PORDENONE – Questo 2009 che se ne va è stato davvero un anno molto intenso e speciale per la grande famiglia neroverde. Si sono consumati gli appuntamenti tradizionali, come l'Avvocup, il Campionato Amatori ed il Memorial Brovedani, che scandiscono oramai da qualche anno con costanza ogni stagione dei ramarri. Ci siamo goduti la gradevolissima novità della gita viennese, prestigiosa trasferta calcistica internazionale. Si sono registrati addirittura ben due (!!!) successi in campo sportivo, con le vittorie nel memorabile Torneo di Food-ball di Spilimbergo ed in quello di San Quirino ("Vecchie glorie calcio a 7"). Ma l'annata 2009 resterà scolpita negli annali soprattutto per una importantissima ed irripetibile ricorrenza: il trentennale dalla nascita della leggendaria squadra di calcio degli Avvocati Pordenone! E' proprio per la coincidenza con questo anniversario davvero speciale, che questa nostra ultima generazione di "avvocati calciatori" è così orgogliosa di essersi resa protagonista, lo scorso mese di aprile, della storica costituzione della novella "Associazione Sportiva Dilettantistica Avvocati Pordenone Calcio 1979". Era infatti proprio l'autunno del 1979 quando un manipolo di avvocati malati di calcio, capeggiati da un tal Pollini Antonio da Cordenons, hanno deciso di volersi divertire "seriamente" ed hanno cominciato a vagare per i campi di periferia, con i calzoni corti in dosso, rincorrendo una sfera di cuoio. Inutile dire chi è colui che rappresenta il filo conduttore che lega indissolubilmente, senza soluzione di continuità, il passato al presente (e, senza ombra di dubbio, al futuro!). Non servirà dunque compiere un grande sforzo per immaginarci un Toni Pollini fra trent'anni, indomito condottiero, alla guida della compagine neroverde dei ramarri togati (forse più difficile tentare di figurarsi un Casucci settantacinquenne che scorazza sulla fascia...). Ricordate il monolite di "2001 Odissea nello spazio"?
Buon 2010, di cuore, a tutti quanti...Blog Ufficiale (rigorosamente umoristico!) della squadra di calcio degli Avvocati Pordenone
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giovedì 31 dicembre 2009
Avvocati Pordenone Calcio: si va oltre il trentennio, guidati dal "monolite"...
PORDENONE – Questo 2009 che se ne va è stato davvero un anno molto intenso e speciale per la grande famiglia neroverde. Si sono consumati gli appuntamenti tradizionali, come l'Avvocup, il Campionato Amatori ed il Memorial Brovedani, che scandiscono oramai da qualche anno con costanza ogni stagione dei ramarri. Ci siamo goduti la gradevolissima novità della gita viennese, prestigiosa trasferta calcistica internazionale. Si sono registrati addirittura ben due (!!!) successi in campo sportivo, con le vittorie nel memorabile Torneo di Food-ball di Spilimbergo ed in quello di San Quirino ("Vecchie glorie calcio a 7"). Ma l'annata 2009 resterà scolpita negli annali soprattutto per una importantissima ed irripetibile ricorrenza: il trentennale dalla nascita della leggendaria squadra di calcio degli Avvocati Pordenone! E' proprio per la coincidenza con questo anniversario davvero speciale, che questa nostra ultima generazione di "avvocati calciatori" è così orgogliosa di essersi resa protagonista, lo scorso mese di aprile, della storica costituzione della novella "Associazione Sportiva Dilettantistica Avvocati Pordenone Calcio 1979". Era infatti proprio l'autunno del 1979 quando un manipolo di avvocati malati di calcio, capeggiati da un tal Pollini Antonio da Cordenons, hanno deciso di volersi divertire "seriamente" ed hanno cominciato a vagare per i campi di periferia, con i calzoni corti in dosso, rincorrendo una sfera di cuoio. Inutile dire chi è colui che rappresenta il filo conduttore che lega indissolubilmente, senza soluzione di continuità, il passato al presente (e, senza ombra di dubbio, al futuro!). Non servirà dunque compiere un grande sforzo per immaginarci un Toni Pollini fra trent'anni, indomito condottiero, alla guida della compagine neroverde dei ramarri togati (forse più difficile tentare di figurarsi un Casucci settantacinquenne che scorazza sulla fascia...). Ricordate il monolite di "2001 Odissea nello spazio"?
