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giovedì 31 dicembre 2009

Avvocati Pordenone Calcio: si va oltre il trentennio, guidati dal "monolite"...

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PORDENONE – Questo 2009 che se ne va è stato davvero un anno molto intenso e speciale per la grande famiglia neroverde. Si sono consumati gli appuntamenti tradizionali, come l'Avvocup, il Campionato Amatori ed il Memorial Brovedani, che scandiscono oramai da qualche anno con costanza ogni stagione dei ramarri. Ci siamo goduti la gradevolissima novità della gita viennese, prestigiosa trasferta calcistica internazionale. Si sono registrati addirittura ben due (!!!) successi in campo sportivo, con le vittorie nel memorabile Torneo di Food-ball di Spilimbergo ed in quello di San Quirino ("Vecchie glorie calcio a 7"). Ma l'annata 2009 resterà scolpita negli annali soprattutto per una importantissima ed irripetibile ricorrenza: il trentennale dalla nascita della leggendaria squadra di calcio degli Avvocati Pordenone! E' proprio per la coincidenza con questo anniversario davvero speciale, che questa nostra ultima generazione di "avvocati calciatori" è così orgogliosa di essersi resa protagonista, lo scorso mese di aprile, della storica costituzione della novella "Associazione Sportiva Dilettantistica Avvocati Pordenone Calcio 1979". Era infatti proprio l'autunno del 1979 quando un manipolo di avvocati malati di calcio, capeggiati da un tal Pollini Antonio da Cordenons, hanno deciso di volersi divertire "seriamente" ed hanno cominciato a vagare per i campi di periferia, con i calzoni corti in dosso, rincorrendo una sfera di cuoio. Inutile dire chi è colui che rappresenta il filo conduttore che lega indissolubilmente, senza soluzione di continuità, il passato al presente (e, senza ombra di dubbio, al futuro!). Non servirà dunque compiere un grande sforzo per immaginarci un Toni Pollini fra trent'anni, indomito condottiero, alla guida della compagine neroverde dei ramarri togati (forse più difficile tentare di figurarsi un Casucci settantacinquenne che scorazza sulla fascia...). Ricordate il monolite di "2001 Odissea nello spazio"? Buon 2010, di cuore, a tutti quanti...
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11 commenti:

Cornix ha detto...

Eccomi, dopo qualche giorno di silenzio dal blog... Me ne sono andato in ritiro in Austria, a farmi qualche sauna per rigenerarmi e tornare in piena forma nel 2010. Auguro a tutti un 2010 ricco di soddisfazioni, gioie e, soprattutto.... VITTORIE!!!!!!

Anonimo ha detto...

Carissimi buon proseguimento d'anno a tutti voi.
Mi sembra corretto rendervi partecipi (e perchè no in questa sede, ove più volte abbiamo condiviso le nostre gioie e, ahinoi, i nostri dolori anche extra calcistici) del fatto che il primo dell'anno la nonna Gina se n'è andata. Alla veneranda età di novant'anni ha concluso il proprio cammino lasciando numerosissimi (proprio così!) nipoti, tante storie raccontate e da tramandare, e non ultima una sapiente arte culinaria la cui eredità è per nostra fortuna raccolta in quel di Istrago.
Non ritengo di dover altro aggiungere a Voi che avete avuto modo di conoscerne, e dimostrato di apprezzare, le qualità professionali (leggasi stoccafisso, in particolare) e di umana saggezza (vedasi i miei "me nona à dìs che...") se non raccontavi, con tutto il rispetto e l'ammirazione di cui son capace, l'ultima chicca.
Ultimo dell'anno. Salotto. Poltrona. Ossigeno. Io e la nonna.
Televisione accesa. Film anni 50. Trama: Spencer Tracy, integerrimo revisore contabile, lavora alacremente alla scrivania della propria azienda, intento a redigere il bilancio. Anche nel film è il 31 dicembre. Personaggio inflessibile, un tantin acido nei rapporti sociali. Festa aziendale al piano di sotto. Lui no, non ci va. Deve lavorare! D'improvviso entrano nella stanza due (splendide) colleghe. Effervescenti, bottiglia di champagne in mano. Invito a brindare. Rifiuto. Invito a brindare. Rifiuto. Invito a brindare. Rifiuto. Invito a brindare. Rifiuto. Invito a brindare. Rifiuto. Mia nonna comincia un po' ad incazzarsi.
La collega più avvenente si siede sulla scrivania del nostro Catone e riprova, quasi rassegnata eppur provocatoriamente appena "scoperta".
Invito a brindare. Accettato!
La nonna Gina si gira verso di me e togliendosi la mascherina con un filo di voce mi sussurra: "Nini, ioditu che enchia i sants ogni tant a clopin..." (traduzione libera e non efficace: vedi che anche i santi ogni tanto vacillano...).
E così, con la tristezza nell'animo, mi scappa comunque un sorriso e vi auguro di nuovo buon anno!
Sarci.

