Il Tabellino
AVVOCATI PN - JUSPORT PADOVA 1-1 (3-5 d.r.)
Formazione: Cornacchia, Lorenzon, Contento, Rumiel (Coan), Tomè, Iodice [C] (Cesaratto), Fasan (Costanza), Gullo (Gurnari), Tirelli (Ragogna), Attanasio, Benvenuti (Capuzzo).
Marcatori: Tomè (PN), Bazzon (PD)
REGGIO EMILIA – Va in archivio anche la nona edizione del Torneo Forense, nella quale i ramarri si sono classificati ufficialmente al 4° posto, dopo aver perso la finale di consolazione ai rigori contro i colleghi di Padova.
Il successo è andato invece alle toghe rossoblu
di Bologna, che hanno dominato il Torneo, vincendo tutte le gare
disputate, finale inclusa. Non è semplice trovare delle motivazioni
vere per disputare al meglio la finale per il 3°/4° posto, una gara
che nella storia del calcio, sin dalla notte dei tempi, conta meno di
una sfida tra scapoli ed ammogliati. Ciò nonostante i neroverdi
dimostrano un ottimo approccio alla partita, favorito probabilmente
dall'entusiasmo che trasmettono la nobile cornice dello Stadio
Mirabello e le note dell'inno di Mameli. Il primo tempo è
interamente di marca neroverde: il pallone è costantemente tra i
piedi dei naoniani, che costruiscono e sciupano numerose palle-gol,
con il povero Tirelli ancora nelle vesti di protagonista. Un solo
pallone viene capitalizzato a dovere dall'ottimo Tomè che si
coordina su un traversone di Tirelli e realizza un gran bel gol al
volo in diagonale. Padovani non pervenuti. Nella ripresa gli uomini
di Pollini rimescolano le carte e, alla prima azione offensiva degli
avversari, subiscono puntualmente la rete, con un colpo di testa
ravvicinato. A metà ripresa però i ramarri tornano in vantaggio con
Tirelli, che sembra scrollarsi di dosso il malocchio: contrasto aereo
a centrocampo tra Costanza ed un padovano, la palla giunge sui piedi
di Benvenuti che innesca Tirex, ingresso in area e destro ravvicinato
che scuote la rete. I neroverdi festeggiano lo strameritato
vantaggio, mentre i padovani protestano con veemenza per un presunto
fallo di mano a centrocampo del menzionato cestista.
Dopo qualche minuto di stop, l'arbitro si divincola dall'accerchiamento dei biancorossi e si dirige verso l'imputato Costanza che, interrogato sull'episodio, risponde annuendo (a nulla vale l'aggiunta di Mister Fair Play: “...ma non ho fatto apposta!”). Il direttore di gara, con un'invenzione che farà storia, raccoglie la palla oramai riposta sul dischetto del centrocampo, la depone sul luogo del misfatto e decreta la ripresa del gioco con una punizione a favore dei padovani. Si resta dunque sull'1-1, fino al triplice fischio. Viste le premesse, l'esito dei calci di rigore appare scontato, ma el mulo triestìn, giocoliere di casa neroverde, riesce comunque a dare colore alla roulette dagli undici metri con un plateale “cucchiaio” (per il quale aveva richiesto preventiva autorizzazione al patron Pollini!!! ndr), che si adagia morbidamente tra le braccia del portiere patavino. L'”Uomo di Mantova” si tramuta così con un colpo di bacchetta magica ne “El Mona de Reggio” (anche questa etichetta - grazie Ivan! - presumibilmente lo accompagnerà per un anno... o forse più...). Dopo la partita, l'annunciata festa serale con cena collettiva presso i locali de “Al Chiostro della Ghiaia” (con annesso Ostello della Gioventù, gremito dai lungimiranti atleti naoniani). In una serata così, non si poteva pretendere di non pagare il doloroso prezzo di alcune perdite tra i valorosi militanti nelle fila neroverdi... Arrivederci al prossimo anno, Avvocup!
Dopo qualche minuto di stop, l'arbitro si divincola dall'accerchiamento dei biancorossi e si dirige verso l'imputato Costanza che, interrogato sull'episodio, risponde annuendo (a nulla vale l'aggiunta di Mister Fair Play: “...ma non ho fatto apposta!”). Il direttore di gara, con un'invenzione che farà storia, raccoglie la palla oramai riposta sul dischetto del centrocampo, la depone sul luogo del misfatto e decreta la ripresa del gioco con una punizione a favore dei padovani. Si resta dunque sull'1-1, fino al triplice fischio. Viste le premesse, l'esito dei calci di rigore appare scontato, ma el mulo triestìn, giocoliere di casa neroverde, riesce comunque a dare colore alla roulette dagli undici metri con un plateale “cucchiaio” (per il quale aveva richiesto preventiva autorizzazione al patron Pollini!!! ndr), che si adagia morbidamente tra le braccia del portiere patavino. L'”Uomo di Mantova” si tramuta così con un colpo di bacchetta magica ne “El Mona de Reggio” (anche questa etichetta - grazie Ivan! - presumibilmente lo accompagnerà per un anno... o forse più...). Dopo la partita, l'annunciata festa serale con cena collettiva presso i locali de “Al Chiostro della Ghiaia” (con annesso Ostello della Gioventù, gremito dai lungimiranti atleti naoniani). In una serata così, non si poteva pretendere di non pagare il doloroso prezzo di alcune perdite tra i valorosi militanti nelle fila neroverdi... Arrivederci al prossimo anno, Avvocup!
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1 commento:
Ripeto che il prossimo passo di Massimo Tomè sarà quello di fare un lancio dalla difesa, raccoglierlo in attacco e far gol:Massimo Supermè !
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