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mercoledì 15 settembre 2010

TORNEO RICCIONE - Diario di bordo: 3) Domenica 12

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RICCIONE - La difficoltosa mattinata si apre con la tradizionale litania, recitata in coro senza sosta fino alla doccia post-gara: «Ma chi me l'ha fatto fare? Ma chi me l'ha fatto fare? Ma chi me l'ha fatto fare? ...». Il Kaptàno, vittima di una leggera distorsione al ginocchio nelle sfide di ieri, dimostra grande attaccamento a... se stesso e si trattiene in Hotel per iniziare la rieducazione dell'arto infermo ai bordi della piscina. Giungiamo provati al campo di gioco dove incontriamo gli avversari padovani che versano addirittura in condizioni peggiori delle nostre (!): gli effettivi a disposizione sono solo sette, contro i dieci dei ramarri! Urgono rinforzi. Si assiste così al penoso rito della tratta dei riminesi, puntualmente presenti all'ingresso dell'antistadio con la borsa da calcio ed inconsapevoli del loro destino: «A noi ne servono tre, più un portiere...», «Ci mancano due centrocampisti e un difensore», «Voi due andate di là e voi restate con noi», «Avete un attaccante in più?», «Me ne occorrono un paio di robusti per il trasloco di casa...», «Se ne avanzano due o tre li prendo per tinteggiare il garage...», ecc. I riminesi, encomiabili, si offrono con grandissima disponibilità ad ogni tipo di richiesta (quasi...), scomodando persino chi era sul piede di partenza per godersi una gradevole domenica al mare con la famiglia. La disfida può dunque avere luogo. Vista la rilevanza pressoché nulla del match, si pensa ad una soluzione originale per evitare di aggravare la già drammatica condizione dei contendenti: nasce così l'idea del "calcio balilla umano"! I giocatori immobili sul campo, ognuno rigorosamente inchiodato in una zona fissa di campo, la sola palla in movimento, nessuna monetina da infilare da nessuna parte... Nonostante l'accortezza usata, si contano comunque tre stiramenti a fine gara (Del Bianco, Canzian e Cavagna), mentre il risultato finale si concretizza in un ineluttabile pareggio a reti inviolate. La sfida viene dunque decisa ai rigori per la gioia delle due spettatrici che gremiscono gli spalti (trattasi delle Pradolin Sisters, verosimilmente mosse da pietà dopo aver preso parte alla notte brava). Finisce con la vittoria di Padova (7-6) dopo il secondo penalty ad oltranza: decide l'ultimo rigore calciato a lato di pochi metri da Bellotto, che sconta così le sue malefatte. I ramarri chiudono così al sesto posto nel Torneo che per la cronaca viene conquistato dagli amici di Ljiubliana che prevalgono dal dischetto contro Roma (terzo Livorno che supera di misura Bologna). Dopo la doccia c'è tempo per qualcuno per assaporare una piadina d.o.c. in uno dei chioschetti sul lungomare, tanto per non privarsi di nulla. Si chiude infine la gradevole tre-giorni con l'ultimo pranzo di gruppo, ancora una volta di grandissimo livello e poi si passa ai saluti di rito con partenza per il rientro nel primo pomeriggio, a ranghi più o meno sparsi. Nell'ormai preziosa collana delle gite di squadra, va incastonata quindi anche la perla di Riccione: quale la prossima avventura? Da lontano giunge il dolce profumo delle verdi praterie irlandesi... In chiusura due ringraziamenti molto sentiti: all'amico Alessandro Ragno di Padova, organizzatore del Torneo, per averci permesso di godere di un soggiorno perfetto sotto ogni profilo ed agli amici riminesi che hanno dimostrato (in aggiunta alle capacità tecniche) una squisita disponibilità ed una grande simpatia. Grazie di cuore a tutti!!!
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2 commenti:

ugè ha detto...

Mi unisco ai complimenti all'organizzatore avv. Ragno ed ai ringraziamenti ai riminesi che si son dimostrati squisitamente disponibili ed alla mano, tanto che ormai è il caso che nasca un vero gemellaggio con loro (anche perché da quelle parti si vive proprio bene...)

Stefan Langer ha detto...

Bello il resoconto.

Poi mi fa grande piacere vedere Toni con la poloshirt dell´ FC Insolvenz.

Mi dispiace molto che non potevo esserci, anche per l´occasione persa di cantare sul palco.

Quando si giocherà la prossima partita?