.

.

martedì 30 aprile 2013

CAMPIONATO AMATORI - Le pagelle (di Giovanni "Tatanka" Celano)


Cornacchia: 6,5 – Bene nel primo tempo, quando sventa un paio di occasioni da rete degli avversari, che si erano liberati al tiro sul rettangolo verde di Santa Fosca a San Martino al Tagliamento (che ora è nettamente meglio del nostro campo di Sedrano, purtroppo…); nella ripresa, invece, non mi pare totalmente indenne da colpe sul primo goal altrui: è pur vero che c’era stato uno “sciagurato” rinvio di testa verso il centro dell’area da parte di Iodice, ma l’uscita è un po’ in ritardo, nonostante la spinta ricevuta dall’avversario, perciò l’arbitro Buonocore decide di convalidare ugualmente. Sul secondo goal, invece, gli si presenta dinanzi l’avversario solitario (c’era fuorigioco? Ai posteri l’ardua sentenza), così non può farci granché, purtroppo. Comunque, se la cava in maniera più che positiva.

Lorenzon: 6,5 – Preciso, corretto e pulito sul suo avversario diretto; la sua presenza dà una certa sicurezza alla difesa, tant’è vero che nel primo tempo non soffriamo molto, se non per i due interventi del portiere di cui sopra. Inoltre, si sacrifica, prendendo botte dagli scatenati attaccanti altrui. Tuttavia, doveva andare ad un battesimo, per cui esce nell’intervallo: la difesa ne soffre abbastanza, finché arrivano i goal dell’Arzene, che chiudono la pratica a nostro sfavore. Emanuele, peraltro, se ne era già andato verso la cerimonia religiosa…

Del Bianco: 5,5 – Rientrava da un lungo intervallo di “stand by”, così non gli si poteva certo chiedere granché: ci mette impegno e sofferenza, ma, del resto, nella ripresa la squadra faticava in ogni reparto, complice la crescente pressione degli avversari, che avevano bisogno dei tre punti per ambire ad una promozione ormai vicina, quindi le differenti motivazioni hanno fatto la differenza in campo (si dice sempre così in questo periodo dell’anno). Gli servirebbe ancora un po’ di rodaggio, ma le occasioni non mancheranno fino al termine della stagione. Effettua l’unico nostro tiro in porta nella ripresa, anche se è uscita una telefonata al portiere. Dacci dentro, Enzo!

Contento: 6- - Si è dato da fare tutta la partita contro il suo ostico avversario diretto, che ha controllato quasi sempre in maniera corretta ed efficace. Va apprezzato per come regge gli 80 minuti di partita senza patimenti eccessivi, senza, d’altronde, sfigurare in una difesa costretta al superlavoro per buona parte dell’incontro. Se la barca affonda, la colpa è di tutti, ma la sua percentuale mi pare ridotta, in tutta sincerità.

Zanardo: 5,5 – Viene sballottato da una parte all’altra del campo, patendo non poco i continui cambi di posizione e di funzioni assunte; parte a centrocampo, poi passa in attacco e poi ritorna in mezzo al campo ma con altri compiti: la tattica determina tutto ciò, ma, se poi si pone dubbi esistenziali, ne ha buone ragioni, credo. Mi sa che sarà tornato a casa chiedendosi: “Che cosa sono io?”. Comunque, ci ha messo tutto l’impegno possibile e ciò va apprezzato al di là dei risultati.

Pergola: 5,5 – Se l’era cavata egregiamente nel primo tempo, limitando al massimo le incursioni avversarie ed impedendo che gli attaccanti altrui potessero nuocere più di tanto al nostro portiere; tuttavia, nella ripresa veniamo perforati due volte su incursioni centrali e lui fa lo stopper… Gli riconosco le attenuanti di non avere colpe specifiche in occasione del primo goal, che è maturato in circostanze alquanto strane (con un mezzo fallo sul portiere, come detto sopra), ma sul secondo non possiamo soltanto appellarci alla nota idiosincrasia dell’arbitro Buonocore per il fuorigioco, in tutta sincerità. Un intervento si sarebbe potuto tentare, anche se forse sarebbe stato pressoché inutile. Amen!

Iodice: 5+ - Mi dispiace dovergli dare la croce addosso per il primo goal subito, ma il rinvio a campanile sull’incursione avversaria ha consentito all’Arzene di passare in vantaggio; si sarebbe potuto buttare fuori la palla, ma so bene che adesso è facile parlare a tavolino, mentre in quei frangenti bisogna pensare ed agire in una frazione di secondo. Anche sul secondo goal si potrebbe obiettare qualche cosa, ma direi che possa bastare così per oggi: applichiamogli la circostanza attenuante specifica Buonocore (vedi Pergola) e buona notte. Si rifarà!

Fasan: 6 – Fa legna in mezzo al campo, lottando come un leone contro i due avversari che di solito gli si parano dinanzi; in qualche occasione – soprattutto nel primo tempo – va un po’ sopra le righe, rischiando cartellini inutili, ma Buonocore sorvola su certe reazioni e stavolta gli va bene così, evitando guai peggiori alla squadra (nel 2006 lo stesso arbitro, in una memorabile partita disputata a Ceolini, ci aveva espulso Ribetti e Pollini nel contempo dopo nemmeno 10 minuti di partita, condannandoci ad una sconfitta per 0-6, difatti, dopo che lo stesso Ribetti aveva subito un fallaccio sulla tre quarti avversaria, ricordo). Si spegne un po’ nella ripresa, seguendo l’andazzo generale.

Gullo: 6- - Vale per lui lo stesso discorso fatto per Fasan, fatta eccezione per il nervosismo, che non lo caratterizza affatto; tuttavia, se Gino lotta come un leone fin quasi alla fine, Piero sembra rassegnarsi prima all’ineluttabile sconfitta che si profila sul campo di Santa Fosca, lasciandosi andare alla marea. Peccato: saprebbe e potrebbe fare qualche cosa di più, ma domenica non c’erano tante motivazioni. Comunque, è ammirabile per come casca a terra lui ogni volta che subisce fallo, visto che ci frutta sempre una punizione a nostro favore.

Celano: 6 – Dopo lungo tempo torna a giocare dall’inizio, per cui decide di tirare da ogni posizione (hai visto mai che il portiere avversario sia distratto? Purtroppo, era attentissimo), così cava due tiri senza molte pretese dai vertici dell’altrui area di rigore; successivamente, patisce la manovra della squadra, che si arena spesso prima dell’ultimo passaggio o del cross dalla fascia verso il centro, così deve spesso rincorrere il pallone sui nostri lanci lunghi dalle retrovie, andando spesso a sbattere nel collega Marzona, che è senz’altro il miglior difensore dell’Arzene, ma lotta da par suo contro due o più difensori. Esce senza infamia e senza lode nell’intervallo, rimpiangendo la mancanza di un testuale compagno di reparto.

Dreon: 5,5 – Era all’esordio con noi e ciò costituisce senz’altro un’attenuante di non poco conto, dovendo adattarsi a compagni mai visti né conosciuti prima; “lo raccomanda” Pippo Gurnari – un nome, una garanzia -, ma la realtà è stata un po’ più complicata delle aspettative. Pare solido e sicuro del fatto suo. Va rivisto in diversi frangenti, magari con la squadra al completo in ogni reparto, anche perché non ha avuto modo di pungere granché.

De Gottardo: 6- - E’ in un periodo di involuzione (che diavolo è successo in quel Sud Est asiatico qualche mese fa? Manderò l’F.B.I. ad investigare!), però si sono visti dei timidi cenni di ripresa con qualche volata sulla fascia, a cui, peraltro, non hanno fatto seguito i cross verso il centro, che ci avrebbero permesso di impensierire un po’ di più il quasi inoperoso portiere avversario con qualche deviazione sotto misura. Non è che, per caso, si stia tenendo buono per esplodere a Brescia davanti a Soldà e soci? Sarebbe auspicabile, soprattutto per chi dovrebbe essere destinatario dei suoi cross…

Boschian Pest: 5,5 – Rimpiazza un De Gottardo lievemente sotto tono, ma stavolta, diversamente dalla partita con il Prata, non gli riesce il colpo a sorpresa; anzi, si fa un po’ sorprendere in occasione dei goal dagli avversari più smaliziati e svelti di lui; tuttavia, era entrato in un contesto già difficile e non sarebbe giusto dargli tutte le colpe: lui, da bravo soldatino, esegue gli ordini come può; i risultati miglioreranno, no?

Toffoli: 5,5 – Vale per lui il medesimo discorso fatto precedentemente per Zanardo, dovendo cambiare almeno tre ruoli nel corso della partita, ma si sa che alle esigenze tattiche bisogna soltanto obbedire, per cui si adegua senza discutere; ne deriva che la resa è quella che è, tuttavia. Sulla fascia dà qualche saggio della sua bravura ad andare via all’uomo, dimostrando la solita proprietà di palleggio, ma l’appoggio al compagno libero resta il punto debole. Diciamo che si è tenuto anche lui buono per Brescia e va bene così per questa partita.

