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giovedì 16 giugno 2011

ELF CUP (Diario di bordo) - Lunedì 13 giugno: contro gli ungheresi Cornacchia-gol, un lampo nel buio!

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Il Tabellino
AVVOCATI PN - BUDAPEST I 1-5 (0-2)
Formazione: Cornacchia, Ros (Luisa Vissat) (Boschian), Lorenzon, Iodice [C] (Rumiel), Feltrin (Donadon), Stella (Ribetti), Brovedani, Gurnari, De Gottardo, Celano (Langer), Martini (Tirelli).
Marcatore: Cornacchia.
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DUBLINO (EIRE) - Un solo lampo di luce nella disastrosa finalina per il 7°/8° posto contro Budapest I: sul 4-0 per gli avversari, l'arbitro concede un penalty ai ramarri per un fallo su Tirelli. Chi calcia? Tatanka, già sostituito, si propone per rientrare in campo ed espletare il rito dagli undici metri. Ma dalla panchina si leva una voce: «Fatelo calciare al volatile!». L'elegantissimo numero trenta dei ramarri di grigio vestito sale, si sistema la palla sul dischetto e dopo una breve rincorsa fredda il collega con un sinistro centrale. Ora anche il buon Cornix avrà qualche prestigioso aneddoto calcistico internazionale da raccontare ai nipotini («Io ho fatto gol alla ELF Cup!»). Tutto il resto è noia, come direbbe il buon Califfo, con gli ungheresi che vanno a segno due volte nel primo tempo ed altre tre nella ripresa, agevolati dai ramarri che adottano un modulo tattico con la difesa in linea e danno corso al turbillon di sostituzioni (nel finale si rivede in campo Donadon!). La panchina dei magiari, forse ancora risentita per la segnalazione pordenonese sulla "tratta dei giocatori", durante il possesso palla dei compagni si abbandona di tanto in tanto a dei cori di scherno («Olè, olè!») decisamente poco graditi ai ramarri (Rumiel, a modo suo, lo ha fatto presente in campo a qualcuno di loro). Si chiude così, tra luci ed ombre, la parentesi calcistica di questa splendida avventura, che assegna ai neroverdi l'ottavo posto nella classifica finale. Per la cronaca, la ELF CUP va al Dream Team Roma che ha prevalso in finale su Ankara. Nel pomeriggio i naoniani si dedicano al turismo, approfittando della splendida giornata di sole: un gruppo opta per la visita guidata allo stabilimento della Guinness (doverosa in seguito alla qualifica di "soci ad honorem" acquisita sul campo), con pinta annessa da consumarsi sulla terrazza dell'ultimo piano, dominando dall'alto su tutta Dublino. Qui si registrano gli unici due infortuni dell'intero torneo: Cornacchia e Pollini che, uno appresso all'altro, si spiaccicano come due moscerini sulla vetrata (evidentemente troppo pulita) del bar. Poi un classico del turista: giro della città sul Bus scoperto. Altri scelgono invece l'escursione in treno nella pittoresca Howth, uno stupendo paesetto di pescatori nella periferia di Dublino che regala dei paesaggi semplicemente imperdibili. Il sigillo ufficiale alla manifestazione si ha con la cena di "gran gala" al Burlington Hotel e le premiazioni a seguire. Qui il comitato organizzatore mette la ciliegina sulla torta e, dopo le svariate magagne che hanno caratterizzato la parte sportiva dell'evento, si supera offrendo una performance che, per i cultori del grande cinema, è certamente equiparabile alla straordinaria serata organizzata per i colleghi a capodanno dal ragionier Filini in un film leggendario ("Fantozzi", ndr). Il buffet, fissato per le ore 19:30, poco dopo le 20:00 è già ripulito, così più di qualcuno ha avuto il piacere di poter cenare con dell’ottimo pane e burro. Alle 20:30 i camerieri passano per raccogliere le ordinazioni dei caffè. Partono le premiazioni, che procedono a singhiozzo, tra coppe date e poi riprese. Uno dei premi per il fair play va alla squadra di Livorno: finale per il 5°/6° posto contro Budapest II sospesa per aggressione di un livornese ai danni della terna arbitrale (!). La serata è allietata dall'accompagnamento musicale del noto trio filippino "Los Remedios" che da contratto (€ 8,00 più Iva all'ora) devono spalmare 45 minuti di musica tra le 19:30 e le 21:00. Alle 21:30 uno specialista incaricato dagli organizzatori, mentre i "Remedios" strimpellano attirando l'attenzione con i classici dei Villaggi Vacanze ("O sole mio", "Volare", ecc.), raggiunge l'orologio della sala e posiziona le lancette sulle 23:00: segue cortese invito a lasciare spontaneamente la sala e chiusura della serata. Un autentico capolavoro di cialtroneria. I ramarri si trasferiscono nell'adiacente "Bellini's" per sfamarsi e si trattengono a conversare fino a tardi, in compagnia di qualche mojito... Per finire, un revival adolescenziale con l'incursione nelle camere dei soliti noti e poi tutti a nanna. Domani è il giorno del rientro in patria...
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