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venerdì 22 luglio 2011

FACCE DA CULTO - Un assaggio di Hollywood con "Michael De Niro"!

PORDENONE - Cari amici vicini e lontani, come è oramai consuetudine in prossimità delle vacanze estive (il Blog non va MAI in ferie!), ecco il puntuale ritorno di una gradita rubrica periodica che gli affecionados conoscono molto bene: FACCE DA CUL-TO! Per rinfrescare la memoria agli habitué e per dare un'idea a chi ancora non sa di cosa sto parlando, vi invito a voler cliccare nell'archivio per etichette (in basso, nella parte sinistra del Blog), la dicitura "facce da culto": vi comparirà in sequenza la carrellata dei "mostri" che hanno campeggiato sulle pagine del Blog in passato. Cena pagata a chi riesce a non farsi scappare un sorriso!
Inauguriamo la nuova serie con un abbinamento che celebra l’irresistibile e mai sopito fascino latino: il nostro Michi Feltrin in versione De Niro! Se spostate il neo, non riuscirete più a distinguerli…
Naturalmente rinnovo l'invito già rivolto a suo tempo a TUTTI i lettori: il Blog è vostro e dunque, se ne avete piacere (assumendovi le vostre responsabilità!!!), partecipate alla rubrica inviando via mail al sottoscritto foto (possibilmente abbinate), idee, pensieri e quant'altro...
BUONE VACANZE A TUTTI!!!
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venerdì 15 luglio 2011

AMICHEVOLE - Si chiude allo Stadio Baracca di Mestre la stagione dei ramarri

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MESTRE - L'invito degli amici e colleghi veneziani era uno di quelli che non si possono rifiutare: "Venite a disputare un'amichevole nello storico Stadio Francesco Baracca di Mestre, destinato a breve ad essere demolito?". L'inattesa appendice calcistica post Memorial si è resa così inevitabile. Mercoledì sera dunque, il solito manipolo di irriducibili si sottrae all'umido abbraccio di una bollente Pordenone, puntando in direzione della laguna. Poco dopo le 18:00 la meta è raggiunta: il clima torrido conferisce alla ridente cittadina di Mestre un fascino "tropicale" (niente mare però, né spiagge, né palme!). Lo Stadio Francesco Baracca, incastonato nell'abitato mestrino, tradisce all'esterno un apparente stato di abbandono ma, una volta varcata la soglia, ecco che lo splendido manto erboso e le gradinate sui quattro lati restituiscono all'istante alla nobile struttura l'irresistibile fascino della storia passata. Qualcuno è già stato qui, 43 anni or sono (!), per una sfida di calcio vero (Serie "D": Mestrina-Conegliano), andando persino a segno: la rete decisiva firmata Antonio Pollini, è datata 29 settembre 1968. L'entusiasmo e la massiccia partecipazione dei padroni di casa, consentono la disputa di un triangolare con i naoniani che si misurano contro le due compagini veneziane. Per l’occasione esordisce tra le fila dei ramarri (dopo l’apparizione al Memorial) un nuovo giovane di belle speranze: Michele Toffoli, che si aggiunge così in questo prolifico 2011 a De Gottardo e Martini. I neroverdi escono sconfitti per 2-0 dalla prima sfida e rimediano con una vittoria ai rigori nella seconda, dopo l'ennesimo 0-0 e le consuete numerose occasioni da gol sciupate in entrambi i confronti. I veneziani di nero vestiti prevarranno poi su quelli granata nella sfida decisiva arbitrata da un disinvolto Tatanka Celano. Poi la sospirata doccia e la gradita serata in compagnia degli amici veneziani: pizza, birra, musica, zanzare e tantissima gn... ehm, gente!
Era un'occasione da non perdere: "Grassie de tuto amighi!".
Ed ora… TUTTI AL MAREEEEEE!!!!
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sabato 9 luglio 2011

MEMORIAL BROVEDANI – Milan salvato dalla… pastasciutta notturna! Vittoria omologata…

