PORDENONE - Premessa doverosa: Angelo Casucci è un patrimonio (umano e calcistico) indiscutibile ed assolutamente irrinunciabile della nostra squadra. Dopo le infelici esternazioni, in spogliatoio prima ed in campo poi, del nostro amato Angelo, la sua scarsa propensione ad assoggettarsi alle regole del gruppo (nuovamente palesata) e le ennesime incomprensioni tecnico/tattiche con alcuni compagni, io e Vice ci siamo presi a cuore la faccenda, interrogandoci a fondo. Alla fine ci ha assaliti un dubbio atroce: e se fosse solo un problema di comunicazione? Per cercare una risposta, abbiamo preso spunto da qualcuno che in tema di "comunicazione" ha dimostrato davvero di essere un esperto. Eccovi allora la storia del bonobo Kanzi e di come imparò a comunicare con alcuni esemplari di Homo sapiens, confidando che il racconto possa fungere da insegnamento per tutti i compagni di squadra del nostro beneamato. Buona lettura...
I bonobi (Pan paniscus) sono dei primati molto simili agli scimpanzé (Pan troglodytes) cui la dottoressa Sue Savage-Rumbaugh ha dedicato lunghi anni di ricerche, lavorando a progetti di comunicazione uomo-bonobo; negli anni novanta i suoi studi hanno avuto uno straordinario risultato grazie al rapporto instauratosi tra la dottoressa e il suo team di ricerca ed un piccolo bonobo di nome Kanzi. Kanzi si presenta nel 1980, all'età di 16 anni, al centro di ricerca dell'Università della Georgia che lo dirotta immediatamente presso il proprio modernissimo laboratorio sperimentale distaccato in un ridente paesino dell'Italia settentrionale (Sedrano). Esuberante e giocherellone, Kanzi, è sempre presente agli esperimenti, gioca e cerca di attirare in tutti i modi l'attenzione su di sé, come farebbe un bambino vivace e comincia ad utilizzare la tavola dei lessigrammi per comunicare con gli umani. Nessuno gli aveva mai insegnato nulla, ma lui era da subito in grado di formare 120 differenti frasi sensate usando propriamente almeno 12 lessigrammi (tra cui "banana", "calcio", "palla", "avversario", "villaggio", "fanciullo", "vaffanculo", ecc...). Da questo momento in poi, Kanzi diventa l'interlocutore privilegiato degli sperimentatori ed ha inizio un'avventura davvero commovente di relazione bonobo-uomo. La descrizione di una giornata tipo passata in compagnia di Kanzi è esattamente identica a quella che si potrebbe trascorrere insieme a qualunque esemplare di uomo adulto ultra quarantacinquenne. Kanzi si sveglia, sempre di buonumore, saluta chi c'è con lui con allegre vocalizzazioni di cui fa abbondante esercizio, qualche volta eccedendo, fino al punto da esasperare i suoi interlocutori; chiede con risolutezza la sua maglia preferita (è morbosamente attratto da quella col n° 2 stampigliato sulla schiena), mangia, poi si guarda intorno: se c'è qualcosa di diverso dal solito, ne chiede conto o interagisce in vario modo a seconda dei casi (ad esempio, un giorno, nota un numero diverso sulla maglia: lui la prende e la butta dalla finestra). Quindi chiede di essere portato al "Villaggio del fanciullo" per giocare a palla con i suoi numerosi amici umani; sebbene stremato, di fronte all'invito di sedersi a riposare su una panca all'aria aperta, oppone sistematicamente un ostinato rifiuto. Dopo il pranzo chiede di fare un pisolino preferibilmente nella sua stanzetta e se non è possibile, capisce il problema e si adatta a dormire sotto un albero. A volte Kanzi parla da solo e tende ad appartarsi per cimentarsi con la tastiera dei lessigrammi e con quella della chitarra (uno strumento che da sempre richiama la sua curiosità). Al pomeriggio: merenda e poi ancora a giocare (il calcio è la sua unica attività fisica...); è curioso notare come, durante le fasi ricreative, egli non sia portato ad alzarsi dal suo posto per nessun motivo, a meno che non sia coinvolto nel gioco in prima persona. Dopo cena, prima di dormire, gli piace guardare la televisione; segue con grande interesse le partite di calcio del Milan, accompagnando con vocalizzazioni divertite o eccitate le fasi salienti. Infine, esausto, si fa portare nella sua stanzetta, nel suo lettino. Kanzi continua a progredire e apprende ad utilizzare due nuovi lessigrammi ("gol" e "l’otto-non-è-mio-diglielo-tu") per esprimere i propri stati d'animo; in questo contesto non solo li utilizza propriamente, ma dimostra di capire i sentimenti dei suoi simili e anche quelli degli umani, seppur talvolta a lui ostili. Ad esempio se qualcuno si fa male, lui chiede dell'acqua per rinfrescare la ferita e aiuta il contuso con un atteggiamento consolatorio e solidale. Kanzi è anche in grado di capire frasi elementari del tipo: «Se non arrivi quaranta minuti prima della gara, non giochi», «Dai la palla prima di essere marcato», «Non seguire solo il tuo uomo senza vedere il gioco». Ed è talvolta capace di differenziare tra: «Questa è la palla, quello è il giocatore», «Questo è il tuo compagno, quello è l’avversario». Kanzi risponde in modo corretto al 72% delle richieste; significativo