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sabato 30 aprile 2011

AVVOCUP - Si completa anche il quadro del girone "A": Mantova esce di scena...

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MANTOVA - BRESCIA 0-1 (soldà)
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Gaetano Alaia (Mantova): "Brescia supera Mantova 1 a 0 ed affida al posticipo di Bergamo le speranze di qualificazione dei biancorossi (oggi in maglia azzurra grazie allo sponsor storico Farmacia Mazzoli di Quistello). Brescia passa al 15° minuto, con un gol di rapina di Soldà e riesce a portare a casa la partita con una delle migliori difese del campionato (probabile per tutto il reparto difensivo una richiesta di test antidoping o quanto meno di un test di diritto). Ottimo terzo tempo e orecchie attaccate alla radio per la partita di Bergamo".
Giulio Soldà (Brescia): "A Pozzolo va in scena il derby lombardo per l'ultimo posto disponibile nei quarti. Brescia parte meglio e le rondinelle, dopo un dubbio intervento in area mantovana su Federico Abate, non sanzionato dal direttore di gara, passano in vantaggio con Soldà che anticipa su un cross teso dello stesso n. 7, sul primo palo e con spaccata realizza l'1 a 0. Tra il caldo e le zolle la partita arriva all'intervallo con molti scontri fisici. Nel secondo tempo la leonessa si copre a difesa del prezioso risultato, ma in contropiede due volte con Ghidoni, due con Soldà, una con Mulè sfiora il due a zero. E così all'ultimo minuto Villini su punizione sfiora l'incrocio del possibile pari".
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BERGAMO - RIMINI 4-2 (cavagna [R], cerullo [BG], scudeller [BG], scudeller [BG], scudeller [BG], coppola [R])
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Luca Cerullo (Bergamo): “Al comunale di Zanica la Bergamo Lex si impone per 4 a 2 su Rimini ed accede ai quarti di finale. Nonostante il risultato, la partita è stata equilibrata e combattuta. Entrambe le squadre sono scese in campo falcidiate dalle assenze: per Bergamo, oltre ai defunti (calcisticamente) Manzoni e Gelmini, assenti anche Galatti, Di Dio, Bonomi, Luca Cagnazzo, Zesi e Regazzoni. Presenti, invece, Attila Baruffi e il dott. Marco Fattorini: il primo non calcava i campi da gioco dal maggio 2010, ossia dai quarti di finale con Bassano; il secondo, assistito dall’agente Marcello Brignoli, dopo mesi di corteggiamento ha ceduto alle lusinghe della dirigenza orobica . Bergamo si schiera con il consueto 4-4-2 così composto: Mazzariol fra i pali, Birolini-Fachinetti-Colombo-Pizzoccheri in difesa, Cerullo-Rillo-Baruffi-Cagnazzino a centrocampo, Marco Fattorini e bomber Scudo in attacco. La partita inizia all’insegna dell’equilibrio. La Bergamo Lex, come suo solito, agisce di rimessa, mentre Rimini mostra un buon possesso palla ed una tecnica invidiabile. Il match si sblocca al 15’ del primo tempo, quando Rimini passa in vantaggio grazie ad una punizione dal limite. Gli orobici reagiscono con grinta ed ottengono l’immediato pareggio: un difensore romagnolo perde palla in area e Cerullo di sinistro, infila il portiere. Il pareggio non smorza la veemenza orobica. Dopo pochi minuti la Bergamo Lex passa in vantaggio. Mister Rillo lancia sulla fascia sinistra Cerullo. Il n. 3 supera in velocità la difesa avversaria, conquista il pallone prima che superi la linea di fondo, dribbla un difensore e crossa al centro per Bomber Scudo, che di testa/rotula segna il gol del vantaggio. Trascorrono ancora pochi minuti e Cerullo, dalla trequarti, detta il passaggio in profondità a Bomber Scudo, che si incunea fra i difensori avversari e segna il terzo gol con un destro di precisione. Rimini non si dà per vinta e vende cara la pelle, rendendosi pericolosa con alcune punizioni dal limite che mettono in apprensione la retroguardia orobica. A pochi minuti dalla fine del primo tempo, tuttavia, Bomber Scudo, implacabile, firma il quarto gol, finalizzando un’azione costruita a centrocampo da Baruffi, Fattorini e Rillo. Il primo tempo si chiude sul 4-1, ma la sensazione è che la partita non sia affatto decisa. Ed infatti nel secondo tempo Rimini dimostra la propria forza e mette alle corde gli orobici, grazie ad un ottimo possesso palla, all’organizzazione di gioco ed alla tecnica di alcuni giocatori. A dieci minuti dall’inizio del secondo tempo Rimini accorcia le distanze con il n. 11, uno dei migliori in campo, che con un tiro a girare alla Del Piero supera Mazzariol. Il leit motiv del match, per i restanti minuti di gioco, resta lo stesso. Bergamo continua ad agire di rimessa e con Scudeller, Longobardi e Cerullo sfiora il quinto gol, ma il risultato resta inchiodato sul 4-2 sino alla fine. Entrambe le formazioni accedono ai quarti, sfortunatamente a spese di Mantova... mi spiace… Terzo tempo eccellente presso il ristorante la “Gatta al Lardo”, onorato dai colleghi di Rimini ed anche dagli Orobici, forse incentivati dalla pubblica “reprimenda” di Padova, tanto utile quanto inopportuna: una mail al responsabile della squadra sarebbe stata più che sufficiente. Al termine dell’incontro, lo ricordo, nessuno ebbe da ridire sulla nostra assenza, peraltro dovuta soltanto al venire meno dell’unica vettura disponibile per il ritorno a casa.
PAGELLE
Mazzariol: incolpevole sui due gol, in poche altre occasioni chiamato all’intervento, voto 7
Pizzoccheri: buona prestazione difensiva per il n. 2 orobico, sempre grintoso e combattivo, voto 7
Colombo: sicuro e deciso nel guidare la difesa, voto 7+
Birolini: solita prestazione tutta grinta e sacrificio, nel primo tempo sfiora anche il gol, voto 7
Fachinetti: attento in marcatura e nelle chiusure, deciso nei contrasti, voto 7- (il meno è per l’abito e la valigetta non in tinta con cintura e pantaloni)
Baruffi: non butta mai il pallone, corre, contrasta e dà l’anima per la squadra, voto 7+
Rillo: finalmente il Mister è tornato ai livelli che gli competono, voto 7,5
Cagnazzino: prestazione di carattere sulla fascia destra, voto 7
Cerullo: un gol, due assist e qualche chilometro nelle gambe, voto 8,5
Fattorini: tecnica, senso della posizione e visione di gioco, voto 7,5
Scudeller: puntuale ed implacabile, voto 8,5
Guarino: subentra a Cagnazzino e non lo fa rimpiangere, voto 7
Longobardi: si danna per la squadra, corre e riesce a presentarsi solo davanti al portiere in un paio di occasioni, voto 6/7
Furlanetto: subentra a Rillo e lo sostituisce degnamente, voto 7
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Federico Cavagna (Rimini): "Bergamo Rimini 4-2. Marcatori rimini Cavagna e Coppola. Partita equilibrata con 10 minuti di sbandamento costati cari".

giovedì 28 aprile 2011

AVVOCUP - Le pagelle veneziane: "Un ocio da la panca!" (di Paolo Emilio Rossi)

