». Poi tutti a cena insieme appassionatamente, con brindisi ad oltranza, premiazioni, ringraziamenti e qualche ramarro che trascina la coppa nella notte fonda...
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venerdì 18 giugno 2010

giovedì 17 giugno 2010

martedì 15 giugno 2010

AVVOCUP 2010 - Rassegna stampa

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Semifinale: AVVOCATI PN - BERGAMO LEX 4-3 .

lunedì 14 giugno 2010

AVVOCUP - "PAGELLANONIMO": voti spietati, rigorosamente anonimi

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Cornacchia 5,5: non è “elastico” come al solito. Moro 5,5: è costretto a tamponare al meglio una fascia troppo sguarnita. (Feltrin) 6+: il miglior assetto del secondo tempo gli consente di spingere sulla fascia. Bellotto 6: lascia alla loro punta solo l’ordinaria amministrazione, ma è coinvolto nella debacle del terzo gol. Sarcinelli 5,5: il caldo gli taglia le gambe, così né copre né riesce impostare con lucidità. (Cesaratto) 6,5: fin quando resiste copre e si propone. (Lorenzon) S.V.: entra senza riscaldamento e si infortuna quasi subito. (Iodice) 6,5: mette ordine e porta la necessaria lucidità per gestire la parte finale della gara. Pergola 6,5: concede poco o nulla al suo avversario. (Luisa Vissat) 6-: risolve alcune situazione pericolose. Ma dalla sua zolla parte il gol del loro pareggio. Gasparini 6: poco può contro gli inserimenti del loro centrocampo. Non esente da colpe sul terzo gol. Stella 6/7: il primo tempo è fuori giri, nel secondo è nel vivo del gioco e si fa sentire. Gurnari 5,5: sballottato a destra e manca dal loro centrocampo, tiene fin che può. (Rumiel) 7: entra e cambia il volto della gara, corre e tappa i buchi a centrocampo. Simonato 8: risolve da solo la gara da bomber di razza. Brosolo 6,5: primo tempo in balia del loro centrocampo, poi sale di ritmo e qualità. Vicenzotto 6,5: gara in affanno, ma trova il gol vittoria con una girata giusta al momento giusto. Pòllini di saggezza: 1) prima della gara: “Oggi ho preso 5 pastiglie”. 2) “......... ” (niente, nulla, silenzio assoluto e mezzo sguardo di traverso). E’ il commento di Toni che incrocia Rumiel che arriva al campo con un'ora di ritardo perché ha confuso l'ora di inizio gara con l'ora della convocazione.
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domenica 13 giugno 2010

AVVOCUP 2010, SECONDA SEMIFINALE - Ramarri in finale col batticuore!