Buon 2010, di cuore, a tutti quanti...mercoledì 30 dicembre 2009
lunedì 28 dicembre 2009
venerdì 25 dicembre 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
martedì 22 dicembre 2009
Parte una nuova rubrica: da domani arrivano i "Ramarr Toons"!
PORDENONE – Il Natale è ormai alle porte ed in questo periodo, si sa, i ramarri riducono l'intensità degli appuntamenti calcistici: la prossima gara ufficiale si disputerà il prossimo 9 gennaio (ci sarà anche il bomber asburgico!). Con l'intento di colmare questo "vuoto" di tre settimane, dispensando possibilmente anche qualche pillola di buon umore tra una querela e l'altra, nasce quindi questa nuova rubrica denominata "Ramarr Toons". Nessuna anticipazione in merito per non rovinare la sorpresa, anche se l'etimologia consente già di orientarsi... Diciamoci la verità: chi tra noi, frugando in qualche angolino della memoria o magari in una piega nascosta del cuore, non è capace di riscoprire quella autentica passione senza tempo per gli intramontabili cartoni animati che ci hanno allietato l'infanzia? Ebbene, questa meravigliosa espressione di sensibilità d'animo (o di ritardo mentale, a seconda dei punti di vista...) che alberga certamente in ognuno di noi, ci offre l'opportunità di esprimere la nostra vera essenza e ci consente soprattutto di poter essere osservati da una prospettiva un pò meno... seria. Solo un'indiscrezione fugace sull'uscita di domani: il primo "Ramarr Toon" della serie sarà ispirato al nostro amato Rumnold, lui che è simbioticamente legato (seppur inconsapevolmente) al Blog dalla stessa data di nascita... Potrebbe essere simpatico, in conclusione, redigere una classifica finale dei migliori esemplari, proponendo magari un premio (o una penitenza...) ai primi tre classificati.
Buon divertimento a tutti e soprattutto...domenica 20 dicembre 2009
Ramarri - 99 cent: la partita che non c'è... (di Eugenio Pergola)
PORDENONE - Venerdì notte, verso l’una e mezza, alla terza capocciata da sonno contro la testiera del letto (son abituato, tra pallonate dei compagni di difesa e letto) decido che è giunto il momento di sdraiarmi, spegnere la tv e dormire. L’indomani si gioca in casa, a Sedrano, contro il 99 cent, l’ultima partita del girone di andata del torneo amatoriale Amici del Calcio (bisogna proprio esserne molto amici per continuare alla mia età…): è prevista neve, ho già preparato in borsa le scarpe con tacchetti in alluminio, il paracollo ed una fascetta paraorecchie in windstopper, i guanti, e mi pregusto la sgambata al freddo che amo (confesso di aver sciato di fondo venerdì pomeriggio, tra le 3 ed un quarto e le 5 meno un quarto, in Piancavallo, sotto una bella nevicata durata mezzora, ad una temperatura iniziale di –8,5 e finale di –12, e di avere avuto un principio di congelamento alle punte delle due dita medie delle mani, che infatti ancora sento intorpidite). Mi sveglio sabato mattina e sento in strada un silenzio inequivoco: dalla finestra vedo tutto bianco, le strade sono praticamente intonse, alle 9,00 non è ancora passato nessun mezzo spazzaneve o spargisale in via San Quirino (i primi mezzi passeranno dopo le 10,00), adoro ciò che i miei occhietti (4) vedono, nevica a tratti anche abbondantemente. Essendo molto astuto telefono a Mr. Pollinigson ed alla sua risposta parto con “direi che non si gioca!?!?...” e la replica è una di quelle risate di Toni, quelle col collo incassato nelle spalle, seguita da “ehhhh, direi proprio di no….”. Mi preparo, vengo in ufficio (la mia auto ha gomme neve ed è 4x4 = 16) per finire e depositare una “roba” e scrivo la notizia (cioè neve e partita annullata) a Mr. Blogger, chiedendogli se anche nella Ville Lumière nevichi, come mi sembra di aver letto su televideo; mi risponde di no e lancia l’idea della partita che non c’è. Finisco di fare il mio lavoro e, come a Dalla partiva veloce la sua mano, parte veloce la mia immaginazione e… le due mani (sulla tastiera, maligni).
