SAN QUIRINO (PN) - Sabato 19 settembre 2009 si è scritta una pagina di storia nella saga dell’ASD Avvocati Pordenone. E, credeteci, non tanto per il risultato finale, ovvero la vittoria del torneo “vecchie glorie” organizzato a San Quirino, ma per il modo, del tutto epico, con cui si sono svolti i fatti.
Alle 17.45, di fronte al campo sportivo, si ritrovano solamente in 8, ovvero il “minimo sindacale” per iniziare un torneo di calcio a 7 (la panchina lunga, a noi, ci fa schifo…): Iodice, Diego Da Ros, Vicenzotto, Fantuzzi, Vissat, Cornacchia, Celano e Rumiel. Alle ore 18.00 circa, quando gli altri partecipanti al torneo hanno già iniziato i loro incontri, arriva pacifico il nono uomo ("nono", non "nonno"…): Roberto Casucci. Gran sollievo.
Alle ore 18.15, a manifestazione ampiamente iniziata, i dirigenti neroverdi (Toni Pollini) capiscono finalmente la formula del torneo e, per voce del capitano Vissat, ne danno comunicazione al gruppo: «Ragazzi (sigh…), finalmente una buona notizia: le partite sono tutte a eliminazione diretta, per cui se perdiamo la prima siamo già fuori». La notizia viene accolta con scene di giubilo e gran pacche sulle spalle, segno inequivocabile della convinzione con cui viene affrontata la sfida. In molti fanno ricorso al cellulare per comunicare a mogli, fidanzate e compagne che, contrariamente alle previsioni, rientreranno tranquillamente per cena e potranno così accompagnarle a "Pordenonelegge". Che dal prossimo anno, infatti, si chiamerà "Pordenoneaspetta"…
Per la prima gara l’urna riserva alla compagine naoniana la formazione degli Amatori di Sedrano (sotto mentite spoglie): Pollini, poco avvezzo alle misure del campo “a sette”, dopo rapido consulto con Santa Claus propende per un inedito schieramento ad albero di Natale: Cornacchia a fare il tronco, difesa a tre con Da Ros, Iodice e Vissat, centrocampo a due palle (sottile, questa…) con Rumiel e Fantuzzi, attacco a una punta, ovvero Paolino Vicenzotto. In panchina il puntale di riserva, Celano, e una palla in vetro soffiato di murano, cioè Roby Casucci. Dopo aver preso confidenza con le misure piuttosto anomale del campo e delle porte, i neroverdi provano ad affondare già a metà primo tempo e su una bella combinazione volante Fantuzzi-Rumiel mettono a segno il primo gol della gara (e del torneo). Da quel momento, complice un infortunio occorso a Rumiel, il baricentro tattico degli avvocati si abbassa di brutto, concedendo l’iniziativa agli avversari. Per i restanti 25 minuti di gioco (partite da 30 minuti, ricordiamolo) Vissat e compagni si barricano sulla propria trequarti limitandosi a spazzare tutto quello che arriva in zona, in pieno stile “amatori-vecchie glorie”. L’antica e pur sempre valida tattica del catenaccio inizia così ad insinuarsi nel gioco e nella testa del Pollini’s Team, fino al fischio finale che decreta la prima, incredibile e immeritata vittoria del torneo.
Nell’intervallo fra il primo ed il secondo incontro, mentre si matura la convinzione di aver già dato tutto e aver ottenuto comunque un risultato più che dignitoso («Almeno non arriviamo ultimi…», la frase più gettonata), si contano già due feriti gravi: Cornacchia, stiratosi in uscita durante il primo tempo, e il già citato Rumiel, per problemi inguinali. Il primo viene aggiustato alla meno peggio da Pollini in persona, il secondo rimane stoicamente in panchina pronto ad entrare in caso di necessità. Nel frattempo, ad alleviare le sofferenze fisiche e psichiche dei neroverdi, giunge inaspettata la visita di Stefan Langer, rigorosamente con tuta ufficiale della squadra. Anche all’austriaco felice viene riservato lo stesso trattamento di "Pordenonelegge": «Tranquillo Stefan, ancora una partita e poi veniamo eliminati e ci beviamo quelle quattro birre insieme». Ma il destino, a volte, è più beffardo della dissenteria… Ed infatti la seconda gara si apre esattamente con lo stesso cliché della prima: stavolta – addirittura! – doppio vantaggio, con la premiata ditta Vicenzotto e Celano, e nuovo assedio alla porta neroverde eroicamente difesa dagli ottimi Da Ros, Vissat e Iodice, che custodiscono il malconcio Cornacchia neanche fosse il bambinello nella grotta. Nel finale si segnala una perla del capitano, che con modi educati e pacati chiede all’arbitro spiegazioni circa un calcio di rigore concesso agli avversari e ritenuto, sia pure in via del tutto discrezionale e soggettiva, inesistente. Il rigore, per la cronaca, è stato calciato fuori.
