Marcatori: Niero (VE), Niero 'r' (VE), Lo Scalzo (VE), Struzziero (VI)
Cronaca di una partita allucinante (di Filippo Martini)
Giuro, non me ne vogliamo i colleghi veneziani: hanno vinto, hanno vinto MERITATAMENTE, in campo ce ne siamo dette e date tante - tanto che il terzo tempo (peraltro particolarmente sfizioso culinariamente, con pizze, fritti vari e ottimo risotto agli asparagi) è stato inizialmente un po' freddino, salvo sfociare quasi subito nella consueta reciproca cordialità e colleganza - ma ciò che è accaduto sabato scorso in quel di Mogliano Veneto è stato davvero inspiegabile. Almeno calcisticamente.
Lo Jus Vicenza si presenta - come purtroppo sempre quest'anno - a ranghi ridotti, ma molto fiducioso (vista la contemporanea disponibilità i quasi tutti i nostri pezzi da 90, recuperati dagli acciacchi e/o liberi e felici per la fine dei rispettivi campionati), nonostante bruci ancora la beffa del pareggio padovano nell'ultima partita del girone, che ha relegato i biancorossi al 4° posto, condannandoli alla doppia trasferta, accolta con gioia solo dalle casse dell'Ordine, sollevato da obblighi di ospitalità ristorativa...
Mister Balasso non ha molta scelta di uomini ma può rifarsi ampiamente sul modulo e la collocazione dei suoi ragazzi, avendo a disposizione diversi polivalenti tanto che, ai più fortunati, riesce ad assegnare un ruolo alla comunicazione della formazione, un altro durante il riscaldamento ed un altro ancora al momento di disporsi in campo.
La partenza è buona con un paio di conclusioni di Cusinato e Struzziero che però non impensieriscono il portiere venziano; dopo una decina di minuti, però accade l'incredibile: la squadra va in totale black out, in tutti i suoi elementi, senza eccezioni, senza scuse, senza una spiegazione. Nel breve volgere di un batter d'occhi si assiste alla riedizione amatoriale dei celeberrimi 7 minuti di inter-bayern e di milan-liverpool:
1) su una rimessa laterale battuta tra le due panchine, un lancio da metà campo cerca una punta che non c'è, la palla va lenta verso la nostra porta ma prima il sole acceca il nostro portierone fabio, poi la sfera va a rimbalzare esattamente sullo spigolo dell'impianto di irrigazione, assumendo una traiettoria imprevedibile, infine il mix letale erba alta+ginocchio di cristallo completa l'opera: rimbalzo, pallonetto, il portiere scivola, la palla rotola in rete con una lentezza esasperante. 1-0.
2) palla al centro, lancio lungo per struzziero, anticipo della difesa, rilancio sulla destra dell'attacco veneziano, la punta prende il tempo a Beccaro (peraltro stoico nel giocare su un 3/4 di stiramento non guarito) che, appena entrati in area, lo travolge nettamente. Rigore e 2-0.
3) nel silenzio generale il gioco riprende, conquistiamo un angolo, il sottoscritto va a batterlo pensando di crossare, ma poi cambia idea e batte corto per Coltro...sì, mancandolo di 3 metri (da una distanza peraltro di 5, forse...) e lancia il contropiede avversario, chiuso a fatica in angolo tra gli insulti (giustissimi) dei compagni.
4) il cross viene respinto centralmente nel modo peggiore, la palla giunge sui piedi di un attaccante di casa, che prima salta il Capitano e poi si avvale dello svenimento sempre del sottoscritto che, nel tentativo di spazzare, cicca la palla, poi la ricicca tentando un improbabile colpo di tacco ed infine perde l'equilibrio, vedendo così, col culo per terra, Venezia che segna il 3-0.
5) Venezia schiaccia sull'acceleratore, entra di nuovo in area con facilità imbarazzante, colpisce la traversa e sulla ribattuta Fabio è bravissimo a levare letteralmente la palla dalla testa dell'attaccante pronto al tap-in. 4-0 evitato.
Tutto questo FORSE in dieci minuti.
Capendo che si è toccato il fondo (e non essendo muniti di vanga per scavare), i biancorossi resettano il cervello, il mister per non perdere l'abitudine sposta di posizione qualche uomo ed inizia un'altra partita. Per un quarto d'ora Venezia non esce dalla propria area, il centrocampo Coltro-Vicentini-Cusinato calamita tutte le palle e, davanti, Dal Santo e Struzz tengono palla anche in mezzo a 3 avversari: bersagliamo il portiere di sassate fuori (Martini, 3 volte Vicentini, Cusinato, Struzziero 4 volte) ma nella metà dei casi non centriamo la porta, in 3-4 occasioni il portiere si oppone alla grande, fino a quando Struzz trova l'1-3 con un gran sinistro sotto la traversa. Proprio a fine tempo un altro miracolo del portiere evita il 2-3 che, forse, avrebbe aperto una remuntada storica.