Il Tabellino AVVOCATI PN - 99 cent 16-0 (6-0) Formazione: Da Ros L., Casucci (Da Ros D.), Contento (Brovedani), Luisa Vissat [C], Pergola, Bellotto, Stella, Sarcinelli (Fantuzzi), Moro (Rumiel), Gurnari, Vicenzotto (Celano). Marcatori: Vicenzotto (5), Moro (2), Contento 'r', Casucci 'r', Fantuzzi (2), Brovedani, Pergola (?) 'r', Rumiel (2), Celano.
SEDRANO (PN) - Siamo al campo, c’è la neve, la gente arriva alla rinfusa, il custode non ci vuol far giocare, lo corrompiamo promettendogli una cassetta di ottimi vini della pregiata enoteca Rumiel (si pronunzia Rumièl, ricordate, altrimenti Amerigo ve copa) di Bagnarola. In porta, in assenza di Cornix e del letargico Koala, rientra Leo Tiracca Da Ros, magro e tirato a lucido dalla corsa che pratica a tempo pieno, reduce dall’ultima ottima apparizione in terra asburgica di metà settembre: ho molta fiducia in lui, stavolta non mi costringerà a correre fino alla linea di porta, sarà il dominatore della sua area. Angelo nello spogliatoio mi chiede come deve vestirsi, gli dico che deve mettersi a carne la maglietta termica che gli ho regalato ed i guanti e che non può giocare con le galosce e la pala come vorrebbe. Picco Gulnari vuole giocare col cappello da Taddeo che il Mister ci ha dato sabato scorso, lo convinciamo che non si può ed allora gioca con un berretto ciucciato. Matteo dice che col freddo non ci sono problemi, non sente nulla, neppure i plurimi stiramenti che si procurerà. C’è anche Rumnold, che dice che vuole giocare una mezz'ora: Toni gli dice di no, che si fa male, lui dice di sì ed il Mister annuisce e gli promette una mezz'ora. Il Kap entra nello spogliatoio per ultimo, come al solito, e dice che col freddo rende meglio, soprattutto “fuori dal campo”, e che per riscaldamento “se ne è fatte due tra le 11 e le 13”, e nessuno ha dubbi su cosa si sia fatto ma solo su chi (partono scommesse su varie donne del Triveneto, Toni scommette sul trans). Sarci spiega che nonna Gina gli ha consigliato, per proteggersi dal freddo, di applicare baccalà mantecato sulle gambe e sul torace, apre una gamella, prende una spatola e si cosparge di quel bendiddio, rischiando di venir azzannato da più di un compagno di squadra. C’è anche Vice, il mitico Vice: dice (Vice che dice, boh?...) che un campo del genere è adatto alle sue qualità fisiche e tecniche (ed umane, aggiungo) in quanto la palla cammina poco, non occorre correre molto (anzi) e basta saper calciare bene. Non si hanno ancora notizie di Tatanka e del Generale: si vocifera che a causa della neve prevista siano partiti da Pordenone ieri sera dopo cena, muniti di scorta di panini (8 a testa), ma la loro auto si sia schiantata in un fosso in zona Roiatta alle prime luci dell’alba a causa del fondo innevato. Formazione: Leo Tiracca in porta (ci mette un po’ ad agganciare le bretelle alla porta, ha perso la manualità di tale azione), Contentolui e Travergola in marcatura, BellottoBellottodov’èBellottoBellotto libero, Cafucci ed il Kap sulle due fasce, Sarci, Picco e Stella Stellina a dettare legge in mezzo, Vicenz8 e Fabiomoro in avanti con licenza di uccidere. Arbitro: il nostro amico di sabato scorso, che per farsi perdonare ne combinerà (tanto per cambiare) di tutti i colori. Il campo è coperto da almeno un palmo di neve ma giochiamo,
