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mercoledì 28 settembre 2022

AVVOCUP 2022 BIS (Cesenatico) - Il Diario di bordo di Marco Padovano

Venerdì 16

Ore 14.00 partenza tutti assieme come al solito (una macchina); Tomè ritarda perché deve tagliarsi i capelli

Ore 14.15 Toni viene avvertito del fatto che Tomè deve recarsi dal barbiere il pomeriggio della partenza, ma tutto sommato la prende bene (rispetto a quanto accadrà in seguito)

Ore 15.00: prime defezioni: tirano pacco nell’ordine 2 caorlotti, 4 amici di Ciacci e 2 maratoneti


Ore 16.30 Tomè entra dal barbiere

Ore 17.15 Tomè esce dal barbiere

Ore 18.00 partenza macchina Ciacci - Tomè

Ore 20.00 arrivo alla spicciolata e cena gourmet in hotel

Ore 20.15 Toni viene avvertito del pacco di un'altra pedina, che per evitare qualsiasi ritorsione verrà definito “l’innominato”

Ore 20.30 El Pampa Toffoli presenta sintomi da covid; Pippo gli fa da infermiere e lo rimette in piedi per il torneo (del 2023)

Ore 21.00 dopo 45 min di silenzio, Toni realizza del pacco dell’innominato: Putin ritira le truppe russe di almeno un centinaio di km per sicurezza

Ore 21.10 Toni realizza che Max è andato dal barbiere il giorno della partenza per Cesenatico – omissis

Ore 21.30 tutti in ritiro, la squadra si siede sui tavolini del bar dell’hotel; si rialzerà solo alle ore 5.00 dopo aver consumato i soldi dell’iscrizione in alcool.

Sabato 17

Ore 8.00 Il torneo slitta al pomeriggio a causa di un nubifragio. La squadra compatta gestisce la situazione

Ore 10.00 ladri burloni entrano in camera di Toffoli, avvertita la Digos. Le telecamere di sorveglianza individuano un sedicenne somigliante a Tomè, che però aveva un alibi di ferro: era dal barbiere.

Ore 12.30 organizzazione impeccabile: a nubifragio ancora in corso arriva, dal nulla, l’ordine di partire IMMEDIATAMENTE per Cesena (Cesenatico si rifiuta di locarci il campo dopo averci visto giocare l’anno scorso). La squadra fa presente al Presidente che deve ancora mangiare, ma lui risponde che non c’è assolutamente alcun problema: “Mangiate pure, l’importante è che dopo non vi facciate più vedere”.

Ore 13.30 PORDENONE – PERUGIA 0-2. La campagna acquisti dell’ultim’ora del condor Pollini ha portato tra le fila neroverdi diversi acquisti di un certo spessore (fisico). Nessuno conosceva nessuno, tant’è che mezza squadra si chiamava per numero. Ciononostante, i ramarri limitano il passivo. Da segnalare un PF7 tra i pali in versione Buffon del primo Parma, il ragno arancione. Il forfait di Toffoli pesa come un macigno, tant’è che l’algoritmo della FIGC ha calcolato come sarebbe andata a finire con l’ingresso in campo del fantasista neroverde: Pordenone – Perugia 3 – 2 (gol 90+1, 90+3, 90+7 Toffoli)


Ore 15.00 PORDENONE – PESCARA 0-4 (?). senza apparenti meriti sportivi PF1 viene confermato in porta dal primo minuto. La scelta paga e il Bevazzanese limita il passivo facendo la parata più bella del torneo. Per il resto sprazzi di sarrismo, soprattutto nei primi 15 secondi di partita. Anche qui l’ingresso del campione del VIVAIO (non male questa, ndr) avrebbe consentito una sicura remuntada.

Ore 16.30 finito il riscaldamento con il calcio si inizia a fare sul serio: partita a tressette al bar dello stadio. Il degrado raggiunge ottimi livelli, che verranno superati solo la sera a cena.  Si rischia l’incidente diplomatico. Toni soffre troppo a vedere come giocano gli altri e decide di scendere in campo.  Si formano le coppie, caorlotti vs Ciacci e il Presidente. Tutti pensano al peggio, ma le carte (e soprattutto il culo) salvano il toscanaccio dalla radiazione a vita da qualsiasi attività agonistica e non. L’immagine è quella di Zoff-Causio-Pertini e Bearzot che giocano a carte al ritorno da Spagna’82. Facendo i conti della serva Ciacci ha perso 200 grammi in campo e 5 chili giocando a carte in squadra con Toni.

