ROMA - E’ giovedì e constatiamo per l’ennesima volta che è saltata la partita a Tor Di Quinto.
La vecchia guardia sembra dispersa. Morreale alle prese con un infortunio alla spalla che lo blocca – per il bene del calcio – da un anno e mezzo; Merlino, da quando hanno chiuso il parcheggio dell’Antitrust, non può più venire in macchina e quindi non potrebbe tornare la sera a Latina (e non ci fidiamo a farlo dormire a casa di qualcuno di noi, mica siamo fessi, siamo tutti sposati!); Tacchiventuri è troppo preso da lavoro e famiglia, Gualco sta facendo tre tornei, anche se ancora non ha imparato a giocà a pallone. E, senza i vecchi, anche il resto della truppa si è perso.
Con Tonino decidiamo che non c’è altra soluzione: la chiamata finale alle armi. Mando una mail a tutti, ci contiamo, facciamo il punto, ci assumiamo ognuno le proprie responsabilità. E’ la scossa.
Ci siamo, ancora una volta, siamo pronti, con la stessa fame di vittorie di sempre.
Eh sì, perché, in fondo, ci era successo come all’Inter. Dopo che hai vinto tutto, per un po’ ti passa la fame ma poi, con il tempo, il talento riemerge e ricomincia a scrivere la storia. Ed è quello che accadrà a Spilimbergo.
Eccomi dunque, novello Franz Moor di Schiller, a presentarvi i miei Masnadieri, in ordine di reparto, enumerando solo quelli che, ad oggi, hanno dato conferma definitiva.
I certi sono:
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DIFESA.
Sergio Galetta. Ha imparato a rivestire, con il tempo, il ruolo di leader silenzioso. Coscienziosamente ha anche assunto le fattezze giuste per essere un riferimento nel nostro team. Solo per apparire più credibile ai nostri occhi, dunque, ha dovuto prendere quei 10 chiletti senza i quali mai e poi mai gli sarebbero state affidate le redini della partitella del giovedì. Nella prima edizione era un giovane assai promettente, ora il pendolino del tavoliere è diventato un vero e proprio omo de panza. Una certezza.
Cristian. Lui le fattezze ce le ha sempre avute. Se tutto va come deve, sarà uno dei migliori giocatori del torneo, soprattutto fuori dal campo. 100 chili di difensore centrale, mi è bastato parlargli un minuto per convincerlo a venire. Mi ha risposto: “Ma se magna?”
“Sì”.
“Hmm… Ma se beve?”
“Sì”.
“Hmm. Ma le donne ce stanno?”. E qui ho dovuto esagerare un pochino.
“Vabbé, per me è perfetto, ci sto”.
Peraltro, tecnicamente, è il nostro Busquez.
Eugenio Pergola. L’astemio difensore con contratto in scadenza coi ramarri, ha più volte manifestato l’intenzione di cambiare aria. Corteggiatissimo, alla fine ha ceduto alle insistenze del fratellone Gualco, sicuro di poter vincere ancora moltissimo. Con Bousquez formeranno una coppia insuperabile, anche perché perfettamente assortiti. Li vedo molto bene pure davanti al bancone.
Gustavo Barbantini. Roccioso difensore, meglio sulla fascia, non dice mai di nò quando si tratta di giocare e mangiare. Altra certezza, un ottimo ragazzo (si fa per dire). Avviso ai naviganti sulla fascia: occhio, non sempre prende il pallone!
Tonino D’Ambrosio. Vi starete chiedendo cosa si possa dire di lui che non sia stato già detto. Una chicca ce l’ho. Il 6 maggio, primo giorno del torneo, per improcrastinabile impegno di lavoro, sarà a Barletta. E che problema c’è? Mi manda oggi a pranzo il seguente sms: “Comincia a scrivere sul blog. Francesca non vuole mancare e quindi ci vedremo alle 17 a Bologna (la moglie infatti sarà a Padova) e quindi saremo a Spilimbergo in serata”.
Serve altro?
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CENTROCAMPO
Federico Céschel. L’oriundo di Orsago, che nella capitale si è visto anticipare l’accento, torna nella sua terra con ambiziosi progetti. Innanzitutto a Spilimbergo si sentirà nuovamente chiamare Ceschél. Poi, in fondo, un bicchierino se lo beve volentieri. Ancora, i tanti successi sportivi non lo hanno ancora sfamato. Gli manca il successo in terra propria e… nemo profeta in patria? Lui crede che si possa smentire il motto. Merita una citazione la cassa di Prosecco regalatami dal padre in occasione del primo Spilimbergo. Sor Céschel, se vuole ripetere, io non mi offendo mica!
Vincenzo Maggiulli. Altra grande novità dalla quale il gruppo si aspetta moltissimo. Con il passare degli anni ha perso la sua abituale mobilità a centrocampo, trasformandosi in centrocampista di peso. Eppure, si è scritto di recente, alla ragazza dice che il giovedì va a giocare, ma noi non giochiamo da mesi! La domanda, allora, sorge spontanea: cosa c’è sotto o… meglio, chi c’è sotto?
Gualco. A Tivoli ormai è diventata una leggenda, l’escussione dei testimoni del venerdì mattina, dalle 11 in poi. Niente chiarimenti, niente domande inutili, assunzione molto rapida. Il Giudice ha fretta, sussurrano gli avvocati dandosi di gomito… Alle 14,30, infatti, kick-off all’Acqua Acetosa e non si può arrivare in ritardo! Non serve che io precisi che si tratta solo di battute.
Francesco Sucameli, detto… U CONSIGLIORI! Novello Consigliere della Corte dei Conti, trattore del centrocampo, diserbatore della fascia, terrore di tibie e talloni, è soprattutto un grande fuori dal campo. Porterà anche fratello e cugino, si dovesse pensare che non gli piace Spilimbergo!