il raffronto effettuato con una bambina di 2 anni e mezzo, che ha risposto correttamente al 66% delle richieste. Molte delle incomprensioni sono probabilmente dovute alla difficoltà di isolare alcuni suoni pronunciati; non dimentichiamoci che lui non può esprimersi con effetti acustici simili ai nostri, ragion per cui alcuni suoni - come ad esempio quello complesso della lettera "zeta" - gli risultano totalmente estranei, da cui consegue la mancata comprensione di alcuni concetti-chiave come: "Cazzo Angelo!" o "Io ti ammazzo!". Il simpatico primate ha poi delle comprensibili difficoltà con i termini che rivestono significati plurimi: per lui "can" significa l’equivalente di "contenitore", "barattolo" (è uno dei primi lessigrammi che ha imparato); come spiegargli l'uso anomalo dello stesso suono che non designa più un oggetto che serve a contenere il cibo, ma bensì un’espressione che conferisce alla frase un’enfasi poco elegante, per quanto assai diffusa? Kanzi incontra qualche difficoltà anche con le frasi definite dai linguisti "embedded" (circostanziate), ad esempio: «Ferma la palla che esce dal terreno di gioco e passala ai compagni». Kanzi cerca una palla qualsiasi, colpendo talvolta inavvertitamente tutto ciò che si trova nelle immediate vicinanze e compiendo delle curiose traiettorie circolari (gli esperti le hanno classificate col nome di "traiettorie automobilistiche", proprio per la dinamica macchinosa ed impacciata che ricorda appunto la tipica manovra del veicolo a quattro ruote). Questa operazione più complessa di correlazione del complemento oggetto "la palla" che a sua volta richiede di essere messo in una specifica relazione ("stare dentro") con altro ("compagni"), crea a Kanzi qualche perplessità. Alcuni filosofi e psicologi cognitivi cercano (sempre più disperatamente) di isolare ciò che differenzia l'uomo dagli altri animali (e che lo renderebbe, quindi, "superiore"). L'ultimo criterio a cui si aggrappano questi irriducibili è la convinzione che solo l'uomo sia in grado di elaborare il concetto che anche gli altri hanno una mente, delle emozioni, delle intenzioni, un punto di vista, diverso, ma comprensibile. Kanzi, come abbiamo visto, in molte occasioni mostra di capire il punto di vista del suo interlocutore (pur non condividendolo), le sue emozioni e ciò che in una certa situazione può essergli più o meno utile. Naturalmente gli studiosi scettici, che desiderano conservare la supremazia della specie umana, continuano ad affermare che tutto è spiegabile in termini di stimolo e che Kanzi non fa che rispondere alle aspettative degli sperimentatori ed ai premi che loro gli danno quando soddisfa le richieste. Ma sembra sempre meno facile, leggendo queste cronache, continuare a credere a questa favola, soprattutto allorquando il pensiero corre al bonobo calciatore Kanzucci...
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11 commenti:
Anche il bonobo kanzi accompagnava una "fiorentina" con la birra?
Mah...
Sarci
Adesso finalmente ho capito perchè è venuto fuori il casino della Parmalat!!! Perchè avevano messo come presidente un bonobo: Tallisto Kanzi!!!
E' proprio vero, nella vita ognuno ha i propri kanzi da pelare...
Comunque condivido la classificazione del post come "perla umoristica", e mi dispiace che kanzucci non lo leggerà mai (forse)
Secondo me uno degli articoli piú belli del blog di tutti i tempi. Una vera perla!
Spero che Angelo non s´incazzi. ;-)
Domani arriverà la prima vittoria stagionale in trasferta, credo che segnino Vicenzotto e il grande Tatanka. Aspetto il risultato con trepidazione (mi manderai un messaggino dopo la partita, Enrico?)
Buon fine settimana a tutti
Stefan
Caro Stefan, credo che la gara sia fortemente a rischio, oggi diluvia e domani pure...
Se giochiamo, riceverai puntualmente l'sms con risultato e marcatori subito dopo la doccia...
Buon week-end!
P.S. (un consiglio: vai nell'archivio per etichette del Blog e seleziona "perla humour". Vedrai che chicche!)
Sono senza parole ... una vera PERLA ... Spero di riuscire a smettere di ridere in tempo utile per la partita di questo pomeriggio.
A.B.x3
Solo per dirvi che Kanzucci ha letto il pezzo e sembrava divertito, ma non ha letto i commenti per non esagerare: almeno è qualcosa...
GRANDE Angelo!!!
Lo sapevo che un suonatore di chitarra, che spazia all'interno di un panorama musicale così ampio e con tanta cognizione di causa, non poteva che sorride e...magari musicare....una storiellina su kanzipentagono, il bonono che si diverte con la musica...caricandola sul sito....mah!...vedremo...se Angelo ci fornirà un pezzo degno di quelgli stop-a-seguire che fa sulla fascia sinistra...
che in realtà è quella destra!!!!!!
Me ne ero accorto, ma ho compreso che per un mancino come te, caro Vice, esiste solo il lato sinistro e quindi non ho fatto alcuna rettifica al tuo commento.
In ogni caso, vedremo come si comporterà Kanzucci nelle prossime occasioni
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