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GALLI: costretto dall’arbitro a cambiare maglia per non confondersi col portiere avversario, supera il trauma indossando quella di Guidoni e ne tiene largo l’onore. Voto 6
GUIDONI: si riappropria della maglia ma perde l’imbattibilità personale e subisce il primo gol del torneo, anche se non per colpa sua. Peccato! Voto 6
TASCA: sfida le ire del Mister presentandosi in spogliatoio con un super panino al salame (voto 8 e buon appetito!) ma poi soffre un po’ l’impostazione del gioco avversario. Voto 6--
ROMOR: impegno, grinta e puntualità nelle marcature. Si spinge anche oltre la sua zona di competenza. Voto 7
ZANCHI: il solito duro lavoro di cui porta evidenti i segni. Non si risparmia neanche un “agile” colpo di testa rasoterra. Voto 6-
SFORZA: si adatta senza difficoltà al cambio di fascia e concede poco agli avversari. Voto 6
LO SCALZO: la fascia destra prima, la sinistra poi, sono suo territorio per rapide e pericolose incursioni. Potrebbe coprire di più, ma anche lui è umano. Voto 6+
NIERO: ci prova in tutti i modi, si procura un rigore che non viene assegnato, va vicinissimo alla rete e alla fine segna il primo gol su azione. Goleador della squadra. Voto 7,5
GHEDIN: il fatto di portare il numero 10 lo invoglia a qualche dribbling di troppo. In crescita nel corso della partita, ha il merito di pescare Niero con un preciso cross nell’occasione del pareggio. Voto 6
ROSSI: si sacrifica in copertura, finendo talvolta per fare il terzino, per cui non riesce a brillare. Lui nega o finge di non ricordare, ma non concretizza una ghiotta occasione rimanendo a digiuno (compensato nel terzo tempo) Voto 6
PEA: Svaria su tutto il fronte d’attacco, ma appare nervoso e, talvolta, poco preciso. Ci aveva abituati meglio. Voto 6--
RIGO: come direbbero a scuola, ha le capacità ma non si applica. Alla ricerca della posizione in campo più adatta. Voto 6--
FAMELI: vede poco la palla e non ha occasioni per mostrare il suo talento, anche se non gli mancano grinta e generosità. Voto 6
GIANNI: entra nel secondo tempo con gran determinazione. Coordinato e preciso. Voto 6,5
La panchina:
SECCHI: il posto è salvo. Si ostina a chiamare Marco chi in realtà si chiama Matteo e urla le disposizioni ai giocatori concludendo con espressioni tipo “per cortesia”. Un signore. Voto 7
BIANCHI: infortunato ma indomito. Sprona la squadra per tutta la gara e assorda il resto della panchina. Voto 8
GRECO: infortunato, marca a uomo Bianchi evitando che irrompa in campo come un hooligan. Voto 7
ZANDINELLA: impeccabile guardalinee/massaggiatore/aiuto tecnico/dispensatore di maglie. Voto 8
TUTTA LA SQUADRA: ci crede fino alla fine! Ha carattere! Voto 8
PORDENONE: squadra ben organizzata, con un direttore d’orchestra, alias Pollini, capace di dispensare consigli tattici fingendosi guardialinee. Per quanto visto in campo (e fuori dal campo), i ramarri non meritavano certo di terminare in anticipo l’Avvocup 2011. L’eliminazione, fortunatamente, non è dipesa dal risultato contro Venezia. Per gioco espresso, simpatia e terzo tempo: Voto 10!
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AVVOCUP - Definito il girone "B": Bassano in testa!

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Girone "B"
VICENZA - TREVISO 0-0 .
Giulio Manfredini (Vicenza): “0-0 bella partita combattuta, un bel po’ di legni colpiti dal Vicenza che purtroppo non riesce a sbloccare il risultato”.
Aurelio Munari (Treviso): “Juris strappa un pareggio 0 a 0 molto sofferto in quel di Vicenza e conquista il secondo posto nel girone. Noi ci siamo presentati molto rimaneggiati a causa di infortuni, assenze e squalifiche ed eravamo pronti a vendere cara la pelle. Infatti Vicenza ha preso subito in mano le redini del gioco, conducendo le danze per tutto il primo tempo, con pali, occasioni sfumate e interventi incredibili del nostro portierone evergreen; ma la nostra porta è rimasta (quasi incredibilmente) inviolata. Sembrava di assistere, a parti invertite, alla partita con il Bassano, in cui abbiamo dominato il primo tempo senza concretizzare il grande lavoro svolto. Ed anche stasera, nel secondo tempo, la squadra che prima dominava, si è un po' alla volta sfilacciata, perdendo il filo del gioco, permettendoci di risollevare un po' la testa, quel tanto che è bastato per uscire imbattuti ed, anzi, per essere pericolosi nel finale. Comunque, questo Vicenza ha dimostrato di valere molto più del quarto posto con cui ha chiuso il girone. Terzo di tempo di gran categoria e serata conclusa nel migliore dei modi.
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BASSANO TRIESTE 6-2 (di benedetto [B], di benedetto [B], dionello [B], dionello [B], rebecchi [B], vidale [B], rossi [T], rossi [T])

Marco Santarcangelo (Bassano): “TRIESTE NUMBER ONE!!! Nonostante la sonora sconfitta (2-6) con lo Jus Sport Bassano esce a testa alta dal campo e pure dal ristorante!”. “Alla fine è stata festa grande per tutti mercoledì sera in quel di Bassano, con lo Jus Sport ebbro di gioia (e non solo di gioia) per un epilogo alla grande di una grande “regular season”! Il tabellino parla chiaro: mai una sconfitta, solo vittorie ed un pareggio alla prima in terra lagunare… C’è davvero di che essere felici a Bassano che mai in tutti gli anni di Avvocup ha mostrato qualità e rendimento a questi livelli. Il primo posto del girone era già assicurato addirittura prima del fischio d’inizio in quanto, a conti fatti, anche un’eventuale sconfitta non avrebbe cambiato le cose e quindi l’atmosfera in casa giallorossa era alquanto distesa. Quel che p'erò più preme rilevare, prima della cronaca di quest’ultima partita, è una menzione particolare agli amici triestini i quali, ultimi in classifica e senza aver nulla da chiedere a questa fase preliminare dell’Avvocup, sono venuti in trasferta a giocare con i primi in classifica facendo un bel po’ di strada in mezzo al traffico che notoriamente avvolge la città del Grappa ed hanno onorato il campo con orgoglio. Da parte sua lo Jus Sport ha messo subito le cose in chiaro: niente partitina tra amici, tanto i giochi son fatti… si gioca per vincere e mister Taras schiera il meglio di cui dispone. Tutti presenti a parte Sartore ancora convalescente e formazione a trazione anteriore (4-4-2 un po’ bugiardo viste le propensioni offensive anche dei centrocampisti schierati). La partita inizia in ritardo, appunto per i noti problemi di traffico, ed i Colleghi triestini si presentano in undici contati e con un’anagrafica in effetti un po’ “impegnativa”… Una pioggerella leggera non infastidisce più di tanto se non per il campo reso un po’ più veloce del solito. Tutti pronti…. Via! Lo Jus Sport prende in mano il pallino del gioco, come era lecito aspettarsi, ma nei primi minuti stenta a carburare: pare una Volvo 240 degli anni ’80! Ciò nonostante le azioni da gol non mancano ma, vuoi perché la “zampata” finale degli attaccanti non arriva a segno, vuoi per gli interventi difensivi (soprattutto del portiere triestino che merita una lode particolare…), la palla non va dentro! Da parte sua Trieste, a dispetto dell’età veneranda di alcuni giocatori, tiene il campo con ordine e buona tecnica, pur senza infastidire più di tanto i giallorossi tanto che la difesa bassanese risulta ben poco sollecitata. In sostanza passa il tempo, ma il risultato non cambia: 0-0 sino alla fine del primo tempo. Negli spogliatoi i giocatori dello Jus Sport si guardano in faccia ed il mister chiede di affondare i colpi con più determinazione senza avere però fretta di segnare: il tempo c’è e le possibilità pure… In effetti al rientro in campo le cose appaiono subito diverse! Alla prima azione Conte lanciato in una delle sue classiche incursioni sulla fascia si spinge verso la porta di Trieste lasciando partire un potente tiro che si schianta sulla traversa (forse il legno sta ancora tremando…). L’appuntamento con il gol però è solo di poco rinviato in quanto, all’azione successiva, il “gioiello” Farronato lascia filtrare un bel passaggio per l’arrembante Vidale (nella circostanza schierato come centrocampista invece che come difensore) il quale senza farselo dire due volte approfitta dell'occasione ed affetta in tre passi l’area avversaria terminando l’azione con un bel tiro che (finalmente!) batte l’estremo difensore Triestino. Ogni elemento ha il suo punto di rottura e, evidentemente, Bassano ha trovato quello degli ospiti i quali, dopo il primo gol subito, sembrano dissanguati e non in grado di orchestrare più alcuna azione. Ha così inizio la “mattanza” con il gol di Rebecchi frutto di una serie di combinazioni astrali tipo “cometa di Halley” in quanto: 1) su un cross alto riesce a vedere la palla; 2) invece di scansarsi come al solito salta e la colpisce di testa; 3) la indirizza con precisione dentro al sacco! Increeedibbbbbbbile! Tutti i compagni compresa la panchina esultano con le mani tra i capelli per la sorpresa 2 – 0! Tocca poi a Di Benedetto segnare il terzo gol e ne farà poi ancora uno portando a sei il suo personale bottino in Avvocup: niente male no? C’è poi gloria per Dionello, il “pendolino del Brenta” (dove per pendolino non s’intende il treno sia chiaro…) che, appena entrato, regala al pubblico una delle sue “perle” uccellando il bravo portiere avversario con un delizioso pallonetto. Segnerà poi ancora lui realizzando una doppietta. Le squadre ora sono molto “lunghe”, gli schemi saltati e Trieste giustamente mira a segnare il gol della bandiera in una partita il cui risultato, obiettivamente, è troppo ingeneroso. Dopo un paio di belle parate di Tomasello, finalmente impegnato, arrivano così non uno, ma due gol, entrambi timbrati da Rossi (sul primo grosse responsabilità della difesa giallorossa, ma senza far nomi basti dire che solitamente “il pesce puzza dalla testa...” .Al fischio finale Bassano esulta per il primato e la prestazione mentre Trieste spera nell'abbondanza e qualità delle libagioni da consumare nella “Club House” dello Jus Sport presso la Trattoria da Fernando detto “il Nemico” . In effetti il terzo tempo viene apprezzato come sempre alla grande da tutti ed a tal proposito una particolare menzione va attribuita al clima di festa e complicità tra le due compagini... La cronaca è di Marco Andreatta che riferisce di un vero proprio tributo con tanto di applauso e “standing ovation” al Presidente triestino Amatulli il quale, presa la parola, dopo i ringraziamenti sentiti agli amici Bassanesi ha intavolato un discorso particolarmente gradito a tutti i giocatori dello Jus Sport: in sostanza ha proposto di unire le forze per affrontare insieme traguardi sportivi di alto spessore quali tornei internazionali e, udite udite, tornei misti! A quel punto l'attenzione dei presenti si è attestata ai massimi livelli e la proposta è stata accolta con il massimo entusiasmo! Addirittura i bassanesi hanno acclamato a gran voce il buon Amatulli come nuovo Presidente dello Jus Sport, per non parlare di qualcuno, non nominabile per l'incarico pubblico che ricopre, il quale ha lamentato che in quattrto anni di Avvocup non riteneva giusta la quasi totale assenza di gno ..a! Un sentito grazie quindi a Trieste! Ora però la festa è finita! In terra del Grappa si pensa già ai quarti di finale che incombono... Marco Santarcangelo".