Grigoletti: 6- - L’ organico a disposizione era quello che era: mancavano quasi tutti gli attaccanti e lui fa quello che può con il materiale a disposizione, mescolando le pedine per cercare di cavare qualche cosa di buono. Non gli va molto bene, purtroppo, ma c’era poco da fare con i noti problemi di costruzione del gioco, che non scorre fluido da centrocampo verso l’attacco. Forse due punte di ruolo avrebbero impensierito un po’ gli avversari, tenendoli maggiormente in difesa. Vediamo che cosa ci porterà il futuro: c’è Brescia che incombe, ma il buon Silvano sa bene come far vedere i sorci verdi a Soldà e soci, ne sono sicuro.
.

domenica 28 aprile 2013

CAMPIONATO AMATORI - Prosegue la striscia negativa contro l'Arzene



Il Tabellino
ARZENE - AVVOCATI PN 2-0 (0-0)
Formazione: Cornacchia, Lorenzon (Del Bianco), Contento, Zanardo, Pergola, Iodice [C], Fasan, Gullo, Celano (Dreon), De Gottardo (Boschian), Toffoli. A disposizione: Gurnari.

SAN MARTINO AL TAGLIAMENTO (PN) - Quella del calcio è una dimensione davvero speciale, svincolata dalle rigide imposizioni della pura logica e capace, all'occorrenza, anche di contemplare i più clamorosi paradossi. Un esempio? Una squadra patisce la superiorità territoriale (e non solo...) degli avversari per tutta la gara, subisce due o tre occasioni da rete sventate miracolosamente dal proprio estremo difensore, viene salvata da un palo interno a portiere battuto, non riesce a calciare verso la porta avversa nemmeno una volta e alla fine perde. Dove sta il paradosso? La squadra sconfitta ha validi(ssimi) motivi per recriminare! Ebbene sì! E' proprio quello che è capitato oggi ai ramarri a San Martino al Tagliamento al cospetto della capolista Arzene. Il primo tempo vede i ramarri in balia dei locali che impegnano severamente Cornacchia in almeno un paio di occasioni, colgono un palo ma non riescono a passare. Nella ripresa la gara si incanala sui binari dell'equilibrio, con i togati che, condotti da un Super Gullo a centrocampo, contengono senza grossi affanni le offensive dei padroni di casa, pur non riuscendo ad impensierirli.
Ma ad un quarto d'ora dalla fine la gara subisce la svolta: traversone in area, Iodice (oggi in vena di "campanili" forse a causa dell'inconsueto appuntamento domenicale) spedisce di testa la palla in verticale, il pennuto in uscita alta si scontra con il massiccio centravanti di casa e si vede sfuggire dai guantoni la sfera che viene comodamente appoggiata in rete da un avversario. Tutti ad aspettare l'intervento dell'arbitro che, anziché annullare la segnatura, indica il centrocampo. Le reiterate proteste dei ramarri sono vane. Passano pochi minuti ed i locali raddoppiano con un contropiede viziato in partenza da una chiara posizione di off-side: altra sequela di invettive contro il direttore di gara che si dimostra (tra le altre cose) irremovibile. Finisce così con una sconfitta bruciante, logica nella sostanza, ma decisamente beffarda nella forma. Ecco perché quella del calcio è una dimensione davvero speciale, svincolata dalle rigide imposizioni della pura logica, ecc., ed ecco perché al bar o al chiosco, dopo i 90 minuti spesi sul campo, ogni opinione è degna di essere esternata...
.

AVVOCUP - Rassegna stampa con "La Gazzetta del Foro"


.

venerdì 26 aprile 2013

CAMPIONATO AMATORI - Le convocazioni per domenica 28 (di Toni Pollini)


CONVOCAZIONI PER DOMENICA (PIOVOSA) 28 APRILE 2013, ORE 9.15 CAMPO S. MARTINO AL TAGLIAMENTO.
AVVERSARIO ARZENE, INIZIO GARA ORE 10.00.
Convocati:
BELLOTTO ANDREA, BENVENUTI ANDREA, BOSCHIAN PEST LUCA, CELANO GIOVANNI, CESARATTO IVAN, CONTENTO MANLIO, CORNACCHIA MATTEO, DE COL ANDREA, DE GOTTARDO LUCA, FASAN GINO, GASPARINI FABIO, GULLO PIETRO, IODICE ENRICO, PERGOLA EUGENIO, SARCINELLI ENRICO, STELLA MARCO, TOFFOLI MICHELE, VICENZOTTO PAOLO, ZAFFINO MARCO, ZANARDO LUCA.
PREGO RISPONDERE ANCHE A MEZZO TELEFONO.
TONI
.

giovedì 25 aprile 2013

CAMPIONATO AMATORI - Le pagelle (di Giovanni "Tatanka" Celano)


Cornacchia: 6,5 – La prestazione è positiva, ma sul loro goal respinge davanti a sé, esponendosi all’immediata replica vincente dell’avversario, senza prevedere che il buon Boschian non sarebbe mai arrivato a coprirlo… Al di là degli scherzi, la sua partita è stata buona, ma di solito fa qualche cosa di più, mentre in questa occasione non gli è riuscito il miracolo, limitandosi all’ordinaria amministrazione, che, peraltro, nel suo caso è già più che sufficiente. Sarebbe meglio dargli un “senza voto”, perché ciò significherebbe che non è mai stato impegnato nella partita, ma non è ancora possibile farlo, perché dobbiamo prima avvisare gli altri di questa mia intenzione.

Zaffino: 7- - Si è reso protagonista di una rilevante prestazione, ponendo la ciliegina sulla torta con il bel goal, che ci aveva portato in vantaggio nel primo tempo; poi, purtroppo, non abbiamo mantenuto il vantaggio fino al termine, ma resta la sua bella partita, da cui, purtroppo, deve uscire a causa del riacutizzarsi di un vecchio infortunio; mi sembrava in progresso rispetto alle ultime prestazioni di cui l’avevo protagonista, ma la sfortuna ci ha messo lo zampino.

Ros: 6 – Rimpiazza Zaffino poco dopo l'inizio della ripresa, andando a svettare in difesa grazie alla sua altezza; ricordo molte sue respinte di testa su traversoni degli avversari, infatti, così come mi pare che abbia presidiato bene la difesa stessa, adempiendo agli ordini di Grigoletti; l’esperienza supplisce alle carenze dinamiche, mentre il suo proverbiale senso della posizione gli consente di farsi sempre trovare al posto giusto. La vecchia guardia non molla mai: può a buon titolo esere inserito tra i pretoriani di Toni Pollini con Luisa Vissat, Pergola e Contento!

Contento: 6+ - Si dà da fare a più non posso sull’avversario diretto, di cui patisce il superiore dinamismo, ma, comunque, non lo fa mai andare via e questo è un suo merito indiscutibile, tenendo la sua posizione con ordine e disciplina da bravo centurione della marcatura. Non gli si può certamente chiedere di impostare l’azione e di farsi anche vedere in attacco, per cui ha fatto il suo, delegando ad altri (e più giovani) compagni il compito di agire più in su. Ne consegue un voto positivo per lui: per voti superiori, però, Manlio, bisogna apparire per lo meno a centrocampo…

Luisa Vissat: 6,5 – Comanda la difesa con il consueto piglio gladiatorio (Oddio, ogni tanto si arma di un glado di latta e fa molto casino, ma in questa occasione ha saputo trattenersi: del resto, non potrà mai essere taciturno come Zeman, vero?) e mantiene bene le redini del reparto; forse avrebbe potuto tenere la squadra più corta, il che ci avrebbe aiutati in attacco a provare di schiacciare gli avversari (la cui difesa era un po’ lenta e stagionata, in verità) nella loro area, ma pare adesso una questione di lana caprina. Farà ancora marce?

Pergola: 6+ - Sostiene la difesa con vigore e mette il suo costante contributo alle respinte della stessa, per cui la squadra – a differenza di altre volte – non balla quasi per nulla; tiene bene l’avversario diretto, evitando che possa arrecarci danni irreparabili. Contribuisce alla difesa dei due secoli (lui, Contento, Luisa Vissat e Ros superano abbonadantemente i 200 anni di età in quattro, infatti), ma non si vede alcun problema di sorta: stavolta l’esperienza individuale e complessiva ha pesato positivamente a conquistare un buon punto in quel di San Quirino.

Gullo: 6 – Fornisce il solito contributo di solidità e di copertura a centrocampo, coprendo la posizione con impegno; certo, non brilla granché, però non ci si poteva di certo attendere chissà quale slancio in attacco, visto che gli avversari hanno provato fino alla fine a far propria la partita. Mi ha ricordato – per dedizione alla causa e spirito di sacrificio – il Soldatino Di Livio di vari anni fa…

Fasan: 6+ - Si è reso protagonista di alcuni spunti interessanti, che, tuttavia, non hanno portato a grandi risultati finali; non fa nulla: è stato parte attiva di una partita caratterizzata da molto gioco a centrocampo e qualche proiezione offensiva, per cui bisogna tenerne conto in sede di giudizio, anche se alla fine si è un po’ adagiato sul tran tran altrui. Mi piacerebbe vederlo al tiro almeno in qualche occasione, a proposito.

Zanardo: 6 – Aveva iniziato piuttosto tonico e stimolato, forse perché il fatto di partire dall’inizio lo aveva esaltato, rendendolo protagonista di un discreto primo tempo; alla distanza, poi, è sembrato un po’ in calo, per cui Grigoletti lo sostituisce poco prima del pareggio avversario. La sostituzione non l’ha lasciato felice, come è naturale che sia, ma presumo che l’allenatore volesse coprirsi un po’ in difesa, anche se, poco dopo, è arrivato il goal avversario: sono cose che capitano a chiunque, ma l’importante è saperne uscire bene, reagendo in maniera costruttiva, direi.

