Venerdì 16
Ore 14.00 partenza tutti assieme come al
solito (una macchina); Tomè ritarda perché deve tagliarsi i capelli
Ore 14.15 Toni viene avvertito del fatto che
Tomè deve recarsi dal barbiere il pomeriggio della partenza, ma tutto sommato
la prende bene (rispetto a quanto accadrà in seguito)
Ore 15.00: prime defezioni: tirano pacco
nell’ordine 2 caorlotti, 4 amici di Ciacci e 2 maratoneti
Ore 16.30 Tomè entra dal barbiere
Ore 17.15 Tomè esce dal barbiere
Ore 18.00 partenza macchina Ciacci - Tomè
Ore 20.00 arrivo alla spicciolata e cena
gourmet in hotel
Ore 20.15 Toni viene avvertito del pacco di
un'altra pedina, che per evitare qualsiasi ritorsione verrà definito
“l’innominato”
Ore 20.30 El Pampa Toffoli presenta sintomi
da covid; Pippo gli fa da infermiere e lo rimette in piedi per il torneo (del
2023)
Ore 21.00 dopo 45 min di silenzio, Toni realizza
del pacco dell’innominato: Putin ritira le truppe russe di almeno un centinaio
di km per sicurezza
Ore 21.10 Toni realizza che Max è andato dal barbiere il giorno della partenza per Cesenatico – omissis
Ore 21.30 tutti in ritiro, la squadra si siede sui tavolini del bar dell’hotel; si rialzerà solo alle ore 5.00 dopo aver consumato i soldi dell’iscrizione in alcool.
Sabato 17
Ore 8.00 Il torneo slitta al pomeriggio a causa di un nubifragio. La squadra compatta gestisce la situazione
Ore 10.00 ladri burloni entrano in camera di
Toffoli, avvertita la Digos. Le telecamere di sorveglianza individuano un
sedicenne somigliante a Tomè, che però aveva un alibi di ferro: era dal
barbiere.
Ore 12.30 organizzazione impeccabile: a
nubifragio ancora in corso arriva, dal nulla, l’ordine di partire IMMEDIATAMENTE
per Cesena (Cesenatico si rifiuta di locarci il campo dopo averci visto giocare
l’anno scorso). La squadra fa presente al Presidente che deve ancora mangiare,
ma lui risponde che non c’è assolutamente alcun problema: “Mangiate pure,
l’importante è che dopo non vi facciate più vedere”.
Ore 13.30 PORDENONE – PERUGIA 0-2. La
campagna acquisti dell’ultim’ora del condor Pollini ha portato tra le fila
neroverdi diversi acquisti di un certo spessore (fisico). Nessuno conosceva
nessuno, tant’è che mezza squadra si chiamava per numero. Ciononostante, i
ramarri limitano il passivo. Da segnalare un PF7 tra i pali in versione Buffon
del primo Parma, il ragno arancione. Il forfait di Toffoli pesa come un
macigno, tant’è che l’algoritmo della FIGC ha calcolato come sarebbe andata a
finire con l’ingresso in campo del fantasista neroverde: Pordenone – Perugia 3
– 2 (gol 90+1, 90+3, 90+7 Toffoli)
Ore 15.00 PORDENONE – PESCARA 0-4 (?). senza apparenti meriti sportivi PF1 viene confermato in porta dal primo minuto. La scelta paga e il Bevazzanese limita il passivo facendo la parata più bella del torneo. Per il resto sprazzi di sarrismo, soprattutto nei primi 15 secondi di partita. Anche qui l’ingresso del campione del VIVAIO (non male questa, ndr) avrebbe consentito una sicura remuntada.
Ore 16.30 finito il riscaldamento con il
calcio si inizia a fare sul serio: partita a tressette al bar dello stadio. Il
degrado raggiunge ottimi livelli, che verranno superati solo la sera a
cena. Si rischia l’incidente
diplomatico. Toni soffre troppo a vedere come giocano gli altri e decide di
scendere in campo. Si formano le coppie,
caorlotti vs Ciacci e il Presidente. Tutti pensano al peggio, ma le carte (e
soprattutto il culo) salvano il toscanaccio dalla radiazione a vita da
qualsiasi attività agonistica e non. L’immagine è quella di Zoff-Causio-Pertini
e Bearzot che giocano a carte al ritorno da Spagna’82. Facendo i conti della
serva Ciacci ha perso 200 grammi in campo e 5 chili giocando a carte in squadra
con Toni.
