PORDENONE
- Nel primo sabato di luglio, come è tradizione da ormai oltre dieci
anni, l'appuntamento fisso in casa neroverde è con il Memorial
Brovedani, un'occasione imperdibile per la più classica delle
rimpatriate a sfondo calcistico. Tutti in campo indossando le
prestigiose casacche di Inter, Juventus e Milan, per poi ritrovarsi
la sera a tavola, nel ricordo comune di Franco Brovedani, membro
perpetuo della stirpe degli "avvocati pallonari".
Tradizionalmente il Memorial si è sempre articolato in due momenti distinti nell'arco della giornata: quello per gli "intimi", nella mattinata, con la salita a Clauzetto, il saluto a Franco ed il frugale pranzo a "casa Brovedani"; quello allargato, nel pomeriggio ed alla sera, con il triangolare di calcio e la cena a seguire.
Ma quest'ultima edizione (l'undicesima, per la cronaca) si preannunciava come un'edizione "speciale", se non addirittura unica, in considerazione dei prevedibili riflessi legati al recente trionfo dei ramarri togati nell'Avvocup, ancora attuale più che mai. La banda neroverde era chiamata infatti ad onorare il fioretto espresso con giuramento solenne, nell'improbabile eventualità di un clamoroso successo nella (fin qui) stregata competizione: il pellegrinaggio fino a Clauzetto, rigorosamente a piedi, indossando la maglia a strisce verticali neroverdi, divenuta oramai cimelio storico, nonché viva testimonianza della epica finale di Mantova.
La mattinata di sabato assumeva dunque un significato particolare, considerato che si sarebbe compiuto di fatto l'ultimo rito celebrativo dei novelli CAMPIONI. All'appello hanno risposto solamente 10 CAMPIONI (purtroppo), che rappresentano però l'ossatura portante della squadra di quest'anno: Cesaratto, Cornacchia, Fasan, Gullo, Gurnari, Iodice (con tanto di papillon per l'occasione!), Pergola, Ros, Rumiel ed il padrone di casa Brovedinho, motorizzato all'occorrenza per prestare immediato soccorso nell'ipotesi (non propriamente remota) in cui uno dei pellegrini potesse essere colto da malore nel corso della risalita.
I dieci CAMPIONI, abbigliati in modo consono come da accordi, si sono presentati alle ore 10:00 in località Castelnovo del Friuli, muniti di un carretto (procurato da Fasan, autentico “Eta Beta” del gruppo!) da trainare lungo i 5 chilometri di risalita. Il ruolo del “carretto della festevolezza” (questo il battesimo del mezzo effettuato in loco) era semplicemente quello di “appesantire” la penitenza: si è reso così necessario caricarlo fino al limite della capienza, con il materiale più svariato a disposizione (birra, Prosecco, pane, formaggio salato...).
L'ascensione si è consumata in due ore abbondanti, suddivise in sessioni di traino da 7 minuti per ciascun pellegrino, senza registrare significative perdite. I tempi si sono dilatati a causa delle tre soste effettuate nelle apposite aree di ristoro, all'esito delle quali si è registrato un sensibile alleggerimento del carretto.
Giunti a Clauzetto si è pranzato nello splendido terrazzo di “Casa Brovedani”, dopo di che si è saliti in quota per portare un saluto a Franco. Crediamo che il Padrone di casa, amante dichiarato della pelota, abbia sicuramente apprezzato la visita in tenuta neroverde. Nel pomeriggio presso il campo dell'Aurora a Borgomeduna si è dato corso al consueto triangolare che, mai come quest'anno, si è svolto all'insegna del massimo equilibrio. Il derby meneghino, che ha aperto il Torneo, e la successiva sfida tra rossoneri e bianconeri, si sono concluse entrambe a reti inviolate ed hanno poi visto prevalere dal dischetto rispettivamente Inter e Milan.
Tradizionalmente il Memorial si è sempre articolato in due momenti distinti nell'arco della giornata: quello per gli "intimi", nella mattinata, con la salita a Clauzetto, il saluto a Franco ed il frugale pranzo a "casa Brovedani"; quello allargato, nel pomeriggio ed alla sera, con il triangolare di calcio e la cena a seguire.
Ma quest'ultima edizione (l'undicesima, per la cronaca) si preannunciava come un'edizione "speciale", se non addirittura unica, in considerazione dei prevedibili riflessi legati al recente trionfo dei ramarri togati nell'Avvocup, ancora attuale più che mai. La banda neroverde era chiamata infatti ad onorare il fioretto espresso con giuramento solenne, nell'improbabile eventualità di un clamoroso successo nella (fin qui) stregata competizione: il pellegrinaggio fino a Clauzetto, rigorosamente a piedi, indossando la maglia a strisce verticali neroverdi, divenuta oramai cimelio storico, nonché viva testimonianza della epica finale di Mantova.
