.

.

venerdì 25 settembre 2009

GITA VIENNA - "Oh mama, mama, mama..." (di Paolo Dell'Agnolo)

.
PORDENONE - Una volta tutto lo stadio cantava di aver visto giocare Maradona e poi anche l’immenso Van Basten, Zidane, Baresi e Maldini, ma quando a Vienna (città da ricordare principalmente per la Coppa Campioni colà vinta dal Milan) il 12 settembre 2009 alle ore 16 e 37 mentre correva il 37.mo del II° tempo della partita di calcio tra F.C. Insolvenz (avvocati Viennesi) e gli avvocati Pordenonesi, è entrato in campo Toni Pollini, credetemi, l’urlo ed il canto dei 67.423 spettatori paganti è stato da brividi. Sentire e vedere infatti tutto lo stadio in quel momento cantare “o mama mama mama ho visto giocare Maradona Baresi Maldini e Toni Pollini innamorato son” è stato unico ed irripetibile. Un’apoteosi. Era, infatti accaduto quello che nessuno sperava. Toni Pollini di nuovo in campo. Ecco la cronaca di una manciata di minuti che passerà alla storia (mi dicono che gli Austriaci, sempre un pò più veloci di noi - non nelle partite di calcio però - abbiano già inserito questo avvenimento nei libri di storia e sia già domanda abituale dell’esame d’avvocato). La cronaca. Alle ore 15 puntualissimi (se avessimo ritardato l’inizio probabilmente qualcuno di noi sarebbe stato giustiziato dai colleghi austriaci, quantomeno per rappresaglia) siamo entrati tutti in campo. Mancavano Toni Pollini e Nembo (Kid) Da Ros attardatisi negli spogliatoi per problemi di lenti a contatto del nostro portiere. Quando Toni è entrato in campo solamente per le foto di rito, le squadre si erano schierate facendo due ali dentro le quali il bell’Antonio è sfilato. L’applauso dei giocatori e di tutto il pubblico in piedi ed osannante è stato pari alla delusione poi maturata nel vedere che Antonio Pollini si accomodava però in panchina, nonostante le voci trapelate prima della partita dessero Toni Pollini in campo dal primo minuto. Purtroppo puro marketing commerciale. Nei bar di Vienna e nel megaschermo di Sankt Stephen Platz i nostri connazionali che non erano riusciti ad acquistare i biglietti della partita e che in quei ritrovi si erano radunati, ci è stato riferito poi, hanno anche pianto. Tutti, colleghi austriaci compresi, avevano un unico dichiarato desiderio: vedere giocare l’ultimo grande giocatore ancora in attività (anche se per il vero Kakà gioca ancora): Toni Pollini. Purtroppo l’Italico Eroe che aveva passato una notte piuttosto insonne pur nelle braccia della dolce Vera, compagna di mille battaglie, non voleva saperne di entrare in campo. Solite bizze dei campioni. In questo contesto di quasi tristezza le uniche note liete della partita, fino ad un certo punto però, sono state le grandi parate di Nembo Da Ros che senza lenti a contatto ha fatto numeri impressionanti e la lezione impartita a tutti da Roberto Casucci e Paolo Dell’Agnolo su come ci si muove in campo senza palla. Ma quando al 37.mo del secondo tempo, prima lo stoico Eugenio si immolava su un tiraccio teutonico ed era costretto ad uscire e poi anche il nostro numero 10 Vince era vittima di una contrattura all’unico piede che possiede (il sinistro ndr.) ed il Mister ha pronunciato la fatidica frase: “Toni toca a ti, nò te pol lasar che i fioi i le ciapi”, Toni Pollini, come fosse il protagonista della pubblicità dell’olio cuore, scavalcata la transenna, entrava così in campo tra le urla del pubblico in delirio. Subito posizionatosi a centro campo anche lui come i due sopramenzionati iniziava a muoversi (qualche centimetro sia chiaro) senza palla con almeno nove avversari in marcatura stretta. Purtroppo, forse limitato dal campo in erba sintetica - è risaputo che i grandi calciatori non si trovano sul sintetico a loro agio - dopo 33 secondi (come gli anni di Cristo) dalla sua entrata in campo accadeva l’irreparabile: Toni Pollini si stirava l’adduttore sinistro del legamento del mignolo del piede destro. Lo Stadio resosi conto del dramma che si stava consumando, smettendo con i cori di felicità indirizzati a Toni, ammutoliva, mentre gli avvocato austriaci, ringalluzziti, cercavano il pareggio che raggiungevano al 54mo del II° tempo, approfittando dello sbandamento della squadra pordenonese, ovviamente conseguente all’infortunio del più forte giocatore della storia forse mondiale, forse italiana, forse pordenonese, quantomeno del Don Bosco e certamente della famiglia della Vera e di Antonio Pollini. La notizia dello stiramento del mignolo del piede destro di Antonio Pollini ha fatto poi immediatamente il giro del mondo ed è stata trasmessa da tutti i telegiornali che, peraltro, hanno saputo anche valorizzare l’ennesima prova sportiva decisiva di Toni che con i suoi 23 centimetri percorsi e l’infortunio dopo 33 secondi ha stabilito un nuovo record. Fortunatamente le notizie che oggi ci giungono sono molto confortanti: lo stiramento al mignolo del piede destro terrà fermo Toni Pollini per un periodo non inferiore a 18 anni, dopodiché, esaurita la necessaria riabilitazione, 7 o 8 anni, sicuramente potrà ritornare in campo. E noi che siamo stati tra i fortunati che a Vienna c’erano, saremo, a Dio piacendo, tutti lì a cantare che con Maradona, Van Basten, Baresi, Zidane e Maldini abbiamo visto …. Toni Pollini. Paolo dell’Agnolo
.

