JUS SPORT BASSANO - JUS VICENZA 4-0
Marcatori: Tessarolo, Rebecchi, Rebecchi, Tessarolo
JUS SPORT BASSANO “ACCORPA” JUS VICENZA 4 a 0 (di Nereo Merlo)
Nel derby imposto dalla “geografia pallonara” della 3^ giornata del Campionato, il Foro bassanese ha “accorpato” il Foro vicentino per 4 a 0; nello sciagurato derby della “geografia giudiziaria” imposto invece dall’infelice ministro Severino, i due Fori sono unanimemente consapevoli della scelleratezza della proposta di accorpamento di Bassano a Vicenza, che paralizzerebbe la Giustizia vicentina-bassanese così come quella veneta ed italiana. Comunione di idee ben consacrata a tavola nel terzo tempo “Da Fernando”. I bassanesi, ovviamente, vedono la netta vittoria sul campo di calcio come un segno di buon augurio anche sul campo del mantenimento del proprio Tribunale. Detto questo, la vittoria, certamente meritata, sembra eccessiva rispetto al bel gioco fatto vedere dai cugini vicentini che hanno costruito molto, ma finalizzato poco. Bella partita, belle trame, tra due squadre ben messe in campo. Lo Jus Sport Bassano passa verso il 15° del primo tempo su calcio d’angolo deviato in rete da Luca Tessarolo. Poco dopo il raddoppio di qualità di Bum-bum, Leo Rebecchi, che si fa trovare libero al centro dei difensori biancorossi e, fatti due passi in area, insacca imparabilmente. Sul 2 a 0 si va al riposo. Nella ripresa non cambia la musica: entrambe le squadre macinano bel gioco, ma solo Bassano riesce a finalizzare e così, prima arriva il 3 a 0 di Leo Rebecchi e, poco dopo, è ancora Tessarolo a fissare il risultato finale di 4 reti a 0. Lo Jus Sport Bassano sarà nuovamente in campo a Pordenone il 10 aprile prossimo.
Nereo Merlo (Jus Sport Bassano)
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C’E' POCO DA DIRE... (di Filippo Martini)
C'è poco da dire, commentare uno 0-4 è sempre difficile, ancor di più se, a ben vedere, nessuno dei due portieri si è praticamente sporcato i guanti.
Arrivati al campo con defezioni pesanti - Balasso (peraltro prontamente riciclato mister dopo l'infortunio che per un pò lo terrà lontano dal centrocampo), Coltro (a New York con donna, fratello e nuora), Rizzato F. (rotto), Rizzato M. (rotto e neopapà, auguri!), Galvan (stirato sabato), Osti (flessore), Novello (ginocchio), Ponso (ritardo di condizione) e Struzziero (destinatario per acclamazione in spogliatoio di procedimento disciplinare d'urgenza), giusto per dire i primi due che mi sovvengono - due esordienti (Vicentini e Brunello) ma tanta voglia di non sfigurare, i biancorossi partono allineati e coperti, con un 4-4-1-1 di stampo Bagnoliano (in onore del Verona scudettato, cosa che dovrebbe farci capire molto della competenza di mister Balasso...) in cui Pelliccione è il presunto Elkjaer, PippoMartini il Pierino Fanna di oggi (nel senso che pare ben oltre la cinquantina) e Cusinato deve innescare le offensive come faceva il geniale Di Gennaro.
Purtroppo però il Verona scudettato si conferma un mistero gaudioso del calcio moderno e, dopo una ventina di minuti sul filo dell'equilibrio (nei quali dopo la sfuriata iniziale di Bassano, il pericolo più grosso lo crea un inserimento di Vicentini, che si vede parare il gol all'esordio dal portiere bassanese), l'equilibrio viene spezzato su un calcio piazzato dalla sinistra: palla in area e conclusione in acrobazia dell'attaccante bassanese che prende il tempo alla difesa e colpisce imparabilmente.
La mazzata arriva però poco prima dell'intervallo, con 5 vicentini letteralmente imbambolati che assistono senza pagare il biglietto ad un'azione sulla destra e dimenticano il capitano bassanese appena dentro l'area: conclusione secca sotto il sette, 2-0 e the decisamente amaro.
Nella ripresa, a nulla vale il cambio di modulo, a favore di uno spregiudicato 3-4-3 perché le gambe seguono decisamente poco la testa e ben presto si capisce che sarà ancora sofferenza, tanto che in realtà veniamo schiacciati in area per la maggior parte del tempo, fino a quando arrivano anche il terzo ed il quarto gol.
Nel finale i tentativi di gol della bandiera non portano a niente, se non ad aumentare la fame per i tradizionali arrosticini, sempre irresistibili.
La riscossa biancorossa è in calendario per il 13 aprile, in un altro derby, stavolta con Treviso.
Filippo Martini (Jus Vicenza)
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C’E' POCO DA DIRE... (di Filippo Martini)
C'è poco da dire, commentare uno 0-4 è sempre difficile, ancor di più se, a ben vedere, nessuno dei due portieri si è praticamente sporcato i guanti.
Arrivati al campo con defezioni pesanti - Balasso (peraltro prontamente riciclato mister dopo l'infortunio che per un pò lo terrà lontano dal centrocampo), Coltro (a New York con donna, fratello e nuora), Rizzato F. (rotto), Rizzato M. (rotto e neopapà, auguri!), Galvan (stirato sabato), Osti (flessore), Novello (ginocchio), Ponso (ritardo di condizione) e Struzziero (destinatario per acclamazione in spogliatoio di procedimento disciplinare d'urgenza), giusto per dire i primi due che mi sovvengono - due esordienti (Vicentini e Brunello) ma tanta voglia di non sfigurare, i biancorossi partono allineati e coperti, con un 4-4-1-1 di stampo Bagnoliano (in onore del Verona scudettato, cosa che dovrebbe farci capire molto della competenza di mister Balasso...) in cui Pelliccione è il presunto Elkjaer, PippoMartini il Pierino Fanna di oggi (nel senso che pare ben oltre la cinquantina) e Cusinato deve innescare le offensive come faceva il geniale Di Gennaro.
Purtroppo però il Verona scudettato si conferma un mistero gaudioso del calcio moderno e, dopo una ventina di minuti sul filo dell'equilibrio (nei quali dopo la sfuriata iniziale di Bassano, il pericolo più grosso lo crea un inserimento di Vicentini, che si vede parare il gol all'esordio dal portiere bassanese), l'equilibrio viene spezzato su un calcio piazzato dalla sinistra: palla in area e conclusione in acrobazia dell'attaccante bassanese che prende il tempo alla difesa e colpisce imparabilmente.
La mazzata arriva però poco prima dell'intervallo, con 5 vicentini letteralmente imbambolati che assistono senza pagare il biglietto ad un'azione sulla destra e dimenticano il capitano bassanese appena dentro l'area: conclusione secca sotto il sette, 2-0 e the decisamente amaro.
Nella ripresa, a nulla vale il cambio di modulo, a favore di uno spregiudicato 3-4-3 perché le gambe seguono decisamente poco la testa e ben presto si capisce che sarà ancora sofferenza, tanto che in realtà veniamo schiacciati in area per la maggior parte del tempo, fino a quando arrivano anche il terzo ed il quarto gol.
Nel finale i tentativi di gol della bandiera non portano a niente, se non ad aumentare la fame per i tradizionali arrosticini, sempre irresistibili.
La riscossa biancorossa è in calendario per il 13 aprile, in un altro derby, stavolta con Treviso.
Filippo Martini (Jus Vicenza)
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