mercoledì 27 aprile 2011

AVVOCUP - Le "PaGEGE'lle" (di Eugenio Pergola)

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Cornacchia: VOTO 7. Cornix, dopo esser stato disoccupato il precedente mercoledì, deve impegnarsi in alcune ottime uscite di piede e con le mani al limite dell’area sull’uomo lanciato a rete e, soprattutto, effettua una splendida parata su tiro ravvicinato durante l’arrembaggio finale dei veneziani, letteralmente volando (e chi, se non lui?) alla sua sinistra e togliendola dal sacco; nessuna colpa sul gol avversario (al solito capitato negli ultimi secondi, come da maledizione che ci ha accompagnato in queste ultime tre partite dell’Avvocup). TIRAMOLLA.
Rumiel: VOTO 6. Rumnold è stato piazzato nel suo ruolo naturale di centrale difensivo accanto al degno compare (di merenghe) Gaspàr, in una prima uscita di quella che a mio parere dovrà essere la coppia di difesa del futuro naoniano; considerato che era la prima volta che giocavano insieme e che per giunta la difesa ha giocato in linea (o quasi) senza avere davanti un vero interditore di centrocampo, il Ragazzo, pur non brillando, ha fatto la sua porca figura, esibendo la faccia feroce (da Rumnold) in alcune circostanze con compagni ed avversari (a tale proposito abbiamo capito che il soprannome di Rumnold è in realtà onomatopeico, derivando dal sordo rumore di os fractum o membrum ruptum che si ode in occasione di alcuni suoi gentili interventi). Nel finale esce moccolando per un sospetto stiramento, dopo aver cercato di randellare (per lo spettacolo) un avversario ad un metro dalla panca amica. MARTELLO.
Gasparini: VOTO 6. Valgono anche per Gaspàr le considerazioni sopra svolte per Rumnold, con la precisazione che dei due centrali di difesa lui è stato quello che ha pestato di meno e lavorato più di cesello. Come tutta la difesa soffre nel finale, quando la squadra viene schiacciata dietro ed alcuni compagni si mostrano poco propensi ad aiutare gli altri nella bagarre. SICUREZZA.
Boschian: VOTO 6. Il Professor Boskjàn (inventore del noto metodo, panacea per tutti i mali, tanto da averne prescritto ieri doppie applicazioni all’infortunato Rumnold) a sorpresa fa il suo ritorno al calcio giocato dopo averlo abbandonato qualche settimana fa per l’ennesima volta; schierato come difensore di sinistra, esegue con diligenza il suo compito (pur soffrendo un paio di volte la velocità del 7 avversario, bravo anche tecnicamente) ed in alcune occasioni si propone anche in fase di spinta. LAZZARO.
Stella: VOTO 6 e mezzo. Stella Stellina viene schierato come laterale di destra con compiti di fatto difensivi, in un ruolo quindi che non ne esalta le qualità in quanto ormai è evidente che il meglio di sé (moccoli a parte) lo dà quando gioca in mezzo al campo. Difende con ottimi risultati e cerca anche di proporsi ma viene spesso ignorato dai compagni che prediligono appoggiare (chissà perché) sulla fascia sinistra; nel concitato finale un paio di volte si rende molto utile a chiudere in area. FACTOTUM.
Gurnari: VOTO 6 e mezzo: Pippo gioca solo un tempo per consentire a tutti di entrare in campo, ma in quei 35 minuti mostra il suo repertorio di senso della posizione, scambi, finte ed esibisce un gioiello (caro a Mister Pollinigson) di un lancio filante di esterno che propone l’uomo verso la rete. LO VOGLIO SEMPRE IN SQUADRA CON ME.
Sarcinelli: VOTO 6 +. Sarci torna ad esibirsi con i Ramarri dopo alcune assenze e gioca cercando di dare ordine alla squadra, specie nel primo tempo (il migliore della squadra) insieme a Pippo e Bellinato. Soffre nel secondo tempo in quanto il centrocampo viene abbastanza stravolto dai cambi, ma continua a svolgere il suo ruolo di cucitura e si sacrifica nel finale. TESSITORE.
Bellinato: VOTO 6 e mezzo. Bellinato gioca un ottimo primo tempo ed il voto è la media tra il 7 che merita nella prima frazione ed il 6 - relativo alla seconda. Nella prima metà corre, si propone, dialoga e lancia da giocatore di categoria superiore; nel secondo tempo si ferma vistosamente (gli mancavano i miei sali?) e nel finale tiene una posizione troppo avanzata, pur continuando a non demeritare. VIENI A DUBLINO.
Galasso: VOTO 6-. Sono sempre in sofferenza quando debbo fare la pagegella di Galax, in quanto ritengo che sia un giocatore che ha qualità e mezzi enormi, sia dal punto di vista atletico che tecnico, ma anche che ne faccia uno spreco per questioni di carattere e testa. Gioca nella posizione che gli è più congeniale, libero di scorazzare dietro le due punte, ma non riesce ad incidere come potrebbe per il solito intestardirsi nel portare palla e cercare di saltare tutta la difesa, passandola quando ormai è chiuso o il compagno è messo male. Ha una buona occasione che il portiere respinge. Stavolta l’insufficienza non si dà a nessuno. TESTARDO.
Vicenzotto: VOTO 6. Per il Pagellanonim8 non è facile giocare con un compagno di reparto che sbaglia sovente il movimento ed uno alle spalle che non ti passa la palla se non quando sta per morire; soffre e si sacrifica sia nel primo che nel secondo tempo, quando tiene palla e si procura alcune punizioni per far respirare la difesa. Tuttavia non brilla come potrebbe e dovrebbe e nel finale gli capita un’ottima palla gol che sciupa con un flebile tentativo di pallonetto preda del portiere a causa evidentemente della stanchezza. PUO’ FARE DI PIU’.
Tirelli: VOTO 6-. Anche per Tirex ammetto di essere in sofferenza quando debbo valutarlo ed il suo voto è stato alzato dal bel gol che ha fatto. Come per Galax ritengo che per età, capacità atletiche ed anche tecniche sia uno che, ai nostri livelli, dovrebbe fare sfracelli, ed invece sembra sempre indolente e sbaglia sovente il movimento, facendo l’opposto di quello che una punta dovrebbe fare; inoltre non partecipa mai (ma proprio mai) alla fase difensiva, che com’è noto inizia da un atteggiamento degli attaccanti di pressione (anche minima) sui difensori (anzi la sua caratteristica è di restare almeno una decina di metri dietro la linea difensiva avversaria quando prendono palla, con la conseguenza che se un suo compagno di squadra recupera palla non gliela può passare perché lui è intento a rientrare dal fuorigioco) ed è innamorato della palla. Tuttavia corre molto ed ha il merito di segnare un bel gol, per nulla facile. PIU’ IMPEGNO.
Feltrin: VOTO 6 e mezzo. Feltrinho è in una condizione fisica eccellente, entra nel secondo tempo sulla fascia sinistra della difesa e propone il suo vasto campionario di anticipi e sgroppate sulla fascia, sfiorando anche la rete con un tiro da fuori e meritando (udite udite) i complimenti del Mister, notoriamente durissimo con lui. Nel finale convulso lavora anche lui di spada e, dalla mia posizione, non è chiaro se potesse fare di più in occasione del colpo di testa del gol veneziano (che addirittura mi era sembrato un suo autogol). ESUBERANTE.
Del Bianco: VOTO 6-. Gioca tutto il secondo tempo senza trovare una posizione certa in campo e senza partecipare ad un adeguato filtro nel finale, insistendo anche troppo nel cercare passaggi filtranti verso le punte. Tuttavia ha il merito che, insistendo, alla fine gli riesce un bel lancio smarcante verso Tirex in occasione del gol. Comunque è un giocatore recuperato alla causa. RINATO.
Ribetti: VOTO 6-. Ribo entra svogliato nel secondo tempo e viene schierato in un ruolo che non è nelle sue corde e cioè centrocampista di rottura, in un centrocampo a quel punto non ben assortito; spesso fuori posizione, tuttavia nel finale si impegna a respingere gli assalti veneziani, anche schierandosi centrale di difesa al posto dell’infortunato Rumnold. CANDIDATO.
Celano: VOTO 6 e mezzo. Tatanka entra al posto di Tirex per una decina di minuti subito dopo il gol e gioca il miglior sprazzo di partita che mi ricordi, senza mai sbagliare un controllo ed un appoggio e pressando in un paio di occasioni i difensori ed il portiere avversari, creando loro qualche grattacapo. UTILE.
Brovedani: VOTO 6 e mezzo di stima. Brovedinho entra per pochi minuti al posto dell’infortunato Rumnold per non lasciare in 10 i ramarri ed avverte immediatamente il fastidio muscolare che lo affligge da tempo. AZIONISTA DI MAGGIORANZA DELL’OKI.
Mister Pollinigson: VOTO 6 e mezzo. E’ in gran forma e lo si nota dal campionario di urla e sighi che tira all’indirizzo delle sue vittime preferite. Schiera bene la squadra nel primo tempo ed ha il merito di utilizzare tutta la panchina. Nel terzo tempo spiega (tra il serio ed il faceto) ai veneziani il corretto uso della bandierina. JODEL .
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martedì 26 aprile 2011

