Ve ne proponiamo qui di seguito un esempio lampante, consumatosi di recente proprio in casa neroverde.
Sabato scorso, nella sfida agguerrita tra Avvocati Pordenone e Fontanafredda tenutasi in quel di Sedrano, il bomber dei ramarri togati Mattia Tirelli, al secolo “Giorgione” (leggi: Chinaglia), mancino estremista ad oltranza, è andato a segno con il piede destro, quello che non possiede e che non ha mai posseduto; l’arto “superfluo” infatti gli fu amputato nell’era del Neolitico in una delle sue precedenti vite, presumibilmente all’esito di una clamorosa fallanza (durante un incontro ravvicinato con il guardiano della porta avversa) nel momento topico di una sfida decisiva di pallastrada.
La “Sindrome dell'arto fantasma” è un fenomeno abbastanza comune e può manifestarsi in svariati modi. Le sensazioni riferite possono essere di natura tattile, dolorifica e motoria: l’esempio che ci occupa è quello dello specifico movimento inteso a calciare una palla. Ciò che è accaduto in campo sabato scorso non è cosa di poco conto, anche sotto il profilo della coordi
nazione, soprattutto tenendo conto che la natura dell'arto fantasma non è sempre fedele a quella di quello posseduto prima dell'amputazione: a volte ad esempio possono essere percepiti arti sdoppiati o addirittura multipli. Ma come si è reso possibile questo utilizzo effettivo dell’arto illusorio, così concreto al punto da sublimarsi nel sommo gesto calcistico, il gol? Per quanto possa sembrare sorprendente, il semplice utilizzo di una scatola dotata di uno specchio (“Mirror box”), in grado di dare al soggetto l'impressione di vedere il proprio arto fantasma nell'immagine riflessa dell'arto sano, sembra avergli trasmesso un tale grado di fiducia in se stesso, da creargli la convinzione di possedere due piedi sinistri.
Ora, al di là della indubbia curiosità che suscita tale singolare fenomeno, va detto che studiare i confini del corpo e le bizzarre percezioni che di esso si possono manifestare, per applicarne poi i principi alla “scienza del calcio”, potrebbe spingere l’ingegno umano a concepire la realizzazione in laboratorio di calciatori dotati di ben due piedi, o forse chissà anche di più… Parafrasando il monco capitano Achab del Moby Dick di Melville: «Una sola gamba ai miei occhi, ma due o più gambe per il mio animo!». E non sarebbe una cosa da poco…
In conclusione un interrogativo è d’obbligo: questo inatteso gesto atletico che ha interrotto il monopolio dell’emisfero cerebrale destro sugli arti del nostro “Giorgione”, resterà isolato o avrà un seguito? Il longilineo ”airone naoniano”, che ingannando l’occhio pare sostare in equilibrio sulla sua unica zampa (quella mancina), sarà capace di ripetersi? Attendiamo fiduciosi...
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3 commenti:
Grande Mr. Blogger e grande anche Giorgione T Rex!!!!!
Oggi è San Valentino e son curioso di sapere se tra gli innamorati, almeno quelli soddisfatti, vi sia anche il nostro Vicepresidente operativo, il bassotto Conte, che domenica era atteso ad una nuova ed impegnativa prestazione agonistica, il cui esito ritengo debba esser adeguatamente propalato ai lettori del blog, suoi sfegatati tifosi
Da quanto mi risulta, prestazione più che dignitosa, durata circa una mezz'oretta. Sfido chiunque, fra noi, a fare di meglio...
Secondo mi no.....lè ciompo
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