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Il Tabellino AVVOCATI PN - BERGAMO LEX 4-3 (0-2) Formazione: Cornacchia, Moro (Feltrin), Bellotto, Sarcinelli (Cesaratto) (Lorenzon) (Iodice), Pergola (Luisa Vissat), Gasparini, Stella, Gurnari (Rumiel), Simonato, Brosolo [C], Vicenzotto. A disposizione: Celano. Extra rosa: Fantuzzi, Brovedani, Galasso. Marcatori: Simonato, Simonato, Simonato, Vicenzotto. . SEDRANO (PN) - «Non avevamo dubbi sull'esito! Sapevamo di aver fatto un ottimo lavoro e ieri ne abbiamo avuto l'ennesima riprova»: questo l'orgoglioso commento rilasciato a caldo dopo l'intensa semifinale dall'equipe di cardiologi che qualche anno fa aveva applicato tre bypass aorto-coronarici a Mr Pollinigson. Francamente non ci pare di poter trovare un'espressione più efficace per rendere l'idea del pathos e della straordinaria altalena di emozioni vissute in una gara d'altri tempi. Bergamo si presenta con numerosissime assenze di rilievo e con gli uomini contati (12 temerari): il fair play che consente loro i cambi volanti è d'obbligo. La temperatura in questo primo pomeriggio di giugno è di quelle da far sentire a casa un beduino. Parte la gara e Bergamo, disposto in campo con ordine ed intelligenza, impartisce una lezione di calcio per venti minuti abbondanti, pungendo ad ogni folata offensiva: palo interno su un cross sbagliato, gol del vantaggio con tiro rasoterra dal limite dell'area, traversa dopo un batti e ribatti in area, raddoppio con un'altra conclusione angolata dai sedici metri, traversa piena con una bordata dalla distanza. I ramarri? Il più dinamico è l'impagabile, irriducibile e immancabile capo ultrà, Generale Celano, che, seduto sulla panca all'ombra delle fronde, in un paio di circostanze accavalla le gambe. I visi paonazzi e l'espressione da "118" dipinta sul volto dicono tutto. La timida reazione dei naoniani si concretizza in due sortite di Brosolo (una deviata in angolo ed una a lato di poco) e nel rigore procurato da Vicenzotto e calciato "alla Baggio" (finale USA '94, sigh...) da un irriconoscibile Simonato. Prima del riposo l'ennesimo infortunio dello statuario (oggi) Gurnari: direttamente dal corpo di ballo del Bolshoi, fa ingresso in campo Rumnoldenko che porterà al centrocampo quella dinamicità che fin lì era completamente mancata (e modificando sostanzialmente gli equilibri della gara). Nell'intervallo i ramarri hanno il merito di non disunirsi e di credere nella rimonta. Nello spogliatoio si leva una voce: «Se siamo una squadra, dobbiamo dimostrarlo adesso, nel momento della difficoltà!». Altri due cambi (fuori Moro e l'ologramma di Sarcinelli, dentro Feltrin e Cesaratto) ed i ramarri iniziano la ripresa a spron battuto: si gioca a una porta sola. Simonato si rifà con gli interessi dell'opaco primo tempo con tre centri (e una traversa) in 15 minuti: sinistro di rapina, appoggio di testa su uscita a vuoto del portiere e perla del 3-2 con un interno destro "alla Del Piero" (da oggi "alla Piero"). Risultato ribaltato e finalissima a portata di mano. Gara conclusa? Neanche per idea. Grazie ad una colossale dormita di gruppo della difesa, un attaccante ospite si incunea in aera e, prima di essere tranciato da tergo dal Kaptàno in rovinoso recupero, offre la palla al compagno accorrente che appoggia comodamente in gol. 3-3 e tutto da rifare. Quando ormai il folto pubblico (due avvenenti tifose si sono aggiunte frattanto al Generale facendo registrare così il record d'incassi) si appresta a seguire la roulette russa dei rigori, Paolino Vicenzotto (fin lì poco incisivo) si avventa su una respinta in area ed estrae dal cilindro uno splendido collo sinistro in controbalzo che si infila nell'angolino lontano. Gioia, tripudio e gaudio. Prima del triplice fischio da segnalare lo sproloquio di Kaptàn Vissat che si confronta da par suo con un paio di compagni (di qui il battesimo per Rumnold, con richiamo allo storico corpo di ballo moscovita: «Sembri una ballerina del Bolshoi! Giochiamo a calcio!!!»), il "teatrino della fascia destra" (nel giro di pochi minuti Cesaratto subentra a Moro, Lorenzon a Cesaratto e Iodice a Lorenzon) e due contropiedi dei neroverdi sprecati malamente, con Pollini che regala altre grandi soddisfazioni ai suoi valentissimi cardiologi. Sabato prossimo finalissima contro l'armata invincibile padovana: un plauso a tutti per questo prestigioso traguardo raggiunto ma, ci sia consentito, in particolare a chi ha accettato (non solo oggi) di non giocare o giocare pochissimo, dimostrando grande spirito di gruppo.
