PORDENONE – Si è conclusa da pochi giorni la splendida esperienza dei ramarri togati nel prestigioso torneo Eurolawyers e ci è parso doveroso incontrare colui che più di ogni altro li rappresenta, il grande capo e Presidente factotum Toni Pollini, per stilare un bilancio della partecipazione dei naoniani alla competizione. Ne è uscita un’intervista a tutto tondo, dove si è parlato di aspetti calcistici e non solo, con alcuni risvolti in tema di calcio-mercato a dir poco clamorosi. Buona lettura.
Intervistatore: «Caro Toni Pollini, ben rientrato. Quale è dunque il bilancio della vostra esperienza in Cilento?»
Toni: «Grazie. Un ottavo posto ottenuto alla prima partecipazione non può che renderci orgogliosi. L’esperienza all’Eurolawyers 2013 è stata nel complesso sicuramente molto positiva. E quando dico “positiva”, il termine va inteso nel suo significato più ampio...».
I: «Incluso quello “dopante”, riferito alle sostanze alcoliche assunte dai suoi giocatori durante gli “happenings extra calcistici”?».
T: «E’ stato lei a dirlo (annuendo col capo)... Tutti hanno dato il massimo sia durante le partite, che dopo... Tanto è vero che il riconoscimento “FAIR PLAY” su 36 squadre partecipanti, è stato assegnato alla squadra di Pordenone».
I: «Complimenti! Qualcuno si è distinto più di altri in questo esercizio di “dedizione totale” alla squadra?».
T: «Il nostro valoroso Kaptàno, Andrea “El Caliente” e Mattia sono stati encomiabili... nel sacrificarsi fino all’alba. Ma penso anche a Gurnari e Brovedinho, gente che non se ne sta lì a guardare... senza un bicchiere in mano!».
I: «Durante la festa di gemellaggio con l’A.S.D. Vesole, sugli spalti dello Stadio di Trentinara, l’abbiamo vista nelle vesti inconsuete di ballerino, brandendo un panino con la salsiccia...».
T: «Non è proprio così. Prendendo spunto dalle dittature estere di svariati paesi (modello che, lo dico per inciso, applico nel governo della mia squadra), in occasione delle trasferte internazionali sono solito farmi accompagnare da uno o più sosia che mi sostituiscono nei momenti più “critici” o nelle situazioni poco gradite; questo mi evita di dovermi esporre in prima persona e di mescolarmi talvolta a soggetti di dubbia moralità (il riferimento, ovviamente, è ai miei ragazzi!)».
I: «Perdoni la mia curiosità: nell’occasione citata dunque i “compiti” com’erano ripartiti?».
T: «Nel caso di specie il mio sosia ballava la Samba ed io mangiavo il panino con la salsiccia... Ma attenzione, per il mio dietologo e mia moglie, la versione è opposta!».
I: «Veniamo alla parte squisitamente calcistica. Lei ha detto di essere pienamente soddisfatto, ma la squadra nelle sei gare disputate ha ottenuto un pareggio, una vittoria e quattro sconfitte, realizzando quattro gol e subendone 23...».
T: «Questi sono solo numeri, vuoti di significato... Quello che conta è il passaggio del turno ed il meritato raggiungimento dell’ottavo posto. Il resto lo lascio a voi giornalisti per riempire le pagine dei giornali».
I: «Troppo generoso. Ma onestamente, non le pare che una media di quasi quattro reti subite a partita sia un tantino eccessiva?».
T: «La prego gentilmente di non insistere, o mi costringerà a presentarle la mia inseparabile compagna: la bandierina!».
I: «D’accordo, passiamo ad altro. Chi teneva in mano le redini della squadra in questa inedita commistione italo-argentina?».
T: «La conduzione tecnico-tattica era affidata ad un triumvirato composto da Emo Ros (gravato anche del ruolo di traduttore ufficiale), il sottoscritto e Carlos Gallego, entrenador dei bravi e simpatici colleghi argentini».
I: «C’è stato modo per voi italiani di poter carpire qualche segreto dalla scuola di calcio sudamericana?».
T: «Questo è proprio l’aspetto che mi ha maggiormente colpito. Nel corso del faticosissimo percorso che ci ha visti protagonisti, abbiamo potuto apprezzare di Carlos oltre alle scelte tattiche con moduli a rombo, a piramide, in linea a 7 o i classici 4-4-2 o 3-5-2, anche la fase di riscaldamento che ha ricordato ai molti non più giovani quei movimenti risalenti agli anni ’60, che anche Rocco faceva eseguire. Ragogna ed io ci siamo sentiti più giovani».
