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lunedì 29 agosto 2011

TORNEO TAURIANO – La nuova stagione si apre con un successo!

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TAURIANO (PN) – Il buon Pippo Gurnari era stato chiaro sin dall'inizio con gli organizzatori del “Memorial Fabio Toniutti” di Tauriano, che andavano cercando delle compagini da iscrivere al Torneo: «Se volete vi procuro io una squadra, quella degli Avvocati PN, ma verremo solo a fare presenza, in campo e… al chiosco!». Poi, il calcio, si sa, è capace di regalare delle simpatiche sorprese: ecco allora che la squadra “meno giovane” del Torneo si fa valere in campo, vince e convince ruotando con intelligenza i pochi effettivi a disposizione, riesce a gestire l’inferiorità numerica in una gara cruciale, trova delle motivazioni “particolari” nella finalissima e conquista meritatamente il successo dimostrandosi implacabile dagli undici metri. Mr Pollinigson, dunque, rientra giusto in tempo dalle ultime vacanze per sollevare un inatteso trofeo. Le ferie agostane in corso rendono necessario l’innesto tra le fila naoniane di numerosi “friends”, che si riveleranno poi di grandissima affidabilità nell’intensa due-giorni calcistica. I ramarri si comportano benissimo nelle partite di qualificazione (tre vittorie, un pareggio ed una sconfitta di misura) chiudendo al primo posto in classifica a pari punti con la Filanda Vecchia: le due squadre si conquistano così l'ingresso in finale. Il caso vuole che le due compagini si incontrino nell’ultima sfida del girone di qualificazione, con il pareggio che garantirebbe ad entrambe l’accesso alla finalissima. Sarà un 2-2, ma una gara vera (nonostante le voci di un possibile “biscotto”), con gli avversari che, consapevoli della loro evidente (ma teorica…) superiorità, calciano alle stelle i rigori per avere la certezza di incontrare i “vecchietti” in finale. I “vecchietti” dunque vanno in campo con un solo cambio a disposizione ma con una motivazione in più e, consapevoli della loro evidente (ma teorica…) inferiorità, si schierano con il cosiddetto modulo a “doppia mutanda ascellare”, per garantire la massima copertura. Risultato: nessun tiro subito in porta, un paio di mezze occasioni create, qualche randellata distribuita alla bisogna agli avversari più esuberanti e 0-0 finale con rigori a seguire. Qui i ramarri togati si dimostrano infallibili, con quattro centri su quattro; il resto lo fa Super Mauro Gurnari (un cognome, una garanzia!) in veste (elegantissima!) di portiere, che neutralizza due tiri dal dischetto (dopo aver deposto la birra media al sicuro dietro un palo della porta). Poi è festa per tutti e con tutti, al bancone ed a tavola, con le premiazioni che vedono il brillantissimo Tirelli incoronato capocannoniere del Torneo.
Un ringraziamento sentito agli organizzatori della manifestazione patrocinata dall’Associazione Donatori Organi di Spilimbergo, giunta oramai alla 16^ edizione, per il gradito invito ed il divertente week-end di fine estate trascorsa in amicizia.
In chiusura, una dedica speciale per il successo conquistato: al nostro Kaptàno…
Questi nel dettaglio i risultati ed i marcatori delle sei sfide disputate dai ramarri:
AVVOCATI PN & FRIENDS - LONGOBARDA 4-1 (tirelli 2, martini, celano)
AVVOCATI PN & FRIENDS – PIASTRINI 7-1 (tirelli 3, martini 2, rumiel, sgambati)
AVVOCATI PN & FRIENDS – FAVORITA 2-3 (rumiel, gurnari m.)
AVVOCATI PN & FRIENDS – TAURIAN 2-1 (vicenzotto, del duca)
AVVOCATI PN & FRIENDS – FILANDA VECCHIA 2-2 (celano, bigatton) (5-3 d.r.: bigatton, celano, iodice)
Finalissima
AVVOCATI PN & FRIENDS – FILANDA VECCHIA 0-0 (4-2 d.r.: bigatton, iodice, gurnari f., celano)
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venerdì 26 agosto 2011

TRISTE ANNUNCIO - Ieri se n'è andato il Babbo del nostro Kaptàno...

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VICINI AL NOSTRO KAP...
(funerali sabato 27 ore 10:30, Frisanco)
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TORNEO TAURIANO - Ramarri in campo nel week-end!

