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sabato 18 giugno 2011

ELF CUP - "Baile Átha Cliath": etimologia di un’ossessione (di Alexander Beautyborn)

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PORDENONE - “Baile Átha Cliath… Baile Átha Cliath…”. Finalmente sono riuscito a risolvere l’intricato rompicapo che da alcuni giorni prima della partenza per Dublino attanagliava la mia curiosità. Cosa voleva dire questa frase in rude celtico e dalle sfumature di antico grido di battaglia? Forse un invito in lingua locale a calciare la palla (Cliath Átha Baile!) quale manifesto pagano della manifestazione pedatoria? A dire la verità la prima cosa che mi è venuta in mente è stato scomodare un mio collega dalle origini alto –spilimberghesi e sommo esperto della lingua furlana. A domanda sul significato della misteriosa espressione gergale rimane perplesso e inizia a rigirare la pagina contenente l’enigma neanche fosse un cubo di Rubrik per poi sentenziare: “ mah! Baile vuole dire ballare … ma per il resto bisognerebbe vedere cosa dice la crusca udinese!!”. Nulla di fatto dunque e nel mio immaginario scende un nero sipario; la difficoltà mi pare insormontabile, quasi come calciare un corner nel campo 1 dell’University College. Ma una volta a Dublino ecco la svolta! Il mio subconscio inizia a lavorare e nella mia mente, seppur a livello embrionale, inizia a formarsi l’Idea. Infatti a forza di vedere sulle targhe automobilistiche e sulle fiancate degli autobus la magica espressione “Átha Cliath” mi è sorto un leggerissimo dubbio come Fantozzi quando, trovando il pane anche all’interno della lavatrice di casa, forse pensa che l’amante della moglie sia il burbero fornaio impersonato dal mitico Abatantuono, il quale si professava professionista dello sfilatino… i dubbi si sciolgono come neve al sole quando il giorno del ritorno in patria nei pressi dell’aeroporto scorgo la scritta Dublin Airport e subito sotto Airport Baile Átha Cliath. Ecco!!! Sono emozionatissimo... forse ho trovato l’inghippo: l’espressione magica non è altro che il nome celtico dell’attuale capitale. Corro allora a sfogliare avido la guida Lonely Planet e leggo: le strade che collegavano i cinque regni celtici convergevano verso un guado sul River Liffey chiamato Átha Cliath (Guado dei Graticci, forse perché per facilitare il passaggio era stata posata un’intelaiatura di vimini); l’insediamento sviluppatosi in questo punto a partire dal 500 a. C. avrebbe dato a Dublino il suo nome irlandese, Baile Átha Cliath (Città del Guado dei Graticci). Alea iacta est. La prossima volta, forse, è meglio leggere le guide prima e non dopo il viaggio.
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2 commenti:

glauco.zaccardi@fastwebnet.it ha detto...

Immensi comunque!
L'anno prossimo ci saro' anch'io.
Un grande abbraccio a quel mondo lontano che, da qui, si va appena delineando all'orizzonte...
Ci vediamo al Brovedani.
Gualco

Stefan Langer ha detto...

Ciao Gualco, sono contentissimo che ci vedremo al Memorial, così possiamo parlare del programma per i week-end dell' Antitrust a Vienna in settembre e dell' Insolvenz a Roma in ottobre.

Venerdì l' FC Insolvenz ha vinto la partita a Großrußbach con un risultato finale di 3-2 (1-1), gol di Langer (rigore), Holzer e Marth. A causa di quattro (!) infortuni nel primo tempo eravamo rimasti in 10 all' inzio della ripresa, così Niclas, il figlio 14enne di Matthias Siegert, ha esordito per la nostra squadra e fatto un partitone nel secondo tempo.

Un caloroso saluto a tutti da Vienna

Stefan