La mattinata di sabato assumeva dunque un significato particolare, considerato che si sarebbe compiuto di fatto l'ultimo rito celebrativo dei novelli CAMPIONI. All'appello hanno risposto solamente 10 CAMPIONI (purtroppo), che rappresentano però l'ossatura portante della squadra di quest'anno: Cesaratto, Cornacchia, Fasan, Gullo, Gurnari, Iodice (con tanto di papillon per l'occasione!), Pergola, Ros, Rumiel ed il padrone di casa Brovedinho, motorizzato all'occorrenza per prestare immediato soccorso nell'ipotesi (non propriamente remota) in cui uno dei pellegrini potesse essere colto da malore nel corso della risalita.
I dieci CAMPIONI, abbigliati in modo consono come da accordi, si sono presentati alle ore 10:00 in località Castelnovo del Friuli, muniti di un carretto (procurato da Fasan, autentico “Eta Beta” del gruppo!) da trainare lungo i 5 chilometri di risalita. Il ruolo del “carretto della festevolezza” (questo il battesimo del mezzo effettuato in loco) era semplicemente quello di “appesantire” la penitenza: si è reso così necessario caricarlo fino al limite della capienza, con il materiale più svariato a disposizione (birra, Prosecco, pane, formaggio salato...).
L'ascensione si è consumata in due ore abbondanti, suddivise in sessioni di traino da 7 minuti per ciascun pellegrino, senza registrare significative perdite. I tempi si sono dilatati a causa delle tre soste effettuate nelle apposite aree di ristoro, all'esito delle quali si è registrato un sensibile alleggerimento del carretto.
Giunti a Clauzetto si è pranzato nello splendido terrazzo di “Casa Brovedani”, dopo di che si è saliti in quota per portare un saluto a Franco. Crediamo che il Padrone di casa, amante dichiarato della pelota, abbia sicuramente apprezzato la visita in tenuta neroverde. Nel pomeriggio presso il campo dell'Aurora a Borgomeduna si è dato corso al consueto triangolare che, mai come quest'anno, si è svolto all'insegna del massimo equilibrio. Il derby meneghino, che ha aperto il Torneo, e la successiva sfida tra rossoneri e bianconeri, si sono concluse entrambe a reti inviolate ed hanno poi visto prevalere dal dischetto rispettivamente Inter e Milan.
L'equilibrio si è infranto
nell'ultima sfida con l'incursione di Thomas Owusu (ex attaccante del
Tamai in serie “D”) in casacca nerazzurra che, imperversando a
mo' di Gulliver tra i lillipuziani, ha deciso le sorti del Torneo in
favore dell'Inter.
Ecco
nel dettaglio il tabellino delle gare:
INTER
– MILAN 0-0 (4-2 d.r.)
MILAN
– JUVENTUS 0-0 (6-5 d.r.)
JUVENTUS
– INTER 1-3 owusu (I), owusu (I), owusu (I), brosolo (J)
Dopo
la parte calcistica e la meritata doccia, è giunta una clamorosa
sorpresa: presso il chiosco sono stati messi in vendita gli album e
le figurine dei “CAMPIONI NEROVERDI”! Per qualche attimo si è
avuto così un nostalgico ritorno al passato, respirando quel
meraviglioso profumo d'infanzia, con giovani e meno giovani
indaffarati a scambiarsi ed incollare le “FIGU”... Figurine
davvero speciali...
Infine
la serata con la cena collettiva presso la “Residenza Pollini” in
Cordenons, ove campeggiava sontuosa su un tavolo posto al centro del
cortile la gigantesca Coppa dei Campioni.
Ciao
Franco e grazie, arrivederci al prossimo anno...
12 commenti:
E' vero che l'Inter sabato ha rubato?
Rubato no. Diciamo che erano più neri che azzurri...
.... e che Toni stavolta non è riuscito a mettere pure il Fenomeno tra i bianconeri.... ;)
Non è possibile rubare alla Juve...
Ripeto: Vice, che fine hai fatto?
Una volta almeno ci si vedeva per il Memorial e/o per la successiva cena, ma ora nemmeno per quelle occasioni...
Scrivici almanco un vaffa....
Ciao
Toni Pollini verso la metà della scorsa settimana, durante una delle numerose chiacchierate in tema Memorial: "QUEST'ANNO FACCIAMO VINCERE L'INTER...".
Se cominciano le intercettazioni son cazzi...
Avevo visto giusto...Toni mi hai deluso eri sempre stato dei nostri...e avevamo sempre vinto noi
AVREMMO VINTO ANCHE SENZA IBARBO...😄...ALEBELLI
Pollini infido, peggio di Moggi & c.: Toni Poggini!
Non so dove scriverlo per arrivare a tutti per cui faccio un off topic qui! Stasera non riesco a venire, ringrazio tutti per l'esperienza di quest'anno e vi auguro buone ferie...
Uno dei penitenti festevoli sabato mi ha lasciato in custodia una T shirt Avvocati Pordenone color nocciola.
Purtroppo, a causa dell'enorme fatica accumulata non ricordo chi me l'abbia consegnata.
Fatemi sapere di chi è.....
Ivan
Urca, è finita da te?!?
E' la mia, lasciata in custodia a Gullo... che paga un giro alla prima occasione!
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