è Natale. Prima fase di studio, in cui si notano alcune sfuriate di Cafucci sulla fascia, nel senso che si incazza con i compagni, la palla, Toni, gli avversari e l’arbitro. Il tasso alcolico del nostro centrocampo prende in mano la danza e son dolori per gli avversari. Segnano 2 gol Paolin8 e 2 Fabiomoro, a conclusione di splendide ariose azioni di prima; l’arbitro ci assegna 2 rigori (il primo perché il portiere ha calciato la palla con i piedi, il secondo perché Cafucci glielo ha chiesto) un po’ generosi, che vengono trasformati con perfette esecuzioni da Contentolui (al momento del tiro scivola come John Terry in semifinale di Champions League ma gli viene fuori un incredibile cucchiaio) e Cafucci (che insacca il rigore che aveva chiesto, calciando alla sua maniera e cioè in un modo che solo lui sa). Gli avversari non tirano mai in porta, l’unico pericolo per Leo viene da un lancio del Kap che guarda Vicenz8 in attacco, gli grida “Paolo!!!” e calcia… verso la nostra rete, ma il Tiracca con agile balzo afferra la sfera e la rinvia, dando inizio all’azione del secondo gol di Fabiomoro. Entriamo nello spogliatoio sul 6–0 per noi, ma Mr. Pollinigson non è tranquillo, dice che il risultato non è acquisito e che non bisogna distrarsi, e racconta di quella volta in cui Mazzarella, sul 6–0 per la sua squadra, entrò in campo nel secondo tempo cercando di fare tunnel a tutti gli avversari e dicendo loro che si era trombato tutte le loro mogli, fidanzate, madri, sorelle e figlie (legittime e non), provocando chissà perché la reazione degli altri che non solo lo picchiarono a sangue in campo e fuori ma cominciarono a correre e giocare come furie e vinsero 9–6… Toni dice anche che dobbiamo giocare tutti e quindi ad Angelo di fare la doccia, anche perché ha fatto anche gol, ma Cafucci reagisce male e senza cambiarsi, moccolando, va a piedi al Villaggio del Fanciullo, dove una banda di albanesi lo randella e deruba. Mentre entriamo in campo arrivano i Celano’s portati da un mezzo della Protezione Civile.
Nel secondo tempo entrano Roccia Da Ros per Cafucci, Vice per Sarci e Brovedinho per Contentolui, con slittamento del Kap in marcatura e di Stella Stellina in fascia sinistra. La musica non cambia, anzi. 2 gol di Vice con tiri da centrocampo, uno nel 7 di destra e l’altro in quello di sinistra (e colpisce anche 3 legni, con tiri da 30 metri); Vicenz8 fa altri 3 gol ed 1 Brovedinho in estirada (cioè scivolando e stirandosi); io, giacché ci sono, chiedo all’arbitro se mi può dare un rigore a favore, visto che sabato scorso son stato preso a pallonate in faccia e che ha concesso il gol agli avversari con il famoso “incrocio di due di loro entrambi in fuorigioco ma siccome si incrociano non sono in fuorigioco”, e l’arbitro me lo concede e lo trasformo tirando da fermo (nel senso che la palla entra senza che io la calci…). Dopo un quarto d’ora Rumnold subentra a Fabiomoro (vistosamente calato, a causa delle 9 partite giocate negli ultimi 3 giorni) e da centravanti boa segna 2 gol di testa; a 5 minuti dalla fine Tatanka esce dallo spogliatoio
ed entra direttamente in campo al posto di Paol8 (che esce tra gli applausi dei pupazzi di neve presenti sugli spalti) e segna allo scadere scivolando nel tentativo di spingere un avversario e colpendo accidentalmente la palla che transitava da quelle parti.
Risultato finale 16–0. Prima di rientrare nello spogliatoio dobbiamo aiutare Leo Tiracca ad uscire da sotto la neve dove si è addormentato causa inattività. Nello spogliatoio Mr. Pollinigson si scioglie in un pianto liberatorio, dice che non gli era mai successo di vincere in questo modo e con un simile risultato e ci ringrazia per lo splendido regalo che gli abbiamo fatto. Siamo tutti soddisfatti (tranne Angelo, che giace svenuto al Villaggio del Fanciullo), beviam ‘na roba al chiosco e n’altra roba al bar lì vicino e ci facciamo gli auguri, alcuni poi proseguono a bere n’altra roba ancora in centro a Pordenone e poi...
