Cornacchia 7: il grande portiere è quello che, oltre a garantire continuità di rendimento e sbrigare con sicurezza l'ordinaria amministrazione, sa essere decisivo nell'unica circostanza in cui viene chiamato in causa. PORTIERE CINGHIALE ("PER DIPINGERE UN RISULTATO GRANDE, NON CI VUOLE UN PORTIERE GRANDE MA UN GRANDE PORTIERE").
Rumiel 6,5: imprescindibile lì nel mezzo, la sua presenza conferisce grande sostanza. Se il centrocampo fosse un gran piatto di lenticchie, lui sarebbe lo zampone (imprescindibile lì nel mezzo, la sua presenza conferisce grande sostanza). PAULO ALBERTO COTECHINHO.
Gasparini 6,5: posato, elegante ed ordinato: praticamente un Lord inglese. NOBILE.
Luisa Vissat 6,5: dategli un centravanti di stazza da braccare e lui ve ne sarà grato. Neutralizza un brutto cliente come Conselvan, senza ricorrere alle maniere forti. “STO PIEDE PO' ESSE FERO O PO' ESSE PIUMA”.
Pergola 6: si piazza sulla seconda punta senza concederle un granchè. Abbandona il campo con un polpaccio gonfio che sembra un cappone ripieno. BUONGUSTAIO.
(Cesaratto) 6: si inserisce subito nei sincronismi della difesa e prosegue con diligenza ed efficacia il buon lavoro di chi l'ha preceduto, ma niente cappone farcito. MANTENGO LA LINEA.
Sarcinelli 6: tiene la posizione e galleggia a centrocampo senza strafare. GIRA LA PALLA.
Stella 6: dirottato sulla fascia, da dove proviene, soffre un po' di nostalgia per la mancanza dei contrasti a centrocampo. CUORE TENERO.
Brovedani 6,5: non ha mai fretta e dove non arriva con il fisico sopperisce con il cervello. NONSOLOPIEDI.
Tirelli 5: una prestazione opaca, ma non solo per colpa sua. In campo non si vede. ABRACADABRA.
(Boschian) 6: subentra in corsia e si prende amorevolmente cura della fascia sinistra per evitare malanni alla difesa. DOTTOR BOSCHIAN.
Brosolo 6,5: si cucina piano piano gli avversari, senza fretta e senza infierire oltre misura, fino a servire su un piatto d’oro l’assist-gol che vale quanto una portata regale confezionata da uno Chef sopraffino. BROSOLARE A FUOCO LENTO E SERVIRE IN TAVOLA.
Vicenzotto S.V.: va in campo con una contrattura e ne esce poco dopo con qualcosa in più: uno stiramento. IN CRESCITA (L’INFORTUNIO).
(Ribetti) 6,5: ha il grande merito di firmare la rete che vale il pareggio con una giocata di grande precisione. BILIARDO.
Gurnari, Iodice, Del Bianco e Celano 7: non vanno in campo ma ci sono. Qualcuno si sacrifica per tamponare l’irrefrenabile istinto autolesionista del prestigiatore Pollini (“Cambio-uno-e-sposto-tre”). PRESENTI E (QUASI) SILENTI.
Pollini 6-: non è semplice conciliare le esigenze del gruppo con il feroce… “morbo della vittoria”. BIPOLARE.
Generale Celano 7: “Chi ha le chiavi dello spogliatoio?”, “Il Generale!”. “Chi ha il referto da firmare?”, “Il Generale!”. “Chi ha la borsa dei medicinali?”, “Il Generale!”. “Chi prende la pizza con cipolla, salsiccia e gorgonzola?”, “Il Generale!”. ONNIPRESENTE.
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1 commento:
Il voto al portiere mi sembra eccessivo: una parata sola in tutta la partita non giustifica un 7. Il mezzo voto che avanza lo assegnerei invece a Sarci, l'unico - assieme ad Alberto - ad avere la capacità di effettuare cambi di gioco efficaci. Infine a chi è venuto fino a Treviso per non giocare va almeno un 8, proporzionato alla distanza (e dunque alla pazienza). Va da sé che chi non potrà giocare a Bassano merita fin d'ora un 9...
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