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PORDENONE – Non ci era mai capitata una situazione di così grave impaccio prima d’ora: la vittoria del Milan al Memorial Brovedani può essere omologata o va invece revocata? Dovevano essere calciati i rigori? Quali sono i criteri per l’assegnazione del titolo? Vista la condizione di assoluta emergenza, con questa incertezza che logora gli animi e si insinua subdolamente facendo scricchiolare solidi rapporti di amicizia costruiti negli anni, ci siamo rivolti ad un grandissimo esperto della materia, il Professor Gian Beonio De Bacco. Giurista di... "fame" mondiale, originario di Brindisi e travasato a Marsala in età scolare, anch’egli fu protagonista negli anni che furono della triste “fuga di fegati” italiani all’estero con il suo trasferimento definitivo oltralpe in quel di Bordeaux; grande esperto di diritto sportivo a tutto tondo ed in particolare di quello applicato alla disciplina del calcio (e non solo), massimo esponente di quella Dottrina che sposa l’innovativo indirizzo “epicureo” del diritto, è titolare da oltre vent’anni della cattedra di “Droit sportif et de la table” alla prestigiosa Universitè du Droit Alternatif, nella ridente cittadina transalpina di Cognac. Il De Bacco, soprannominato dagli intimi “De iure bibendo”, è noto nell’ambiente per le sue innumerevoli pubblicazioni d’avanguardia e per i suoi saggi di dottrina sul diritto “meta-calcistico”, tra cui ricordiamo “La sfera liquida”, “Tecniche di reidratazione” e “Il Chiosco, questo sconosciuto”. Lo abbiamo avvicinato nella sua splendida ed inconfondibile residenza, dal design un tantino eccentrico che riproduce fedelmente la forma della botte in rovere, per chiedere lumi ed uscire quindi dall’impasse. Ebbene, il professorone (che vediamo qui sotto a destra ritratto in uno “storico” dipinto), interpellato sulla spinosa questione dell’assegnazione del Memorial Brovedani, che oggi tiene banco, ci ha offerto un parere articolato, con una esposizione argomentativa di certosina fattura, offrendo persino degli spunti filosofici ma, soprattutto, dissolvendo ogni dubbio in merito.
«La gara non ha inizio con il trillo dell’arbitro e non può certamente ritenersi conclusa con il triplice fischio dello stesso…», esordisce il luminare. «Il calcio, come ogni competizione agonistica, affonda le sue radici nel substrato umano. Il calciatore, prima di essere calciatore è uomo! L’uomo esiste prima e dopo l’evento agonistico, tant’è che le sue prestazioni sono legittimamente condizionate dall’esistenza pregressa. Ora, fatte queste dovute premesse, come si può pensare di “ricompensare” l’atleta solo ed esclusivamente per quel misero spicchio di vita (circa due ore, doccia compresa) espresso sul rettangolo verde? Qui si tratta di far valere un basilare principio di lealtà sportiva: il risultato deve innanzitutto essere stato conseguito a parità di condizioni, diversamente non sarà omologabile; secondariamente, qualora il responso del campo non sia in grado di dirimere la contesa, si renderà necessario fare ricorso ad un criterio di valutazione integrativo che tenga conto, nel senso di cui alla premessa, della prestazione globalmente e concretamente offerta. Ecco allora che, se tutti i contendenti muovono dalla stessa linea di partenza, che per maggior chiarezza potremmo identificare con la metafora illuminante a me cara della “bottiglia colma”, ciò che assumerà rilevanza in un’ottica premiale, sarà proprio quel quid pluris offerto nell’immediatezza dello sforzo agonistico (un concetto che tendenzialmente ricomprende un lasso di tempo che può arrivare talvolta fino alle 24 ore successive alla prestazione sportiva). Venendo dunque al caso di specie, a fronte di un teorico e completo equilibrio che origina questa imbarazzante fase di stasi, risulta dirimente la condotta tenuta dagli atleti nell’immediato post-gara. So che in merito a tale condotta esistono due scuole di pensiero, una più pragmatica e restrittiva, un’altra più aperta alla vita e più positiva: personalmente il mio innato ottimismo mi porta, in ogni situazione astrattamente interpretabile secondo direzioni opposte, a voler vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Tornando a noi, quindi, mi pare senz’altro di poter concludere che, per quanto riferitomi, se ben tre membri della medesima squadra (leggi: Milan) si sono distinti rispetto a tutti gli altri per essersi trattenuti fino alle prime ore dell’alba a bivaccare selvaggiamente, pur risultando apprezzabile lo sforzo di taluni altri (leggi: Juve) trattenutisi ad oltranza al chiosco del campo sportivo, ciò valga ad incrementare certamente il "quoziente valore” della prestazione della prima compagine di appartenenza, con conseguente rottura dello stallo in favore della stessa. La chiara evidenza dei fatti ci consente peraltro di non dover scomodare l’antipatica aggravante in danno della seconda squadra, che annovera tra le proprie fila un sedicente calciatore notoriamente astemio. Mi auguro di essere stato sufficientemente chiaro ed esaustivo…».
Non ci pare il caso di aggiungere altro: vittoria ai “piatti di rigore” (così Brovedinho) omologata, Milan campione al Memorial Brovedani 2011!
L’epilogo di questa intricata vicenda ci regala un insegnamento che vale anche come monito per il futuro: mai sottovalutare, per nessuna ragione, l’importanza del “terzo tempo”!!!
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martedì 5 luglio 2011