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. Luca Cerullo (Bergamo): "In un caldo torrido, ai limiti dell'umana sopportazione, si é disputata una grandissima semifinale. Siamo usciti sconfitti dalla battaglia, ma la partita di ieri é entrata di diritto nella breve storia della nostra squadra, nonostante il risultato. Onore, dunque, ai 12 giocatori scesi in campo ieri, 12 combattenti temerari contro una vera e propria corazzata. Mazzariol, Gelmini, Colombo, Musitelli, Cerullo, Di Dio, Longobardi Senior, Rossini, Cagnazzo senior, Scudeller, Regazzoni, Rossini, Longobardi junior, questi i leoni di Pordenone. Il prepartita é stato segnato dal sospetto. Forti, infatti, sono i dubbi circa una capillare diffusione di pratiche dopanti fra gli avversari. Il riferimento corre, in particolare, all'innalzamento innaturale dei livelli di testosterone indotto da un calendario, che campeggia all'ingresso dello spogliatoio dei padroni di casa, le cui pagine ritraggono avvenenti praticanti del foro di Pordenone in pose hard. Nella formazione orobica, fra i più colpiti dall'insolita pratica é parso Gelmini, che del resto é solito confondere stretching ed onanismo prima delle gare. In ogni caso, nonostante l'apprezzamento di alcuni per la creatività friulana, non é da escludere un ricorso di Bergamo alla procura antidoping. Ragno si tenga pronto. In attesa dell'intervento della giustizia sportiva, non resta che analizzare il verdetto del campo. La vittoria di Pordenone é, in estrema sintesi, la vittoria dell'organizzazione contro l'improvvisazione. Non é concepibile presentarsi ad una semifinale con gli uomini contati, senza alcuni giocatori chiave, privi di un Mister e di un modulo di gioco. Allora un plauso ai presenti ed alla fantasia di Mazzariol, il cui modulo 4-2-4 ha fatto sì che la partita di ieri non si trasformasse in una disfatta. L'idea di schierare una formazione a trazione anteriore, sostanzialmente con cinque attaccanti, ha prodotto i frutti sperati. Regazzoni, i 2 Longobardi, Scudeller, Cagnazzo e Rossini hanno per lunghi tratti di gara impensierito Pordenone, contringendola a mantenere basso il baricentro. Il bottino del primo tempo é stato pingue: 3 legni e due gol di pregevole fattura, frutto di manovre corali e di un gioco ordinato, oltre che dell'estro dei singoli. Il centrocampo, di fatto, si é retto sul solo Di Dio, capace di creare gioco ed al contempo di spezzare le azioni offensive avversarie. La difesa a 4 , invece con Cerullo, Musitelli, Gelmini e Colombo schierati in linea, sempre pronti ad attuare un sistematico fuorigioco, ha bagnato la miccia delle bocche da fuoco neroverdi. Come prevedibile, tuttavia, nella seconda frazione di gioco Bergamo ha subito un crollo verticale sul piano fisico. Quando la fatica ha iniziato a mordere i muscoli dei bergamaschi, la sproporzione fra le forze in campo é diventata quasi imbarazzante. Ciò nondimeno, la formazione orobica ha retto il colpo e, anche dopo aver subito il gol del 3-2, ha reagito con orgoglio, cogliendo un meritato pareggio. Il gol della sconfitta, giunto a 4 minuti dalla fine, ha spento definitivamente le velleità dei bianchi. Inutile recriminare in questa sede su un possibile fuorigioco non fischiato dall'arbitro. E' intenzione di Bergamo deferire il giuramento decisorio al n. 2 di Pordenone, affinché egli dica se, effettivamente, sul gol del 4-3 ha toccato il pallone oppure no. Al di là dell'ironia e della sottile vena polemica, la vittoria di Pordenone é stata meritata, non tanto per la superiorità sul piano atletico e tecnico, quanto per la miglior organizzazione di squadra, il maggior entusiasmo e la corale partecipazione di tutti all'Avvocup. Questi sono gli ingredienti per vincere e, infatti, i neroverdi hanno vinto, meritatamente aggiugo io. Ciò detto, ribadisco quanto ho già avuto modo di dire in altre occasioni: la nostra squadra, al completo, sul piano tecnico é inferiore solo a Padova. Con le altre ce la possiamo giocare ad armi pari e quest'anno lo abbiamo dimostrato. Ieri mancavano RILLO, Cavagna, Baruffi, Galatti, Fachinetti, Pizzoccheri, Manzoni, Bonomi, Cagnazzo Junior, Birolini, Zesi, Guarino... Caro Enrico, ti sarà sufficiente rileggere le cronache degli ultimi due anni per comprendere che si tratta di alcuni dei pezzi pregiati della nostra formazione. Con loro sarebbe stata un'altra partita. Per questa ragione la soddisfazione per la bella prestazione di ieri é pari al rimpianto. Con questo chiudo, invitandovi tutti ad Arcene (BG), dove l'assessore Rillo (regge l'assessorato "Sport & Gnocca"), nonché mister della BG LEX, sarà lieto di mostrarVi la propria abilità nella preparazione di fritti e salamelle dal 4 al 14 giugno. Vi assicuro che in campo é uno che fa la differenza... Forse é capace di tanto anche fra i fornelli... Ciao! Per la finale tifo Pordenone. Dimenticavo... L'arbitro di ieri é in assoluto il migliore dell'Avvocup. La "flavia" giacchetta nera prenda esempio. L'arbitro migliore é quello che rende impalpabile la propria presenza".
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venerdì 11 giugno 2010