Boschian Pest: 5,5 – Il voto è condizionato dal fatto che il marcatore avversario del goal del pareggio proveniva dalla sua parte, così ha potuto ribattere in rete senza troppe difficoltà la respinta difficile di Cornacchia; io l’ho vista così dal campo, ma non sono certamente l’oracolo di Delfi, ovviamente… Il resto della sua partita non è stato malaccio, in verità, ma continua a mancargli il piede destro (nel senso calcistico, benintesi) e ciò nuoce non poco al suo gioco, che, conseguentemente, pende sempre da una sola parte: avrei un bel muretto a disposizione…

Benvenuti: 6- - Non fa mai mancare il suo proverbiale tremendismo in campo (non si ferma mai!), però il nervosismo resta il suo punto debole: quando gli avversari capiscono che è un po’ fumantino, lo puntano a bella posta, sperando di poterlo far cacciare dall’arbitro. Questo aspetto è tutt’altro che positivo e, purtroppo, si è ripetuto lunedì scorso, per lo meno sino a quando Grigoletti ha capito i rischi che correva nel tenerlo in campo e, periò, l’ha mandato anzitempo sotto la doccia a meditare. Tra gli Amatori la realtà e questa: bisogna adeguarsi giocoforza, per quanto sia spiacevole, Andrea.

Iodice: 6 – Entra al posto di Benvenuti e corre subito a dare una mano al nostro centrocampo, dove fa quel che può in considerazione delle sue precarie condizioni fisiche. Dà una mano (piccolina, stavolta) all’impostazione del gioco, ma ormai la squadra era stanca, per cui esce fuori ben poco, anche se non è colpa sua, in tutta sincerità. Andrà meglio dopo un po’ di riposo, penso, dato che le scorie di Malo pesavano ancora su vari giocatori.

De Gottardo: 6+ – Fa quel che può prima a centrocampo e poi in attacco con il sottoscritto, ma a fine partita era piuttosto stanco, così il suo contributo è un po’ limitato alla causa della ricerca del goal; tuttavia, i cambi erano finiti e lui stava giocando in un ruolo non suo, eseguendo le consegne dell’allenatore, per cui non ha mal fatto, anzi. E’ da lodare il suo spirito di sacrificio per la squadra: si è meritato l’ampia sufficienza, in breve.

Capuzzo: 6+ - L’ inizio era stato promettente con una bella discesa ed un tiro poco fortunato; era piuttosto mobile ed impegnato su tutto il fronte dell’attacco, ma sul più bello ha avuto un risentimento muscolare, che l’ha costretto ad una rapida resa. Se consideriamo che lui, Zaffino, Vicenzotto, Martini e Tirelli stanno a vario titolo in bacino di carenaggio per vari infortuni, c’è da preoccuparsi per chi gioca da quelle parti… Ogni riferimento a situazioni personali è tutt’altro che casuale, ovviamente. Lo attendiamo con fiducia, una volta ristabilitosi in forze.

Celano: 6 – Subentra quasi a freddo a Capuzzo e subito gli capita un’occasione su respinta della difesa avversaria, ma non riesce ad indirizzare con grande forza la palla verso la porta, così la stessa viene intercettata da un difensore avversario; per il resto, patisce la carenza di compagno di reparto, soprattutto dopo l’uscita di Zaffino dal campo all’inizio della ripresa, ma si sbatte il sufficiente per animare un po’ la manovra di attacco. E’ dura giocare da soli contro due o tre avversari, però si dà ugualmente da fare, cercando di sviluppare la manovra sulle fasce per andare a ricevere un cross al centro; non ne sono arrivati molti, ma fa niente. Ci riproverà in futuro!

Grigoletti: 6,5 – Amministra bene la squadra, gestendo bene le sostituizioni con quello che ha in panchina, ossia tre difensori ed una punta; gli capita la disdetta di dover far fronte a due infortuni in attacco, ma – da vecchia volpe della panchina – rimedia da par suo; per sua fortuna, Pollini non è il Conte Foscolo, così porta a casa un buon pareggio. Ora pensiamo, risolte le prossime partite del Campionato Amatori, a Brescia, dove sarebbe bello andare a recitare una parte da protagonisti, per tentare di risolevare il sin qui deludente Campionato Forense di questo disgraziato anno 2013: il mio vecchio amico Soldà merita un bel regalino da chi studiava con lui una ventina di anni fa…
.

mercoledì 24 aprile 2013

AVVOCUP - Si chiude la prima fase con il recupero del Girone "B"


JUSPORT PADOVA - JUS VICENZA 1-1
Marcatori: Magaraggia (VI), Biasia 'r' (PD)

Partita di recupero per chiudere il girone tra Jusport Padova e Jus Vicenza. Si gioca al Bassanello in un campo non male. Scendiamo in campo con Gurian, difesa con Juanito, Mitia Kuala e Frodo, a centrocampo Toni, Darione, Jonny LM in regia, Ostellari Garrincha e Simo, davanti il Loco Rondello e Ciuffo Biasia, a disposizione La Termite e Luke Verri che entreranno con ottimi risultati. Primo tempo con poche emozioni, le azioni più pericolose sono per gli ospiti (o padroni di casa), dove in un’azione molto pericolosa esaltano il nostro giovane portiere. Secondo tempo sulla falsa riga del primo e privo di emozioni. Da un calcio d’angolo Vicenza passa in vantaggio con un tiro scoccato da fuori area da Magaraggia che indovina l’angolo. A questo punto l’orgoglio patavino ha il sopravvento e ci scaraventiamo in avanti per cercare il pari, lasciando però il fianco ai contropiedi vicentini. A poco dalla fine un lancio da metà campo innesca il Loco che supera in velocità il capitano del Vicenza e si trova a tu per tu con il portiere ma viene toccato da dietro dallo stesso difensore vicentino che lo stende. Rigore netto. Sul dischetto si presenta Ciuffo Biasia che con il saltello alla Van Basten spiazza il portiere. Parità, forse giusta.Terzo tempo ok nella struttura con gli Amici di Vicenza.
Francesco Rondello (Jusport Padova)

LE PAGELLE DEI BIANCOSCOPPIATI (di Andrea Biasia)

GURIAN 6,5
E' chiamato ad un lavoro oltre l'ordinaria amministrazione nel primo tempo, vigile nei pali dinamico nelle uscite, si diletta a prendersi gioco dei suoi compagni di squadra evitando di andare in presa anche sui tiri telefonati dei colleghi berici. ATTENTO

BOGNOLO 6,5
Parte prudente non riuscendo ancora a scrollarsi di dosso l'incubo rappresentato dal terzino sinistro del Pordenone, si limita ad una diligente copertura nella prima frazione di gioco, cresce alla distanza quando viene liberato da compiti di copertura, libero di scorribandare nelle ampie praterie della fascia destra ove non si limita a brucare ma si rende assoluto protagonista del rush finale patavino. DINAMICO

BEGHIN 5
Decantata le sue doti fisiche per il recupero lampo da un infortunio muscolare, dopo 6 minuti deve abbandonare il campo per un infortunio muscolare.....e fu la sua salvezza dato che nella manciata di minuti in cui è rimasto in campo inanella una serie di passaggi da subbuteo che avrebbero fatto imprecare il ns mister in pectore Abate. STIRATO

OSTELLARI 6-
Chiamato a fare da flangiflutti nella linea mediana del campo interpreta il ruolo in senso prettamente fisico frappomendosi all'avversario con ogni parte del suo corpo quasi sempre in maniera illecita, costituendo comunque per l'avversario di turno una insidia continua...sicuramente per la sua incolumità fisica! Esce dal campo a metà ripresa stremato. SPREMUTO

MARCHETTI 7
Il ragazzo è in forma si vede e del resto e' il più allenato dei 22 in campo dall' alto dei suoi 32 tornei annui mediamente disputati....il rischio è l'assenza di stimoli ma i compagni lo caricano facendogli presente che la punta da marcare è di categoria....deluso quando - solo a fine gara - prende contezza che la categoria di appartenenza del rivale e' solo la terza! DILIGENTE

MITIA 6, 5
Omo de sostanza il buon Mitia, fa valere la sua stazza svettando di testa su cross e lanci in profondità...eccitato dal potere attribuitogli dal mister di impostare l'azione, lo prende in parola e si esercita nel lancio lungo con scarsi risultati tanto che dalla panchina con un reviriment improvviso rieccheggiava l'invito a tornare a fare il mastino. SOLIDO

ZAPPIA 6
Caso unico di corridore orante, assomma la capacità di corsa al chiacchericcio costante, quale che sia l'interlocutore di turno sia esso il compagno l' arbitro o l'avversario; in ogni caso il suo lo fa in pieno anche se sbaglia qualche passaggio corto e da lui è lecito attendersi di più. DIALOGICO

MANZAN 7
la nota più lieta della serata, collocato in un ruolo inedito, almeno in versione jussport, supera la prova in maniera convincente alternando fase di interdizione a fase propositiva....non manca di far notare a tutti gli abitanti del globo terrestre che il passaggio decisivo dell' azione del rigore parte dal suo piede... REGISTA

