PORDENONE - Sono tornati gli anni della “febbre da straniero”. Avete presente gli anni Ottanta? I romanisti impazzivano per Falcao, i napoletani per Maradona, gli juventini per Platinì, gli udinesi per Zico, i milanesi (sponda Inter) per Rumenigge. E le rispettive città, a modo loro, risentivano di questo strano influsso, in una commistione di usi, culture, tradizioni. Dal “Zico, polenta e frico” di Udine, al ritmo della samba all’ombra del cupolone, dal tango argentino nei vicoli dei quartieri spagnoli alla "Mole-Eiffel", fino al perenne clima da Octoberfest sotto lo sguardo della Madunina. A distanza di oltre 20 anni anche Pordenone si scopre improvvisamente diversa e con l’arrivo del ciclone Langer in riva al Noncello in città si respira un’aria insolitamente asburgica. La Langer-mania ha investito tutti: nei locali del centro il boccale di birra è un must, mentre nei ristoranti va per la maggiore lo stinco di maiale. Le vetrine dei negozi sono agghindate con drappi bianchi e rossi, con il walzer che la fa da padrone nei circuiti musicali locali. E che dire delle sciarpe, delle magliette, dei cappellini? Il prestigioso negozio di calzature “Falcomer” ha lanciato per l’occasione l’idea Natale 2009, ovvero le ciabatte da doccia di Stefan Langer. Il caffè Municipio propone la colazione “Langer”, ovviamente in tipico stile austriaco, con panetti di burro, marmellate, ma anche affettati, uova, pancetta e, ovviamente, wurstel; nelle boutique di abbigliamento per uomo sono andati a ruba i lupetti neri alla Langer. La febbre asburgica ha coinvolto praticamente tutti, ed è notizia di oggi che anche i licei pordenonesi proporranno al direttore dell’ufficio scolastico regionale la sostituzione dell’inglese con il tedesco. A Sedrano, teatro delle gesta di Stefan, il BauBar da sabato scorso è diventato per tutti il LangerBar, il primo locale in cui il bomber austriaco ha brindato (ovviamente con boccale di birra) per festeggiare degnamente il suo esordio con i ramarri e il primo gol straniero nella storia degli Avvocati Pordenone. Purtroppo, come in tutti i fenomeni di costume di massa, anche qualche nota negativa. Le scuole calcio di Pordenone e dintorni hanno avuto una vistosa defezione di iscritti: pare che i bambini siano ora tutti attratti dall’hockey su ghiaccio che, ricordiamolo, è lo sport praticato dal Konstantin, il figlio minore di Stefan Langer. L’assenza a Pordenone di un palaghiaccio è dunque un grosso problema per l’amministrazione comunale. E, a proposito di Comune, va opportunamente condannato l’atto vandalico di qualche tifoso un po’ troppo sopra le righe che ha imbrattato i muri del Municipio con la scritta “Langer Sindaco” (foto). L’attuale primo cittadino, Sergio Bolzonello, ha così commentato: «Capisco l’entusiasmo del momento, ma bisogna contenere certi eccessi che danneggiano l’immagine della città. Per quanto riguarda l’ipotesi di Langer sindaco, al di là della scritta, non è da escludere che possa prendere il mio posto: dalle sue dichiarazioni abbiamo senz’altro capito che può essere l'uomo giusto…».
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2 commenti:
Pare che il bar Amman, quello accanto al Palazzo di Giustizia e chiuso da alcuni giorni a causa di vari e noti problemi finanziari del titolare, riaprirà a breve col nome di BAR AMLANGER e sarà offerta birra a volontà in occasione dell'inaugurazione (sono già in fila alcuni nostri compagni di squadra, non faccio nomi ma cognomi sì, se volete...)
Incredibile ... sono rimasto (quasi) senza parole ...
Matteo, sei un mito! Mi sono divertito matto!
Per quanto riguarda il "LANGER SINDACO", mi dispiace se vi deludo ma la politica in genere e quella comunale in particolare non è il mio mestiere ... lasciamola a Sarci, Brovedinho e altri.
E chi vorrebbe un sindaco di PN che commette tanti errori linguistici in italiano e di furlan conosce una proposizione sola, imperata domenica a San Leonardo in occasione di "Porco in Piazza" dove un carino maialino sul depliant diceva: "Jo soi al cent per cent un purcìt furlan" ...
Sin dalla vostra trasferta a Vienna in settembre c´è la Pordenone-Mania da noi: mi sono accorto che ormai ci sono molti ristoranti italiani a Vienna!
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