AVVOCUP - Si chiude senza vittorie un'avventura da dimenticare (di Matteo Cornacchia)

Il Tabellino

AVVOCATI PN - VENEZIA FOOTBALL LAWYERS 1-1 (0-0)

Formazione: Cornacchia, Boschian (Feltrin), Gasparini, Rumiel (Brovedani), Bellinato, Sarcinelli, Stella, Gurnari (Ribetti), Tirelli (Celano), Galasso (Del Bianco), Vicenzotto [C].

Marcatori: Tirelli (PN), Niero (VE).

SAN QUIRINO (PN) - Nell’inusuale cornice di San Quirino è andato ieri in scena l’ultimo atto dell’Avvocup per i ramarri, già esclusi dalla competizione con una giornata d’anticipo. Contro Venezia si giocava dunque solo per l’orgoglio, mentre gli ospiti si sono presentati con l’obiettivo minimo di portare a casa un punto per blindare il terzo posto nel girone. E alla fine punto è stato, ma solo dopo una partita combattuta e giocata a viso aperto da entrambe le formazioni. Vista la posta in gioco – dicevasi dell’orgoglio – Pollini approfitta della gara per farne un test-match e concedersi alcuni esperimenti che potranno risultare utili nel prossimo futuro, magari già a Dublino. Accantonato dunque il suo credo calcistico (il 3-5-2), Mr. Pollinigson schiera un inedito 4-3-1-2, con Boschian, Gasparini, Rumiel e Stella a comporre il pacchetto difensivo, Sarcinelli, Gurnari e Bellinato a dar sostanza al centrocampo, e Galasso dietro le due punte Tirelli e Vicenzotto. Fra i pali torna Cornacchia, per l’occasione in un inusuale completo blu scuro (maglia giallo-blu per il resto della squadra). Il primo tempo è giocato all’insegna dell’ordine. La linea di difesa funziona assai bene, con belle giocate di prima che danno respiro alla manovra. I problemi, semmai, si verificano fra centrocampo e attacco, dove i meccanismi di gioco, non perfettamente oliati, producono spesso confusione e intasamento. La squadra tuttavia è vogliosa e in palla, al cospetto di Venezia che conferma quanto di buono si è detto e scritto in questi giorni sulla compagine lagunare (minchia, quanti anni è che sognavo di scrivere “la compagine lagunare”….; vado via di testa anche per “gli orobici” o “le rondinelle”; per fortuna non abbiamo Bologna in Avvocup, perché “i felsinei” mi provoca sempre un orgasmo). La prima frazione si segnala dunque per qualche bella giocata, ma di occasioni nitide non se ne vedono: per Pordenone il più pericoloso è Stella che con un paio di calci d’angolo maligni mette in difficoltà il bravo portiere veneziano; dall’altra parte Cornacchia è costretto a intervenire una sola volta, in uscita bassa di piede su un’incursione della punta avversaria. Nella ripresa solita girandola di sostituzioni e gli Avvocati Pordenone iniziano a scomporsi. Paradossalmente, però, la partita si ravviva e iniziano a fioccare le occasioni da rete. Fra i ramarri il più attivo in attacco è Tirelli, che prima impegna severamente l’estremo ospite con un diagonale insidioso, poi lanciato in profondità in posizione defilata si accentra e batte il portiere sul palo opposto: 1 a 0! Da quel momento Venezia prende in mano il pallino del gioco e schiaccia i naoniani nella propria tre quarti. I pali della porta di Cornacchia si fanno entrambi la barba su due diverse conclusioni dal limite; altre situazioni pericolose sono risolte in mischia a centro area, mentre sul finale è lo stesso volatile a doversi superare per mettere in angolo una conclusione a botta sicura dall’altezza del dischetto di rigore. La vittoria sfuma proprio sul finale, quando su un preciso traversone dalla sinistra l’ottimo n. 8 veneziano svetta di testa su Feltrin e incrocia sul palo lontano, dove il pennuto non può proprio arrivare. Il gol vale il meritato 1 a 1 e chiude di fatto il match poco prima del minuto di recupero chiamato dall’arbitro. Pordenone dunque a casa, con tre pareggi e due sconfitte e la testa già rivolta ai prossimi impegni internazionali (torneo di Food-ball e ELF Cup); Venezia, al suo esordio in Avvocup, centra invece l’obiettivo dei quarti e si propone come graditissima “sorpresa” del torneo, dotata di ottime individualità e soprattutto di una panchina simpaticissima, non fosse altro per quel continuo “da sboro”… (con erre alla mestrina) pronunciato ad ogni giocata dei compagni. E hanno giocato…

domenica 24 aprile 2011

L’ANEDDOTO CALCISTICO - Australia-Samoa Americane: preghiere e goals a raffica (di "Locorotondo Production")

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Non è la prima e non sarà l'ultima volta che un popolo prega per ottenere risultati nello sport. E' noto infatti che la maggior parte dei tifosi vivono in maniera totale la propria passione, che soffrono e si esaltano per le sconfitte e le vittorie... e che baratterebbero qualsiasi cosa per il raggiungimento di un trionfo. La storia che vi vogliamo raccontare è molto più semplice, ma forse proprio per questo più simpatica e commovente. L'11 aprile 2001 si affrontano l’Australia e le Samoa Americane per un match valido per le qualificazioni mondiali. Gli sportivi samoani aspettavano questa partita come se fosse stata il giorno del giudizio: gli australiani avevano sconfitto, qualche giorno prima, le isole Tonga per 22 a 0, stabilendo il nuovo record di reti segnate in una gara ufficiale. Così la nazionale di calcio samoana si sentiva come l'agnello sacrificale destinato al macello. Tutta la popolazione dell'arcipelago aveva così fatto la sola cosa possibile: pregare perché una forza divina proteggesse i propri atleti ed impedisse una sconfitta così disonorevole. Ma, evidentemente, gli dei avevano cose più importanti da seguire e non hanno protetto la porta di Samoa, trafitta ben 31 volte dagli attacanti aussies. Ottimi rugbysti, i samoani hanno affrontato ingenuamente la gara, tentando di giocare palla ed evitando il gioco ostruzionistico che, in Europa, praticano anche i pulcini. Sarebbe bastato spazzare qualche pallone in tribuna, perdere secondi ad ogni rimessa o stramazzare a terra moribondi ad ogni contrasto, perdendo così minuti preziosi e risparmiandosi qualche goals. Molti hanno notato anche una mancaza di savoir faire da parte degli australiani: a cosa serve infatti infierire su avversari nettamente inferiori? Che soddisfazione può dare maltrattare così i più deboli? A questa considerazione, i più maliziosi, hanno aggiunto una semplice considerazione: è inutile realizzare goleade contro squadre scarse se poi si beccano sonori schiaffoni dalle squadre di alto livello. Ma c'è anche chi ha difeso la condotta di gara dell'Australia, asserendo che sarebbe stato umiliante per Samoa vedersi risparmiare..... osservare, insomma, gli avversari temporeggiare per non infierire in un modo compassionevole. Questa corrente di pensiero sostiene che dal momento che si scende in campo si deve giocare ogni istante con la massima intensità, per rispetto della propria maglia e dell'avversario. Ritornando alla partita del record, c'è un altro episodio simpatico da ricordare: l'arbitro, nella bolgia di reti realizzate, all'inizio ha sbagliato a contare e ha comunicato il risultato di 32 a 0, poi rettificato. Neanche i giocatori dell'Australia si ricordavano bene di quante reti avessero realizzato, proprio come in una di quelle partite in cortile che durano tutto il pomeriggio e si concludono con punteggi da basket. La vittoria e il record di reti vanno all'Australia (allenata da Frank Farina ex Bari e Bruges), il record del bomber più prolifico in una gara diventa di proprietà di Archie Thompson, ma la simpatia del mondo sportivo va tutta alle isole Samoa.
Chiudiamo con una carrellata di risultati eclatanti di partite di calcio. Alcuni punteggi record in gare ufficiali:
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11-04-2001 Coffs Harbour: Australia-Samoa Americane 31-0 QM
09-04-2001 Coffs Harbour: Australia-Tonga 22-0 QM
14-02-2000 Kuwait City: Kuwait-Bhutan 20-0 CC
26-01-2000 Ho Chi Minh City: Cina-Guam 19-0 CC
24-11-2000 Tabriz: Iran-Guam 19-0 QM
08-06-2000 Papeete: Tahiti-Samoa Americane 18-0 CC
02-06-1997 Damasco: Iran-Maldive 17-0 QM
19-06-2000 Papeete: Isole Cook-Australia 0-17 CC
28-09-1998 Brisbane: Australia-Isole Cook 16-0 CC
26-11-2000 Tabriz: Tagikistan-Guam 16-0 QM
11-06-1997 Sydney: Australia-Isole Solomone 13-0 QM
07-04-2001 Coffs Harbour: Figi-Samoa Americane13-0 QM
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BUONA PASQUA A TUTTI!!!
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venerdì 22 aprile 2011