RONDELLO 7
parte piano il nostro capitano...che più piano non si può.... ci mette un tempo a capire che senza correre la palla non si becca mai...cresce alla distanza fino a diventare indiavolato dopo la rete del Vicenza...ottima la progressione che ha deciso la gara e che ha portato il centrale berico al fallo di rigore....ma vista l'amicizia che lega i due contrapposti giocatori e' apparso lecito ai più interrogarsi...prodezza o combine? Dichiaro aperto il televoto. DEMOCRISTIANO

BIASIA 6 +
Anche qui ci si domanda: meglio dinamico trascinatore oppure statico realizzatore....ieri per gran parte della gara non è stato né l'uno ne l'altro salvo svegliarsi nel finale dove contribuisce con la trasformazione dal dischetto a mettere in equilibrio il risultato. FREDDO

VERRI 8
Semplicemente perfetto ...chiamato a sostituire il buon Beghin nel momento di maggior pressione del Vicenza non s' intimorisce ma risponde colpo su colpo agli avversi giocatori...ad ogni stop una spinta ad ogni dribbling una entrata quasi sempre sulla palla, interpreta al massimo il noto brocardo di benettiana memoria (o palla od uomo): da applausi. IMMENSO

INTERMITE 7
Contra factum non valet argumentum entra lui e il Padova pareggia...ogni altro commento risulta superfluo. VINCENTE

MISTER ARENA 7
Alterna il modulo 3-5-2 al 4-4-2 manco fosse Guardiola ha il merito di trasmettere poche cose essenziali alla squadra che - va detto - lo segue nelle sue indicazioni..ha il merito di aver azzeccato alcune mosse tattiche rivelatesi utili alla causa... CONDOTTIERO
.

martedì 23 aprile 2013

CAMPIONATO AMATORI - La classifica si muove poco con un altro pareggio



Il Tabellino
AVVOCATI PN - FONTANA 09 ITAS ASS.NI 1-1 (1-0)
Formazione: Cornacchia, Zaffino (Ros), Contento, Luisa Vissat [C], Pergola, Gullo, Fasan, Zanardo (Boschian), Benvenuti (Iodice), De Gottardo, Capuzzo (Celano).
Marcatore: Zaffino.

SAN QUIRINO (PN) - Proseguono i lavori forzati per i ramarri togati impegnati contemporaneamente in due tornei (Avvocup e Amatori); ieri sera era la volta del Campionato Amatori, giunto alla 21^ giornata. Nella sfida notturna contro il Fontanafredda in quel di San Quirino, ne é uscito un equo pareggio che, pur non essendo in sé un risultato da disprezzare, conferma la precarietà delle attuali condizioni dei naoniani. Dopo un paio di iniziative del giovin Capuzzo che creano qualche apprensione alla difesa avversaria, intorno alla mezz'ora giunge il vantaggio dei ramarri: una verticalizzazione per palati fini di Gullo libera Zaffino che fa ingresso in area solitario e deposita nel sacco con un diagonale rasoterra. Nella ripresa i neroverdi accusano il solito calo fisiologico e subiscono il pareggio con una deviazione ravvicinata miracolosamente respinta da Cornacchia e ribattuta in rete dall'attaccante del Fontanafredda. Di lì alla fine non succede quasi nulla, fatta eccezione per una conclusione degli ospiti che offre l'occasione al volatile di guadagnarsi il becchime con un bel intervento in tuffo.
Segue l'immancabile terzo tempo, condito da pizza, birra e racconti di vita calcistica vissuta negli storici templi della Premier League inglese...
.

lunedì 22 aprile 2013

AVVOCUP - Visti da Vicenza...


AUGURI GIGI!!! (di Filippo Martini)

Vittoria indubbiamente triste per lo Jus Vicenza, che trova la prima "gioia" dell'anno ed al tempo stesso evita l'ultimo posto (apparso peraltro ineluttabile dopo le due batoste in trasferta) al carissimo prezzo del brutto infortunio di Gigi Ponso che, orchestrando un contropiede ed arrivato ormai al limite dell'area, si accascia a terra riportando la rottura del tendine d'Achille. Purtroppo si è capito subito che non era un infortunio di poco conto (personalmente ero a 5 metri e lo schiocco che ho sentito, con l'avversario più vicino ad oltre due metri - e quindi decisamente estraneo ai fatti - non lasciava presagire nulla di buono), ma a maggior ragione auguriamo tutti a Gigi di guarire il prima possibile e tornare a guidare il nostro attacco l'anno prossimo.
Detto del brutto di sabato scorso, la partita ha mostrato uno dei migliori primi tempi che i biancorossi ricordino e solo l'errore dal dischetto del Capitano sul finire del tempo ha impedito un 2-0 che sarebbe stato il perfetto coronamento per l'ottima prestazione. Ironia della sorte, proprio Ponso, all'esordio stagionale, era stato autore di una grandissima prova, catalizzando tutti i palloni in attacco, ammaestrandoli e imbucandoli per i compagni, oltre ad andare pericolosamente al tiro. Proprio su uno scarico di questo tipo, circa a metà del primo tempo, lo "storico" Coltro aveva trovato il destro a giro del vantaggio, poi rivelatosi decisivo. Nel secondo tempo, poi, le squadre non si sono risparmiate, nonostante la pioggia battente (a Pordenone non so, ma a Vicenza c'erano 25 gradi nei giorni di lavoro e tipo 10° e pioggia a secchie nel week end...), cercando il pari e il raddoppio, ma invano.
Alla fine, come di consueto, nel terzo tempo si è rafforzato il gemellaggio con i ramarri, ma su questo mi vedo costretto a glissare perché, non pago dell'acqua presa giocando, ho saggiamente preferito godermene una seconda razione allo stadio per vedere Vicenza-Pro Vercelli. Almeno è andata bene: sabato 20.04.2013, doppia vittoria biancorossa !!!!!!
Prossimo appuntamento: martedì 23.04.2013, altro derby, altra trasferta, stavolta a Padova (anche se, mi sembra, in realtà non conta niente perché i quarti son già definiti: ma io son 3 anni che non capisco il regolamento, quindi magari non è così).
Filippo Martini (Jus Vicenza)
.

CAMPIONATO AMATORI - Le convocazioni per... stasera! (di Toni Pollini)


Campo Pallone da calcio San Quirino ore 20.30, avversario Fontana. Ritrovo in loco entro le ore 19:45.
Convocati:
Bellotto Andrea - Benvenuti Andrea - Boschian Pest Luca - Celano Giovanni - Cesaratto Ivan - Contento Manlio - Cornacchia Matteo - De Gottardo Luca - Fasan Gino - Gasparini Fabio - Gullo Pietro - Iodice Enrico - Pergola Eugenio - Sarcinelli Enrico - Toffoli Michele - Zaffino Marco - Zanardo Luca - Capuzzo Renè.
Attendo conferma.Pallone da calcioTelefono neroTelefono neroTelefono nero
Toni
.

domenica 21 aprile 2013

AVVOCUP - Chiusa la prima fase con una sconfitta: Brescia nei quarti!



Il Tabellino
JUS VICENZA - AVVOCATI PN 1-0 (1-0)
Formazione: Cornacchia, Bellotto (Luisa Vissat), Feltrin, Gullo (Zanardo), Pergola (Boschian), Iodice [C], Fasan, Stella, Benvenuti, Rumiel (Toffoli), Martini.
Marcatori: Coltro.

MALO (VI) - La trasferta vicentina segnava la conclusione della prima fase di qualificazione del torneo che i ramarri hanno chiuso con una sconfitta accompagnata da una prestazione incolore. Gli estremisti dell'ottimismo acrobatico ad oltranza, sono incredibilmente riusciti a trovare degli spunti anche in questa nefasta condizione: dopo aver centrato l'obbiettivo dei quarti di finale, ora c'é la possibilità di guadagnarsi l'accesso alla semifinale con una gara secca (che si può anche pareggiare!), invece delle due faticose partite contemplate dal gironcino a tre. Eh già, l'agognato e meritato ultimo posto nel gruppo "B", ci concede infatti il privilegio di andarci a giocare a Brescia, in casa dei campioni in carica giunti primi nell'altro girone (tre vittorie ed un pareggio), la possibilità di raggiungere la semifinale con un'unica partita. La squadra vista all'opera ieri a Malo, offre ampie garanzie... agli scommettitori! La gara non era iniziata male, con i ramarri ben disposti sul rettangolo sintetico che si procurano una nitida occasione per passare in vantaggio con Benvenuti (ieri non era il suo compleanno, né il suo onomastico, né la sua gara...) che spara alto al volo a pochi passi dalla linea di porta. Un pò alla volta escono i padroni di casa che a metà tempo trovano il gol con un destro a girare dal limite dell'area (agevolato dal presepe difensivo neroverde) che indirizza la sfera nel "sette". Prima del riposo, una scellerataggine consente ad un attaccante avversario di involarsi verso Cornacchia che lo affronta fuori dall'area stoppando la prima conclusione; segue il tentativo di pallonetto "parato" con le mani da Bellotto: rigore e cartellino giallo (evitato il rosso per la presenza di un compagno sulla linea di porta). Dagli undici metri il collega vicentino, ipnotizzato dallo sguardo aquilino del volatile, mette abbondantemente a lato. Dopo ampia disquisizione tecnico-tattica negli spogliatoi, i neroverdi, ai quali - va detto - non difetta la buona volontà, tornano in campo alla ricerca del pareggio. L'occasione (monumentale!) capita ancora all'ologramma di Benvenuti che, con la sfera addomesticata tra i piedi a pochi metri dalla porta spalancata, attende sportivamente il recupero del difensore avversario. I naoniani, palesando una cronica sterilità offensiva, non riescono a partorire altro. Prima della conclusione c'è spazio per un bel momento di fair play (non l'unico della gara). Una punta di casa si accascia al suolo lamentando un grave infortunio (un sincero augurio di pronta guarigione per lui!) e tutti si fermano; Pergola, tradito dall'udito oramai non più efficiente come un tempo, scambia il cinguettio della merla per il trillo dell'arbitro e raccoglie in area la palla con le mani. Dopo l'accompagnamento a bordo campo dello sfortunato collega vicentino, si riprende con un penalty in favore dei padroni di casa che, dimostratisi signori in campo e fuori, calciano volutamente oltre la traversa. Molto gradevole il terzo tempo trascorso a tavola tra una caraffa di birra e l'altra, alternate a svariati corpi solidi. L'avventura prosegue: appuntamento a Brescia tra un paio di settimane...
.

