PORDENONE – Cari amici lettori, è con il cuore gonfio di commozione e gli occhi ancora carichi di lacrime, che mi accingo a raccontarvi una struggente vicenda occorsa di recente. E' la storia di due vecchi compagni d'armi che, separatisi da lungo tempo per seguire i destini che la vita aveva loro riservato (rinomato cuoco l'uno, valente postino l'altro...), si ritrovano quasi per caso a distanza di circa 15 anni. E' la storia di Massimiliano Lussana, ristoratore della provincia di Bergamo, e di Fabrizio Gurnari, il "nostro" Pippo, di mestiere portalettere, originario di Spilimbergo (PN). I due si erano conosciuti nel lontano 1993, durante il servizio di leva; tra loro si era instaurato da subito un istintivo e solido legame, rafforzato dalle svariate inclinazioni comuni che li rendevano simili, tra cui l'avversione per l'acqua (liquido "gurnaricida" dal colore trasparente). Ma mi pare opportuno celebrare l'evento "deamicisiano" riportando la toccante mail ricevuta dallo scrivente in data 25 agosto 2008: «Buongiorno. Sono Massimiliano Lussana e le scrivo dalla provincia di Bergamo. Mi dispiace disturbarla per un quesito che non riguarda il suo lavoro, ma bensì le sue “conoscenze”. Ho letto in un blog sulla squadra calcistica degli avvocati di Pordenone, un post su Pippo Gurnari che riporta la sua firma. In compagnia del buon Pippo, ho svolto il servizio militare tra il ’93 ed il ’94 a Maniago. Siccome è tra le persone migliori che abbia mai incontrato ci terrei a fargli avere un mio saluto, approfittando del suo contatto. Spero di non aver sbagliato persona, se così fosse me ne scuso sin da ora. Allego una foto d’epoca per verifica [in basso a destra]. In ogni caso, la ringrazio. Massimiliano Lussana.». Che altro aggiungere?!? E' il diretto interessato che ci spiega come è potuto accadere il miracolo: «...tutto è cominciato col fatto di voler rintracciare qualche vecchio compagno di naja, di quelli più cari che per forza di cose non riesci più a vedere. (...) Ho trovato il suo nome da varie parti, ma non ero mai sicuro del fatto che ci fossero dei casi di omonimia. Ho provato con il soprannome e magicamente è apparsa la pagina del blog con il tuo intervento e soprattutto la foto che mi ha tolto ogni dubbio...». Il buon Pippo, ricevuta l'inattesa ed insperata notizia, per frenare le spontanee lacrime, rinunciava all'allenamento programmato per la sera stessa e decideva di mettere fine alla cantina del "Buso", accompagnato dal fido "Sarci". Segue lo scambio dei rispettivi numeri di telefono e quant'altro... Ed ecco come d'incanto riaffiorare alla mente antichi e nobili ricordi; ve ne proponiamo uno, commovente, nel quale il fraterno compare rievoca il "nostro" Pippo: «...Come non ricordarlo al banco del piantone con il suo cartone di lattine di birra, ma quando scendeva in campo, aveva gli occhi anche dietro...». Quanta... "acqua" è corsa sotto i ponti, quante cose avranno da raccontarsi i due commilitoni nuovamente riuniti... Grazie ragazzi per questo momento autentico di profonda umanità che avete saputo regalarci...
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P.S. (chi volesse consultare l'articolo "citato", vada nell'archivio, mese di febbraio, giorno 10, titolo: "Pippo Gurnari, un eroico... tracollo!").
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