…e poi guardo fuori dalla stanza, ha smesso di nevicare, posso anche finire di scrivere minchiate ed andare a fare due passi, non senza aver prima lasciato il mio augurio di Buon Natale a tutti, belli e brutti, rammentando il notorio brocardo romano “E' Natale, state bbòni, nun rompete li co…”.
giovedì 17 dicembre 2009
FACCE DA CUL-TO (Edizione Straordinaria) - Pippo cacciatore di anatre e conigli (di Matteo Cornacchia)
mercoledì 16 dicembre 2009
AMATORI - “PAGELLANONIMO”: voti spietati, rigorosamente anonimi
Cornacchia 6: ordinaria amministrazione. Vede cadere il solito missile sotto l’incrocio, dove nulla può.
Casucci 6+: pochi pericoli dalla sua parte, amministra con calma.
(Da Ros) 6-: ha sfornato un paio di interventi difensivi di rilievo (il tocco indietro di testa era notevole) ma il voto risente di lacune in fase di impostazione, quando aveva spazi per agire.
Moro 6,5: con Sarci e Pippo un primo tempo di altri tempi (ritmi lenti e piedi buoni). Nonostante il campo.
Boschian 5,5: sarebbe sufficienza piena se non fosse per lo scivolone nella punizione a due che poteva valere il pareggio.
Luisa Vissat 6,5: il capitano ferma tutti con le buone o le cattive.
(Iodice) 6,5: tampona con eleganza le poche falle dei colleghi di difesa. Notevole la punizione che stordisce il buon Pergola.
Pergola 6/7: costringe il suo uomo a cercar palla lontano dalla porta.
Bellotto 6/7: alcune ottime scivolate ad arpione (marchio di fabbrica della B.B.B.) cede per crampi da vino serale.
(Celano) 5,5: buon movimento che gli procura qualche palla interessante, ma il voto negativo è per il fallo di frustrazione nel recupero.
Stella 6,5: macina chilometri, recupera palle, copre e si propone. Per questo non è sempre lucido.
Gurnari 7: ispira il buon trio di centrocampo, anche con fraseggi divertenti. Fuori giri alcuni lanci determinanti, ma non per colpa dei piedi .
Sarcinelli 7: offre qualità e quantità. Provano ad annientarlo con una statuetta del Duomo di Spilimbergo (o era una gomitata?).
Brovedani 6,5: bene, da punta offre sponde interessanti.
Vicenzotto 5,5: soffre la solita sindrome da seconda punta senza partner. Comunque meno pericoloso del solito.lunedì 14 dicembre 2009
IODICE-PERGOLA: caso fortuito, regolamento di conti o calcio-scommesse???
PORDENONE - Prima di entrare nel merito di quanto occorso ieri pomeriggio sul campo (?) di calcio di Roveredo in Piano, intorno a metà ripresa, faccio una doverosa premessa: il calcio è notoriamente uno sport pericoloso (e talvolta violento) e l'ambiente che lo circonda è troppo spesso frequentato da malelingue senza scrupoli. Detto questo, veniamo ai fatti. La nostra squadra sta affannosamente tentando di recuperare l'immeritato svantaggio. Calcio piazzato nella nostra trequarti di cui si incarica il sottoscritto. Accanto a me il fido compagno di reparto Gegè Travergola. Rincorsa, balletto "avanti-indrè, avanti-indrè" dell'irrequieto n° 5 (che evid
entemente avvertiva già il sentore del pericolo...), "lancione" indirizzato sulla fascia sinistra (quella con le radici degli alberi, per intenderci) e sfera che impatta violentemente sul profilo migliore del povero Gegè, producendo un rumore sordo, subito coperto dalle urla del malcapitato che rantola al suolo sofferente. Il mio proverbiale intuito mi fa capire immediatamente due cose: 1) «Gli ho centrato in pieno l'orecchio: se l'avessi colpito nell'occhio, il rumore sarebbe stato... cieco»; 2) «Il lancio sulla fascia non mi è riuscito benissimo». Per completare la rappresentazione, eccovi la testimonianza di un passante "omonimo" che ci descrive così il fatto: «...sguardo da una parte del campo, finta di sopracciglio, mega rincorsa e bordata micidiale mirando un compagno...». Il fato beffardo, non soddisfatto del teatrino fantozziano già prodotto, decide di innescare il contropiede avversario che per fortuna si arresta dopo pochi secondi con un gesto di apprezzabile fair play dell'attaccante di casa (avevo già deciso di tranciarlo in due con la più classica delle entrate a tenaglia, se non avesse messo fuori la sfera, tanto ormai la mia reputazione era già compromessa...). Il prode potentino, per la cronaca, si riprende quasi del tutto e riesce a portare a termine la gara, pur fortemente condizionato nella corsa dall'impossibilità di utilizzare l'arto superiore destro
