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domenica 17 aprile 2011

AVVOCUP - Disfatta contro Vicenza: ramarri fuori dall'Avvocup!

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Il Tabellino
AVVOCATI PN - JUS VICENZA 1-2 (1-1)
Formazione: De Col, Vicenzotto, Feltrin, Luisa Vissat [C] (Tirelli), Gasparini, Iodice, De Gottardo, Gurnari, Maiorana (Galasso), Bellinato, Simonato. A disposizione: Del Bianco, Celano, Tauro.
Marcatore: Simonato.
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SEDRANO (PN) - Grande bagno di umiltà, sconfitta meritata ed eliminazione dai quarti con un turno d'anticipo: è questo il frutto amaro che i ramarri raccolgono dalla sfida contro i colleghi di Vicenza. Non si era mai verificata un'uscita di scena così prematura dall'Avvocup per i neroverdi che, prima di oggi, avevano sempre centrato l'obiettivo minimo delle semifinali. Quali i motivi? Difficile dirlo, certo è che il materiale umano a disposizione era certamente di prim'ordine. Vicenza si presenta al cospetto dei ramarri, costretti a vincere, con undici giocatori contati ma sin dalle prime battute di gara si capisce che non sono venuti per una gita turistica. I naonoani, contratti sin dall'inizio, trovano il vantaggio grazie all'infortunio del portiere vicentino che esce in presa alta su un cross innocuo di Luisa Vissat e si lascia sfuggire il pallone: il fratello gemello di Simonato (quello che non gioca a calcio) è lì ed appoggia comodamente in rete di testa ad un passo dalla porta. Gli ospiti non si perdono d'animo e prima del riposo trovano il pareggio con un eurogol di Fiiippo Martini che calcia indisturbato di mezzo collo esterno dal vertice dell'area, inventando un lob che scavalca il Koala e si insacca nell'angolo lontano. Nell'intervallo imperversa il tifone Mazzarella, oggi presente al campo dopo lunghi decenni di latitanza, che lascia il segno: Vicenzotto terzino destro! Ad inizio ripresa gli ospiti passano inaspettatamente in vantaggio con Diego Novello, lasciato incustodito per pochi secondi, che fredda il Koala con un rasoterra angolato dai sedici metri. Di lì ha inizio lo sterile assedio dei ramarri (che avrebbero dovuto beneficiare dell'innesto di Galasso e Tirelli), tenuto a bada dall'ordinata retroguardia vicentina. I naoniani, volenterosi ma frenetici, non riescono mai ad impensierire seriamente il portiere vicentino. Prima del triplice fischio finale, tre episodi da annotare: lo spettacolare tentativo di autogol del giovane De Gottardo con una fiondata da quaranta metri che esce a lato di poco; l'espulsione di Simonato per un imperdonabile fallo di reazione; il rigore generosamente concesso a tempo scaduto dall'arbitro che, dopo qualche esitazione, viene calciato sul palo esterno da Tirelli. Si chiude così per la "banda Pollini" l'avventura nell'Avvocup. Vittoria meritata degli ospiti che oltre alla compattezza di squadra hanno messo in mostra anche dei valori tecnici importanti (su tutti il duo d'attacco ed il n° 10). Anche i numeri sono dalla loro parte: Vicenza due tiri e due gol, Pordenone zero tiri ed un gol. In conclusione una riflessione: il calcio è una stupenda palestra di vita, che sa regalare preziosi insegnamenti a chi ha l'intelligenza di saperli cogliere (riferimento ad una voce stonata levatasi nello spogliatoio dei pordenonesi durante l'intervallo: «Sto pensando alla prossima gara, perché questa è già vinta!»).
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3 commenti:

Stefan Langer ha detto...

Mi dispiace per la squadra, ma così tutti possono concentrarsi sul calcio che conta (FOOD-BALL di Spilimbergo, ELFCUP a Dublino).

Stefan

Anonimo ha detto...