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ATTACCO
Giustino Lo Conte. Il Toro di Sora (vi invito a notare la somiglianza con il mitico Pasquale Luiso, centravanti del Piacenza degli anni 1980-1990), quello che quando segna - accade spessissimo - ringrazia Dio, quello che: “Datemi la palla, datemela qui sul petto, vi giuro che segno, ve lo giuro!”, gli passi la palla, stoppa di petto, la mette giù, beve un difensore, si aggiusta la palla e la mette sotto il sette da venti metri.
Giustino non lo sa ma, come in ogni squadra che pratica il calcio totale, potrebbe essere chiamato a dare una mano a centrocampo, magari sulla fascia o dietro alla prima punta. Del resto anche Yari Litmanen, nell’Ajax dei primi ’90, tornava e correva come un dannato. Uno finlandese trapiantato in Olanda, l’altro Irpino trapiantato a Roma, il primo più tonico, il secondo più tecnico, ma entrambi campioni.
Roberto. Il bomber, amico di Cèschel. L’altra volta lo abbiamo prestato a Salisburgo e ci ha rifilato due clisteri. In amicizia, naturalmente, ma stavolta non lo prestiamo a nessuno. Anche a lui potrebbe essere chiesto un sacrificio tattico. Anzi, gli sarà chiesto certamente: per 38 minuti su 40, per dirla come dicono a Sky, sarà l’unico oltre la linea della palla!
Andrea Scalzo. Altro grande acquisto. Il sinistro buono ce l’avrebbe pure, ma non si allena, tatticamente è indisciplinato, non segna tantissimo e manco te dà retta. Praticamente, quando giochiamo, dopo 5 secondi si sente il vocione di Gualco… “André stringiii!”, “André allargate, c..zo!”, “Andrè passa sta c..zzo de palla”, “E guardame Andrè, so’ solo!”. Però gli voglio bene, anche se mi fa arrabbiare. Molto meglio fuori dal campo, in campo può solo migliorare.
Merlino. Cosa aggiungere per colorare ancor di più il mito, il Clooney della Pontina, il sinistro di Dio? Ha annunciato che non giocherà, ma alla fine abbiamo trovato concordemente un ruolo fondamentale: dietro la porta avversaria, munito di cerbottana e cartoccetti, regolarmente salivati. Ci sta pensando e credo che alla fine, di fronte a questa prospettiva, tornerà ad indossare la sua maglia. Avviso alle naviganti: Viene senza la moglie!!!!
Morreale. Lo avete visto in discoteca, lo avete visto con le taniche traboccanti di vino in partenza da Rauscedo e già questo spiega perché sia lui, con Tonino, il vero leader. Quando chiami, c’é. Anche lui sarà a Barletta, il 6 maggio, ma la sera sarà certamente nella vicina Spilimbergo. Possibilità di vederlo in campo? Abbiamo chiesto al fisioterapista di completare la riabilitazione con grande calma, in modo che non sia pronto per Spilimbergo. Il professionista costa molto, ma lavora bene. E’ un anno e mezzo, infatti, che il nostro non gioca!
Luciano Vasquez. Come Vargas viene da Catania, come Vargas ha un grande sinistro, ma soprattutto si fa valere fuori dal campo, per simpatia e presenza… a tavola! Ci teniamo molto che venga, soprattutto se porta il figlio, Francesco, che gioca a calcio e ha 25 anni meno di noi!
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ER PURMINO
Ci stiamo organizzando per avere a disposizione un pulmino per raggiungere i campi dal ritiro prepartita, sul luogo del quale aleggia ancora una fitta coltre di mistero..
Per adesso è tutto. Un grande abbraccio a quel mondo lontano che, da qui, va appena delineandosi all’orizzonte.
Gualco
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5 commenti:
Grande Gualco!!!
Mi è piacuta moltissimo la presentazione di tutti i tuoi uomini. Tenterò di scrivere una roba paragonabile sulla mia gloriosa squadra viennese.
Eugenio Pergola ha lasciato i neroverdi e giocherà per voi? Sinora nessuno credeva che il Signor Giudice fosse un venduto, adesso lo sappiamo! :-)
Chi giocherà in porta per voi? Presterete ancora "Er Cornacchia"? Dopo la papera di sabato scorso vi costerà di meno stavolta. ;-)
Ci vedremo fra 3 settimane!
Un abbraccio,
tanti saluti e auguri di buon week-end da Vienna
Stefan
Avevo dato la disponibilità al mio fratellone Gualco per indebolire (unitamente a Fratel Cornix) ed invecchiare (basto io) la loro difesa.
Mi sto già allenando, ripassando frasi ed improperi in romanesco (ahò, e passa quaa cazzo de palla - ahò, e metti mejo quaa cazzo de bariera - mortacci vostra, volete torna' a copri' 'a difesa? - ecc.)
E' inutile che Lei, caro Giudice Pergola, ripassi le frasi in romanesco. Le ricordo che Lei è nato a Potenza. Chi crede di imbrogliare?
oooooooooohhhhh, dice che è di Roma ed è nato a Potenz!!!
E allora vorrà dire che giocherò per Roma e Potenza!
E comunque certe affermazioni, fatte dal portiere della squadra dell'Antitrust che non solo non è romano ma che neppure è un professore e scrive "AntitrAst" ed attualmente vive in un convento in Aspromonte, e fatte da un blogger che ormai è ridotto a tenere in piedi un blog per narrare le gesta pedatorie delle squadre che ci hanno (giustamente) eliminati dall'Avvocup, lasciano il tempo che trovano!
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