TORNEO FOOD-BALL - Ecco a voi l'F.C. Insolvenz Wien: "Che fine hanno fatto i viennesi? F.C. Insolvenz sempre presenti!" (di Stefan Langer)

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VIENNA - Dopo la straordinaria presentazione dell’Antitrust Roma da parte del mitico Gualco tocca a me raccontarvi le avventure della squadra di Avvocati Fallimentaristi Viennesi - F.C. Insolvenz - negli ultimi due anni. Torniamo al 3 maggio 2009: quasi tutta la squadra riunita nella sala colazione del Grand Hotel President di Spilimbergo, qualche giocatore era un pó stanco, tutti erano tristi di dover partire dopo la bellissima prima edizione del “TORNEO INTERNAZIONALE DI FOOD-BALL”. Ma come cantavano i Ricchi e Poveri negli Anni ‘70 nella terza strofa di “Che Sarà” – “ti do l’appuntamento, come quando non lo so, ma so soltanto che ritornerò”. Tutti sapevamo da subito che il torneo a Spilimbergo era un’esperienza da ripetere “ad ogni costo”. Sono passati due anni, qualche giocatore è leggermente invecchiato (ma non troppo), abbiamo peró rinforzato la squadra con dei giocatori giovani nuovi, la gran parte praticanti di studi legali a Vienna. Giocare con loro ha anche costretto noi giocatori “esperti” a seguire un’alimentazione austriaca sana (schnitzel, stinco, birra) e ad allenarci seriamente (corse dal campo al chiosco e ritorno). Dal maggio 2009 abbiamo avuto due esperienze internazionali con i nostri amici pordenonesi (prima una partita a Vienna nel settembre del 2009, finita 3-3 anche a causa della idratazione superiore da parte degli ospiti), poi un torneo a Budapest nel maggio del 2010. Nel settembre scorso siamo stati pure in Grecia per giocare una partita a Salonicco. Poi abbiamo disputato un sacco di altre partite, specie quelle in estate sono sempre pretese per maxi grigliate, quindi con molti spettatori. Poi i nostri cosiddetti allenamenti, vuol dire le partitelle interne settimanali, sono un punto di riferimento per tutti, si gioca, si beve ‘na roba insieme ogni mercoledì sera, si chiacchiera e si scherza fino a mezzanotte ed oltre. Quest’inverno abbiamo disputato tutti gli allenamenti all’aperto, anche quando c’erano dieci gradi sotto zero, fino al 2009/10 avevamo giocato sul campo coperto da novembre a marzo. Siamo uomini duri! A Spilimbergo andremo con una rosa di 18 giocatori (con un asterisco ho indicato coloro che erano già presenti alla prima edizione del “FOOD-BALL” nel 2009). Accetto con grande piacere l´onore ed onore di presentarvi tutti:
. PORTIERE: Gottfried Schellmann, maglia no. 30: Soprannominato “Gnoxi” per motivi sconosciuti sin dalla sua nascita. È divenuto portiere titolare a causa di un infortunio di Günther Kaufmann alla spalla procuratasi sciando (Günther aveva difeso la porta nostra contro i pordenonesi nella partita a Vienna del 2009). Il 28 aprile Gottfried sosterrà il suo esame d´avvocato orale e sono convinto che lo supererà, quindi la nostra unica incertezza sarà se riesce a riavere una quantità sufficiente di sangue nell’alcol una settimana dopo l´esame… ZERO GOL SUBITI.
DIFESA: Norbert Abel*, maglia no. 2: Giocatore della nostra squadra sin dalla prima serata nel 2004, colonna storica. Sempre presente se non si dedica alle sue altre passioni come automobili storiche o sport diversi… Uno che non molla mai nel “terzo tempo”. Cresciuto ad Amburgo, combina la dignità anseatica con la gioia di vivere viennese, un misto perfetto. Al contrario di molti giocatori che nel 2009 erano presenti insieme alla moglie o fidanzata e stavolta vengono da soli, Norbert era solo a Spilimbergo nel 2009 e stavolta sarà accompagnato da sua moglie (e socia di studio) Hanni. La sua specialità calcistica sono le corse con la palla lungo le linee laterali, visto che è un pó miope non riesce sempre ad accorgersi dalla linea di fondo avversaria in tempo e finisce fuori del campo insieme alla palla. MONUMENTO.
Martin Honemann*, maglia no. 6: Abbastanza basso ma incredibilmente veloce, difensore esterno destro, avvocato e collaboratore dello mio studio dal 2001, compagno di mille battaglie. Due anni fa era a Spilimbergo con la fidanzata ed il figlio, nel frattempo è nata anche la figlia che ha partecipato al torneo nel grembo materno, ha deciso di lasciarli tutti a casa e partire soltanto con suo padre, anche lui presente al torneo del 2009. Credo che usufruirà della situazione di essere (quasi) single per non tornare dalla discoteca prima dell’alba. Sul campo recupererà palloni incredibili a causa della sua velocità. SPEEDY GONZALES.
Torsten Marx*, maglia no. 8: Ex praticante mio, dopo l´esame di avvocato ha intrapreso un'altra strada e lavora per l’ufficio legale delle Poste Austriache – fortunatamente è molto piú veloce rispetto alla posta nonché un ottimo libero. Non fa sconti a nessuno. A volte un pó provocatore, in questo ruolo sarà un pó limitato dalla barriera linguistica, ne sono contento anche perché l´arbitro non capirà nulla di ció che dirá in campo. Anche lui andrà a Spilimbergo senza fidanzata e figli … POSTINO.
Martin Koroschetz*, maglia no. 20: Collega di studio di Michi Lang e di Wolfgang Herzer (stavolta assente), alto quasi 2 metri, difensore sempre corretto ma molto robusto… se qualcuno vuole passare da lui con la palla lo farà a suo proprio rischio e pericolo… andrà a Spilimbergo con la sua fidanzata e proprio per questo sono convinto che non lascerà la scena prima delle 5 di mattina, lei del festeggiare se ne intende … giocatore estremamente affidabile e quasi sempre presente. THE WALL.
Christoph Zach, maglia no. 46: Appassionatissimo dei motocicli (voleva addirittura andare a Spilimbergo in moto prima di scoprire che puó bere di piú se viaggia in corriera), motivo per il quale scelse il no. 46 di Valentino Rossi per la sua maglia… uno della nostra “giovane guardia” che difenderà la nostra sovranità aerea sul bar e sulla pista da ballo dell’Hotel President finché tutti non andranno a nanna… in campo uno che corre molto, che lotta per il pallone. BIKER.
Valentin Rendl, maglia no. 66: Nuovo acquisto di qualche mese fa, anche lui altissimo e veloce, ogni tanto con delle grandi iniziative offensive, se poi sviluppa la stessa resistenza sul campo che dimostra nelle nostre feste sarà dura per gli avversari, scherzo, è fortissimo… IL POLMONE.
CENTROCAMPO: Wolfgang Höller, maglia no. 11: Colonna storica della nostra squadra anche lui, era già presente 9 anni fa quando un gruppo di 9 si è riunito per giocare a pallone… proviene dalla Stiria, appassionatissimo dello Sturm Graz (dopo la vittoria dei suoi neroverdi in casa del mio Rapid Vienna una settimana fa, mi sta prendendo un pó in giro, va bene ;-) ). Il suo unico difetto è che non era presente né ai tornei a Spilimbergo e Budapest nè alla partita con i Ramarri a Vienna… dopo il suo esordio internazionale per l´FC Insolvenz a Salonicco nel settembre scorso ha deciso andare anche a Spilimbergo. Per la prima volta porterà anche sua moglie a una nostra partita (spero che lei non rimanga troppo scioccata di noi). Relativamente pochi gol ma una valanga di assist per la nostra squadra. FANTASISTA.
