VIENNA - Risveglio sulla scia di quello del giorno precedente: atmosfera (mooolto) pacata in sala-colazione, qualche indiscrezione che trapela sulla nottata trascorsa (si parla di bar equivoci, del mitico canale 60, ecc., ma non facciamo nomi...), molti sguardi spenti e alcuni persino rassegnati (sono i condannati, quelli strappati con la forza dalla calda alcova e precettati per la visita musei). Il programma prevede una mattinata in libera uscita, con appuntamento all'Hotel tra le ore 11:40 e le 11:59 («Alle 12:00 la corriera parte! Chi c'è, c'è!», così Pollini), per caricare il pullman. Tutti i componenti dell'armata neroverde arrivano entro il limite concesso. Durante le operazioni di carico bagagli, si assiste ad un simpatico siparietto. Un grazioso fanciullo viennese in bicicletta (età stimata tra i 7 e gli 8 anni), scampanella più volte all'indirizzo di Pollini che sta occupando la pista ciclabile; il nostro, con modi assolutamente urbani, invita il pargolo a pazientare e riceve in contropartita il "saluto internazionale personalizzato". A quel punto Toni gli rivela delle confidenze intime sulla madre, preoccupandosi che l'informazione venga correttamente recepita dal piccolo («Tua madre... your mother...»), prima del commovente commiato finale («ﻒﻐﻉ۽ώגּﻖ!»). Frattanto anche Stefan ci ha raggiunti all'Hotel, diligentemente abbigliato con la divisa ufficiale dell'adorato Rapid Vienna, così come il figliolo (lo Stadio li attende nel pomeriggio). Nota di colore: il piccolo Konstantin Langer, 8 anni, abbonato in curva, inizia la sua sesta stagione da tifoso ultrà... (telefono azzurro?) Poco dopo mezzogiorno ci dirigiamo a piedi al Prater per un pranzo frugale alla Schweizerhaus (specialità: stinco di dinosauro!); Pippo, che dopo aver vagato nella notte con l'arto infermo oggi si ritrova un cocomero al posto della caviglia, ci raggiungerà in corriera, assistito dalla compagna di sempre (Sarci). Alla Schweizerhaus (che tradotto in italiano significa letteralmente: "Ingozzatevi o restate a casa vostra") recitiamo un ruolo da protagonisti nell'orgia selvaggia della papilla. I bagordi dei giorni passati, oltre ai danni cagionati in termini di fegato e colesterolo, hanno portato anche qualche vantaggio: la capienza del ventre, oramai irrimediabilmente dilatato, è notevolmente aumentata; questo ci consente quindi di poter introdurre nello stomaco svariati boccali di birra, stinchi di dimensioni ciclopiche, wurstel di ogni tipo e colore, wienerschnitzel con diametro da 50 cm, senape e patatine a go-go! Terminata la maratona della vettovaglia, giunge il momento dei saluti ed alle 15:15 siamo già tutti sul pullman a guardare con malinconia la ruota del Prater che si allontana... L'unica sosta in autogrill ci offre l'opportunità di assaporare i gustosi aneddoti di Tatanka il giramondo. Su tutti, segnaliamo la chicca del parrucchiere brasiliano viados Fernanda che offre un "servizio completo" ed il racconto della sua gloriosa carriera calcistica in Sudafrica, sfumata per il timore di essere abbattuto: «M'hanno detto che sparavano a quelli che correvano in campo!». Applausi scroscianti per il superbo "Celano-show". Ci rimettiamo in marcia e, dopo lo stinco della Schweizerhaus, l'autista ci propina un film "polpettone" che finisce per stendere anche i pochi sopravvissuti. Giungiamo a destinazione alle 21:15 (6 ore di viaggio esatte) e sotto la pioggia battente ha luogo il frettoloso "rompete le righe". Grazie di cuore a tutti e alla prossima...
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4 commenti:
Eh miiiiii.... quanta pazienza!!!...
Son quasi 24 ore che abbiamo pazienza!!!....