(impegnato a reggere il cornetto acustico). A fine gara si sono scatenati i maligni, alimentando una ridda di voci, con illazioni che andavano dall'ipotesi di attentato e/o regolamento di conti («Vecchie ruggini per questioni di donne...»), fino al perverso concepimento di una gara falsata da un risultato venduto («L'ha fatto per mandare in gol gli avversari... senza dare nell'occhio...»). Qualcuno addirittura è andato ben oltre le righe («La messa in scena del Berlusca solo per deviare l'attenzione...»). Nulla di tutto questo amici miei. La mia purezza d'animo non si concilia con queste bassezze e, parafrasando il grande Tomba: «Chi mi conosce lo sa...». Ciò nondimeno, intendo assumermi per intero le mie responsabilità: a onor del vero, infatti, devo confessare che la finta di sopracciglio l'ho fatta (è una mia prerogativa, non solo calcistica...) e ciò può senz'altro aver indotto il mio compagno a perdere l'orientamento. Ma ciò che più conta, in ogni caso, è che il nostro beneamanto Gegè non abbia riportato alcun tipo di pregiudizio nello sciagurato incidente e si sia potuto godere così la serata che prevedeva la tradizionale cena natalizia di squadra presso "Il Teston" (lo vediamo ritratto a tavola, beato e sereno, insieme ai compagni).domenica 13 dicembre 2009
AMATORI - Anche contro l'Acar il solito ritornello...
ROVEREDO (PN) - Le gare si susseguono, ma la musica purtroppo non cambia. Ennesima sconfitta, onestamente immeritata, con gli avversari che realizzano il gol della domenica a pochi minuti dalla fine ed i ramarri che si producono in una plurima serie di sterili offensive. La gara è tutta qui, più o meno... Stavolta si possono aggiungere come contorno anche gli errori del pittoresco arbitro (che, oltre a convalidare la rete decisiva realizzata in evidente fuorigioco, sorvola su due più che probabili rigori in nostro favore), ma la sostanza non m
uta. Pesa come un macigno l'ormai cronica difficoltà ad andare in rete: zero gol fatti nelle ultime tre gare! Ma anche nelle peggiori giornate c'è sempre qualcosa da salvare, come disse quell'esploratore rapito dalle Amazzoni, segregato e molestato sessualmente per lunghi mesi...
Innanzitutto i gustosi aneddoti nel pre-partita del grande Tatanka («Frida, la massaggiatrice svedese del circolo del poker...»), le perle dell'arbitro («Le punisioni xe tute de prima, ma cjapè la bala in man perchè il campo xe picolo») che getta la moneta senza aver invitato i capitani a scegliere "testa o croce", le teorie del dottor Boschian sulla cura del raffreddore e, come sempre, le insostituibili birre del dopo-gara che, insieme alle patatine, alle croste di polenta ed altre succulente porcherie, aiutano a mandar giù anche l'amarezza della sconfitta... giovedì 3 dicembre 2009
E nun ce vonno stà (di Gualco Zaccardi)
martedì 1 dicembre 2009
Storie di... "staffette" (di Matteo Cornacchia)
BRUGNERA (PN) - La polemica innescata da Angelo Casucci al termine della partita di sabato scorso riporta all’attualità uno dei tormentoni del calcio italiano: la staffetta. Come i nostri lettori sapranno, tutto ebbe inizio nel 1970, durante i mondiali del Messico, quando l’allora C.T. della nazionale italiana Valcareggi adottò il
“cambio programmato” fra un certo Sandro Mazzola e un certo Gianni Rivera. La questione si ripropose durante la preparazione dei mondiali del 1986, guarda caso sempre in Messico. L’Italia, ammessa di diritto alla competizione grazie al trionfo di 4 anni prima in Spagna, si avvicinò all’evento attraverso una lunga serie di amichevoli durante le quali il commissario tecnico Bearzot alternò sistematicamente i due portieri, Franco Tancredi e Giovanni Galli. Ancora nazionale e ancora mondiali, questa volta in Francia, nel 1998: protagonisti della famigerata staffetta diventano il C.T. Cesare Maldini e i due fantasisti del gruppo, Alex Del Piero e il Divin Codino Roberto Baggio, convocato all’ultimo istante a furor di popolo. Ma quelli appena ricordati non sono che i casi più eclatanti, i più noti e i più discussi a livello nazionale. In realtà la pratica della staffetta è ben più estesa, radicata nella cultura calcistica italiana, a tutti i livelli e in tutte le categorie. Alcuni esempi? Eccoli.
