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venerdì 27 giugno 2014

AVVOCUP – L'intervista del giorno dopo (di Silvano Grigoletti)

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Intervistatore: Buongiorno Mister, complimenti, come è stato il risveglio?
Mister: E chi ha dormito, una vittoria così ti mette addosso una tale adrenalina che non ti permette di dormire.
I.: Si va bene, almeno che sensazioni ha provato stamattina?
M.: Guarda io ho vinto tre campionati in categoria, ma non cambierei nessuna di quelle vittorie con questa.
I.: Perché?
M.: Sensazione unica, grande gruppo e l'epilogo in un ambiente unico ed inimitabile. 
I.: Ma da dove è nata questa vittoria?
M.: Facciamo un passo indietro. Ti ricordi Brescia l'anno scorso? Ecco, da lì è partito tutto, avevamo la partita in mano e per far giocare tutti ci siamo giocati la fase finale che contava, oltretutto in casa nostra, e mi ricordo ancora la faccia di Toni quel giorno, tanto sacrificio per veder vincere gli altri, non doveva succedere più, almeno non per colpa mia.
I.: Si va bene, ma lo spirito degli Avvocati Pordenone è soprattutto partecipare tutti.
M.: Bravo, hai detto giusto “partecipare tutti”, giocare è una cosa diversa.
I.: In che senso?
M.: Prova a pensare come sarebbe stato il ritorno se non avessimo vinto per far giocare tutti, salvati cielo, sarebbe stata festa lo stesso ma non sana baldoria come è stata ieri sera.
I: Ma allora Lei vuol dire che andando avanti si comporterà sempre così?
M.: Piano, piano, non ho detto questo, ma ci sono momenti nella vita in cui devi rispettare le scelte degli altri, anche se le fanno sulla tua pelle, l'importante che siano fatte in buona fede.
I.: Parliamo della partita: quale è stato il momento topico che ci ha permesso di vincere?
M.: Vedi, parlando di presunzione SONO STATO IL PRIMO a far sì che questa non sia stata una cattiva consigliera, già in settimana avevo cominciato a parlarne con alcuni di voi, poi la mia attenzione è andata su una persona sola, ci siamo confrontati vagliando opportunamente tutte le soluzioni e ne è nata la formazione, ma il bello è venuto a Mantova quando in piena difficoltà lui candidamente mi ha consigliato Benetti come soluzione ad alcuni problemi e visto il risultato posso solo ringraziare.
I.: Possiamo sapere tutti chi è questa persona?
M.: Ehi bello, si dice il peccato, non il peccatore, lui quando gioca o parla di calcio usa farlo solo in Furlan.
I.: Ho capito, ma penso che certe scelte siano venute solo da Lei?
M.: Ci ho messo parecchio del mio, per dirti nel scegliere chi doveva calciare le punizioni per esempio ho giocato di psicologia escludendo Enrico dai papabili, gli ho messo tanta di quella rabbia addosso che se fosse capitato un calcio piazzato giusto avrebbe fatto goal.
I.: Scusi non capisco, lui non le doveva calciare?
M.: Allora chiedete a Pippo cosa gli ho detto prima di entrare in campo, a parte questo Enrico non aveva mai giocato così veramente da capitano, non da comprimario che si accontenta del compitino.
I.: Cosa le resta di questa giornata?
M.: A parte aver vissuto sensazioni che solo certi scenari ti sanno dare, la più grande gioia è di aver regalato a Toni una vittoria che da tempo desiderava. Ringraziamolo sempre Toni ragazzi, uno come lui è un patrimonio di cui non possiamo fare a meno.
I.: Grazie Mister, ci vediamo alla prossima.
M.: Grazie a voi.

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2 commenti:

enrico iodice ha detto...

...hai capito il Mister?
Grande...

Mister ha detto...

Ragazzi ho consegnato a Toni i pantaloncini della vittoria,RIGOROSAMENTE sotto le telecamere del distributore,così non può dire che mi sono appropriato di un cimelio ineguagliabile