AVVOCUP 2010, SECONDA SEMIFINALE - Rassegna stampa

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AVVOCUP 2010, PRIMA SEMIFINALE - Padova in finale, firmato Bonavina!

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TREVISO - PADOVA 0-2 Aurelio Munari (Treviso): "Primo tempo equilibrato, secondo con pd che spinge di più ma juris resiste fino all'eurogol di Bonavina: rovesciata all'incrocio dei pali e partita finita, secondo gol nel recupero".
Michele Boscato (Treviso): "Ancora una volta, si conferma la tendenza delle ultime stagioni: Padova perde nella fase eliminatoria e poi vince la partita che conta, l'anno scorso era stata la finalissima, quest'anno è stata la semifinale. La partita è stata equilibrata, nonostante le nostre importanti assenze per squalifiche o infortuni, la classica partita da zero a zero, nella quale chi segna il primo gol porta a casa il risultato. Due grandi occasioni nostre nel primo tempo sono state vanificate dal loro portiere con altrettanti splendidi interventi; molto gioco loro in mezzo al campo, anche se con scarsa pericolosità davanti. L'ingresso di Bonavina nel secondo tempo ha cambiato la partita, quantomeno a causa di un suo eurogol che ha sbloccato il risultato. A quel punto, complice l'espulsione di C2, la remontada è stata pura utopia e c'è stato tempo anche per il raddoppio padovano. Molta amarezza per una regular season autorevolissima; purtroppo, anzichè in finale, abbiamo dovuto incontrare in semifinale (come peraltro due anni fa) la squadra tradizionalmente più attrezzata". Marco Cappellari (Padova): "Vinto noi 2 a 0. Primo tempo meglio loro ma senza gol. Secondo dominato da noi con grande possesso palla. Gol di Diego Bonavina e Checco Rondello. Il primo bellissimo in rovesciata su sponda di testa Paolucci. Serata perfetta come temperatura, campo erboso ma con fondo irregolare. Terzo tempo di grande livello come sempre con gli amici di Treviso. Adesso mangio e ti saluto".
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martedì 8 giugno 2010

Comunicazione di servizio (di Toni Pollini)

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CONVOCAZIONE PER SABATO’ 12 GIUGNO 201O ORE 14,30 CAMPO SPORTIVO DI SEDRANO INIZIO GARA AVVOCATI PORDENONE – BERGAMO LEX 15,30 (quindici e trenta) * BELLOTTO ANDREA BROVEDANI MATTEO BROSOLO OLIVIER CELANO GIOVANNI * CESARATTO IVAN CORNACCHIA MATTEO * FANTUZZI VINCENZO FELTRIN MICHELE GALASSO CARLO FILIPPO GASPARINI FABIO * GURNARI FABRIZIO IODICE ENRICO LORENZON EMANUELE LUISA VISSAT PAOLO MORO FABIO PERGOLA EUGENIO RIBETTI FRANCESCO RUMIEL ALBERTO SARCINELLI ENRICO * SIMONATO PIERO STELLA MARCO VICENZOTTO PAOLO L’elenco dei convocati è comprensivo anche di avvocati/atleti reduci da recenti infortuni, quelli indicati con l’asterisco, che confidano di recuperare. La scelta dei 18 che scenderanno in campo verrà effettuata, se per Voi va bene, giovedì 10 giugno 2010 dopo la sgambata a Sedrano con prova rigori e confidiamo con successiva pizza (ALLENAMENTO ANNULLATO!!!). Attendiamo riscontro. .
P.S. Come prevede il regolamento ho comunicato all’organizzazione che da Ottobre 2009 non si hanno più notizie dell’avv. Andrea De Col per cui è stata disposta la cancellazione perpetua del suo nome dalla lista. Preoccupato ho interessato la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”. Confidiamo .

TORNEO DELLE VEDOVE - Obbiettivo centrato: ramarri eliminati al primo turno!