Nel 2005, alla Benevelli s.r.l. di Verbania, durante il campionato aziendale di calcetto, il coach dell’Imballaggi e Spedizioni alternò con inquietante scientificità il pivot Alberico Cavatelli con il mancino puro Gianantonio Cazzaniga, riuscendo in questo modo a centellinare le energie della squadra e a portarla fino alla semifinale, poi persa contro la “Magazzino e Trasporti”.
Una cosa analoga è accaduta proprio dalle nostre parti, a Praturlone di Fiume Veneto, durante il campionato di serie D del Centro Sportivo Italiano, sempre calcetto. Il giocatore allenatore della Carpenteria Metallica Vaccher, Ramiro Del Pup, propose per tre settimane consecutive il cambio fra il centravanti Goffredo Noacco e il brevilineo Lucio Francesconi, simpaticamente soprannominato “Cagheta”. Nel corso dell’incontro di cartello della tredicesima giornata, in scena al palazzetto intitolato a Gualtiero Ravascletti, già presidente della Libertas Sangiovannese, di fronte ai temibili avversari della Costruzioni Marson, Ramiro Del Pup ottenne il massimo dalla “sua” staffetta, con entrambi i giocatori, Noacco e “Cagheta”, capaci di andare in gol rispettivamente nel primo e nel secondo tempo.
Scendendo più a sud, precisamente a Pisciotta di San Donato Capuavetere dell’Incoronata, nel campionato di terza categoria della stagione 2006/2007, l’allenatore della squadra di casa, la Virtus Pisciottese, azzardò la sostituzione del veterano Vito Antonio Cannavale con la giovane promessa Salvatore Sasà Mastrorilli, che alla prima occasione capitatagli riuscì a battere il portiere della Tremestieri in Colle, Pasquale Cazzato, detto O’fess. Da quel momento l’alternanza fra l’esperienza di Cannavale e l’esuberanza di Mastrorilli divenne l’arma vincente della Virtus Pisciottese, capace di imporsi in campionato con due giornate d’anticipo sugli storici rivali del Pollena Trocchia Futbol Cleb (così era stata registrata la squadra all’atto dell’iscrizione dal presidentissimo Carmelo Imparato, noto a tutti come Carmelino figl’e ntrocchia
).
L’ultimo episodio che vogliamo qui ricordare si riferisce addirittura al 1994 ed è accaduto in località Settegole di Sopra, nei pressi di Bordighera. Il calcio, in questo caso, è solo la cornice di una staffetta ben più originale. I bene informati narrano che nel campionato amatori di seconda categoria, girone C, il terzino sinistro della Tintoria Bistazzoni, Odoacre Fumagalli, durante il turno di riposo della sua squadra sifonò la moglie dello stopper dell’Amatori Domodossola, Gioacchino Filippi mentre questi era in campo contro la Magazzini Coin di Vallebona. La settimana successiva, mentre a Bordighera si disputava proprio il derby fra Tintoria Bistazzoni e Amatori Domodossola, il centromediano metodista del Magazzini Coin Vallebona, Carletto Santelli Beccegato, approfittando del turno di sosta, fece staffetta proprio con Fumagalli e risifonò la signora Simona Pevolazzi, coniugata in Filippi (e per questo simpaticamente soprannominata dagli ambienti calcistici della zona “Sifona”…).
Insomma, cari lettori, la nostra storia è intrisa di staffette. Casucci e Da Ros non sono né i primi né saranno gli ultimi. E allora perché polemizzare quando invece, fra due partite, si potrebbe festeggiare il record mondiale di staffetta con le 500 sostituzioni consecutive e scrivere un altro capitolo della storia che vi abbiamo appena narrato?



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