Anonimo ha detto...

Caro Sarci, mi dispiace immensamente. Non aggiungo altro.
Un abbraccio.
Alberto

Anonimo ha detto...

Enri, la nonna Gina era diventata un pò la nonna di tutti noi ... e così resterà.
Mai molà, in uaite, frus !
Paolo The Kap

enrico iodice ha detto...

Notizia davvero triste... Mi spiace davvero...
Penso comunque, caro Sarci, che tu debba tenerti stretta la gioia per aver potuto "godere" di tua nonna nell'età matura e per lunghi anni, e credo tu debba ritenerti fortunato per questo...
L'immenso valore di cui sono portatrici le persone anziane, infatti, lo si coglie solamente dopo una certa età, raggiunta una certa maturità; spesso accade, purtroppo, nel tempo che impieghiamo per compiere questo percorso di crescita, di perdere per strada queste nostre care e preziose persone, senza aver potuto attingere pienamente a quel loro immenso tesoro...
Lo dico per esperienza vissuta... per aver perso tre nonni nell'età "immatura" ed aver imparato poi ad "assaporare" ogni istante trascorso in compagnia della mia zia ultracentenaria (oggi scomparsa) e del mio grandioso nonno novantasettenne che vive tutt'oggi a Parigi (di lì i miei frequenti viaggi nella capitale di Francia...).
Io credo che anche la mitica "Nonna Gina" sia stata fortunata...
Un grande abbraccio al mio Omonimo...

vice ha detto...

Caro Sarci,
ovviamente mi spiace. Capisco quello che dici. O almeno ci provo. Come hanno fatto gli altri. Ho portato mia nonna, di 86 anni, al cinema, il primo gennaio. Un film tosto. Quando sono andato a casa a prederla, era sulla porta di casa con pelliccia delle grandi occasione e i guanti. Davanti alla sua Micra nera - patente rinnovata per altri tre anni - mi ha chiesto se volevamo andare con la sua macchina che così risparmiavo la benziana!!! In auto, mi detto che il cinema le era sempre piaciuto e, ovviamente, ha elencato cinema e film che esistevano ai suoi tempi, chiudendo con un "..ades che son tornada al cinema me tocarà morir" (come sempre sorrideva e cercava di non farsi notare mentre faceva le corna). La guardavo e notavo, nonostante la vitalità, il segno del tempo. Sono persone importanti. Veramente importanti. Siccome di alcune cose non se ne può proprio far a meno, e il saluto ultimo pare essere una di queste, non mi resta che concordare con Enrico, che è una gran fortuna averle avute vicine. Non è di gran consolazione, ma da un senso a molte cose. Un saluto alla tua famiglia

Anonimo ha detto...

Grazie di cuore a tutti voi!
ES

Anonimo ha detto...

Caro Sarci, mi dispiace immensamente. Condivido i pensieri di Enrico Iodice sul "valore" dei nonni al cento per cento. Sono stato fortunato ad avere una nonna fino a quando avevo 33 anni (l´altra fino ai miei 20 anni) e conservo le piú belle memorie del tempo vissuto con le mie nonne.
Stefan

romantiK ha detto...

Non conoscevo personalmente la nonna Gina ma il particolare entusiasmo e l’infinita passione con cui ci hai sempre resi partecipi dei Suoi sagaci “me nona à dìs che...” evidenziano in maniera inequivocabile quanto eri affezionato a Lei.
Con affetto. Un abbraccio.
Paolo
P.S.: Adesso anche lassù avranno modo di apprezzare la squisitezza del vero baccalà.

Cornix ha detto...

Pensa che goduria dev'essere lassù in cielo ora che c'è la nonna Gina. Baccalà a volontà per tutti i santi del paradiso...

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