Insomma, senza convinzione e senza gioco i ramarri si ritrovano, increduli e divertiti, in finale! Pollini è però costretto a fare i conti con un’altra defezione, quella di Vicenzotto, che se ne torna mestamente negli spogliatoi con una caviglia malconcia. Alla vigilia della finalissima, pertanto, la situazione è la seguente: Cornacchia (stirato), Da Ros (mal di schiena), Iodice (solita tendinite), Vissat (bipolare), Fantuzzi (distorsione al ginocchio), Roby Casucci, Rumiel (inguine mal messo) e Celano (sovrappeso). Per l’occasione viene precettato il povero Sandro Tauro che, presentatosi senza borsa, viene omaggiato di un paio di scarpini di Rumiel e di una muta e gettato nella mischia (ovviamente con gli occhiali, perché notoriamente miope). Nemmeno Walt Disney ubriaco sarebbe riuscito a creare una squadra più surreale di questa, roba che neanche il “Mago di Oz”.
Se nelle due partite precedenti si era riusciti miracolosamente a passare il turno grazie al golletto di scarto, per tutti è subito chiaro che l’unica speranza sono i rigori e, dunque, fare tutto il lecito (o l’illecito) per chiudere sullo 0 a 0. Gli amatori San Foca si dimostrano decisamente più forti e si presentano con una panchina talmente lunga da poter schierare due squadre: più che ad una finale ci si appresta a seguire un vero e proprio sacrificio calcistico. Ma il destino, a volte, è più beffardo della diarrea… Non ricordiamo esattamente quante occasioni siano capitate agli sfortunatissimi amici di San Foca; ricordiamo però che i neroverdi sono riusciti per tutti e 30 i minuti di gioco a fare una sola cosa: consegnare palla a Iodice o Vissat e a produrre una quantità mostruosa di lanci lunghi per uno sfiancato Rumiel, tutti rigorosamente recuperati dagli avversari. Che alla fine hanno avuto un possesso palla del 98%. Ma la baracca non è crollata e quando su una conclusione avversaria la palla, dopo aver preso il palo interno, ha rotolato su tutta la linea di porta prima di essere bloccata da Cornacchia, in molti hanno avuto una strana sensazione, quasi un dolore di pancia, tipo diarrea o dissenteria per capirci, e che il destino… Al minuto 30 un altro segno dal cielo: all’ultimo tiro da fuori area, sfortunata deviazione di Iodice, che spiazza Cornacchia già a terra. Il pennuto, con non si sa quale scellerato neurone, riesce a richiamare un piede e, in controtempo, devia sul fondo: in quello stesso istante l’arbitro fischia la fine dell’incontro.
Si va dunque ai calci di rigore, e siccome il destino è beffardo come… (beh, è chiaro il concetto no?) la serie di tiri si apre con la rete del San Foca e l’errore di Roby Casucci. Poteva essere il segnale di resa incondizionata, dopo una resistenza che durava ormai da quasi tre ore. E invece Cornacchia ne para uno, Iodice, Vissat e Fantuzzi trovano tre rigori da finale mondiale, quelli del San Foca, disperati, ne spediscono due alle stelle. Incredibile.