AVVOCUP - Nel Girone "A" Brescia chiude in testa, seguita da Venezia


VENEZIA FOOTBALL LAWYERS - FORO VIRGILIANO 2-0
Marcatori: Niero 'r', Niero.


Anche quest’anno il Foro Virgiliano perde pezzi sul finire della stagione calcistica (partecipiamo ad un locale torneo amatoriale over 35) e si presenta alla trasferta di Venezia a ranghi ridotti: 14 presenze, con alcuni precettati dopo mesi o anni di immobilismo assoluto.
Dopo neppure 10 minuti due infortuni costringono i bianco-rossi (in tenuta amaranto) ad operare i relativi cambi e riassestare la squadra con le risolse a disposizione. Si riesce comunque a chiudere il primo tempo sullo 0 a 0 , grazie ad una prestazione assai generosa della squadra mantovana (che coglie anche un palo), a qualche fallo subito con buona sopportazione dai veneziani, ad un po’ d’esperienza e ad alcune paratone del nostro ultimo uomo.
Nella ripresa Venezia opera alcuni cambi importanti ed aumenta la spinta offensiva, anche grazie ad un capitan Rossi in forma e ad un mediano a tutto campo che ci ha fatto soffrire tutta la partita.
Mantova però non solo resiste, ma si presenta anche in un paio di occasioni al tiro, con un giovane Boninsegna in giornata.Il Foro Virgiliano cade però su rigore (contestato ovviamente, soprattutto da me che lo avrei causato) al 15° della ripresa ed al 20° subisce il raddoppio di Venezia (entrambe le reti dell’immarcabile mediano). A questo punto Venezia tenta la goleada cercando di colpirci nel nostro punto debole e mette in campo due giovani e avvenenti Colleghe sulle fasce. Di quegli ultimi minuti ricordo poco se non che le donzelle correvano con grande leggerezza, pur essendo marcate da almeno un paio di giocatori mantovani.
Terzo tempo cordiale ed amichevole (con torta se mal non ho capito preparata proprio dalle giovani Colleghe), finito con vari giri di prosecco.
Che dire infine… erano un paio d’anni che non giocavo e mi sono divertito.
Grazie a tutti.
Gaetano Alaia (Foro Virgiliano)



RIMINI LEX - JUS SPORT BRESCIA 0-0

I leoni di Rimini (di Giulio Soldà)

Nell'ultima giornata della regular season, Brescia si presenta a Rimini per la sfida decisiva in 11 contati, pagando un pesante tributo, 14 infortunati, alla contemporaneità (sabato e lunedì ) dei due campionati che sta disputando Avvocup e Uisp (oltre a centinaia di altre scuse che vanno dal trasloco all'invasione delle cavallette). Comunque 11 valorosi hanno sfidato le ire di fidanzate, mogli e quant'altro per sciropparsi sette ore di viaggio (tra andata e ritorno) e giocarsi il primo posto in classifica. Già nel riscaldamento il portiere Guarneri si accasciava con un sospetto stiramento alla coscia lasciando basiti i suoi compagni di squadra. Comunque stoicamente, neanche fosse Enrico Toti, rimaneva al suo posto (anche perché non c'erano cambi) e salvava Brescia dalle incursioni riminesi con due interventi strepitosi che blindavano la sua porta nel primo tempo. Dall'altra parte del campo Soldà riusciva a stirarsi in un allungo in contropiede. Anche lui restava in campo e nonostante ciò si mangiava un gol centrando 40 zanzare andando a vuoto su un perfetto cross dalla sinistra di Piccolo Francesco. Nonostante l'assenza di cambi, le rondinelle resistevano facendo incetta di punizioni dal limite dell'area, peraltro del tutto infruttuose. Casati, Bonometti e Vicini giganteggiavano nell'area bresciana, i due fratelli Piccolo davano grinta geometrie e ordine al centrocampo delle rondinelle e Ragnoli e Masgoutiere, con ripetuti affondi tenevano impegnata la retroguardia avversaria. L'acciaccato Soldà riusciva a mettersi in evidenza una sola volta nel secondo tempo, saltando il portiere, su un assist al bacio di Decio Piccolo, ma non riuscendo a concludere nella specchio della porta. Rimini nonostante un turbillon di cambi, nel secondo tempo, non si rendeva mai pericolosa insistendo con molti lanci lunghi preda della tenace difesa bresciana. Così si è compiuto un piccolo miracolo sportivo e Brescia ha portato a casa il punto necessario a vincere il gironcino. Strepitoso terzo tempo degli amici di Rimini che hanno deliziato le nostre papille gustative con ogni genere di prelibatezza culinaria tipica della riviera.
Giulio Soldà (Jus Sport Brescia)
.

venerdì 19 aprile 2013

AVVOCUP - Comunicato stampa del Venezia Football Lawyers


Buonasera, mi chiamo Paolo Emilio Rossi e sono un avvocato del Foro di Venezia.
Assieme ad alcuni amici-colleghi, due anni e mezzo fa ho costituito una squadra di calcio di avvocati veneziani.
Abbiamo partecipato a tornei tra colleghi di Fori del nord Italia, ma anche a competizioni internazionali sia a Vienna che a Bilbao.
L'anno scorso abbiamo ospitato la squadra argentina degli avvocati di Bahia Blanca e a giugno parteciperemo a un torneo a Santander nel quale saranno presenti anche colleghi brasiliani, portoghesi e irlandesi.
Fino ad ora le squadre sono state composte solamente da avvocati di sesso maschile.
Recentemente però c'è stata un'apertura di "quote rosa" e, nel corso dell'ultima partita del torneo Avvocup, ha fatto il suo debutto una praticante avvocato.
Il clamore suscitato dall'esordio della giovane collega è stato talmente positivo che, per la prossima partita, abbiamo esteso la convocazione anche a una seconda collega che nel frattempo si era proposta per entrare a far parte della squadra.
Abbiamo così concepito un breve comunicato stampa con l'aiuto di Matteo D'Angelo (promotore) e di Raffaele Rosa (estensore), che Vi chiedo di leggere e, in caso fosse di Vostro interesse, pubblicare. Rimango ovviamente a disposizione per ogni chiarimento e ringrazio fin d'ora per l'attenzione.
"Finora di misto si era visto il doppio nel tennis.
A Venezia, invece, ci ha pensato la selezione di calcio degli avvocati ad abbattere questa barriera.
Nella partita della Avvocup, torneo forense giunto alla settima edizione, giocata a Reggio Emilia con la selezione delle locali toghe sabato 14 aprile, in campo sono scesi 10 uomini e una donna. Si tratta di Silvia Serena Piccinato di Dolo, 28 anni, praticante avvocato, già arbitro Figc, che ha giocato in fascia destra dimostrandosi tutt’altro che sprovveduta.
Silvia, per proporsi alla squadra di colleghi maschili, aveva scritto una semplice mail, ma efficace e convincente: "Ciao Venezia Football Lawyers! Sono una sportiva con tanta voglia di giocare a calcio, come posso fare per entrare nel Venezia Football Lawyers? C'è un provino da superare? E' possibile partecipare almeno agli allenamenti? (non ditemi che sono una femmina e che devo giocare con le femmine, perchè, solo quando si ghiaccerà l'inferno qualcuno potrebbe formare una squadra femminile di calcio di tutte avvocati...)".
Come non poter raccogliere la sfida?
L’esperienza è andata benissimo, tanto da risultare contagiosa perché c’è già un’altra donna avvocato (pure lei praticante) che nella prossima sfida del Venezia Football Lawyers sabato prossimo in casa contro i colleghi di Mantova vestirà la casacca degli avvocati veneziani. Si tratta della dottoressa Giulia Busato, classe 1987 di Noale.
L'idea (nata, come spesso accade, per gioco grazie al dott. Matteo D'Angelo, un praticante avvocato con grandi doti di public relationer più che di calciatore) è quella
di continuare ad ampliare la "rosa" fino, un domani si spera prossimo, a creare una selezione di avvocati tutta al femminile.
Lo scopo è quello dell'aggregazione, cioè la conoscenza con i colleghi anche al di fuori degli ambienti lavorativi. E la passione per il calcio può rappresentare una valida
giustificazione per divertirsi senza l'assillo di un atto in scadenza o di un'udienza in tribunale.
E poi, a fine partita, c'è sempre il c.d. "terzo tempo" a rinsaldare l'unione tra i colleghi anche di Fori diversi, oltre a placare la fame e la sete dopo una partita giocata al massimo.
Anche per Giulia (che ha dei validi precedenti calcistici con una squadra di calcio a 5) l’audizione per l’ingresso in squadra è passata attraverso una mail, dopo che il suo nome era stato annotato nel taccuino del suddetto dottore (che già ne conosceva le doti). «Premetto che questo mio intervento (a gamba tesa..) non origina certo da un colpo di calore dovuto a questo primo sole, quanto piuttosto dall'essere stata contattata da un collega che si è presentato come vostro talent scout, nonché responsabile delle pubbliche relazioni (tale Matteo D'Angelo)! In particolare mi è stata segnalata una recente apertura alle "quote rosa" da parte del Venezia Football Lawyers. Ora, il caso vuole che, oltre ad essere praticante abilitata del foro veneziano, la sottoscritta "pratichi" anche lo sport in questione (seppur a livello amatoriale). In breve, mi chiedevo se e con quali modalità fosse possibile militare nelle file della vostra squadra per qualche comparsata...».
Un’arringa talmente convincente da non poter essere accolta.
Per chi vorrà assistere alla prossima sfida del Venezia Football Lawyers con i due inserimenti femminili sulle fasce non resta che presentarsi al campo di Mogliano Ovest alle ore 12. La partita sarà preceduta dall'inconsueta conferenza stampa che presenterà l'iniziativa".
Per il Venezia Football Lawyers
Avv. Paolo Emilio Rossi