Christian Podoschek*, maglia no. 17: Mio cugino di secondo grado, grande mio amico, tifoso ardente sempre presente in curva del Rapid Vienna come me (e quando viene a Vienna anche con Carlo Galasso), vincitore del primo premio per la piú bella esultanza-gol dopo il suo centro a Salonicco 2010: era il gol del 2-3 a due minuti dalla fine, invece di prendere la palla, metterlo al centro e cercare il pareggio ha festeggiato per tre minuti, tra l´altro togliendosi la maglia e baciando intensamente l´erba sintetica greca del campo. A Spilimbergo tornerà con sua moglie Bettina e con Daniel, suo figlio nato 3 mesi dopo la prima edizione e già presente alla partita di Vienna. LOTTATORE.
Johannes Kautz, maglia no. 18: Praticante nello studio di Christian Podoschek (no. 17) e Matthias Schmidt (no. 18). Nonostante la sua età (25 anni) è divenuto il punto di riferimento nel nostro centrocampo, fortissimo con la palla, grande fisico, veloce e pericoloso. Capocannoniere della nostra squadra nel 2010. Si sta preparando per il suo esame d´avvocato che sosterrà in maggio, magari si deve trattenere un pó in discoteca, dopo il torneo potrete immaginarvi come farebbe festa senza freni … PANZER.
Matthias Schmidt, maglia no 19: Vicecapitano della nostra squadra, organizza tutto ció che non organizzo io… grande amico del bel calcio, appassionato della cucina italiana e greca, della cultura, punto fermo delle nostre “riunioni dopopartita” per “analizzare” l´allenamento ed evitare la disidratazione fino a mezzanotte ed oltre … autoritá assoluta della nostra squadra per tutti gli argomenti di moda (vuol dire: bellezza delle nostre divise e tute d’allenamento), componente della commissione disciplinare insieme a Michi Lang. Grande amico e GRAN SIGNORE.
Christian Denk*, maglia no 21: Mediano esterno veloce e forte, sui 134 gol che ho segnato io finora per la nostra squadra, un minimo di 30 sono nati su un suo cross precisissimo… anche lui gioca per noi dal 2004, ha trascinato la squadra a molte vittorie con il suo spirito infaticabile di battaglia. I suoi capelli inesistenti lo fanno sempre piú temibile per gli avversari. KOJAK.
Jiannis Papasoglou*, maglia no. 28: il mio amico e nostro fantasista greco, dategli un pallone, probabilmente non lo perderà mai, sicuramente non lo restituirà a nessuno dei suoi compagni, quindi quando siamo in vantaggio diamo la palla a Jiannis e la partita è finita… ha organizzato la nostra bellissima trasferta nella sua terra nel settembre scorso… mi ha fatto addirittura imparare la sua lingua anche per non capire soltanto le parolacce greche che urla durante la partita… lui invece per il torneo di Spilimbergo ha cominciato seriamente ad imparare l´italiano (molto lodevole, credo peró che voglia semplicemente che le ragazze locali lo capiscano meglio)… ZAGORAKIS.
Franz Pechmann*, maglia no. 54: Chiamato “Herr Franz” da quasi tutti, non solo fallimentarista ma anche penalista, chitarrista esperto, appassionato della stessa musica austriaca come me, stella fissa di tutti i nostri terzi tempi. Mi ricordo bene di un torneo in un piccolo paese vicino al confine bavarese dove abbiamo giocato a calcio-balilla dopo le partite per quasi tutta la notte, poi io sono andato a dormire, lui invece ha preso un taxi diretto ad una festa per continuare. Anche lui stavolta andrà in Friuli senza la sua giovanissima moglie (la quale era presente nel 2009), vedremo come e dove finirà … HERR FRANZ.
ATTACCO: Matthias Siegert*, maglia no 13: Un altro mio ex-praticante che – terrorizzato dal mio cattivo esempio come avvocato – ha scelto l’ufficio legale di una grande impresa dello stato (cf. Torsten Marx in difesa), oramai lavora per le Ferrovie Austriache. Al contrario dei treni arriva puntuale, è in grado di cambiare direzione velocemente e non si ferma mai… anche lui lascerà moglie e figlia al loro destino a casa. Attaccante bravo, grande tecnica. SIGI.
Michael Lang*, maglia no 22: Il giocatore piú italiano della nostra squadra in quanto ha la fidanzata milanese da sempre. Istruttore di sci e ottimo sciatore. L´altra metà del nostro attacco titolare (finché non smetto a fare anche l´allenatore tocca a me scegliere lo schieramento giusto ed i giovani partiranno titolari quando saranno piú esperti ;-), per cui di solito parte l´attacco Lang/Langer). Sarà a Spilimbergo con la sua fidanzata e i due figli. Anche di lui sono sicuro che lo vedremo in discoteca fino all’alba. Cerca ancora il suo primo gol nelle coppe europee, spero che lo segni a Spilimbergo. MICHI IL GRANDE.
Stefan Holzer, maglia no 29: In vetta nella nostra classifica marcatori del 2011, giovane, grande tecnica, il suo difetto è che visto che al momento non ha la morosa si è innamorato perdutamente del pallone e quindi non lo passa mai ai compagni quando ha la sfera… Forse trovate una ragazza carina per lui… quando c´è un torneo in zone piú rurali del nostro paese è sempre presente, il suo primo pensiero è sempre: dove è una discoteca “tipica” della zona con delle donzelle locali? Poi estrae subito il cellulare per verificare i locali adatti per questo scopo sull’internet. GIOVANE PROMESSA.
Stefan Langer*, maglia no. 9: Sono io. In fondo non so giocare a calcio ma quando mi arriva la palla ogni tanto faccio gol. Quando ero giovane (fino al 2009 ;-) ) ero per 4 anni consecutivi capocannoniere della nostra squadra, oramai c´è altra gente che conquista questo primato, tutto passa, tutto se ne va. Sono orgoglioso della mia squadra e di essere stato tesserato anche dagli amici pordenonesi per la loro squadra due anni fa. In primo luogo felice di aver trovato i ramarri sull’Internet nel 2008. A Spilimbergo andrò di nuovo con mia moglie e i figli. Senza la mia Susi e la sua comprensione per il calcio la nostra squadra non esisterebbe! CAPITANO.
. Con tutti i tifosi (mogli/fidanzate, bambini, altri) saremo 35 persone circa a Spilimbergo. Ragazzi, non vediamo l´ora di partire, di rivedere coloro che conosciamo già e di conoscere gli altri. Forse non vinceremo il torneo, in ogni caso ci divertiremo da matti a Spilimbergo. Accettiamo con entusiasmo l´impegno di rendere il “TORNEO INTERNAZIONALE DI FOOD-BALL” internazionale. Stefan Langer
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AVVOCUP - I convocati per la sfida di martedì 26 contro Venezia