MEMORIAL BROVEDANI - Vittoria del Milan revocata? Il Memorial s’ha da ri-fare! (di Giovanni Martini)

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SEDRANO (PN) - Il Milan, surclassato sul campo sul piano del gioco e dello spettacolo, ha provato a portare a casa almeno il titolo facendo leva su interpretazioni regolamentari a dir poco fantasiose. Ma un ricorso juventino sembra rimettere tutto in discussione. A dar forza alle tesi bianconere sono i due più prestigiosi triangolari che si disputano in Italia: appare infatti doveroso, per risolvere la questione, riportarsi a quanto previsto dai regolamenti del “Trofeo Tim” e del “Birra Moretti”.
Per quanto attiene al primo la formula è piuttosto secca:
Regolamento Trofeo TIM
Il Torneo prevede 3 incontri da 45 minuti ciascuno nei quali si affronteranno le tre partecipanti. In caso di vittoria nei tempi regolamentari, la squadra vincitrice riceverà 3 punti, mentre in caso di parità alla scadenza degli stessi, si tireranno i calci di rigore che assegneranno 2 punti ai vincitori e un punto alla squadra perdente. Il Trofeo verrà assegnato alla squadra con più punti, e in caso di parità di punti a quella che avrà vinto più scontri diretti. * Vittoria nel tempo regolamentare: 3 punti. * Vittoria ai calci di rigore: 2 punti. * Sconfitta ai calci di rigore: 1 punto. * Sconfitta nel tempo regolamentare: 0 punti. Nessun cenno, pertanto, al numero di gol segnati.
Ma ancora più significativa risulta l’esperienza del “Trofeo Birra Moretti”: per questo triangolare, infatti, all’inizio si decise di assegnare la vittoria, in caso di arrivo a pari punti, facendo ricorso alla migliore differenza reti. Tuttavia, resisi immediatamente conto della profonda ingiustizia che ciò comportava, si diede l’incarico ad un gruppo di storici e studiosi di calcio internazionale di trovare la “formula perfetta”: dopo mesi di elucubrazioni la soluzione individuata fu quella di considerare decisivo il risultato del confronto diretto fra le due squadre a pari punti (anche se deciso da rigori o shoot-out). E la Giustizia (calcistica) trionfò!
Ogni ulteriore commento appare superfluo.
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domenica 3 luglio 2011

MEMORIAL BROVEDANI – Una grande giornata di amicizia con l'infallibile cocktail calcio/tavola!