.

giovedì 18 aprile 2013

AVVOCUP - Nell'anticipo della 5^ giornata (Girone "B") Padova espugna Bassano


JUS SPORT BASSANO - JUSPORT PADOVA 1-3
Marcatori: Biasia (PD), Rebecchi (BA), Rondello (PD), Bettin (PD).

Risultato finale segnato da singoli episodi (di Nereo Merlo)
Bella serata primaverile. Bassano senza la solita panchina lunga, e con diversi infortunati. Primo tempo abbastanza equilibrato come gioco, ma con tre iniziali (due nette) occasioni per i bassanesi. Si va tranquillamente al riposo. All’inizio del secondo tempo Bassano confeziona il gol patavino: i tre difensori lasciano rimbalzare una palla che arriva dalla difesa padovana, due si scontrano, l’unico attaccante avversario arpiona e lascia partire un tiro in sé poco pungente, ma che l’estremo difensore giallorosso incoraggia ad entrare in rete: 1 a 0! Reazione del Bassano che con Rebecchi, dopo un batti e ribatti in area, pareggia quasi subito: 1 a 1.
Anche Luca Tessarolo si infortuna e viene sostituito dal pluricampione italiano di ciclismo forense Francesco Bellin (reduce dalla sgambata, in pausa pranzo, di 105 Km a Castelletto di Rotzo, in compagnia del presidente) che, data la sua velocità, viene subito steso dal nr. 10 avversario, con conseguente giusta ammonizione. Il Padova gioca meglio e fa un buon possesso palla. Ma è ancora Bellin ad avere una buona occasione. Fallo di mano volontario del nr. 10 (precedentemente ammonito) che l’arbitro dice di non aver visto, ma che genera un parapiglia in campo. Prima che riprenda il gioco il 10 avversario viene sostituito. La partita diventa nervosa con qualche fallo di troppo. Il portiere bassanese respinge quindi un tiro sui piedi dell’unico attaccante patavino in area che non può fare a meno di ringraziare: 2 a 1. A partita finita arriva anche il 3 a 1.
E per finire: grande festa tutti assieme da Fernando con le sue specialità abruzzesi.
Per Bassano ora ci sono i quarti di finale, quasi sicuramente contro Duralex Reggiana: mercoledì 15 maggio con inizio alle 19.30.
Nereo Merlo (Jus Sport Bassano)
.

COLPO GOBBO A BASSANO DELLA JUSPORT PADOVA (di Francesco Rondello)


Ieri sera si è giocata la partita di campionato tra lo Jusport Padova e lo Jusport Bassano. Bello stadietto e bel campo anche se leggermente bagnato. Scendiamo in campo molto vogliosi di prendere i primi 3 punti del torneo contro una compagine tosta. Ci schieriamo con Gurian tra i pali, a destra Zuzzurellone Naza, centrali Lucio Marco Battisti e Juanito e a sinistra Jonny LM, a centrocampo Faggio e Capitano Marione, sulle fasce Ostellari e Culturista Guido, davanti Loco e Sindaco Biasia, a disposizione Verri, Ernesto, Frodino e Fabione Bettin. Primo tempo senza emozioni, le squadre si studiano, si gioca molto a centrocampo con un nostro Super Faggio ed un intramontabile e combattivo Marione Capitano. Dietro un’ottima prestazione di Lucio. Quindi primo tempo praticamente senza un’occasione. Il secondo tempo si apre con un eurogol del Sindaco Biasia che da 30 metri inventa una palombella velenosissima stile Miccoli nel derby siciliano o Mascara sempre nel derby siciliano. A questo punto Bassano si porta in avanti e riesce a cogliere il pari con un gol che avviene dopo un calcio d’angolo con una palla che arriva in mezzo all’area dove il loro attaccante è lesto ad infilare la palla in rete. Dopo il pareggio esce la grinta e la voglia nostra di portare a casa la partita e dopo un’azione manovrata la palla arriva al culturista che da fuori area scocca un tiro che il portiere non trattiene ed il Loco Rondello è veloce a ribadire in rete. Bassano di nuovo in avanti e noi pericolosissimi in contropiede dove il Loco si mangia il gol del 3-1 tirando addosso al portiere. Su un’altra azione di rimessa Fabione Bettin scaglia un tiro da fuori area che si stampa sul palo, ma è bravissimo a cogliere la respinta ed infilare il gol del definitivo 3 a 1. Successivamente ci saranno delle scaramucce da campionato sudamericano con animi surriscaldati, che dopo la partita giustamente si placano. Ottimo terzo tempo con i Colleghi di Bassano da Fernando con degli arrosticini fantastici.
Francesco Rondello (Jusport Padova)
.

mercoledì 17 aprile 2013

AVVOCUP - Le convocazioni per sabato 20 (di Toni Pollini)


RITROVO ORE 9.00 DEL MATTINO PRESSO IL PARCHEGGIO DELLA PISCINA COMUNALE DI PORDENONE. L’INIZIO DELLA PARTITA, AVVERSARIA VICENZA, E’ PREVISTO PER LE ORE 11.30 SEMPRE DEL MATTINO. DOPO LA PARTITA SAREMO OSPITI A PRANZO DEI COLLEGHI DI VICENZA. L’AMICO MARTINI DOPO LA PARTITA DEVE RIENTRARE SUBITO A PORDENONE PERCHE’ DOVRA’ ESSERE PRESENTE ALLA COSTITUZIONE DEL SEGGIO ELETTORALE PER LE ORE 16.00. SE CI FOSSE QUALCUNO CHE HA NECESSITA’DI RIENTRARE SUBITO DOPO LA PARTITA E’ INVITATO A COMUNICARMELO.

CONVOCATI:

BELLOTTO ANDREA, BENVENUTI ANDREA, BOSCHIAN PEST LUCA, BROVEDANI MATTEO, CESARATTO IVAN, CONTENTO MANLIO, CORNACCHIA MATTEO, FASAN GINO, FELTRIN MICHELE, GASPARINI FABIO, GURNARI FABRIZIO PIPPO, IODICE ENRICO, LUISA VISSAT PAOLO, PERGOLA EUGENIO, RUMIEL ALBERTO, STELLA MARCO, TOFFOLI MICHELE, VICENZOTTO PAOLO, ZANARDO LUCA.

Si chiede di comunicare eventuali indisponibilità.
TONI
.

martedì 16 aprile 2013

CAMPIONATO AMATORI - Prova d'orgoglio con la prima della classe!


Il Tabellino
AMATORI PRATA - AVVOCATI PN 1-1 (0-0)
Formazione: Cornacchia, Bellotto [C], Contento (Toffoli), Rumiel, Pergola, Benvenuti, Fasan (Celano), Sarcinelli, Capuzzo (Boschian), De Gottardo (Feltrin), Martini. A disposizione: Iodice, Zanardo.
Marcatore: Martini.