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Comunico l’elenco dei superstiti per la partita di Martedì 26 aprile 2011 da disputare a San Quirino, campo comunale – alle ore 20.30- Avversari i colleghi di Venezia .
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ANZIL CARLO, BROSOLO OLIVIER, BROVEDANI MATTEO, CAPOMACCHIA FILIPPO, CELANO GIOVANNI, DE COL ANDREA, DE GOTTARDO LUCA, DEL BIANCO ENZO, FELTRIN MICHELE, GALASSO CARLO, GASPARINI FABIO, GURNARI FABRIZIO PIPPO, LORENZON EMANUELE, MAIORANA FRANCESCO, MARTINI GIOVANNI, RIBETTI FRANCESCO, ROS EMO, STELLA MARCO, TIRELLI MATTIA, VICENZOTTO PAOLO.
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Auguro a tutti una Buona Pasqua ed una pronta guarigione per i numerosi infortunati.
Toni Pollini
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AVVOCUP - Omaggio al bomber "tricentenario" dello Jus Brescia

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giovedì 21 aprile 2011

AMATORI - Le pagelle del Blogger!

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Cornacchia S.V.: Stasera non c'è traccia del volatile variopinto: neanche una parata e, mimetizzato nelle tenebre con un elegantissimo completo nero, nessuno lo scorge. Comunque c'è... e si sente. PRESENZA OSCURA.
Casucci 7.5: Il migliore in campo. Gioca in marcatura e francobolla l'avversario in ogni angolo del campo. Il suo piedino intercetta provvidenzialmente almeno tre o quattro palle potenzialmente pericolose. Ordinato e concentrato, sempre in linea ed in posizione. La miglior gara con gli Avvocati PN da che io ricordi (ma si sa che la memoria mi fa difetto). CHI È NESTA?
Luisa Vissat S.V.: Presente seppur acciaccato, dura solo pochi minuti. ERAVAMO IN POCHI, MA IO C'ERO.
(Feltrin) 7: Bisognerebbe dagli 8, ma siccome è Feltrin, siamo abituati a certi rendimenti. Appare in forma fisica straripante: ossessiona gli avversari con anticipi a ripetizione. THE TOP.
Branzotto 6.5: Un autentico stakanovista del calcio. La qualità c’è e si vede. Non è difficile capire perché è così “richiesto” sul mercato. GLOBETROTTER.
Pergola 6.5: Scende in campo con qualche acciacco e la buona sorte lo ricompensa con una contrattura alla fine del primo tempo. Per non lasciare i compagni in dieci, resta in campo a dirigere il traffico lì in mezzo per tutta la ripresa, rendendosi utile anche da fermo. VIGILE URBANO.
Iodice 6.5: "Il calcio è velocità e sorpresa!", lo ammonisce Pollini, "Allora mi ritiro da adesso!" risponde con ironia sottilmente polemica. Le sue caratteristiche dunque non combaciano con quelle del calcio "polliniano" (si sapeva), anche se adora le sorprese. Fa comunque quello che deve fare. Mezzo voto in meno per il raptus carnivoro del terzo tempo: dimentica la vocazione "vegetariana" e ordina il pollo che poi non mangerà. OBNUBILATO.
Stella 6.5: Centrocampista semplicemente insostituibile. COLONNA PORTANTE.
Gurnari 6.5: La sua costanza di rendimento rende gli elogi ripetitivi e persino noiosi. Il buon Pippo smista come sempre con sapienza decine e decine di palle. PALLOSO.
Martini 7: Ecco un attaccante che è (e, soprattutto, sarà) preziosissimo per la squadra: bravo a difendere palla, efficace negli affondi e capace di sacrificarsi all'occorrenza in ripiegamenti difensivi. Ottimo acquisto, anche in prospettiva, al pari di De Gottardo. LINEA VERDE.
Ribetti 6: Prima nell'inedito ruolo di esterno in fascia, poi marcatore per necessità e infine, dopo una legnata sul piede, di nuovo in fascia. Se la cava sempre. DUTTILE.
Celano 6.5: Finalmente in campo per tutta la gara. Corre, lotta, scatta, salta, fa sponda, cammina, ascolta, parla, sente, vede, si lava, saluta e va a casa. FACTOTUM.
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AMATORI - Pareggio a reti inviolate contro il Borc

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Il Tabellino
BORC - AVVOCATI PN 0-0
Formazione: Cornacchia, Casucci, Luisa Vissat (Feltrin), Branzotto, Pergola, Iodice [C], Stella, Gurnari, Martini, Ribetti, Celano.
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BUDOIA (PN) - Dopo la clamorosa eliminazione anticipata nell'Avvocup, i ramarri erano chiamati a reagire prontamente offrendo una prova d'orgoglio. Ebbene la risposta sul campo c'è stata, anche se non è arrivata la vittoria. I neroverdi si presentano al penultimo appuntamento in Campionato con i ranghi assottigliati a causa di svariati infortuni: solo 12 gli effettivi a disposizione (una rarità!), tra cui qualche acciaccato. Pochi minuti di gara e il Kaptàno deve abbandonare per un risentimento muscolare (dentro Super Feltrinho). Il primo tempo scorre via senza sussulti, con le squadre che si controllano a vicenda. Prima dell'intervallo, al culmine di uno scatto, Pergola si stira e così i ramarri disputeranno di fatto la ripresa in dieci contro undici (anche se il "potentino" resterà stoicamente in campo fino alla fine, contribuendo alla causa). Nella ripresa non accade nulla, così la gara si conclude a reti inviolate, con i portieri che non compiono neanche un intervento; bravi i naoniani a compensare l'inferiorità numerica (a tratti 9 contro 11), tenendo il campo con grande ordine e compattezza. In chiusura, due note a margine: 1) la maiuscola prestazione di Angelo Casucci, baluardo difensivo pressoché insormontabile; 2) la singolare direzione di gara dell'arbitro Gavino Patagghiu, che lascia correre tutti i falli al di sotto della cosiddetta "soglia sarda", sanzionando solo quelli che oltrepassano il limite tollerato della lesione grave (esempio: testata in faccia o colpo inferto a mano chiusa - “cadàssu” - sulla noce del capocollo). Dunque, dopo il noto arbitraggio "all'inglese", da oggi abbiamo anche quello "alla sarda", assai indicato per chi ama assistere a partite "maschie".
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AVVOCUP - Nel posticipo della 4^ giornata Bassano espugna Treviso!

TREVISO - BASSANO 1-2 (rebecchi [b],caneva [tv], di benedetto [b] rig.)
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Marco Santarcangelo (Bassano): “JUS SPORT SOLO AL VERTICE! Battuto in trasferta Treviso 2-1”
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BASSANO - Lo si era anticipato la settimana scorsa: la partita contro Treviso costituiva una vera e propria prova di maturità per lo Jus Sport Bassano che affrontava fuori casa la sfida per conquistare la vetta della classifica del girone “B” dell'Avvocup. Prova appunto difficile sia per il valore dell'avversario, sia per il fatto di giocare fuori dallo stadio amico di Travettore. In effetti in trasferta i giallorossi spesso faticano un po' troppo, ma stavolta la posta era davvero alta e non era concesso di “sbagliare il colpo”. Tutti in pullman per affrontare il viaggio insieme e, per aggregare maggiormente il gruppo, si decide di allungare il percorso andando a spasso per mezzo Veneto... Il Presidentissimo Merlo per l'occasione ha chiesto ai giocatori uno sforzo in più per essere tutti presenti all'appello per affrontare la trasferta ma, ciò nonostante, ci sono state un paio d'importanti defezioni a centrocampo con Sartore bloccato dalla febbre e Conte bloccato da... i corsi di aggiornamento! Di necessità virtù e così mister Taras rivede la squadra inserendo un centrocampo a rombo con Branciforti vertice inferiore, Farronato e Bizzotto laterali ed Agostini più avanzato di supporto alle due punte Di Benedetto e Rebecchi.. In difesa la linea schierata vedeva Vidale a sinistra, Chiminazzo a destra, Parolin e Gasparotto centrali. Treviso accoglie gli ospiti presso il campo di Preganziol (Sambughé) in una bella serata tiepida e con un invitante profumo di braciole alla griglia che qualcuno, compreso chi scrive, aveva mal interpretato come un preludio al terzo tempo…. Via subito con la cronaca! Nemmeno il tempo di fischiare l'inizio della partita che, alla prima azione bassanese Farronato subisce fallo al limite dell'area trevigiana. Ne scaturisce una punizione che Agostini scodella in area; il centralone Gasparotto, emigrato al nord per l'occasione, spizzica di testa verso il secondo palo e Rebecchi, in agguato, addomestica il pallone freddando il portiere a botta sicura: 1-0 dopo nemmeno un minuto! Bassano festeggia, a parte il povero Gasparotto che nel colpire di testa perde la sua preziosa lente a contatto in mezzo all'erba rimanendo guercio, ma proseguendo stoicamente nonostante la menomazione... Treviso, colpito a freddo, rimane stordito per i primi dieci minuti, ma gli ospiti non ne approfittano per affondare il colpo. Succede così che la squadra di casa riprende coraggio e, con esso, il controllo della partita. Inizia a spingere con buon ritmo e belle geometrie arrivando spesso in area bassanese. Al 18° Caneva scaglia verso la porta giallorossa un preciso diagonale rasoterra; Tomasello si distende e riesce a respingere il pallone, ma non a trattenerlo... sopraggiunge così Conselvan che appoggia verso centro area a favore dello stesso Caneva che devia in porta per il provvisorio 1-1. Nell'occasione la difesa dello Jus Sport si fa trovare impreparata.... E' sicuramente questa la fase più produttiva del match per Treviso che ora gioca bene e fa davvero paura. Al 25° Michielan dalla fascia destra effettua un passaggio filtrante per Conselvan il quale, in evidente fuorigioco non segnalato dall'arbitro, riceve il pallone mentre tutta la difesa giallorossa alza le braccia al cielo aspettando invano il Messia sotto forma di trillo di fischietto che non arriva. Conselvan quindi, a tu per tu con il portiere, batte a colpo sicuro, ma il pallone si stampa sul “Messia” sceso in terra sotto forma di palo alla sinistra di Tomasello e gli rimbalza magicamente tra le braccia! Bassano tira un sospiro di sollievo assieme a qualche bella maledizione per l'arbitro! Treviso preme ancora e batte diversi calci d'angolo, ma il risultato non cambia. Per Bassano poche occasioni di cui in paio però ghiotte con Bizzotto che da 25 metri effettua un tiro ad effetto che quasi quasi sorprende il portiere di casa che solo con un bel colpo di reni riesce ad agguantare la sfera, e poi con Agostini. Si va al riposo sull' 1-1 ed onestamente il risultato sta un po' strettino ai padroni di casa... Durante il riposo si può osservare una curiosa scenetta in cui una decina di persone va “a funghi” in piena area di rigore! Si tratta di mezza squadra bassanese che sta cercando la preziosa lente a contatto di Gasparotto e sulla quale il centrale bassanese ha messo una taglia di cento Euro... se qualcuno si volesse cimentare nella ricerca... Riprende quindi la partita e si nota che “la musica è cambiata”… Per Bassano dentro Cortese per l'acciaccato Bizzotto e Santarcangelo per Parolin. La squadra ora è più coperta ed equilibrata a centrocampo e sembra sin da subito soffrire meno le sortite dei padroni di casa. Al quinto della ripresa Di Benedetto riceve palla all'interno dell'area vicino al vertice ed un difensore, nel tentativo di colpire la sfera, “STOCK!” colpisce la parete inferiore del piede dell'attaccante giallorosso. L'arbitro piazzato a pochi metri non ha dubbi ed indica il dischetto: Rigore! I trevigiani protestano vibratamente: da parte nostra possiamo dire che il rigore si poteva anche non dare, ma non è certo “regalato” ... Di Benedetto s'incarica di battere il penalty e realizza con estrema freddezza spiazzando il portiere per il vantaggio dello Jus Sport. Treviso ora cala sensibilmente il ritmo e nello stesso tempo mostra un certo nervosismo... Bassano quindi prende in mano le redini della partita e la gestisce con buona personalità e senza patemi d'animo. Treviso invece non riesce più a finalizzare le sue azioni che si spengono costantemente prima di raggiungere l'area di rigore avversaria. Bassano ha anche un paio di occasioni per raddoppiare, entrambi sui piedi di Agostani: la seconda è davvero ghiotta con l'attaccante bassanese che parte palla al piede dalla difesa per raggiungere l'area avversaria ma a quel punto, dopo la lunga corsa, racconta di aver visto la Madonna e che questa lo abbia pregato di graziare gli avversari... solo così si spiega la “ciofeca” di tiro che il “puntero” ha consegnato tra le braccia del portiere... in fin dei conti non è Natale, ma anche la Pasqua ha la sua importanza no?!? Al 20° c'è spazio anche per “ER – medici in prima linea” quando in area giallorossa Di Benedetto salta con Caneva su una palla alta esitandone una colossale “zuccata” in cui il trevigiano ha la peggio... seguono alcuni minuti di apprensione per le condizioni dell'attaccante di casa che però si riprende prontamente nonostante l’intervento del prode Dott. “Lessie” che da buon medico legale già pregustava una bella autopsia!. Gli ultimi dieci minuti vedono Treviso, che forse non crede più ad un recupero, davvero nervoso e risentito nei confronti dell'arbitro. Al triplice fischio finale sono quindi i giallorossi ad alzare le braccia al cielo, stavolta non per evocare alcun intervento, divino od umano, ma solo per la gioia nella consapevolezza che la vittoria è stata davvero importante. In spogliatoio si fa festa ed il Presidente addirittura tira al collo ad una “boccia” di prosecco. Ora lo Jus Sport è a dieci punti, in testa da solo e con una partita da giocare per terminare il girone di qualifica. Per concludere in bellezza ecco una “perla” del mitico Kempes, nell'occasione guardalinee, che poco prima della fine della partita ha urlato a Tomasello: “Tien duro portiere che manca diese minuti ala fine e dopo parlemo de figa!!!”. E con questo la cronaca è terminata. Buona Pasqua a tutti! Marco Santarcangelo
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mercoledì 20 aprile 2011