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SEDRANO/CLAUZETTO - Che scrivere del Memorial Brovedani che non sia già stato scritto? Nulla! Ed eccoci dunque ad essere piacevolmente ripetitivi. Una splendida giornata di festa che segna il ritrovo di un sacco di amici, alcuni dei quali giunti da lontano (Trieste, Vienna, Roma!), e celebra alcuni graditissimi ritorni sia in campo (Ale Manfroi) che fuori (Ivan Cesaratto), con il contorno di un clima semplicemente perfetto (cielo azzurro, sole splendente e aria fresca). Il "Franco Brovedani Day" è cominciato con il tradizionale raduno "tecnico" per pochi intimi fissato a Clauzetto per mezzogiorno. Si è proceduto alla messa a punto ed alla verifica degli ultimi essenziali dettagli, per scongiurare ogni inutile rischio in vista della serata: controllo accurato della temperatura della spina della birra con analisi comparativa di svariati campioni, messa in fresco della Ribolla spumantizzata, test di qualità sul prosciutto crudo di San Daniele (rigorosamente affettato a mano) e sul formaggio salato targato "Tosoni". Una volta espletate le onerose incombenze, ci si è potuti dedicare alla parte calcistica dell'evento che si incentrava sull'ormai tradizionale triangolare Milan-Inter-Juve, tenutosi sullo splendido manto erboso di Sedrano. Per dare un tono di ufficialità al mini-torneo si è dato corso per la prima volta alla solenne cerimonia del sorteggio alla presenza dei capitani delle tre squadre, per stabilire l'ordine delle gare: “Ambarabàciccicoccò, tre civette sul comò... chi esce gioca la seconda gara!”. Cominciano Inter e Juve che concludono a reti inviolate dopo una gara equilibrata; prevalgono alla fine i bianconeri, infallibili dagli undici metri (5-4). Nella seconda sfida si registrano le uniche segnature del torneo con le due stoccate che consentono al Milan di aggiudicarsi il derby per 2-0. Nell'ultima gara decisiva per decretare la squadra campione, una bellissima Juventus viene stoppata per ben quattro (!) volte dai legni: lo 0-0 finale vale ad assegnare ai rossoneri il trofeo per il secondo anno consecutivo.
Ecco nel dettaglio risultati e marcatori delle gare:
JUVENTUS – INTER 5-4 (0-0) d.r.
INTER – MILAN 0-2 (vicenzotto, simonato)
MILAN – JUVENTUS 0-0
Sotto l’attenta direzione di gara dell’arbitro “Mister Rosticceria San Marco”, si apprezza un grande fair play in campo e, soprattutto, nel prolungato terzo tempo consumato al chiosco del campo sportivo. Poi tutti a Clauzetto per il saluto a Franco e per la sontuosa cena a "casa Brovedani", che reca impresso l'indelebile marchio di qualità delle impareggiabili ZIE. Infine il consueto epilogo con tutti gli ospiti che si trasferiscono nella piazzetta antistante dove si tiene la spettacolare passerella di dolci e l'immancabile discorso di fine stagione di Pollini, con scambio di doni vari. Gli irriducibili, intorno all'una di notte, calano il jolly: pasta "ajo e ojo" con annessa sfida a briscola! Grazie di cuore alla famiglia Brovedani (l’appuntamento è già fissato per l'anno prossimo!).
Si chiude così una grande giornata, animata dalla vitale presenza di numerosi "infanti" (tra i quali gli ultimi arrivati - ed esordienti al Memorial - Emma Fantuzzi, Olivier Iodice, Leonardo Vicenzotto ed Emma Brosolo), che hanno saputo contagiare con il loro magico ed innato entusiasmo anche gli adulti. Ed a proposito di bimbi, guardate questo giovin fanciullo dallo sguardo fiero che, sistemato a prua, scruta attentamente l’orizzonte: avanti così caro Franco, ufficiale di rotta, la ciurma ti segue unita e silenziosa…
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