Lo si dice spesso, ma talvolta se ne ha pure la conferma: il calcio, c'è poco da fare, è ciclico. Esattamente come un anno fa, infatti, i biancorossi salgono a Pordenone con poche certezze, se non quella di avere il pronostico contro in casa dei neroverdi, l'anno scorso "solamente" ben accreditati per la vittoria finale e quest'anno addirittura vincitori del girone di qualificazione. Ed esattamente come l'anno scorso, Vicenza trova quella prova maiuscola che fino a sabato scorso non si era vista nel corso del torneo.
Rispetto all'anno scorso, per lo meno, i biancorossi non arrivano in 11 contati (un anno dopo: Beccaro, ancora grazie di esserci stato! Gherardo, grazie di essere sopravvissuto!) ma nel ben più cospicuo numero di 15, il che permette loro di affrontare la sfida con maggior serenità, nonostante l'assenza del n. 1 Dal Santo, nei confronti del quale saranno presi seri provvedimenti disciplinari per aver preferito la cresima della figlia (ma si può?!) alla partita. Il portierone viene sostituito dal sottoscritto Pippo Martini (per la cronaca, stando ai conteggi ufficiosi, il 12° portiere dello Jus Vicenza, dalla sua (ri)fondazione ad oggi) dopo un prolungato calcolo statistico-probabilistico delle possibili soluzioni da parte di mister Magaraggia, che culmina nell'investitura delle 20.13 via sms del venerdì sera (mentre l'interessato, Pelliccione e Coltro fanno gli splendidi al Grottino a suon di prosecchi).
L'inizio di partita dei padroni di casa è arrembante: dopo pochi minuti di studio, nel giro di cinque minuti arrivano tre colpi di testa ravvicinatissimi, che producono, nell'ordine: 1) il gol dell'1-0 (sullo stacco vincente, Bertuzzo paga il piccolo stiramento sul quale tenta comunque di giocare); 2) una parata di PippoMartinidettoChristianAbbiati che, sceonografico come non mai, alza sopra la traversa; e 3) un tiro che esce di un palmo alla destra del palo, con conseguente scambio di sguardi di scampato pericolo tra i membri della difesa.
Nonostante la partenza difficile, tuttavia, i CAMPIONI 2011 continuano a macinare gioco e, dopo un paio di percussioni di Pelliccione (di gran lunga il nostro migliore in campo) e Struzziero, trovano il pari su rigore, che personalmente non ho assolutamente visto e non so se c'era o no, ma che non ha generato proteste (aldilà di quelle classiche che giustamente si fanno anche se si tiene ancora tra i denti una gamba sanguinante dell'avversario). Tira Struzziero e spiazza il portiere di casa.
A questo punto, si scatena la forza della Natura che, dopo i primi 2 slavaj, ce ne regala altrettanti prima della fine del tempo , che si conclude con le squadre in parità.
Parità che non si sblocca più, nonostante un leggero calo vicentino e nonostante Pordenone tiri molto spesso verso la porta (per mia fortuna, centrandola molto di rado). Per Vicenza, meno occasioni, ma forse più limpide, con Pelliccione che incrocia di poco fuori un bel cross dalla sinistra di Cesco Rizzato e soprattutto con una punizione di Struzziero che aggira la barriera ma sulla quale il portiere effettua un vero e proprio miracolo.
Brivido finale nell'ultimo minuto di recupero, quando chi vi scrive, con la palla tra le mani ed in attesa del triplice fischio, spedisce il rinvio sui piedi dell'unico avversario libero, costringendo Cusinato a recuperare con uno scatto che gli varrà quantomeno una birra media.
Alla fine, grande fair play tra le compagini, con le squadre accumunate durante il rinfresco dal tentativo di capire se la formula dell'Avvocup 2012 sia una figata totale (viste le molte partite che sono garantite per tutte le squadre) oppure un gigantesco scherzo a parte ai danni di chi vince il girone (che rischia poi un'eliminazione prematura).