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PORDENONE - Vacanze estive bruscamente interrotte per i ramarri togati o, almeno, per una parte di essi: sabato e domenica infatti i neroverdi saranno in campo per il Memorial Fabio Toniutti, in quel di Tauriano (a due passi da Spilimbergo, per capirci). Si tratta di un torneo di calcio a "10" (senza fuorigioco, sigh...), con sei squadre partecipanti che si confronteranno in un girone all'italiana con sfide da 40 minuti l'una (le prime due classificate disputeranno la finale). L'artefice di questo autentico misfatto (mai, nella storia dei ramarri, si era dato un calcio al pallone in agosto!) é l'insospettabile Pippo Gurnari, che per l'occasione si é sobbarcato anche il relativo onere organizzativo. Le fila dei naoniani, decimati (nel senso letterale del termine: solo 10 effettivi a disposizione) dalle ferie tutt'ora in corso, saranno rimpinguate da una folta schiera di "conoscenti gurnareschi"; di qui l'appropriatissimo nome della squadra partorito dal genio di Pippo Gurnari in persona: "Avvocati Pordenone & Friends"! Di seguito gli orari delle sfide:
Sabato
ore 10:30 AVVOCATI PN & FRIENDS vs LONGOBARDA (di Oronzo Caná)
ore 15:00 AVVOCATI PN & FRIENDS vs PIASTRINI
ore 18:00 AVVOCATI PN & FRIENDS vs FAVORITA.
Domenica
ore 12:00 AVVOCATI PN & FRIENDS vs TAURIANO
ore 18:00 AVVOCATI PN & FRIENDS vs FILANDA.
Ore 19.30 finale fra le prime due del girone.
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martedì 2 agosto 2011

ELF CUP - Frammenti di... Dublino!