MARON DI BRUGNERA (PN) - La "cura Beccaccioni" sembra aver dato subito i primi frutti! Ieri sera i ramarri in versione "mundial" hanno disputato una prova gagliarda contro la regina del Campionato, gli Amatori Prata, conquistando un meritato pareggio che vale sia per la classifica (poco) che per il morale (molto). Nel primo tempo i padroni di casa esercitano per una buona mezz'ora un netto predominio territoriale, costringendo Cornacchia ad un estemporaneo test sui riflessi (superato a pieni voti!) su una deviazione ravvicinata. Provvidenziale! Piano piano i naoniani escono dal guscio e cominciano a creare qualche apprensione alla difesa ospite. Da segnalare una bella conclusione mancina (!) di Benvenuti dopo una serpentina (il suo pane!) in area, spizzicata dal portiere oltre la traversa e, prima della chiusura del tempo, una ghiottissima palla-gol calciata a lato da Sarcinelli a pochi passi dalla porta. Nella ripresa i togati appaiono rinfrancati e prendono in pugno la gara fino a siglare il meritato punto del vantaggio con Martini: cross di Benvenuti che attraversa l'area, sul palo lontano Boschian rimette al centro con una perfetta sponda di testa sulla quale si avventa la "faina de ciolt" che insacca con una perentoria zuccata. Il Prata si desta dal torpore e stringe d'assedio l'area neroverde trovando il pareggio in modo casuale, su una debole conclusione che diviene imparabile dopo una deviazione decisiva dell'ottimo Rumiel. Gli equilibri in campo cambiano nuovamente ed è ancora Cornacchia a dire di no ai padroni di casa con due grandi interventi. Prima del triplice fischio finale, c'è ancora tempo per l'espulsione (doppio giallo) del rientrante (e positivo) Feltrin. Un risultato importante dunque che infonde fiducia ed ottimismo: basterà a determinare la tanto auspicata inversione di tendenza? Sabato prossimo a Vicenza la risposta... La serata prosegue poi con una vivace “pizzata” di gruppo che, a causa di qualche caraffa di birra e limoncino di troppo, degenera poi in un angusto garage nel “maronese”, con quattro energumeni che danno vita ad una sfida a ping-pong all’ultimo sangue, molestando fino a notte fonda un intero condominio... che volete, sono ragazzi...
.

lunedì 15 aprile 2013

L'EDITORIALE - "Punto e a capo" (di Alvise Beccaccioni)


LA RICETTA PER USCIRE DALLA CRISI

Uscire dalla crisi? Si deve e si può. A condizione che Pollini e la dirigenza si decidano a cambiare. Già. Ma cambiare cosa? Allenatore? Giocatori? Modulo? Nulla di tutto questo. La soluzione è in casa, basta accorgersene. Bisogna solo ricomporre la formazione con i giocatori a disposizione, avendo però ciò che è mancato finora: un modello di riferimento, e che funzioni.
Pensiamoci: di grandi formazioni cui ispirarsi ce ne sono state tante e ce ne sono tutt’ora, dall’Ajax di Cruyff al Real Madrid di Santillana, Hugo Sanchez e Butragueño, dal grande Torino di Mazzola, alla grande Inter del mago Herrera, la Juve del Trap (e di Platini), il Milan di Sacchi (e dei tre olandesi), il Barcellona di Guardiola (ma prima di tutto di Messi, Xavi e Iniesta) e così via. Più in piccolo, ma in maniera non meno significativa, aggiungo a questa speciale classifica amarcord anche la Roma di Spalletti e l’Udinese di Zaccheroni: avranno vinto meno, ma erano comunque uno spettacolo e, a modo loro, sono diventate un marchio di fabbrica dei rispettivi allenatori.
Tutte queste formazioni, oltre ai grandi giocatori, avevano un’anima, una precisa identità, una fisionomia che le rendeva riconoscibili. In una parola: un PROGETTO.
Perché allora non prendere una di queste formazioni e farne un modello al quale ispirarsi? E quale scegliere?
Per ragioni di campanilismo optare fra Inter, Milan o Juve creerebbe dei dissapori, per cui mi pare che la migliore soluzione sia adottare un modello che metta tutti d’accordo: l’Italia dell’82, l’Italia Mundial, l’Italia di Bearzot. Voglio fare un esperimento che, sono certo, non potrà che sortire esiti positivi: prendiamo quella formazione e ricostruiamola con il materiale umano a disposizione di Grigoletti. Potrebbe essere la chiave di volta che da tempo si sta cercando.
PORTIERE. I portieri dell’82 erano tre: Zoff, Bordon e Galli. Le analogie con i tre portieri a disposizione dei ramarri sono evidenti: due portieri il cui cognome finisce con le consonanti (De Col e Da Ros, come Zoff e Bordon) e un portiere con il nome di un volatile (Galli e Cornacchia). Il portiere con il nome dell’animale faceva indiscutibilmente il terzo per cui, spiace per Cornix, ma va silurato subito. Nell’82 il titolare era Zoff, cioè il più anziano dei tre. Per questo motivo fra De Col e Da Ros farei giocare il secondo, anche se la juventinità del primo non lo scredita del tutto e l’analogia con lo juventinissimo Zoff sarebbe comunque garantita.
DIFENSORI. Nell’82 si giocava a uomo, con il libero staccato. E il libero era Gaetano Scirea, un grande uomo prima di essere un grande giocatore. L’integrità morale per ricoprire questo ruolo è fondamentale, il che esclude in automatico un bel po’ di gente… Ci vorrebbe qualcuno taciturno, ma allo stesso tempo carismatico: il profilo giusto potrebbe averlo decisamente Emo Ros.
Il terzino di destra era Gentile: a Pordenone un Gentile non ce l’hanno, ma uno Contento sì, per cui in qualche modo si combina. Bearzot all’occorrenza faceva giocare anche Bergomi e in questo caso, per ovvie ragioni sopraccigliari, non ci sono dubbi su chi possa emularlo (Enrico Iodice). A sinistra, invece, stazionava il bell’Antonio, Cabrini, il giocatore più bello della squadra: anche in questo caso pochi dubbi chi sia l’avvocato più affascinante cui affidare la maglia n. 3: Michele Feltrin. Lo stopper (allora si chiamava così) era Fulvio Collovati, erre moscia e maniere ruvide: Alberto Rumiel è pevvvfetto.
Chi in Spagna non ha giocato nemmeno un minuto, pur essendo fra i 22 convocati, è stato Pietro Vierchowod, difensore centrale che diceva di essere di Calcinate pur essendo russo. Qui non faccio nomi, ma fra i ramarri ce n’è uno che millanta origini romane quando invece è di Potenza: per lui vedo tanta, tanta tribuna…
CENTROCAMPISTI. Per Bearzot il centrocampo andava assemblato in maniera piuttosto semplice: un costruttore di gioco, “protetto” da due o tre incontristi. Il costruttore, ovviamente, doveva essere quello con i piedi buoni, ma un po’ più debole degli altri sul piano della quantità: questo compito nell’82 era affidato a Giancarlo Antognoni, classe cristallina ma fisico molto fragile. In fatto di classe, ma soprattutto di fragilità, Matteo Brovedani non teme confronti con nessuno. Il sostituto ideale di Antognoni era Dossena, altro giocatore dai piedi buoni: in casa nero verde potrebbe essere raffigurato bene da Gullo.
L’indiscusso re degli incontristi era Marco Tardelli, gran recuperatore di palloni ma, all’occorrenza, puntuale anche sottoporta; per necessità poteva essere dirottato sulla fascia con esiti sempre molto positivi e il suo urlo liberatorio divenne l’immagine simbolo di quel trionfo mondiale: uno come De Gottardo gli assomiglia molto. Un buon falegname del centrocampo era anche Lele Oriali, al quale Ligabue ha dedicato una canzone: una “vita da mediano” la può cantare di diritto anche Marco Stella. Giampiero Marini, altro mastino della trequarti, giocò pochino, ma seppe comunque distinguersi: Ivan Cesaratto offre le giuste garanzie in caso di necessità.
Con Bearzot si giocava praticamente con una fascia sola (la destra), dove però agiva il giocatore più talentuoso della nazionale: Bruno Conti, un vero e proprio furetto della fascia, in grado di inventare e saltare sistematicamente l’uomo; chi potrebbe assomigliargli tecnicamente è Benvenuti, ma anche Boschian, in maniera un po’ più figurata, sa il fatto suo quando si tratta di fare su e giù a ripetizione (ma anche giù e su… e così via…). In assenza di Conti (dunque quasi mai…) giocava Franco Causio, detto il “barone” per la sua eleganza: l’unico che possa avvicinarsi al ruolo, anche per la fede bianconera (sponda Udinese, sia chiaro) è Gino Fasan.
ATTACCANTI. Le decisioni di Bearzot riguardanti il reparto offensivo furono le più controverse. Nell’81-82 il capocannoniere del campionato di serie A fu Roberto Pruzzo, ma a sorpresa non venne convocato per lasciare posto a Selvaggi (che comunque non giocò mai senza però sognarsi di fare la ben che minima polemica). Per analogia, Mattia Tirelli, attuale capocannoniere ramarro in campionato, va lasciato a casa per fare posto a uno che abbia la Costanza di starsene in panchina con il sorriso stampato in volto…
Le punte titolari, invece, erano Paolo Rossi e Ciccio Graziani. Il primo veniva da un periodo molto buio, anche con una squalifica per una brutta storia di calcio scommesse. La sua designazione a punta centrale fu accolta con molta perplessità, e dopo le prime tre partite del girone di qualificazione (Polonia, Camerun e Perù) fu letteralmente crocifisso dalla stampa. Poi sappiamo tutti come andò a finire. Ebbene, anche se fisicamente non gli assomiglia molto, il giocatore più incompreso (e a volte criticato) degli Avvocati Pordenone è Tatanka Celano che da tempo va annunciando la sua resurrezione sportiva e potrebbe sbloccarsi da un momento all’altro, proprio come Pablito nel 1982. Bisogna però avere fiducia in lui e farlo giocare con regolarità, in barba all’opinione pubblica. La spalla di Rossi, come detto, era Ciccio Graziani, sicuramente più completo tecnicamente di Rossi, ma decisamente meno puntuale sottoporta: se non altro per quest’ultimo aspetto, il Martini di questi tempi può esserne una degna controfigura. Alessandro “Spillo” Altobelli non giocò molto in Spagna, ma segnò un gol in finale: anche Paolino Vicenzotto è uno che parte spesso dalla panchina e poi segna gol decisivi.
Tirando le somme: Da Ros, Contento, Feltrin, Stella, Rumiel, Ros, Benvenuti, De Gottardo, Celano, Brovedani e Martini potrebbero essere un undici titolare di ispirazione “nazionale” e vanno senz’altro confermati. Dietro di loro sarebbero abili e arruolati i vari De Col, Boschian, Fasan, Iodice, Costanza, Gullo, Cesaratto e Vicenzotto. Chi invece non avrebbe mai giocato in una squadra di Bearzot è gente come Sarcinelli, Gurnari, Bellotto, Toffoli, Gasparini e Zanardo, oltre al già citato Cornacchia e all’anonimo di Potenza. L’unico a salvarsi, per anzianità, potrebbe essere Paolo Luisa Vissat, che un posto potrebbe ancora trovarlo a condizione che accetti di emulare un altro mitico personaggio dell’Italia Mundial:… il professor Vecchiet!
.