Prossimo appuntamento: sabato 26.05.2012, Jus Vicenza - Juris Marca Treviso
Le pagelle:
MARTINI 6,5: media tra le due parate un po' incerte ma efficaci, il gol probabilmente imparabile (ma ci potevo arrivare, se stavo un metro fuori dalla linea...), la parata che tiene in partita i suoi evitando il doppio svantaggio e alcune svirgole memorabili nei rinvii...e per fortuna che di solito non sta in porta!
EDO. GHIRINI 6: pochi attacchi dalla sua parte nel primo tempo, menter nella ripresa è costretto agli straordinari, quando concede un paio di cross agli avversari subentrati e quindi inevitabilmente più freschi.
BERTUZZO S.V.: dopo 7 minuti è già fuori, dopo che un avversario gli cade sul ginocchio. Le due settimane di riposo cadono a fagiolo per sperare nel recupero.
NOVELLO 5,5: sparato in campo a freddo per lo sfortunato KO di Bertuzzo, dà profondità all'attacco ma, sostanzialmente, decide che l'ala destra è un ruolo ormai obsoleto, girando trenta metri al largo dalla posizione ed adducendo un fantomatico passaggio al 4-3-3 decretato dal mister.
CARTA 7: la consueta sapienza in difesa (due chiusure acrobatiche sono provvidenziali) e precisione nell'impostazione (ogni volta che vedo quant'è ambidestro resto basito). Sta tornando quello dell'anno scorso
BECCARO 6: match pari con chi passa sulla sinistra, fascia sulla quale si gioca più nel primo tempo che nella ripresa. Quanto a campanili, non fa rimpiangere Martini...sarà la maledizione del terzino sinistro.
MAX RIZZATO 6: il polivalente della partita, parte ala destra, prosegue terzino sinistro ed finisce terzino destro; nel finale del primo tempo chiude provvidenzialmente e astutamente (bullandosi anche della propria esperienza) mentre nella ripresa il serbatoio va un po' in riserva.
COLTRO 7: primo tempo di livello assoluto, con ripartenze, contrasti, nervosismo e percussioni degne del miglior Pavo. Nella ripresa, la partita del giovedì, i bagordi del venerdì e le tre ore di guida del sabato si fanno sentire e, fisiologicamente, cala un po'.
BALASSO 7: decisamente più costante del compagno di reparto nei 70 minuti (eh, i MESI in più fanno sentire il peso dell'esperienza...), che appoggia validamente nel primo tempo e sostiene nella ripresa. Rispetto al solito, prova anche un paio di conclusioni da fuori.
CUSINATO 6,5: il 4-3-3 "fantasma" lo sacrifica molto, allontanandolo dalla porta e chiedendogli molto più filtro, ma lui ha già dimostrato di sapersi trasformare con nonchalance da terquartista a centrocampista di lotta e governo.
STRUZZIERO 7: inizialmente unica punta vera, poi punta esterna di raccordo, si fa notare per generosità, consigli incredibilmente senza insulti ai compagni e aperture che allargano il gioco. Il gol e la punizione calibrata perfettamente sono ormai una piacevole abitudine.
PELLICCIONE 7,5: dopo un 2011 in chiaroscuro, finalmente una prova che ci ricorda il Pelliccia del 2010, assolutamente imprescindibile per carattere, corsa a metà campo e pericolosità negli ultimi venti metri. Si conquista il rigore, ma prima e dopo è una minaccia costante. Decisamente il migliore dei biancorossi.
CESCO RIZZATO 6: non trova lo spazio per arrivare al tiro, ma un'azione in cui ne salta tre, resistendo alle legnate avversarie per poi liberare al tiro un compagno mostra tutta la sua voglia.
CUCCO 10: già 150 km sono tanti, ma se poi ci aggiungi 70 minuti in panca (dei quali 35 sotto il diluvio) il supplizio è notevole. Lui fa buon, anzi ottimo, viso a cattivo gioco ed incita senza sosta i compagni. Un signore.
MAGARAGGIA 7: sta sentendo sempre più suoi i panni del mister, il che è un peccato, considerando i polmoni e i piedi del Mago-giocatore. Aleggia il mistero sull'asserito cambio di modulo, che non potrà che diventare il caso dell'anno, altro che gol di Muntari.
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