MARON DI BRUGNERA (PN) - Da quando, ormai diversi mesi fa, ho iniziato a seguire le gesta della squadra degli Avvocati Pordenone, tramite il blog ho conosciuto prima i volti, poi le caricature (più o meno accentuate) dei vari personaggi che gravitano attorno a quel piccolo mondo pallonaro di nero-verde colorato. Per uno come me, che da sempre ha fatto dello spogliatoio e dell’amabile compagnia l’essenza vera del calcio amatoriale, il primo sentimento che ho provato nel leggere le gesta del Pollini’s team è stata l’invidia. Già, un’invidia sana, perché capivo bene, tra le righe, i post, le immagini e le parole di Enrico e di quanti animano il blog, quale fosse l’armonia di quell’ambiente, certo un po’ esagerato in alcuni toni, ma pur sempre coinvolgente e appassionante. Poi, complice il destino o qualche buona raccomandazione, ho avuto la fortuna di entrare a far parte di quello strampalato mondo che avevo conosciuto solo tramite il monitor di un computer. Ricordo ancora la prima partita, a Sedrano: vedere dal vivo i vari Travergola, Rumnold, Brovedinho, Bellotto dopo averli conosciuti solo sullo schermo, una sensazione incredibile, quasi fossi entrato nello spogliatoio della Juventus, o dell’Inter, o del Milan, tanto per rimanere in tema. Poi, addirittura, li ho visti sotto la doccia, dopo la partita, e devo dire che il mio entusiasmo per quel primo incontro si è raffreddato parecchio. Dopo quella partita ce ne sono state altre, vissute anche solo dalla panchina (credo una delle poche squadre in cui l’andare in panchina è un premio, visto lo spettacolo di cui ogni volta si riesce a godere da quei posti in prima fila…). C’è stato Spilimbergo, con il torneo di Food-ball vissuto da protagonista, per quanto mi sono sentito accolto e già membro della squadra (anche se momentaneamente in prestito agli splendidi amici romani). C’è stata la trasferta di Padova, la prima per me, alle finali del forense. E poi diverse cene, pranzi, incontri vari più o meno preparatori di qualsiasi evento. Mi sono divertito a confezionare il filmato sugli avvocati del ’79, sentendomi pienamente integrato al gruppo e pertanto già libero di prendermi alcune licenze… Di tutto questo, anzi, credo di dover ringraziare tutti, Enrico e Toni in testa, per la simpatia e l’affetto di cui mi sono sentito subito circondato. Io, che avvocato lo sono solo nella testa di mio padre, e che ho rinnegato la Giurisprudenza per un esame di Diritto Costituzionale andato male “perché non mi hanno capito”. Nonostante tutto questo, però, un briciolo di quell’invidia iniziale, provata all’inizio della mia avventura in nero-verde, mi è sempre rimasto. Perché, dalle pagine del blog, ho sempre inteso, ed in maniera piuttosto netta, che il vero battesimo del fuoco, la vera iniziazione, sarebbe stato un evento, un happening, al quale non avevo ancora partecipato: il Memorial Brovedani. Rileggendo, ancora in questi giorni, i post dedicati all’edizione dello scorso anno, ho avvertito nelle parole di Matteo, di Enrico e di uno strepitoso Vice un’atmosfera, fra il magico (la notte di Clauzetto), il poetico (l’amorevole accoglienza delle “zie”) e l’epico (l’improbabile triangolare di calcio) che ancora non mi era dato conoscere. Come dire: potrai anche essere un giocatore degli Avvocati Pordenone, ma se non hai mai partecipato al “Memorial” non puoi dire di aver compreso del tutto quello straordinario mondo pallonaro di nero-verde colorato… Era il mio primo Memorial, dunque, e l’ho atteso con la stessa emozione di un bambino la settimana che precede il Natale. E con mia moglie interdetta nel vedermi preparare l’albero a luglio vestito da portiere dell’Inter… Era il mio primo Memorial, e venerdì sera, prima del grande giorno, ho trovato del tutto spontaneo prendere il telefono e chiamare le mie due zie a Taranto, che non sentivo da un po’, per far saper loro quanto bene gli voglio. Interdette hanno chiamato mio padre… che interdetto ha chiamato mia moglie… che interdetta gli ha spiegato la storia dell’albero… Per il mio primo Memorial non mi sono fatto mancare nulla, a cominciare dalla spedizione mattutina dei soliti impavidi, che dopo aver sistemato poche cose a Vacile, si sono arrampicati fin su sul terrazzo del Friuli, a Clauzetto, per non far mancare la tradizionale visita alla zie. In queste prime ore di Memorial Brovedani, pur in tante faccende affaccendati, gli organizzatori avrebbero dovuto fare una sola cosa: portarsi il prosciutto dalla zie per apparecchiargli intorno tutto l’aperitivo di benvenuto. E ovviamente il prosciutto è rimasto a Vacile (quando il giorno si vede dal mattino). Incidente a parte, fortunatamente risolto grazie a solo 826 telefonate, la prima parte della giornata, trascorsa a Clauzetto, in un incantevole pergolo con Pergola (nel senso che c’era anche Eugenio), ha offerto ai soliti noti un rinfresco d’accoglienza di straordinario livello: salumi e affettati vari, palline al formaggio fritte, formaggio di varie qualità, il tutto bagnato da abbondanti provvigioni di ribolla gialla spumantizzata. Mi sono sentito a casa, io che per la prima volta salivo a Clauzetto. E senza nulla togliere all’arte culinaria delle zie, credo che questo possa essere il più bel complimento che si possa render loro. Questa straordinaria accoglienza, che nelle passate edizioni è stata apprezzata direttamente a casa loro, le zie se la sono portata fino a Vacile, assieme alle tante prelibatezze che hanno insaporito una serata freddina nella temperatura, ma così umanamente calda. Del triangolare, onestamente, ho poco da dire. Era il mio primo Memorial, e l’ho pure vinto, ma questo è davvero un dettaglio assai meno importante, un particolare della giornata che è più un pretesto che un torneo vero e proprio. Ciò di cui non ho ancora detto, invece, e che riservo volutamente per ultimo, è stato il momento del ricordo, quello che ho vissuto con più emozione e che, credo, racchiuda il senso dell’intera giornata. Non ho avuto la fortuna di conoscere Franco Brovedani, ma sarà che per “andarlo a trovare” bisogna salire lassù, e poi ancora più su, nel punto più alto del paese, in questo nostro andargli idealmente incontro l’ho sentito molto vicino… E mi sembra d’averlo conosciuto anch’io.