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CORDENONS (PN) - L'ordine di scuderia era stato chiarissimo: «Ragazzi, questa contro l'Esercito è una gara delicata: se vinciamo passiamo il turno... e non ce lo possiamo permettere! Sono stato chiaro?». Queste le parole inequivocabili del condottiero Pollini prima dell'inizio della gara (per la gioia del povero Zanardo, in una delle rarissime apparizioni stagionali). Il rischio concreto di fallire la missione però c'è stato. Colpa dell'ormai famigerato "Fanta Galax" (detto anche "El Galaxtico") che con altri due perfidi colpi mancini aveva portato i ramarri sul doppio vantaggio. Vista l'esuberanza dell'avanti naoniano, Pollini provvedeva immediatamente a sostituirlo (dentro Moro). Le cose si mettevano subito bene con l'uno-due degli avversari che si portavano in parità. Ma Moro, prima della fine del tempo, piazzava la zampata del 3-2. A quel punto Pollini si vedeva costretto a passare alle maniere forti e per non correre rischi schierava in campo nella ripresa una squadra platealmente sbilanciata in avanti, giustificando la scelta con una scusa puerile («Per passare dobbiamo vincere con sette gol di scarto! Quindi...»). Lo schema "alla Custer" dava finalmente i frutti sperati con un 6-4 finale per l'Esercito che faceva sua la gara con le ultime due segnature in coda (dopo che l'indisciplinato Moro aveva propiziato l'autogol del temporaneo 4-4 su punizione). Ottima sgambata, nessun infortunio, impegno cordenonese archiviato: missione compiuta! La semifinale dell'Avvocup incombe, lunga vita a "Fanta Galax"...
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giovedì 3 giugno 2010

QUATTRO RAMARRI A ROMA - Intanto nella capitale...

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ROMA - C'era da festeggiare il 40° compleanno del grande Gualco, gladiatore romano oriundo naoniano e membro perenne della squadra dei ramarri. E festa è stata... L'onere gravoso di presenziare all'evento, rappresentando degnamente anche sul "campo" l'intera squadra, cadeva sulla delegazione composta dal quartetto Pergola-Brovedinho-Rumiel-Iodice; gli stessi pertanto figuravano quali assenti giustificati nella gara valevole per i quarti di finale dell'Avvocup contro Rimini. I quattro re magi, per affrontare il lungo viaggio, optavano per il treno e più specificamente per la spaziosa carrozza del bestiame che consentiva di poter sistemare comodamente il presente da consegnare al festeggiato (svariati pacchi contenenti salumi, formaggi, vino e grappa, per un peso complessivo di un mezzo quintale circa. Di qui l'interrogativo del più perspicace tra i quattro: «Non ci conveniva portarlo giù vivo il maiale?»). Il convoglio ferroviario giungeva puntuale a Roma cosicché i ramarri erranti si presentavano presso "Villa Cucchiaio" (la residenza Zaccardi) nel quartiere Balduina intorno alle ore 20:00 di venerdì 28, perfettamente sobri e con in corpo un misero zoccoletto con baccalà mantecato. Lì si dava corso alla maratona della vettovaglia (protrattasi fin quasi alle 2:00 del mattino) che raggiungeva il suo apice alla presentazione del piatto forte, preannunciato dalla marcia trionfale dell'Aida: la porchetta di Pepparone, detto "Giacomo Leopardi, il poeta della porchetta", personalmente curata e servita dal Gualco (per l'occasione in guanti bianchi). I nostri, dopo una dozzina di ultimi bicchieri (crema di lemoncino e nocino di casa), salutavano e si allontanavano per tuffarsi nella notte romana. Dopo una rapida tappa danzante nei dintorni di Piazza Navona (che, purtroppo, non lasceremo alla vostra immaginazione...), con un golpe improvvisato alle 4:00 del mattino sul taxi inizialmente diretto all'Hotel, i quattro moschettieri (quasi perfettamente sobri) puntavano al Testaccio dove si intrattenevano per un'oretta nel noto locale "Il Coyote". Si chiudeva con un giovane tassinaro preso in ostaggio dai facinorosi (quasi perfettamente sobri), con conseguente giro turistico per le vie deserte del centro di Roma e visita finale al Gianicolo verso le 6:00 per ammirare l'alba che tinteggiava di arancio la meravigliosa città eterna. Il sabato, per forza di cose, aveva inizio nella seconda parte della giornata e si caratterizzava per un duplice significativo incontro con un gruppo di fanciulle - magnetizzate dall'irresistibile fascino della demenza senile - che festeggiavano l'amica nubenda e per la succulenta cena romana consumata da "Er Matriciano". La serata si concludeva poi nuovamente presso "Il Coyote"; qui la monolitica compagine, quasi perfettamente sobria, si frazionava nella fase di rientro in due blocchi (rispettivamente "over" e "under 40"). Infine la domenica in Piazza San Pietro, con l'omaggio reso dal Papa durante l'Angelus alla delegazione dei ramarri e in chiusura il viaggio di rientro che ci piace riassumere in un'immagine poetica: quattro carcasse umane, quasi perfettamente sobrie, stramazzate sui sedili di un treno con direzione Roma-Pordenone. Missione compiuta, con grande onore e non solo...
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mercoledì 2 giugno 2010

TORNEO DELLE VEDOVE - Ramarri a scuola di calcio dal Fontanafredda: 2-6!