Non abbiamo più né parole, né forza per descrivere il tripudio finale. Vi lasciamo con un’ultima, toccante scena, che da sola racchiude la poesia di uno straordinario miracolo calcistico che si è verificato nel tardo pomeriggio di un sabato di settembre: Toni Pollini, che romanticamente abbracciato alla coppa appena vinta, canta ad occhi chiusi canzoni anni ’60 sulle note della Coca-Band e d’un tratto esclama: «Cornacchia! Vuoi ballare?». A volte, il destino...
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10 commenti:
Prestissimo.... dicono tutti così...
Pretendo che prima tutti i compagni assenti formalizzino a mezzo "commento" le congratulazioni per la grande impresa di sabato!!!
Ooooohhh, là!
Eccheccazzo!!!
Era bello rivedervi sabato a San Quirino. I complimenti per la vittoria sudata li ho già fatti.
Spero che il mio ruolo di portafortuna della squadra non finisca subito quando scendo in campo per la prima volta per gli Avvocati PN. ;-)
Per me era un´ esperienza fondamentale vedere (e sentire) la comunicazione interna della squadra, c´è gente che s´incazza in continuazione, ci sono i tranquilli e quelli che sanno in anticipo perché una certa mossa non funzionerà ecc. E c´è la saggezza tattica di Toni Pollini che ha portato la vittoria (bé, ogni tanto ci voleva un pó di fortuna nella finallissima, ma chissenefrega).
Ho già parlato con Toni di nuovi progetti per tornei nel 2010, ieri ho contattato un collega di Monaco di Baviera ... vedremo cosa combiniamo ...
Pretendo prima che Mr. Blogger si legga tutti i commenti prima di metterci in riga, anche quelli dei post precedenti, dove i complimenti li avevo già fatti!!!...
Poi passo alle altre note dolenti:
1. Mattile Campanacchia non ha citato la presenza tra i tifosi del Generale Celano, visto in foto;
2. Bepi Del Mei avrebbe dovuto organizzare il torneo non in contemporanea con pordenoneleggeedaspetta.it, e così facendo ha invece cercato di svantaggiare la squadra tra le cui fila notoriamente si annida il maggior numero di lettori (????...???), ma mal gliene incolse.
Passo ora alle note liete:
1. bravo Bepi che ha organizzato il torneo in contemporanea con pordenonelegge.it, così i Ramarri hanno potuto vincere!!!;
2. complimenti alla squadra, Mr. Blogger compreso, che ha vinto grazie alle numerose assenze ed alle presenze inattese (leggasi: Sandro Tauro e Roberto Casucci nonché talismano Stefan).
...Eugè, tieni 'a coda 'e paglia...
Ovviamente ho letto i commenti e le relative congratulazioni (graditissime!) formulate da te e dal Sarci... ma converrai con me che manca qualcuno (a cui era indirizzato il richiamo)...
Pensa tu ad una adeguata sanzione per i latitanti...
Complimenti già fatti, ma è giusto reiterare.
Quanto alla fortuna richiamata mille volte, mi permetto sommessamente: con tutte quelle che sentiamo (e non sentiamo, ma son dette...) dagli avversari in ogni partita, con tutte le volte che siamo andati in trasferta a far mille km e perdere uno a zero, con tutta la passione che ci mettiamo, Toni in primis ovviamente, dite proprio che la vittoria di sabato sia stata immeritata?
Grandi!
Voto per tutti i partecipanti: 10 +
P.S. Ricordo che spesso e volentieri neghiamo per professione anche l'evidenza, quindi...
ES
Grande Sarci!
Secondo il mio modesto parere, la vittoria è meritatissima!!!
P.S. (parla l'Uomo e non l'Avvocato!)
Anche secondo me la vittoria è superstrameritata, e non ammetto alcuna discussione sul punto!
Si esegua!
Mi inchino dinnanzi agli "EROI" di San Quirino (... fa pure rima ...).
Per gli assenti sarà durissima riconquistare il posto in squadra!
BRAVI, BRAVI E BRAVI ANCORA.
A.B. X 3
Ma Rumnold a cosa starà pensando nel momento dello scatto ? Al piatto di patate fritte da finire, alla costa da cominciare, alla telefonata da fare, alla missione già fatta ?
The Kap
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