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11 commenti:
Questo scolaretto secondo me farà molta strada... e non solo perchè sta rientrando da Paris!!!
Per quanto mi riguarda è promosso a pieni voti, e voglio vedere se qualcuno osa dire qualcosa in contrario!!!...
Qualcuno ha onorato Enrico con la consegna delle chiavi della "hall of fame" e dello stanzino delle mute; mi riunirò in settimana a Clauzetto per deliberare sulla consegna della "Paletta per dolci delle zie" e sarà senza dubbio inserito in nomination, con procedura d'urgenza, anche il Bellinacchia!
Alla luce dell'affetto e del contributo di tutti mi risulta peraltro impossibile immaginare un'assegnazione personale e troverei più facile una sua collocazione (della paletta e non dell'amico Matte) proprio nella stanza di Toni..
Il grande scolaretto Matteo Cornavò Brernacchia senza dubbio ha vinto il premio letterario "la lacrima della saudade del Brovedinho", versata lo scorso anno sulla Perla di Vice.
La riconoscenza però non può essere che per Tutti i Co-organizzatori ai quali, peraltro, considerato anche il grado di commozione delle zie, penso di poter garantire che sia stata versata una gioiosa lacrima a testa!!
Grazie ancora a tutti.
P.S. Le Zie ricevono a Clauzetto tutti i giorni dalle 8 alle 24 (la taverna volendo rimane aperta qualche ora in più); per essere sicuri di non disturbare potete suonare il campanello! (Telefonate con almeno 10 minuti di anticipo se volete ordinare il vostro dolce preferito)
Veramente commovente...parlo sul serio...
Ci sono novità per la trasferta di Vienna?
Mi associo all'encomio nei confronti del mio "prestanome"...a questo punto l'essere stato in campo per ben nove volte (così mi è stato riportato) mentre in realtà ero sul divano a ronfare davanti a una replica di film d'annata del sabato pomeriggio, non può che inorgoglirmi tanto il livello (almeno letterario) del Bellinacchia :) Spero il prossimo anno di partecipare in maniera se non definitiva, quasi, alle prestazioni del memorabile football team..anche per me le 34 primavere sono suonate.. Ciao a tutti! Alessandro Bellinato.
Grandissimo ALE!!!
Si va tutti in galera, ma... grandissimo!!!
Bello leggere il ottimo resoconto di Matteo di un evento straordinario!
Del Memorial Brovedani vi invidio veramente perché noi del FC Insolvenz ancora non siamo riusciti a organizzare un torneo interno del genere. Erano infatti gli articoli sul blog sul Memorial del 2008 che poi mi hanno spinto a contattarvi. L'unica cosa che io non capisco è perché non ci sia anche una squadra dell' Udinese visto che la unica squadra friulana in Serie A dovrebbe avere tanti tifosi da voi - ma sono uno straniero e gli stranieri le cose importanti non le capiscono ;-) ).
Stamane sono tornato sulla terraferma italiana (fortunamente c'è ancora una settimana di vacanze prima di rientrare in Austria :-) ) e quindi dopo due settimane "offline" ho potuto leggere il vostro blog.
Per quanta riguarda la vostra gita a Vienna, nel frattempo abbiamo fatto delle scelte importanti (ristorante per sabato sera ecc.). Sono contentissimo che sarete in più di 40! Più sarete, più divertente sarà questo fine settimana.
A presto
Stefan
Siamo veramente contente di constatare la serietà della preparazione per la trasferta in Austria.Enrico Sarcinelli se la presa veramente a cuore , certo l'ossigeno di Clauzetto e la buona compagnia , non potranno fargli che bene.in bocca al lupo quindi. buonamotte le zie. Per la paletta il discorso è a parte
good start
Si, probabilmente lo e
necessita di verificare:)
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