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Stefan Langer: «Per me il ricordo piú bello dei giorni di Dublino è la serata al Brazen Head Pub dove sono scesi in pista da ballo anche Vera e Toni. Si dice che quando il gatto non c´è, i topi ballano, ma in questa serata noi topi ballavamo (e bevevamo) nonostante la presenza del capogatto Toni e alla fine ballava pure il gatto».
Manuele Lorenzon: «Sarò un tantino banale ma l'aneddoto che ricordo di più riguarda il festival della gnocca. Un giorno arrivo alla colazione, mi metto in coda assieme a bimba e consorte, mi accorgo che tutta la sala mi sta osservando. Controllo le braghe, la maglietta e infine la barba (boh, magari sono sporco di dentifricio...). In quel momento ricevo un colpetto sulla spalla che mi avvisa della presenza, alla mia sinistra, di una "simpatica" signorina mora, tratti orientali, sicuramente un gran bel pezzo di figliola. Per la cronaca, allo sguardo interessato non è seguito il ceffone di rito».
Paolo Luisa Vissat: «Comincio io con una coppiola di indimenticabili momenti: 1) quando, al pub, sabato sera, ho avuto la fortuna di ballare con due perle dublinesi, duecento anni in tre ! 2) Un altro indelebile ricordo è quello del più buon thè bevuto: dopo la partita con Livorno, dopo tanta acqua, vento e freddo, al bar dell'UCD, assieme al saggio Emo: rinati».
Marco Stella: «Tra i tanti, l'episodio che mi è rimasto più impresso e che mi ha divertito un mondo è legato al dopo partita Livorno-Pordenone che si è svolta domenica mattina sotto quel nubifragio. Allora vi ricordo brevemente l'accaduto: siamo appena rientrati negli spogliatoi, tutti fradici e infreddoliti, quando il nostro capitano Luisa Vissat chiede a Toni dove mettere la fascia di capitano. Non l'avesse mai fatta quella domanda!!!! Toni, che era bagnato in ogni dove, ha iniziato a gridare con le sue classiche esternazioni molto colorite e divertenti maledendo il ns. capitano per la domanda del "cazzo" che gli aveva fatto considerato che lui non sapeva più cosa fare per fermare l'acqua che gli usciva anche dalle orecchie!!!! Ci sono stati dei momenti di tensione e preoccupazione quando la vena giugulare di Toni si è ingrossata talmente tanto che pensavamo scoppiasse da un momento all'altro e quando, imprecando contro Paolo, aveva iniziato a balbettare pericolosamente. Poi, per scaricare la tensione, ha fatto la sua classica risata e anche noi abbiamo iniziato a ridere a crepapelle!!!! Straordinerio!!!!».
Enrico Iodice: «Pensando alla splendida avventura dublinese, chiudo gli occhi e vedo scorrere numerose istantanee… La battuta di Pippo su Martini dopo l’ottima performance del giovane nella prima uscita notturna dublinese («Se va avanti così prende una brutta “China”…»), i cori incessanti dei turchi nel pullman che conduceva ai campi sportivi, la preoccupazione sincera per le coronarie di Pollini nella gara d’esordio, Piero Ragogna che mette definitivamente fine ad una annosa querelle con l’amico premuroso Toni Pollini («Le ciabatte da doccia sono un suppellettile del tutto inutile!»), i due angeli custodi (Pippo e Matteo) onnipresenti del mio piccolo cucciolo Olivier, la valanga di affetto e di premure da parte di tutti indistintamente (amici ed estranei) nei confronti della piccola mascotte naoniana, la “Cachasa” sorseggiata insieme al solitario Giovanni Tatanka nel ristorante brasiliano, esternando ambiziosi propositi («Allora Enrico, vogliamo andare in Brasile con la squadra il prossimo anno, o no?»), il meraviglioso cielo di Dublino con l’alternanza di sole e nuvole, lo scompiglio al Burlington Hotel con l’arrivo delle candidate per Miss Universo, i pranzi prolungati a suon di Guinness nel vicino pub Sussex…E mille altre ancora… Temo che si renda necessaria una replica nel futuro (immediato)…».
Michela Marcuzzi: «Dal viaggio mi sono portata a casa: la bellissima esperienza di quanto descritto nella canzone "Il cielo d'Irlanda:"Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore. Il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole. Il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica. Si apre e si chiude con il ritmo della musica"; l'emozione delle antiche librerie al Trinity College ed alla Marsh's Library; il sapore del salmone; gli sguardi discreti e attenti dei miei angeli custodi (grazie!!!); i sorrisi e la gioia del mio bimbo, che spazzano via la stanchezza come un colpo di vento; l'attesa dei risultati delle partite; i racconti sui pub, sbirciati ed immaginati con la musica e la festa...; uno splendido anello con tre grandi trifogli; la voglia di tornarci e… la chiave della camera del Burlington Hotel!!! Grazie a tutti!».
Andrea De Col: «Anch'io ho un aneddoto da raccontare... prima partita contro i turchi. Siamo all'inizio del 2° tempo e il dott. Boschian a bordo campo morde il freno per entrare... ("Sono stufo di star fuori per far giocare gente di 50 anni.."). Finalmente Mr. Pollinigson lo fa entrare (siamo 1-0 per i turchi) e l'arbitro fischia una punizione dal limite. Il dott. Boschian si avvicina volenteroso alla sfera chiedendo il "permesso" di battere... da fuori un urlo: "Ma dove cazzo vai tu..." e il nostro eroe fa dietro front e torna tra le retrovie... scena tragicomica... ».
