De Col: 6,5 – Si ripresenta dopo lungo tempo, ma la pausa non gli ha nuociuto granché: i “milanisti” pungono poco e con scarsa convinzione, ma lui vivacizza la partita con un paio di parate in due tempi, dimostrando, comunque, una sicurezza inusitata, anche perché la difesa stavolta fa il suo dovere fino in fondo, coprendolo e proponendosi per i rilanci. Se le cose stanno così, Cornacchia può riposarsi di tanto in tanto senza eccessivi problemi per la squadra.
Bellotto: 6,5 – Fa una bella figura con gli spuntati rossoneri di San Martino, esibendo una condizione fisica in ripresa ed una sicurezza fuori del comune negli anticipi e negli appoggi; si è tolto una soddisfazione con la consegna degli occhialoni al sottoscritto, ma io nel calcio vedo cose che da parte degli umani non sono nemmeno immaginabili… Chi aveva previsto già a settembre del 2009 la pericolosità di un determinato tesseramento, ad esempio? Ad ogni buon conto, il regalo è stato accettato di buon grado, ma continuerò a non fare sconti a nessuno, naturalmente. Continua così, Andrea!
Gullo: 6,5 – L’ ho visto spesso a terra a causa di interventi spietati degli avversari a suo carico e di un campo poco simpatico, ma ha tenuto botta durante tutta la partita; pareva che si divertisse a fare certi voli, tant’è vero che ogni tanto sghignazzava, mentre il sottoscritto correva in suo aiuto con il ghiaccio miracoloso, per rialzarsi immancabilmente prima del mio arrivo (sempre dall’altra parte del campo, guarda caso). Resta un valido mestierante del centrocampo, ma lo fa bene.
Zanardo: 5,5 – Giornata di poca incisività: aveva già la faccia da pesce lesso prima della partita (forse un triste presagio lo aveva preavvisato della prestazione imminente… Gli potrei consigliare un aruspice etrusco di mia fiducia, se vuole: legge certe cose nei fegati degli animali morti…) ed il corso della stessa l’ha visto un po’ estraneo dal nerbo del gioco, quasi fosse un po’ abulico. Per nostra fortuna, dalla sua parte non c’era un campionissimo, per cui abbiamo limitato i danni ugualmente. Ha timbrato due avversari sulle caviglie, tra l’altro: si è preso una pausa comprensibile, ma ora bisogna migliorare, Luca!
Celano: 6+ - “Nemo iudex in causa propria”: conosco il broccardo romano, tuttavia Enrico mi chiede le pagelle di tutti e non posso sottrarmi alla mia; entra al posto di uno spento Zanardo appena dopo il secondo goal della partita e vivacizza subito il match: dopo pochi minuti Gurnari lo imbecca sul filo del fuorigioco e lui si invola verso la porta avversaria, optando per la conclusione di sinistro (quel sinistro che in passato l’ha visto raccogliere tanti goal…), ma, purtroppo, stavolta lo tradisce con un tiro che termina fuori di 40 centimetri alla destra del portiere. Rimedia cinque minuti dopo con un assist di prima al bacio per Vicenzotto, che deve solo fare il pallonetto (sempre di prima, notare bene) al portiere milanista. Certe cose valgono da sole il prezzo del biglietto, caro Eugenio, e vanno lette in termini di ravvedimento operoso. Tra l’ altro, tenta persino di lanciare Langer con due palloni filtranti, ma quest’ ultimo non percepisce l’azione ed il tutto sfuma. A quando il goal?
Gasparini: 6,5 – Dalle sue parti non si passa: libero d’antan, dotato di un’altezza e di un passo degni di centrali difensivi dotati di maggior lignaggio, sbriga il suo compito con autorevolezza ed applicazione, nascondendo per bene un po’ di desuetudine agonistica derivante dalla ruggine accumulata negli ultimi mesi. Bisogna rivederlo alle prese con attacchi più penetranti e ficcanti di quello dei rossoneri di San Martino, però sabato mi è piaciuto soprattutto nella ripresa, quando ha rimpiazzato Iodice al centro della nostra difesa. Bravo!
Iodice: 6 (di stima) – Non voleva giocare dall’inizio, ma Grigoletti gli chiede il sacrificio per motivi tattici (“Non ho alternative a te in quella posizione!”) e, perciò, obbedisce nonostante gli evidenti problemi fisici, che ne limitano la prestazione ad un mero contenimento degli attaccanti avversari; per sua fortuna, la difesa lo supporta a dovere, mentre il filtro del centrocampo stavolta funziona, così non passa brutti quarti d’ ora. Adesso, comunque, occorre guarire bene: consiglio le saune di Luisa Vissat, che mi dicono avere virtù miracolose, chissà perché!
Rumiel: 6+ - Un po’ di ruggine era inevitabile, ma il prodotto è comunque positivo, dato che il ragazzo conosce bene la posizione da ricoprire in campo e non è ignaro dei rudimenti della tecnica calcistica, anzi… Viene collocato nella sua posizione naturale e lui interpreta positivamente i compiti così assegnatigli. Forse l’avrei visto da subito in campo al posto del dolorante Iodice, ma, ad ogni buon conto, la squadra non ne ha affatto risentito, grazie anche alla pochezza degli avanti avversari, perciò va bene così. E’ tornato il nostro Cesarone Cattaneo (giocatore dell’ Udinese degli anni ’70 ed ’80)!