Mi dispiace....!!!!! Vicenza, a mio avviso, é una squadra molto forte. Sono sempre contati, é vero, ma tosti. Con noi l'anno scorso, in 10 contro 11 per 70 minuti, pareggiarono 3-3......

Luca

ugè ha detto...

Comincio con alcune disamine tecnico - tattico - umane.

1. Chi ha deciso che Mazzarella dovesse fare da tecnico sabato scorso? E' un corpo estraneo rispetto alla squadra, il ruolo di mister lo si conquista man mano e non venendo in una sola partita, senza nemmeno conoscere alcuni dei giocatori e pretendere di decidere impostazione, posizioni, ecc.. Va benissimo come tifoso, sono il primo a volerlo, ma come mister proprio non aveva nulla a che fare con la squadra.

2. Con tutto il rispetto per i presenti, ma l'assenza contemporanea di Stella Stellina e Rumnold (due di quelli che fanno l'anima della squadra), e di Olivier e Campolamacchia si è fatta sentire [per non parlare poi di quella vitale del miglior difensore della storia dei Ramarri, quello che normalmente gioca col numero 5...] e la cosa che si vedeva sin da subito era che la squadra stava in campo senza grinta, senza bava alla bocca;

3. L'eliminazione è frutto di una serie di partite giocate male, senza la giusta concentrazione e convinzione, tranne la prima a Treviso dove avremmo potuto anche vincere con un pizzico di fortuna (che quest'anno proprio non abbiamo avuto). Il fatto che le due partite che hanno sancito l'eliminazione si siano decise agli ultimi secondi (il gol preso a Trieste ed il rigore fallito contro Vicenza) è un segno, credo, che quest'anno non ce n'era, pur ribadendo ad esempio che a Trieste nel momento del raptus aviario avremmo dovuto essere già 3 a 0 e quindi il loro gol sarebbe stato del tutto ininfluente. Come son segni le tante, troppe e contemporanee assenze per infortuni o per altri impegni personali;

4. E' vero che sabato mancava gente e che alcuni son stati costretti a giocare fuori ruolo, ma proprio per il bene comune avrebbero dovuto rispettare in modo pedissequo, scolastico le consegne. Ed a tale proposito, è vero che il giovane Luca De Gottardo ha sbagliato a fermarsi chiamando fallo in occasione del loro secondo gol, ma non va dimenticato che si tratta di un giocatore che si vedeva che giocava fuori ruolo e tuttavia si è sacrificato tutta la partita a rispettare le consegne ed è ovvio che possa venir fuori ad un certo momento la mancanza di concentrazione furibonda che un difensore deve avere e che un centrocampista offensivo (quale lui è) può anche permettersi di non avere; qualcun altro, invece (il mio adorato Pagellanonim8), dopo 2 minuti ha continuato a fare la terza o meglio quarte punta, col risultato di intasare ulteriormente gli spazi in avanti e non allargare il gioco sulle fasce, cosa che invece li avrebbe costretti a lasciare più margini di manovra al centro;

5. Capitolo punte: Piero quest'anno purtroppo in due partite su due non solo non è stato decisivo come in passato ma addirittura è stato nullo o controproducente; Tirex ha mostrato il fratello Tirelax, non solo facendo perdere la pazienza a Pippo (che aveva ragione, e basta) ma finendo spesso in fuorigioco e sbagliando sempre il movimento in campo portando regolarmente l'uomo verso il nostro portatore di palla (gli gioverebbe vedersi una volta in una ripresa video per capire quello che sabato in 10 in panchina dicevamo in coro); Galax è un giocatore non imbrigliabile, senza un ruolo ben preciso, anarchico, il che in certe occasioni può andare bene ma sovente invece servirebbe che rispettasse qualche consegna e, soprattutto, passasse la palla al compagno;

6. Morale: non era l'anno giusto per l'Avvocup, è l'ideale prosecuzione degli errori fatti nella finale dello scorso anno e vorrà dire che vinceremo il Campionato Europeo!!!