Nel secondo tempo tentiamo ancora di riaprire la gara, ma da un lato la furia e soprattutto le energie progressivamente calano e, dall'altro, Venezia dimostra di aver sfruttato ottimamente l'intervallo per riordinare le idee e riprendere la calma: ne esce una ripresa con squadre lunghe, poche occasioni (una nitida per parte, la nostra con Cusinato che serpentineggia in area ma sceglie il tocco a giro anzichè l'assist ai compagni meglio piazzati), un paio di rigori invocati da Stuzziero (più no che sì) e Ivan Dal Santo (decisamente sì) e molti cartellini per proteste ed entrate ruvide.
Alla fine, ripartiamo con le pive nel sacco, sconfitti per dieci minuti di follia suicida collettiva e, cosa che fa più incazzare, consapevoli che il campo se ha detto che non eravamo inferiori ai colleghi neroverdi, ha anche detto che, avendo regalato 3 gol ed essendo riusciti a segnarne solo uno, siamo stati meno bravi di loro.
Ora sabato serve un'impresa con Padova, una vittoria ad ampissimo scarto, e poi sperare che gli stessi colleghi padovani battano Venezia. Che dire, sabato ci proviamo, poi, come dicono gli ultras biancorossi, "Que sera, sera...".
Filippo Martini (Jus Vicenza)
JURIS MARCA TREVISO - FORO VIRGILIANO 1-4
Marcatori: Cavicchini (MN), Magri (MN), Coan (TV), Magri (MN), Tedoldi (MN)
Sabato Juris si è letteralmente sciolta sotto il primo vero caldo stagionale: i nodi di una preparazioneinadeguata sono venuti al pettine contro un Mantova ben messo in difesa e pungente in attacco (ma certamente alla nostra portata, solo più allenati). Abbiamo perso 4 a 1, in quanto abbiamo ballato in difesa e girato poco in attacco. Nonostante la sofferenza (sotto 2 a 0 abbastanza presto), in chiusura di primo tempo avevamo riaperto la partita segnando il 2 a 1 con Beppo Coan; nel secondo tempo qualche timido segnale di ripresa coinciso con un paio di occasioni sprecate, ma poi resa finale con altri regali che hanno portato ad un passivo comunque esagerato.
Alla fine facce stravolte dalla fatica (per entrambe le squadre) cui si è cercato di dare sollievo con buone dosi di birra, prosecco e risottino.
Ho atteso qualche giorno per redigere il resoconto della partita, in quanto i festeggiamenti sono durati parecchio (e subito dopo i festeggiamenti è subentrata la tensione per la trasferta di Rimini di domani). Treviso, lo sappiamo bene noi mantovani, è una squadra ostica, soprattutto in casa. Ci voleva una partita perfetta per portare via il risultato pieno... e partita perfetta è stata.
Il mancato accordo sui cambi volanti proposti da Mantova, deciso essenzialmente dal portiere dei padroni di casa, che con un laconico "non se ne parla neanche", ha chiuso ogni trattativa, accende subito gli animi. La partita è stata però corretta e le uniche discussioni hanno visto protagonisti l'arbitro ed il libero del Treviso.
L'attacco del Treviso fa paura, ma la difesa arcigna del Foro Virgiliano (Benedini, Montecchi, Pisani), a lungo studiata da Mister Moriconi, contiene bene il tridente avversario. Incontenibile è invece l'attacco mantovano (Cavicchini-Magri), con un bomber Magri, che non vedevo giocare così da quando aveva 11 anni (e lo allenavo io che ne avevo 16!), che fa segnare e segna. Sono suoi l'assist smarcante per Cavicchini, che va in goal facile, ed il raddoppio con un pallonetto balisticamente perfetto da poco oltre la metà campo. Il tutto nei primi 10 minuti, dopo due palle goal sprecate dai mantovani. Sul 2 a 0 Mantova fallisce il goal del KO e viene punita da bomber Coan che chiude il primo tempo sul 2 a 1.
Nel secondo tempo Treviso sfiora il pareggio nei primi minuti di gioco, ma viene steso dalla seconda rete di Simone Magri, che ingaggia un duello spalla a spalla con un veloce difensore avversario per circa trenta metri e chiude con un diagonale micidiale: 1 a 3. La partita si è chiusa qui, lo sconforto ed il caldo hanno infatti spento la linea offensiva dello Juris Marca Treviso, che verso il termine ha subito anche un ultimo affondo del Foro Virgiliano con l'instancabile Rudy Tedoldi.
Grazie ad un superlativo terzo tempo i festeggiamenti mantovani sono iniziati subito, con birra, prosecco, risotto, e tanto altro. Di questo non possiamo che ringraziare la splendida organizzazione dell'Amico Aurelio Munari.
E ora tutti a Rimini ...
Gaetano Alaia (Foro Virgiliano)
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