Fasan: 7+ - In passato l’ho criticato ferocemente (soprattutto in occasione della sciagurata espulsione di qualche giornata fa), ma stavolta mi è apparso il migliore in campo: attento, preciso, puntuale, efficace e lesto sulla sua fascia, dove lancia più volte i nostri attaccanti (soprattutto nel primo tempo) con palle meravigliose. Quando è in giornata di grazia così, Gino si fa perdonare di tutto e dimostra di essere un incontrista di razza. Mai più sciocchezze, please, e va’ pure avanti così!
Gurnari: 7- - Gli do qualche cosina in più per la bellissima palla filtrante data al sottoscritto (erano anni che non me ne capitava una così, difatti), ma l’ho apprezzato soprattutto per le sue geometrie perfette in mezzo al campo; perde una palla ogni venti toccate e già questa statistica testimonia il suo valore. Se consideriamo anche la consueta dose di fosforo fornita alla squadra, il voto non può che essere positivo, ma deve passare dal parroco per una confessione di un paio d’ ore: lui sa bene perché, vero, Pippo?
Tirelli: 7- - Sul primo goal esercita una pressione tremenda sul difensore avversario, che, quindi, avendo preso paura (di che cosa, poi? Mattia usa la testa per mettere l’auricolare del cellulare e poco altro), realizza un autogoal stupendo, insaccando di testa nel sette alla destra del suo portiere; poi, spreca qualche cosa nel primo tempo, ma si rifa nella ripresa, realizzando il secondo goal, ossia quello della tranquillità, per lasciare poco dopo spazio a Langer. Certo, giocare in coppia con un compagno come Vicenzotto cambia le cose non di poco e lo si vede ad occhio nudo rispetto a sabato scorso. Gli ho visto fare persino qualche assist e ciò non può che fare piacere: due punte che si cercano e si appoggiano sono il massimo per ogni squadra! Sempre così?
Langer: 5- - Stavolta parte dalla panchina e subentra a Tirelli a cose ormai fatte: apprezzabile per la passione per il calcio, che dimostra in varie occasioni, dovrebbe, secondo me, studiare qualche nuova posizione in campo, perché l’attacco non mi sembra decisamente fare per lui, occorrendo un passo ed una resa diversi. Gli tolgo qualche cosa per manifesta ingratitudine: dopo avergli dato due palloni invitanti, che bastava seguire (uno sulla nostra fascia destra e l’altro sul cerchio di centrocampo, per la precisione) con passo da sportivo, il sottoscritto viene incredibilmente accusato da lui di non correre a sufficienza. Gli applico la condanna di Giulio Cesare a Bruto: “Tu quoque, Brute, fili mi!”. Oltre Coccau lo aspettano: Herbert Prohaska, detto “lumachina” dai tifosi interisti e romanisti di trent’ anni fa, gli potrebbe spiegare qualche cosa sui passaggi verso la porta avversaria, credo.
De Gottardo: 6,5 – Una prestazione di sostanza, anche se i problemini fisici lo fanno soffrire, tant’ è vero che deve uscire prima della fine, manifestando una certa spossatezza non da lui. La giornata non è delle migliori, ma se la cava agevolmente, trovando presto la posizione in mezzo al campo e mantenendola con caparbietà. Si dà da fare per il cervello della squadra, per lo meno fin a quando il fisico lo sostiene: mi ricorda Massimo Bonini al servizio di Platini nella grande Juve degli anni ’80 del miglior Trapattoni. Anche stavolta la squadra lo ringrazia e lo prende ad esempio per la sua dedizione alla causa forense, insomma.
Costanza: 6 (di stima): Pochi minuti di gioco, ma si impegna nella sua posizione, tentando persino di lanciare un paio di ripartenze, ma Langer non lo capisce. Grigoletti fa bene ad impiegarlo, comunque. Anche Giovanni Koetting giocava poco nella Juve di trent’anni fa, ma partecipava ugualmente alla vittoria degli scudetti e delle coppe (oltre che ai premi all’uopo previsti), del resto…
Vicenzotto: 6,5 – Rientrava dopo un po’ di tempo: nel primo tempo ha un po’ faticato a trovare le giuste misure, nonostante il fatto che la partita fosse stata messa sui giusti binari dall’inopinata autorete avversaria, ma è venuto fuori alla distanza. Certo, quando trova un compagno che gli serve un assist sul vassoio di platino, non deve fare altro che sfruttarlo, ma è anche vero che non tutti i suoi compagni di sabato avrebbero azzeccato il pallonetto dalla posizione in cui lui si trovava: è bravo a piazzare la palla sul secondo palo, ossia su quello scoperto da parte del portiere, così realizza il goal più bello del 2013 (finora, almeno) per la squadra; adesso l’ assistman attende fiduciosamente la restituzione del favore in una delle prossime partite, O.K.?
Grigoletti: 6,5 – La partita si è rivelata più facile del previsto, ma è pur vero che l’anno scorso avevamo perso 5-1 in casa loro; ha preparato bene la squadra, tenendo alta la tensione e concentrato lo spogliatoio; la formazione di partenza si è rivelata azzeccata, così come i cambi sono stati effettuati al momento giusto, unendo i doveri di ospitalità con la ragion di Stato. 22 punti in 13 partite rappresentano un tesoretto da valorizzare nel girone di ritorno: per me, la promozione gira sui 40 punti in classifica, ma il Forense è in agguato tra un mese. Sarà dura, ma ce la possiamo ancora fare, sperando che Pollini riesca a sistemare bene i due calendari…
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