0re 18.00 La vicinanza alla motor valley e ai
circuiti di Imola e Misano fanno sì che il ritorno in hotel avvenga con le
modalità di un gran premio. La spunta Ciacci davanti a Toni.
Ore 19.00 aperitivo in hotel. Ghiaccio con un po' di spritz.
Ore 20.00 cena a Cervia in ristorante
stellato (questa volta veramente stellato). La squadra si rende conto che fino
ad ora, in campo, non ha fatto rissa con nessuno e decide di rimediare
innescando una guerra intestina senza precedenti. I 12 superstiti, compagne
comprese, fecero tutto ciò che si può fare per farsi rapinare in un locale
notturno: due cartoni di Don Perignon fatto col bicarbonato, cenetta di
mezzanotte alla fiamma, tragiche foto ricordo della serata – Gino ne ordinò 40
copie – più tre mostruosi animaloni di peluche regalati alle signore, violini
tzigani in pista. A ciò si aggiungono 16
aperitivi, 40 antipasti, 18 primi e 64 grigliate miste di pesce pescato la
mattina stessa nel triangolo delle Bermuda, più una (quella di Toffoli non è
mai arrivata).
Al momento del conto vengono commessi almeno
12 reati. La scena finale, per i cultori della materia, è la stessa del film
Yuppies (il conto a Cortina, disponibile
su Youtube “C.De
Sica M.Boldi E.Greggio J.Cala' (conto salato)”);
il riassunto della serata, invece, per gli amanti del cabaret, viene descritto
alla lettera da Cacioppo sul palco dello Zelig (su Youtube “Giovanni Cacioppo -
Cenare fuori in periodo di crisi | Zelig”) . Il locale è ai
nostri piedi. Si fermano tutti, ammaliati dall’eleganza e dalla pacatezza con
cui facciamo e rifacciamo i conti di chi ha mangiato cosa. Ad un certo punto
viene ingaggiato un pool di commercialisti e revisori contabili per fare i
conti al centesimo. I più temerari non si fidano e fanno i conti manualmente
sfogliando il menu. Altri spariscono col classico “vado al bagno”. Altri ancora
hanno “dimenticato il portafoglio” o non hanno più contanti. I più signori
fanno mettere tutto sul proprio conto o fanno mandare tutto a casa. I nobili se
ne vanno con un elegante “Faccino loro che dopo facciamo i conti” alla Calboni.
Ore 0.00, gli ultimi 4 superstiti, non
essendosi fatti derubare abbastanza, decidono di sperperare gli ultimi denari
alla Darsena del sale: con le 8.000 lire dell’avv. Tomè in cassa abbiamo ancora
52.000 lire.
Alla fine, si torna in albergo con 9 taxi,
una media di 2 e un quarto a persona. Una serata nonostante tutto tranquilla e
all’insegna della fratellanza che ci contraddistingue.
Domenica 18
Ore 8.00 sveglia ancora pesanti dal pdv fisico, ma belli leggeri dal pdv economico. Colazione e partenza per il campo
Ore 9.30 finale Coppa Italia (o trofeo farsa
con altro nome tra le più scarse del torneo) PORDENONE – FIRENZE 0 – 5. La partita più drammatica di sempre. Si gioca
10 vs 10 in quanto ci sono solo 20 giocatori disponibili, di cui 13 viola e 7
neroverdi. Il condor strappa ai toscani un portiere e un fenomeno da baraccone
più il Pescarese Gianni, naturalizzato Pordenonese. Toffoli, il 21esimo, è in
panchina pronto ad entrare solo in caso di bisogno. Capitan Pippo non vince nemmeno a testa o
croce. L’ultima vittoria in tale disciplina (che coincide con l’ultima vittoria
in assoluto degli avvocati Pordenone in tutti gli sport, bar esclusi) era stata
vinta da capitan Rumiel, all’epoca ancora praticante.
Si giuoca. Il migliore in campo è il figlio di PF. Lo stesso PF torna a galoppare sulla fascia: non è chiaro se si tratti di una bocciatura in porta o di una promozione fuori. A fine partita la squadra organizza un pranzetto nel locale della sera prima, ma Toni rifiuta in maniera elegante e signorile.
Ore 11.30 premiazioni disertate per protesta
(o perché nessuno sapeva data e luogo)
Ore 13.00 pranzo in hotel, ultima baruffa
Toni-Toffoli e ripartenza per il ritorno in un clima disteso e rilassato.