sabato 13 aprile 2013

AVVOCUP - Nel Girone "A" conferme per Brescia e Venezia "in rosa"!


FORO VIRGILIANO - JUS SPORT BRESCIA 0-3
Marcatori: Soldà 'r', Soldà, Soldà.

Dopo la vittoria della scorsa settimana contro la forte compagine di Venezia, arrivata all'ultimo minuto di recupero grazie ad una magia di Highlander Abate, le rondinelle si presentano fortemente rimaneggiate all'appuntamento ormai storico contro il Foro Virgiliano. Dopo circa 10 minuti di studio Riviello Matteo viene steso in area mantovana e l'arbitro assegna un rigore eclatante a Brescia. Dagli 11 metri trasforma Soldà. Complici il gran caldo e la gibbosità del terreno, il primo tempo termina senza altre particolari occasioni. Il secondo tempo inizia sugli stessi binari del primo, quando verso la metà della ripresa un contropiede orchestrato da Soldà e Frangipane consente a Brescia di raddoppiare con tocco sottomisura del primo. A questo punto, come è tradizione per Brescia-Mantova, la partita inizia a innervosirsi e ne fa le spese Angelo Rota che viene allontanato dopo un vivace scambio di vedute con un avversario. Rimasta in 10 Brescia agisce di rimessa e l'ennesima ripartenza orchestrata dai f.lli Riello mette Soldà in condizione di portare a tre le reti per la leonessa. Con Mantova sbilanciata Riviello Luca, Frangipane, Casati e Piccolo vanno più volte alla conclusione pur non riuscendo a incrementare il punteggio. Dopo partita spettacolare come da splendida tradizione degli amici Mantovani.
Giulio Soldà (Jus Sport Brescia)

Risultato (troppo) pesante per Mantova nel quasi derby con i campioni in carica.
Eppure il primo quarto d’ora ci aveva illuso su un esito differente del match, dato che il gioco pareva essenzialmente equilibrato e l’unica mezza occasione l’aveva avuta Mantova.
Cambia tutto con il rigore per Brescia, per alcuni evidente per altri dubbio. Diciamo che si poteva sicuramente dare e purtroppo è stato concesso e realizzato molto bene da Soldà, fino a quel momento marcato egregiamente da capitano Benedini. Subito dopo il goal Mantova è costretta a sostituire il libero, autore del fallo da rigore, che forse per qualche (immotivato) senso di colpa, fra imprecazioni, qualche parola di troppo ed un fallo “da nervosismo”, premiato con un’ammonizione, ha richiesto veementemente di essere sostituito (speriamo abbia ora qualche motivato senso di colpa). Il cambio porta anche ad una modifica della marcatura su Soldà, complice l’ottimismo del Collega Turzi, candidato all’incombente, che si dichiara pronto affermando: “Non va da nessuna parte, lo marco io!”. Cotanto ottimismo induce infatti i Mister Ferrari e Moriconi (altro candidato alla marcatura ma ieri meno in condizione del solito) ad affidare a lui il controllo del capitano avversario. I due goal di Soldà nel secondo tempo, sfuggito d’esperienza al proprio marcatore (che si è dovuto evidentemente ricredere), chiudono la partita che, pur giocata discretamente da entrambe le squadre, non ha offerto particolari emozioni, forse a causa del primo caldo stagionale. Va detto però che la seconda rete poteva essere annullata per un fallo in area di Brescia, ma l’arbitro, lontano dall’azione - per sua stessa ammissione - non ha ritenuto di intervenire.
Prima del triplice fischio finale segnaliamo però una scena degna di una partita di serie A, con un giocatore bresciano, che imputando ad uno dei nostri di averlo offeso (tirando in ballo la mamma per intenderci) si è lasciato andare ad una articolata replica verbale, tentando nel contempo di aggredire il rivale, a ciò impedito solo dai propri compagni (nel tenerlo Soldà ha rimediato anche una gomitata).
Tale episodio ha di fatto assai ridimensionato la reazione del libero mantovano del “dopo rigore”, ma devo dire, a titolo personale, che entrambi i fatti, in misura come detto differente, non risolvendosi in incidenti isolati, mi hanno suscitato qualche perplessità, soprattutto per la insolita presenza di pubblico (anche bambini) a bordo campo.
Il terzo tempo, che speriamo sia stato gradito agli amici bresciani, mi ha però portato via, come giusto che sia, qualche cattivo pensiero.
Gaetano Alaia (Foro Virgiliano)
.

DURALEX REGGIANA - VENEZIA FOOTBALL LAWYERS 0-5
Marcatori: Cagnin, Fumarola, Rossi, Cagnin, Longo.

“La manita de Venessia” (di Enrico Corradini)
13 aprile 2013

Il sole splende alto a Reggio Emilia e i veneziani si presentano puntuali all’appuntamento. Il campo pare essere di gommapiuma, fatto che certamente avvantaggia i lagunari, abituati all’instabilità del suolo natio. La partita, oltre a sembrare uno scontro tra genitori e figli (verificabile dai dati anagrafici delle due compagini), presenta due mosse a sorpresa che gettano nel panico la squadra granata: il mister veneziano, infatti, fa accomodare inspiegabilmente in panchina il noto “Peter Crouch della Laguna” Pusateri, insieme a “Michelle Hunzigher di Rialto” Silvia. Dopo il rito dei gagliardetti - nel senso che Venezia ne consegna due a Reggio Emilia - e la consegna di un prezioso portachiavi in eternit, si è pronti a partire. La DuraLex, ancora frastornata, scruta più la panchina avversaria piuttosto che i colleghi inferociti, i quali piombavano nella trequarti reggiana come l’acqua alta in Piazza San Marco. In quei momenti, verso il 5’, anche un giocatore veneziano era intento a guardare la propria panchina, ove erano giunti i turchi, e così svirgolava clamorosamente un cross inviando una palla telecomandata a ficcarsi nel “sette” opposto, con il portiere reggiano incredulo spettatore. A fine partita, si dice che il custode abbia ringraziato il giocatore veneziano per aver tolto una ragnatela che lì dimorava dal lontano 1957. Pochi minuti dopo viene concesso un netto rigore a Venezia, dopo che un difensore granata, munito di aratro, aveva provveduto a visitare le gambe avversarie. Botta a mezza altezza sul lato destro della porta, dove Spiderman Caldarola arrivava a mani aperte in completa distensione del corpo a deviare la palla in calcio di angolo, con conseguenti grida di giubilo dei reggiani, i quali però di lì a poco regalavano due goal agli ospiti come atto di cortesia, stoppando la palla in area e lasciando che il “doge” di turno insaccasse indisturbato. Reggio perde vari pezzi (sì sì: “pezzi”, definirli giocatori sarebbe vieppiù offensivo!!!) per infortuni muscolari e l’arbitro, sfortunatamente, non vede un altro rigore netto per Venezia, che avrebbe esaltato nuovamente il portiere granata. Nel frattempo il portiere veneziano, indisturbato, si recava nella vicina piscina a testare i vari scivoli ivi presenti. Nel secondo tempo V.F.L. segna in apertura il 4° goal, per poi completare la manita verso metà tempo, quando Michelle già sfrecciava sulla fascia destra corteggiata da 8 giocatori reggiani che saltellavano felici sul prato di gioco. Per farla breve: Venezia giovane, rapida, veloce, bella; Reggio vecchia, lenta, sovrappeso, acciaccata!!!! L’arbitro finalmente manda tutti sotto la doccia ed al grido di “la coppa ce l’abbiamo pure noi” si conclude in allegria a colpi di gnocco fritto e lambrusco: e qui sì che Reggio Emilia si fa rispettare!
Enrico Corradini (DuraLex Reggiana)

DEBUTTO ROSA PER IL VENEZIA FOOTBALL LAWYERS, CHE PER LA PRIMA VOLTA IN ASSOLUTO SCHIERA IN SQUADRA UNA PRATICANTE AVVOCATO!

.