Qui si shcalpita, oppbbacco!!!
Ciao Eugenio, nel frattempo potresti lasciare un commento sui resoconti di venerdì e/o sabato ...
Stefan
Beh, ora lascio un commento su tutti e tre i giorni, così come viene.
Primo giorno: per me è il giorno della distruzione, poiché comincio a dilatare il mio povero ventre con birra e wurstel nel corso del pranzo e poi gli do' una grossa mazzata a cena con molte birre e tutto il ben di Dio offertoci dal Presidente dell'Insolvenz (trattasi di cibi tutti ottimi, ottimissimi, molto ottimissimi direi, ma anche molto pesanti per un povero stomachino italico...) ed infine l'amaro e la snaps del dopocena.
Le conseguenze sono disastrose: trascorro la notte gonfio peggio di Fantozzi quando beve una cassa di acqua Perrier e con l'impossibilità di dare libero sfogo al vento che mi pervade per colpa del mio povero, innocente ed ignaro compagno di stanza (l'autista del pullman, Sergio). Mi rifarò a lungo la mattina successiva, colpendo più volte (5 in totale) i cessi della mia stanza, della hall dell'hotel e del museo Albertina (ottimo bagno, veramente, merita il prezzo del biglietto).
Quando comincio a riprendermi... c'è la partita, nel corso della quale ho visto la Madonna per i primi minuti, ma poi mi sono assestato ed anche divertito (su tutte la chicca del Kap che mi dice che corro poco... visto che sto marcando circa tre giocatori alla volta, compreso il suo...), per poi tornare a rivedere la Madonna e soprattutto le stelle a 15 minuti dalla fine causa tiro avversario respinto con la faccia... poi entro giusto in tempo per assistere al comico ma meritato pareggio degli amici viennesi...
Segue cena ottima a bordo fiume, quasi romantica (romantiche, direi), con finale a zonzo per le vie e non solo della "innere stadt" (spero di averlo scritto giusto, caro Stefan, il mio dubbio è se città si scriva stad o stadt, ma magari sono tutti e due errati), durante il quale noi (ma non solo noi) abbiamo sentito la mancanza di Rumnold...
Al mio rientro in stanza trovo la tv accesa e l'autista che dorme, credo di averlo beccato sul canale 60 e quindi di poterlo sfottere ma scopro che si è abbioccato sulla banalissima Rai Uno...
Frugale sonno ristoratore, giro veloce a vedere la casa di un architetto mezzo pazzo (credo si scriva Hunterwasser, ma ritengo manchi una lettera) ma geniale, sita a 10 minuti a piedi dall'hotel e mazzata finale a botte di porco in tutti i modi e birra alla Casa degli Svizzeri, seguita da immediata e globale dormita sul pullman (temevo si addormentasse anche Sergio l'autista, che invece è stato bravo, tranne che per la scelta delle musiche e del film che ci ha propinato nei viaggi di andata e ritorno) e dalle chicche del Mitico Tatanka sulle sue esperienze di vita (vogliamo dimenticare Bratislava e Praga?...).
Commento e giudizio anzi voto finali: 10 alle tre giornate, per come siamo stati tra di noi e con gli altri, per i viaggi ed il soggiorno e per tutto; 10+++++ per Stefan (unendo anche chi dei suoi lo ha aiutato) per tutto quanto ha fatto per noi, anzi aggiungo un altro paio di ++ !!!!
Ciao Stefan, a presto e ti aspetto in campo con la maglia personalizzata (sei l'unico, credo) dei Ramarri!
Grazie di cuore, Eugenio!
Sei stato molto bravo per quanto riguarda le parole tedesche:
"Innere Stadt" è corretto! Siccome "Stadt" è un sostantivo la prima lettera è maiuscola.
L´architetto/pittore in argomento si chiamava Hundertwasser (letteralmente: "cento acque").
Sono contentissimo del voto che mi hai dato, credo però che ci sia sempre ampio spazio per migliorare ...
A presto
Stefan
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