AVVOCUP - Rassegna Stampa

4^ giornata: AVVOCATI PN - JUS VICENZA 1-2
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martedì 19 aprile 2011

AVVOCUP - "La Per-Nacchia": pagelle a quattro mani! (di Pergola & Cornacchia)

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Premessa. I voti “Per-Nacchia”, come suggerisce la parola stessa, sono voti “pesanti”, che vengono assegnati in occasioni particolarmente nefaste. L’eliminazione al primo turno dell’Avvocup (mai avvenuta prima) è purtroppo una di queste e i giudizi risentono ovviamente del fallimento complessivo, non soltanto di una singola partita andata storta. Chi ha giocato sabato, insomma, paga un pò per tutti. Non dimentichiamo poi che i voti “Per-Nacchia” sono stati affidati a due tizi, un giudice e un professore universitario, che per deformazione professionale sono piuttosto inclini ad abbattersi con la loro scimitarra su anime ignare del loro amaro destino. Sempre con il massimo della simpatia, ci mancherebbe.
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De Col: Se non fosse per l’orrendo abbinamento dei calzettoni gialli su maglia grigia (roba da far venire i brividi allo stilista di Cornacchia) nessuno lo noterebbe. Deve sporcare i guanti nuovi solo per raccogliere due peri dal sacco. Sul primo gol non può proprio nulla, sul secondo forse non è un esempio di reattività, ma non è certo lui il primo responsabile della disfatta. VOTO: S.V.
Gasparini: Concorso di colpa in occasione del secondo gol, quando concede alla punta di Vicenza (che non brilla per velocità) di accentrarsi e concludere a rete. Nel finale partecipa alla sagra del lancio lungo tentando qualche sfortunata sortita in avanti nella confusione generale degli ultimi minuti. VOTO: 5,5
Iodice: Pollini gli chiede di restare a “bagno maria” in attesa dell’arrivo di Brosolo (che però non arriverà mai), lui non accetta. Gettato nella mischia fin dal primo minuto, eredita da Vissat la fascia di capitano e come tale ammaina la bandiera per ultimo. VOTO: 6
Vissat: la sua partenza è da brividi, con un paio di interventi decisamente “poco ortodossi”. Dirottato sulla destra, al posto di Feltrin, si rimette in carreggiata e ha il merito di fornire l’assist (con la complicità del portiere vicentino) per il gol dell’illusorio vantaggio. VOTO: 6
Feltrin: Assieme a Pippo sarà uno dei pochi a uscire a testa alta dalla tenzone. Dove lo mettono sta, senza mai tirare indietro la gamba e offrendo un costante apporto di cuore, polmoni, cervello, fegato e… un occhio. VOTO: 6,5
Maiorana: Giornata decisamente negativa. Fa fatica a entrare nei meccanismi di un centrocampo privo di Stella e Rumiel: orfano della corsa del primo e della quantità del secondo va presto in debito di ossigeno e viene sostituito nell’intervallo. VOTO: 5
Gurnari: Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo, Pippo… Se lo chiamano tutti ci sarà un perché… VOTO: 6,5
Bellinato: Indubbiamente un gran bel giocatore, gettato purtroppo nella mischia nelle partite più sfigate della stagione. Da rivedere quando anche la squadra girerà meglio. VOTO: 6
De Gottardo: Il secondo gol del Vicenza nasce da un suo errore. Imperdonabile la leggerezza con cui si ferma in attesa di un fischio che non arriverà mai. Pochi minuti dopo, in un momento di evidente difficoltà, sfiora un autogol da cineteca. Detto questo riteniamo che non meriti l’insufficienza piena, perché non va dimenticato che il ragazzo (che è trequartista) si è sacrificato a giocare in un ruolo che non è decisamente nelle sue corde. La prossima partita vogliamo farlo giocare in porta? VOTO: 5,5
Vicenzotto: Dai suoi piedi scaturiscono le due uniche occasioni pericolose dei ramarri. Nel primo tempo costringe ad un quasi autogol i centrali vicentini affannati a chiuderlo; nella ripresa si libera per un bel destro di poco sopra la traversa. Per quanto rimanga l’attaccante di gran lunga più pericoloso dei neroverdi, partecipa con non poche responsabilità alla confusione finale quando, dirottato sulla destra per allargare le maglie della difesa avversaria, occupa abusivamente le vie centrali intasando il traffico ai limiti dell’area biancorossa. VOTO: 5
Simonato: Il giocatore è fuori discussione, sia chiaro. Ma pur con tutte le attenuanti del caso, la prestazione di sabato risulta, alla resa dei conti, gravemente insufficiente. Sul voto pesa non poco la leggerezza dell’espulsione, giunta in un momento in cui la sua fisicità a centro area avrebbe fatto comodo. VOTO: 4
Tirelli: In queste circostanze si usa una delle frasi più abusate del calcio: “I rigori li sbagliano solo chi li tira”. Se questo è vero, è altrettanto evidente che la freddezza non sia esattamente la prima qualità del buon Mattia. La “fame di gol”, che pure è una dote importante per un attaccante, non deve offuscare la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie virtù. VOTO: 4
Galasso: indubbiamente da quando entra in campo offre brillantezza e velocità sulla fascia di competenza. Per la concretezza ci sarà un’altra occasione. VOTO: 5
Pollini & Mazzarella. VOTO 6 (in due però… scelgano loro come spartirsi gli addendi). La responsabilità di Mazzarella è di aver stravolto in campo una squadra che non vede da tempo e con giocatori dei quali ignora la condizione. La battuta negli spogliatoi (“Sto pensando alla prossima partita, perché questa è già vinta!”) è già in nomination per gli oscar di fine anno. La responsabilità di Pollini, invece, è di aver rispolverato Mazzarella.
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