Eugenio Pergola: «Senza ordine ma come vengono, scrivo: 1) il clima: l'alternanza continua ed incredibile di pioggia e sole, ogni quarto d'ora, dei primi due giorni; la pioggia battente ed il freddo della domenica durante la partita con Livorno; 2) i pubs: belli, confortevoli, pieni di gente, con musica e, soprattutto, birra (col clima di cui sopra ogni scusa era buona per entrare in un pub); 3) la birra: la Guinness, che lì ha un colore incredibile ed un sapore oltre l'incredibile, che non è gasata, che ne bevi anche se non ti è mai piaciuta la Guinness, che te ne fai l'ultima in aeroporto prima di imbarcarti perché prima di berne un'altra così dovrai aspettare un bel po' (ma anche le altre, la rossa in particolare; però la Guinness è da primato...); 4) l'invasione delle aspiranti miss ed il tasto del secondo piano in ascensore usurato; 5) Olivier Iodice (e non lo scrivo per piaggeria), che avrà anche sfinito mamma Michela e papà Enrico ma che è bello come pochi e quando sorride fa l'effetto del sole a Dublino dopo la pioggia; 6) i miei compagni di stanza (Emo and the Kap), ottimi, squisiti, con i quali non c'è mai stata nemmeno l'ombra di un problema pur essendo in tre in una stanza non proprio confortevole (da segnalare the Kap che russa sempre, anche a pancia sotto, ma non mi dava fastidio perché da anni uso i tappi per le orecchie...); 7) Pippo e Cornix, due personcine che umanamente sono una vera garanzia; 8) Tatanka (no comment); 9) l'urlo di Toni quando ha abboccato allo scherzo di Rumnold che aveva indossato pantaloncini e calzettoni sbagliati; 10) Giovanni e Luca, i più giovani (bambini a parte), entrambi una gradevole scoperta sia in campo (Luca è stato di gran lunga il migliore della squadra nel torneo, una spanna sopra gli altri e son contento di aver avuto ragione rispetto ad alcuni giudizi passati ingenerosi con lui che era appena entrato in un gruppo di gente più anziana di lui ed era stato impiegato in ruoli a lui non congeniali) che fuori (dove non si sono mai tirati indietro...). Mi fermo, anche se potrei menzionare le due Velone al pub ed altri aneddoti che voi umani non potreste immaginarvi (navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione....)».
Mattia Tirelli: «Manca ancora la colonna sonora della nostra settimana a Dublino e penso proprio che Molly Malone (suonata e cantata in ogni pub in cui entravamo) possa riassumere l'atmosfera delle nostre giornate (e nottate) nella terra del trifoglio!
In Dublin's fair city, Where the Girls are so pretty,
I first set my eyes, On sweet Molly Malone,
As she wheeled her wheel barrow, Through the streets broad and narrow,
Crying cockles and mussels, Alive alive o! Alive alive o! Alive alive o!
Crying cockles and mussels, Alive alive o!
She was a fish monger, And sure it was no wonder,
For so were her Father and Mother before,
And they both wheeled their barrow, Through the streets broad and narrow,
Crying cockles and mussels, Alive alive o! Alive alive o! Alive alive o!
Crying cockles and mussels, Alive alive o!».
Giovanni Martini: «Io vorrei in primis ringraziare tutti per l’accoglienza splendida che ho ricevuto: mi avete fatto sentire da subito parte integrante di questo meraviglioso gruppo! Di Dublino porterò sempre con me l’atmosfera indescrivibile che si percepisce entrando in un qualsiasi pub della città».
Luca De Gottardo: «Spronato da Enrico durante la splendida serata di sabato, stamattina ho scritto di getto qualche riga circa il primo impatto che ho avuto con l'ELFCUP che mi appresto a condividere con voi, non prima di avervi ringraziato ancora tutti per la bellissima esperienza che abbiamo condiviso a Dublino.
Questioni giuridiche della pratica forense: l’istituto del terzo tempo.
Prima del viaggio in Irlanda con la squadra degli Avvocati Pordenone non conoscevo molto dell’istituto del terzo tempo; le mie rudimentali nozioni si limitavano alle principali definizioni dottrinali, che intendevano il terzo tempo quale “porzione di gara ininfluente sul risultato da disputarsi da parte dei calciatori tecnicamente meno dotati” (secondo una prima corrente) oppure come “manifestazione di pubblico apprezzamento, al termine della gara, per la condotta sportiva dell’avversario” (in accordo con un diverso orientamento). In difetto di un’approfondita conoscenza della disciplina, non ero edotto di una corrente minoritaria – quella della cosiddetta “Scuola di Pordenone”, che tra i principali esponenti annovera il Simonato, il Bellotto, lo Stella, il Rumiel e diversi altri – la quale, richiamandosi alla tradizione gaelica, intende il terzo tempo quale esercizio di bevute smodate prima oltreché dopo importanti eventi sportivi; una tale impostazione, peraltro, sembra essere sostenuta anche da parte della EUGiuriprudenza di merito. Così, appena sbarcato dall’aeroplano, atteggiandomi a diligente praticante ho ritenuto opportuno arricchire il mio bagaglio culturale intrattenendomi con i giurisperiti della scuola pordenonese e, discutendo delle applicazioni della peculiare figura giuridica, sono stato coinvolto in una esercitazione pratica consistente nell’assunzione di una batteria di 8 pinte di Guinness in tre ore. La sera, con il ventre gonfio, mi sono coricato non senza difficoltà riflettendo sulle possibili conseguenze di una tale interpretazione. Il giorno seguente, di fronte agli avversari turchi, dopo due scatti mi usciva la birra dal naso e sono stato costretto a chiedere il cambio; solo allora mi sono reso conto che dell’istituto del terzo tempo – così inteso – è opportuno adottare una interpretazione restrittiva».
Paola Covre: «Ho trovato uno spirito di squadra e un’accoglienza meravigliosi e mi sento di suggerire di partecipare alle trasferte della squadra a tutti gli iscritti all’albo e parenti ed affini, poiché è un vero toccasana per lo spirito; il fisico invece è messo a dura prova, visto le prestazioni ai pub..., ma così si diventa più tenaci. Tra i tanti, ho un ricordo simpatico (visto peraltro che hai citato l’arrivo di Brovedinho con la nipote di Piero Ragogna ): Luca Donadon ha scoperto che Piero è mio zio ed io evidentemente sua nipote, solo a Dublino, da quel momento ha cominciato a chiamare Piero “zio”, per cui Piero è diventato anche lo zio di Luca e Luca, inevitabilmente, mio cugino».
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