0re 18.00 La vicinanza alla motor valley e ai circuiti di Imola e Misano fanno sì che il ritorno in hotel avvenga con le modalità di un gran premio. La spunta Ciacci davanti a Toni.

Ore 19.00 aperitivo in hotel. Ghiaccio con un po' di spritz.

Ore 20.00 cena a Cervia in ristorante stellato (questa volta veramente stellato). La squadra si rende conto che fino ad ora, in campo, non ha fatto rissa con nessuno e decide di rimediare innescando una guerra intestina senza precedenti. I 12 superstiti, compagne comprese, fecero tutto ciò che si può fare per farsi rapinare in un locale notturno: due cartoni di Don Perignon fatto col bicarbonato, cenetta di mezzanotte alla fiamma, tragiche foto ricordo della serata – Gino ne ordinò 40 copie – più tre mostruosi animaloni di peluche regalati alle signore, violini tzigani in pista.  A ciò si aggiungono 16 aperitivi, 40 antipasti, 18 primi e 64 grigliate miste di pesce pescato la mattina stessa nel triangolo delle Bermuda, più una (quella di Toffoli non è mai arrivata).

Al momento del conto vengono commessi almeno 12 reati. La scena finale, per i cultori della materia, è la stessa del film Yuppies  (il conto a Cortina, disponibile su Youtube “C.De Sica M.Boldi E.Greggio J.Cala' (conto salato)”); il riassunto della serata, invece, per gli amanti del cabaret, viene descritto alla lettera da Cacioppo sul palco dello Zelig (su Youtube “Giovanni Cacioppo - Cenare fuori in periodo di crisi | Zelig”) . Il locale è ai nostri piedi. Si fermano tutti, ammaliati dall’eleganza e dalla pacatezza con cui facciamo e rifacciamo i conti di chi ha mangiato cosa. Ad un certo punto viene ingaggiato un pool di commercialisti e revisori contabili per fare i conti al centesimo. I più temerari non si fidano e fanno i conti manualmente sfogliando il menu. Altri spariscono col classico “vado al bagno”. Altri ancora hanno “dimenticato il portafoglio” o non hanno più contanti. I più signori fanno mettere tutto sul proprio conto o fanno mandare tutto a casa. I nobili se ne vanno con un elegante “Faccino loro che dopo facciamo i conti” alla Calboni.

Ore 0.00, gli ultimi 4 superstiti, non essendosi fatti derubare abbastanza, decidono di sperperare gli ultimi denari alla Darsena del sale: con le 8.000 lire dell’avv. Tomè in cassa abbiamo ancora 52.000 lire.

Alla fine, si torna in albergo con 9 taxi, una media di 2 e un quarto a persona. Una serata nonostante tutto tranquilla e all’insegna della fratellanza che ci contraddistingue.

Domenica 18

Ore 8.00 sveglia ancora pesanti dal pdv fisico, ma belli leggeri dal pdv economico. Colazione e partenza per il campo

Ore 9.30 finale Coppa Italia (o trofeo farsa con altro nome tra le più scarse del torneo) PORDENONE – FIRENZE 0 – 5.  La partita più drammatica di sempre. Si gioca 10 vs 10 in quanto ci sono solo 20 giocatori disponibili, di cui 13 viola e 7 neroverdi. Il condor strappa ai toscani un portiere e un fenomeno da baraccone più il Pescarese Gianni, naturalizzato Pordenonese. Toffoli, il 21esimo, è in panchina pronto ad entrare solo in caso di bisogno.  Capitan Pippo non vince nemmeno a testa o croce. L’ultima vittoria in tale disciplina (che coincide con l’ultima vittoria in assoluto degli avvocati Pordenone in tutti gli sport, bar esclusi) era stata vinta da capitan Rumiel, all’epoca ancora praticante.

Si giuoca. Il migliore in campo è il figlio di PF. Lo stesso PF torna a galoppare sulla fascia: non è chiaro se si tratti di una bocciatura in porta o di una promozione fuori. A fine partita la squadra organizza un pranzetto nel locale della sera prima, ma Toni rifiuta in maniera elegante e signorile.

Ore 11.30 premiazioni disertate per protesta (o perché nessuno sapeva data e luogo)

Ore 13.00 pranzo in hotel, ultima baruffa Toni-Toffoli e ripartenza per il ritorno in un clima disteso e rilassato.