I: «Percepisco nel suo tono un mal celato entusiasmo...».
T: «Già. Ho infatti pensato di proporre al tecnico Argentino di valutare la possibilità di fermarsi a Pordenone e allenare la nostra squadra. Non ho ricevuto una risposta definitiva, ma allettato dall’idea di allenare una formazione europea, Carlos si è riservato una quindicina di giorni per decidere. Per questo ha rinviato il rientro in patria e si tratterrà a Lignano fino al giorno 25 di giugno. Per certi versi mi ricorda il suo illustre collega omonimo (leggi: Carlos Bilardo), campione del mondo con l’Argentina di Maradona nel 1986».
I: «Ma voi ce l’avete un Maradona in squadra?!?».
I: «Se non sbaglio però i ramarri hanno già un allenatore, che ne sarà di lui?».
T: «Non è il caso di gettare la benzina di Grigoletti sul fuoco, anche perchè sarebbe uno spreco di carburante poco gradito. Nessuno vuole mettere alla porta Mister Grigoletti: il suo posto rimarrebbe sempre a bordo campo, vicino alla squadra... anche perchè non credo di poter continuare a fare il guardalinee in eterno...».
I: «Lo spogliatoio è al corrente dei suoi propositi “esterofili” per la guida tecnica del prossimo anno?».
T: «Sì. La notizia ha portato un comprensibile entusiasmo nel clan neroverde e già si favoleggia di vittorie nel campionato Amatori e nell’AVVOCUP, ma soprattutto, vista l’esperienza internazionale di Mister Carlos Gallego, al prossimo Mundiavocat 2014 a Budapest (sicuramente una sede quella magiara confacente alle caratteristiche di Paolo, Andrea, Mattia & C. che saranno un’altra volta in grado di dare il massimo). Attendiamo con fiducia il 25 Giugno 2013».
I: «Bene. Attendiamo dunque gli ulteriori sviluppi. Grazie per la disponibilità Toni Pollini».
T: «Prego. Ma io non sono Toni Pollini...».
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4 commenti:
:-)
Tengo a precisare che le scelte tecniche erano di Toni, el dictador e di Carlos, el Flaco.
Io ho fatto solo il "traductor".
Emo
Peccato non esser stati con voi in Cilento...
Approfitto per comunicare a Mr. Pollinigson (che sicuramente non legge il blog ma con assoluta certezza non legge i commenti) che sono andato venerdì al Boi Gordo a rappresentare la squadra ramarrica e, ovviamente, la scena che mi son trovato davanti è stata del tutto diversa da quanto mi era stato detto sia da ABx3 che dallo stesso Toni mentre mi stavo recando al ristorante...
Mi era stato detto che trattavasi di un incontro tra rappresentanti delle singole squadre che hanno partecipato al torneo Amici del calcio, per discutere di problemi vari in vista del prossimo torneo, e che sarebbe seguita cena per chi volesse restare.
Quando son arrivato al ristorante mi son imbattuto nel parcheggio che strabordava di autovetture... dopo aver parcheggiato son entrato ed ho capito che era una cena con tutti coloro che hanno partecipato al torneo amatoriale, in primis i giocatori delle varie squadre che erano numerosi.... inoltre la cena era iniziata da un pezzo (mezz'ora).... a fatica mi son fatto indicare l'organizzatore che solo quando son stato davanti a lui ho compreso essere un non vedente (o cieco, come dir si voglia), e lui ha immediatamente esclamato "finalmente qualcuno degli avvocati, che non vengono mai!".... ho cercato di dargli che potevo restare per poco ma mi ha detto di sederei e mangiare perché dopo cena sarebbero state consegnate le coppe e fatta una riffa per beneficenza e mi ha girato al figlio e ad un altro signore che mi hanno scucito 25 € immediatamente e consegnato una busta per Toni, un buono pasto per la serata e due biglietti per la riffa..... ho girovagato per i tavoli ed alla fine ho mollato il buono ed i due biglietti ad uno che credo che sia della Pordenone Giochi e son andato via perché avevo impegno per cena.... e quindi ho fatto pure la figura dello stronso con i presenti (tanto... cambia poc)!
L'unica consolazione è che ho ancora la busta con me...
Ugè
Siamo una squadra piena d'amore...
Il premio feirplei è li a dimostrarlo!
E, soprattutto, abbiamo fegato! Magari spappolato ma ce l'abbiamo!
Ivan
Uge' devi ringraziare Toni ... Io mi sono limitato a riportare le sue parole!
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