12 commenti:

ugègno ha detto...

Miiittticooo!!!!

Grande Paolo, mobile in campo ed abile con la tastiera del pc, cantore sottile delle eroiche gesta del Nostro!

Devo aggiungere che in futuro potrò, con orgoglio ed una punta di commozione, dire la fatidica frase "Io c'ero!"!!!

koala ha detto...

Bravo Paolo,ma manca il passaggio di Toni che va in barriera, inducendo l'avversario a calciare alto...

enrico iodice ha detto...

Ringrazio di cuore l'ottimo Dell'Agnolo, baluardo della vecchia guardia, per la sua fattiva partecipazione e soprattutto per aver celebrato degnamente un evento storico, scongiurando così quella che avrebbe potuto diventare una lacuna imperdonabile...
A buon intenditor...

vice ha detto...

Paolo, sai che io ti riconosco dotato di classe e doti non comuni, eleganza e stile, non solo nell'ambito calcistico(per le doti non calcistiche eviterei fin d'ora batture di basso profilo e possibili equivoci!!!!) ma questo articolo è quasi una "colombella" tirata a rientrare sopra la barriera e che fa muoverela rete. Grande!

ugègno ha detto...

Oh, ragazzi...

Qui tutto tace da troppo tempo, Mr. Totòdice ci ha abituati bene e sono in astinenza...

Quanto arriva il post di Stefan?..

Presto.. presto... sì, ma quando?...

Stefan Langer ha detto...

Non mi ritengo molto vanitoso, però:

Non mando il testo finché Enrico non toglie il bruttissimo immagine di me che ha messo sul blog per annunciare il mio articolo !!!! Ci sono limiti! :-)

Eugenio, spero che questa mia posizione non costituisca ricatto/estorsione (penso di no, tra l´altro manca il profitto, ma io non sono penalista) ;-)

In ogni caso l´articolo sarà pronto domani mattina (a condizione che l´immagine non c´è piú) ...

ugègno ha detto...

Mr. Blogger, togli la foto ritoccata di Stefan, valà, sennò niente post da Vienna...

Dài, dài, yes... can!

Anonimo ha detto...

Dai dai ... you can...
che tanto dopo la rimetti...
ES

enrico iodice ha detto...

... ma che state a scherzà?!?
Comunque trattasi di caricatura, procedimento che in futuro potrebbe interessare anche altri compagni... ;-)
Ahò, ma che me devo inventà!!!

enrico iodice ha detto...

Beh, adesso ditemi che non sono un gran signore se avete coraggio!!!
Mistero fitto... chi sarà mai???
Ma guarda che me tocca fà... Boia di un Faust Boia!!!

Anonimo ha detto...

Grande Enrico!
Adesso l´articolo lo mando volentieri (o stasera o domani mattina). ;-) Scrivo senza usare il mio account google, altrimenti tutti sanno chi sono ;-)

ugègno ha detto...

E chi è?

Chi sarà mai?

Dài, dài, Enrico, dicci chi è...