MEDUNO (PN) - Come diceva il grande Roberto Casucci “Mi tegno conto anca de una partia vinta a ping-pong”. Questa frase, questo motto, incarna sempre di più lo spirito, certo sportivo, ma anche agonistico, degli Avvocati Pordenone. Insomma, come faceva il cannibale Merckx, non si lascia nulla per strada, nemmeno le briciole. Ed il primo a manifestare questo spirito, che altri chiamerebbero “mentalità vincente”, è proprio il condottiero di mille battaglie, Toni Pollini. Chi è cresciuto con i suoi insegnamenti, ormai, affronta ogni sfida, anche la più amatoriale del mondo, con il preciso imperativo della vittoria. Che il teatro della contesa sia internazionale, nazionale, rurale, di sagra paesana o anche semplicemente amichevole, la ricerca della vittoria (e quindi della felicità) è un must che ormai accompagna i ramarri naoniani ad ogni loro uscita. E così, dopo aver portato anche a casa il trofeo del torneo organizzato dagli alpini (perché, al di là della beneficenza, l’abbiamo vinto noi…), dopo il pranzo comunitario si presenta una nuova occasione per la classica “prova di forza dell’ubriaco”. Ancora una volta protagonista del misfatto è Cornix, stavolta privo della sua spalla preferita: l’altro Matteo, al secolo Brovedinho. Avvistato un campetto adiacente al tendone in cui si cimentavano una decina di ragazzini, Cornix si ripresenta al tavolo dei commensali e senza esitare se ne viene fuori con la solita frase, ormai entrata nella storia della cazzata: “Adesso, se abbiamo i coglioni, andiamo là fuori e sfidiamo i bambini!!!”. Enrico Iodice, ancora intento ad affondare il forchettone in un piatto colmo di fagioli e cipolla, si fa sfuggire un “Oh Signore, ci risiamo…” che tradisce tutta la sua preoccupazione. In tre, per la precisione Enrico Sarcinelli, Carlo Galasso e Alberto Rumiel scelgono fin da subito la strada della fermezza: “No Matte!!!”. Anche Toni Pollini, stavolta presente al misfatto, nega subito l’assenso. Gegè Pergola punta tutto sul riacutizzarsi del dolore toracico. Ma stavolta, oltre alla solita e comprovata determinazione, Cornix ha dalla sua 7 birre consumate in tre ore al chiosco del campo. Lo sguardo della tigre di Cornacchia (che non è facile…) incrocia gli occhietti furbi e goderecci del gaio Bellotto: trovata la spalla ideale per il misfatto, la tragedia è pronta a consumarsi. Ancor più volitivo Cornix sradica dal tavolo due giocatori dell’Avis Rorai (Gino e Davis, la risposta italiana alla bella attrice Geena Davis) e a quel punto torna sull’anello debole della compagnia, Mr. Blogger, che a questo punto non può rifiutarsi di fare il quinto uomo. Di fronte ad una curva gremitissima (mi raccomando, curva con la “c”), i nostri scendono in campo con Bellotto in porta (con le Hogan), Cornix e Gino dietro, Davis per i cazzi suoi e Iodice a fare il puntero, proprio come in occasione della Cappone Cup vinta a Fratta di Caneva qualche settimana fa. L’impatto con la partita, stavolta, è disastroso, vuoi per i ragazzini (davvero bravi), vuoi per i fumi dell’alcol (davvero parecchi), vuoi per l’assemblaggio della squadra (davvero improvvisato). Il parziale è subito a favore dei Medun Boys, in vantaggio per 3 o 4 reti. Si capisce subito che l’ipotesi della vittoria al 5° gol è poco sensata per la totale assenza di una squadra in campo: quella degli avvocati-donatori. Si contratta per un prolungamento al 10, giusto per registrare le linee. E così, la grande “remuntada” non riuscita al Camp Nou, inizia a materializzarsi al Center Zatti Stadium. Sotto 2 a 6, i nostri dapprima con Cornix, poi con Iodice, iniziano a riguadagnare terreno. La svolta della partita si ha sul 9 a 5 per i Medun Boys: proprio Iodice chiede la sospensione del match per il classico “infortunio del ciclista”, che ne condiziona la prestazione. Il bomber, guarda caso di origini medunesi, si allontana con passo incerto verso la turca, dove, liberata la prostata, va in scena la pisciata del decennio. Rientrato in campo assai più libero, nella mente come nelle mutande, Mr. Blogger si prende la squadra sulle spalle e inizia a colpire con precisione chirurgica. Nel frattempo un immenso Bellotto sistema l’incerta difesa lasciando la porta a Gino (sigh….) ed edificando un muro pressoché insormontabile firmato Hogan. Cornix, dopo aver perso due coronarie per le nefandezze di Gino in porta, si appropria della sua dimora naturale (fra i pali) e cala il jolly con una mossa tattica d’altri tempi: il lancio lungo sul puntero. Si va così sul 9 a 9 e dopo ben tre legni colpiti in sequenza, sua Maestà Iodice trova il pertugio giusto per un incredibile 10 a 9 che lascia i Medun Boys attoniti. E’ l’apoteosi, raggiunta con un finale thrilling che, dopo la Cappone Cup, consegna l’ennesimo trofeo ai naoniani. Un trofeo che, per le circostanze in cui è stato conseguito, non può che chiamarsi Prostata Cup. Oratori e campetti di periferia tremate! I ramarri sono sempre in agguato. E ora sotto a chi tocca…
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6 commenti:
Due sole considerazioni all'ottimo articolo dell'ottimo Cornix:
1. "Oratori e campetti di periferia tremate!", scrive il Volatile, ma , visto l'articolo, modificherei il testo in "Oratori,ORINATOI e campetti di periferia tremate!"...;
2. rammento che nel corso della disfida con i Medun Boys la soglia dei gol da raggiungere è stata fissata dapprima a 5 poi a 7 ed infine a 10 (non perché i Boys fossero dapprima arrivati a 5 e poi a 7 gol fatti ma perché il traguardo dei 10 gol fatti è stato unanimemente sentito come quello più adatto alla minchionaggine dilagante...)
Caro Cornix, non ti curar di ugé ... sta rosicando per non aver preso parte alla sfida!
A.B.x3
Io sarò anche un Minchione a organizzare le partitelle con i ragazzini.... ma anche Mr. Blogger che ricama nomi e numeri sulle nostre magliette con Painting non scherza...
Grazie Ragazzi!
Ivan
Orgoglioso di essere MINCHIONE!!!
E' ovvio che rosico, se non avessi avuto il dolore costale sarei stato in campo dal primo minuto!
Minchiamente vostro
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