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CORDENONS (PN) - Ieri sera i neroverdi si sono accomodati diligentemente sui banchi di scuola ed hanno seguito con grande attenzione la lezione di calcio tenuta dal Fontanafredda (squadra imbottita di talenti, cui si aggiungeva un ex calciatore di serie "A"). Ai primi tre acuti degli avversari, ha replicato solamente il Fanta Galasso di questi tempi che con due sinistri velenosi aveva rimesso temporaneamente in carreggiata i ramarri portandoli dallo 0-3 al 2-3; poi sono tornati in cattedra i talenti del Fontanafredda (agevolati da qualche nefandezza difensiva dei nostri) che con altre tre marcature nel finale hanno definitivamente spento la gara. Anche in quest'occasione però non è mancato il "momento cuore" che ha visto ancora protagonista il guardiano dei pali di casa naoniana Matteo Cornacchia. Il piccolo allievo Alessio di 9 anni (esordienti del Torre), prescelto di recente dall'Udinese, è rimasto incollato per l'intera gara (fischio d'inizio ore 21:45, ndr) dietro alla porta del suo allenatore, così come aveva fatto nella precedente partita. Il fanciullo si è lustrato gli occhi vedendo all'opera il suo maestro che ha sfoderato numerosi interventi di alto livello sui missili scagliati dagli avversari. L'apoteosi si è registrata al momento del rigore concesso agli avversari, con Cornix che a sorpresa si volta e si rivolge al discepolo: «Da che parte mi butto?». Ed il bimbo, quasi impaurito: «Ma... non so... guarda la palla!». Rincorsa del centravanti, calcio teso e angolato, gran tuffo plastico del volatile che smanaccia in angolo, si alza e rivolge l'indice teso verso l'adepto, che osserva attonito con gli occhi sgranati. Da stasera qualcuno ha trovato il suo eroe cui ispirarsi, un eroe terreno che ha dovuto chinarsi più volte per raccogliere la palla dentro la rete ma che ha saputo comunque essere grandissimo... Ah, che momenti di poesia sa regalare il calcio di periferia...
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martedì 1 giugno 2010

Torneo delle Forcate, sponsorizzato Avis Rorai Grande (di Marco Stella)

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2° EDIZIONE TORNEO DELLE FORCATE ORGANIZZATO DALL’AVIS DI RORAI GRANDE: QUANDO I RISULTATI NON CONTANO…
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PORDENONE - Domenica 30 maggio al campo sportivo delle Forcate si è svolto nella mattinata il triangolare di calcio tra le Avis di Rorai Grande e di S. Vito al Tagliamento cui ha preso parte anche la formazione degli Avvocati di Pordenone. Il torneo rientra tra le iniziative che l’Avis organizza per una maggiore e migliore sensibilizzazione della donazione del sangue. Per la cronaca il torneo è stato vinto, dopo tre partite molto accese e divertenti, dall’Avis Rorai Grande che, per una migliore differenza reti rispetto alle altre due formazioni, si è aggiudicata la 2° edizione di questa manifestazione. Durante le premiazioni un rappresentante del centro trasfusionale dell’Ospedale Civile di Pordenone ha brevemente introdotto l’argomento della donazione del sangue e ha ringraziato le numerose persone presenti sia sul campo sia al di fuori del rettangolo di gioco. A seguire un folto numero di partecipanti si sono fermati per un pranzo conviviale presso la trattoria Alle Forcate, dove davanti ad una profumata e fumante grigliata si è conclusa nel migliore dei modi questa giornata. In questi casi comunque non è tanto importante il risultato sul campo quanto quello della manifestazione stessa che sicuramente è ben riuscita.
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AVVOCUP 2010 - Rassegna stampa

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Quarti di finale: AVVOCATI PN - RIMINI LEX 4-1
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