Riflessioni,
inflessioni, condivisioni e invitazioni.
Cari
ramarri,
dopo
5 mesi passati nell’antica
isola del contrabbando, ho deciso di condividere con voi i miei
pensieri su questo periodo che ho trascorso qui.
Per
rendervi più
partecipi
ho deciso di condire il mio flusso di (n) coscienza con foto e
musica, perchè
non
so voi, ma certe volte (maledetta tv) mi trovo a pensare come se
fossi in una serie televisiva, con tanto di sottofondo, flashback,
melancolia, minchiate e spoiler impossibili.
Ad
esempio l’altro
giorno, pensando a cosa e come scrivervi, mi son trovato a pensare al
calcio come metafora della vita. Niente di più
scontato,
e dovuto, per un blog calcistico rigorosamente umoristico, tranne
quando si parla di passione.
La
vita può essere
un po tante cose, ma per un calciatore, in fondo, è
più
facile
da pensarla come una partita, no? Magari un po’
più
lunga,
magari senza recupero, magari in cui stai giocando in un ruolo che
non senti tuo.
Quindi,
per raccontarvi un po’
la
mia storia, vorrei iniziare.
Arrivo
negli spogliatoi, mi guardo in giro. Tutti si stanno cambiando. Tony
mi passa la maglia, dice la formazione. Nel frattempo trovo un posto
in una panchina e mi cambio anch’io.
Guardo
i miei compagni. C'è
chi
è ancora
un primo pelo e c'è
chi
invece ha lasciato anche l’ultimo.
C'è chi
è serio,
chi è carico,
chi scherza, chi pensa alla partita, chi pensa al post partita, chi
non pensa proprio.
Ognuno
è pronto
ad entrare in campo, a ognuno è
dato
un ruolo. C'è
chi
è più
portato
a fare altro però
in
campo non sei sempre tu che decidi.
Tutti
pronti, tutti fuori…si
inizia.
Tutti
schierati, ultimi passaggi, ultimo saluto prima di cominciare.
E
l’arbitro
fischia.
Io
inizio a mille. Questa partita voglio giocarla bene.
Cambio
strada, metto quello che ho imparato nello zaino e inizio a cercare
la mia posizione in campo.
Nella
mia ricerca mi vengono in mente i saggi consigli del dott. Boschian e
non posso che sottoscrivere (il CV).
Porto
con me anche le parole del mister e il suo verbo “vai
via”.
Perchè
se
mai non ti proponi, mai ti arriverà
un’occasione.
Il
bello e il brutto di una partita è
che
non sai mai come può
andare
a finire.
Non
sai mai chi puoi incontrare…
che
potrebbe essere anche diverso da quello che ti aspettavi.
Una cosa è certa però, se stai in campo te la devi giocare.
Una cosa è certa però, se stai in campo te la devi giocare.
Sei
tu a scegliere se vuoi, se puoi dare di più
o
se vuoi riposarti.
Tu
decidi se correre come un matto o solo quando è
il
momento “giusto”.
Sei
tu che decidi dove muoverti e solo tu puoi vederti intorno e capire
se potrebbe arrivarti un passaggio oppure no.
Se
sei fortunato chi te la passa è
1
Pippo, se sei sfortunato è
un
Pippo 1 (alias pippone).
Tornando
a me, io son venuto qui pieno di dubbi: non sapevo la lingua, non
sapevo cosa avrei fatto, non avevo una casa, non conoscevo nessuno.
Mi
sentivo un po’
come
Abramo, ma senza che Dio mi avesse detto di alzare il culo
I
casi erano due… o
temporeggiavo o giocavo di anticipo. Io ho deciso di fare lo spoiler.
Ogni
occasione di dire qualcosa a qualcuno la usavo.
Ogni
cosa che mi chiedevano a lavoro, la facevo a mille…che
si veda che i friulani non sono semplicemente distinti, ma sono
ottimi ++.
Ogni
occasione che si presentava di fare qualcosa, la coglievo, anche a
rischio di farmi il paseo maritimo a piedi fino a casa (babba bia
quante volte l’ho
fatto ormai…).
Poi
ogni tanto, nel mezzo del cammino verso casa, mi son fermato su una
panchina a pensare un po’.
Il
mare ha una capacità
unica
di farti riflettere, come se le onde ti spingessero dentro i
pensieri, oltre a farti salire una sete…tutta
quella schiuma fuori dal bicchiere...
E
tra i vari pensieri, oltre a una cagnetta, mi trovavo a pensare a
cosa ho lasciato e cosa ho guadagnato, se il mio è
stato
un investimento o una fuga.
Cosa
ho portato dall’italia?
Un
po’ di
buona cucina e il segreto di una vita sana…
la
sacra dottrina dell’interpretazione
sistematica…
Un
po’ di
stile..
…un
po’ di
sete.
Ognuno
è libero
di vere il bicchiere mezzo
pieno
o mezzo vuoto
Certo
è che
o lo secchi
o
lo riempi
Non
è che
puoi star lì ad
aspettare che la birra si scaldi e la sete avanzi
Cosa
ho portato a casa?
Nuovi
sapori….
….nuovi
amici…
Incredibili
paesaggi, mari, luoghi in cui vedere lo stesso sole di Pordenone
tramontare con nuovi giochi di luce…
Mi
sono trovato a indossare maglie diverse (del resto non è
che
posso andare in giro puzzone), ma per quante maglie posso aver
cambiato il cuore che ho è
sempre
e solo uno, ed è
nero
verde (con sfumature rosse).
E
così passano
i primi 45 minuti e ripensi a cosa hai fatto fino ad adesso, a dove è
cominciato
tutto…
Pensi
a dove potresti arrivare…
e
a tutto quello che hai passato per arrivare dove sei, alle cose
inutili che ti porti addosso e al fatto che i problemi son
problemi…punto.
In
fondo, come mi insegna Pippo, nella vita…
a
voul bighe, no cjavei
Fine
primo tempo
.
5 commenti:
Pincia ma tra un pensiero profondo ed una minchiata....quand'è che ritorni?
Ci manchi! In campo e fuori...come ben sai, se lasci una birra c'è sempre qualcuno disposto a seccarla! Ed una volta seccato il giro, non è detto che ce ne sia un secondo, o un terzo, quarto.....
Scherzi a parte, è sempre emozionante leggerti!
Un abbraccio
Ivan
..... a quando il secondo tempo?????
non vedo l'ora di leggerlo e di mettere nello zaino anche quello !
Torna quando te lo dice il cuore (o la mancanza di soldi oppure la Polizia...)
Ti prego torna prima del secondo tempo !
Sta a casa!
Non ci sono parole...solo tanta ammirazione...uno come te in rosa lo vorrei sempre!
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