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martedì 25 maggio 2010

MUSICAZZATE – Gli "occhi verdi" dei Profeti divengono... "neroverdi"!

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PORDENONE – Prosegue il nostalgico viaggio nella storia musicale dei gloriosi tempi passati, accompagnati per mano dal genio creativo (malato) de "I FAVOLOSI MINCHIONES". Ciò che vi proponiamo oggi, rappresenta il secondo importante tassello della cosiddetta "Trilogia del Kap", sulla scia di quel filone caratterizzato dall'intreccio indissolubile vita-calcio-gnocca che ha saputo stimolare così intensamente la fervida scempiaggine degli ispirati cantori. Il brano da cui attingono i talentuosi musicanti è "Gli occhi verdi dell'amore" de "I Profeti" che, con un banale ma significativo ritocco di natura cromatica, si tramuta ne "Gli occhi neroverdi dell'amore". Il pezzo, che tratta di quei violenti conflitti che solo l'esistenza umana nella sua immensa grandezza è capace di offrire, sprigiona tra le note un'immensa vitalità, raggiungendo livelli di sublime idiozia: ecco allora che l'inesorabile e malinconico tramonto dell'anziano calciatore ormai logoro si intreccia con la rinascita dell'uomo che solo nella piena maturità sa esprimere appieno il suo profondo amore per la vita in tutte le sue forme (non ultime quelle femminili...). Questo storico brano, rivisitato attraverso il vissuto del "membro" più celebrato della squadra, un vissuto che traspare tra le righe di questo canto con la discrezione di una luce fioca che nella penombra si intravede a malapena, aspira, nell'intento dei compositori, a diventare l'inno autentico della squadra naoniana. Ma ora bando alle ciance, è il momento dell'arte...
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"GLI OCCHI VERDI DELL'AMORE" (I Profeti)
"GLI OCCHI NEROVERDI DELL'AMORE" (I Favolosi Minchiones) Io camminavo nella notte // Io cammino sulla fascia oramai non dormo più // oramai non corro più quando ho incontrato una ragazza // idem che era sola come me // che arbitrava sol per me aveva il viso di un bambino // aveva un viso da terzino (variante alcolica) aveva tutto e sai perché... // idem Aveva gli occhi dell'amore, verdi // Aveva gli occhi dell'amore, neri. come due lacrime d'amore, grandi // come due lacrime d'amore, verdi aveva gli occhi dell'amore, verdi // aveva gli occhi dell'amore, neroverdi m'innamorai di lei // idem } (a cappella) lei di me. // fin che vuoi. } (a cappella) Abbiam girato per le strade // Abbiam vagato per i campi come rondini perdute // ora li prendiamo qui abbiam vissuto mille anni // abbiam giocato mille anni nello spazio di due ore // nello spazio di due tempi quando il mattino ci ha svegliati // quando il fischietto ci ha svegliati senza parlare l'ho baciata // senza parlare l'ho marcata... (variante alcolica) Aveva gli occhi dell'amore, verdi // Aveva gli occhi dell'amore, neri. come due lacrime d'amore, grandi // come due lacrime d'amore, verdi aveva gli occhi dell'amore, verdi // aveva gli occhi dell'amore, neroverdi m'innamorai di lei // idem } (a cappella) lei di me. // fin che vuoi. } (a cappella) .

3 commenti:

gè ha detto...

Minchiamente!!!!

Stefan Langer ha detto...

Il brano l´avete già cantato venerdì sera (quindi PRIMA di aver incontrato le due carine guardalinee ungheresi che sembrano la vostra fonte di ispirazione per non dire le vostre muse).

Avete dato l´ultima rifinitura al testo durante il viaggio di ritorno?

Anonimo ha detto...

Comunico ufficialmente la mia ssenza (tanto per cambiare) al torneo di Cordenons.
spero di riuscire ad esser invece presente domenica 30, chissà.
Mandi
Sarci