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PORDENONE - Alcuni spunti e riflessioni, tra il serio ed il faceto (o fa aceto, a seconda dei casi), in aggiunta al pezzo di Mr. Blogger sulla partita di sabato contro il Milan Club di San Martino al T/to, seguiti dalle pagelle.
1. arrivare al campo 15/20 minuti prima dell’inizio della partita vuol dire che non si ha voglia di giocare con impegno e non si rispettano i compagni e l’allenatore che erano nello spogliatoio in tempo;
2. visti da fuori si nota la mancanza di preparazione fisica in molti di noi ed allora occorre domandarsi se quelli che pensano che non serva allenarsi (o che comunque di fatto non sono mai venuti all’allenamento o meglio ancora hanno boicottato l’idea di allenarsi) si siano mai visti da fuori e soprattutto se pensano di venire a giocare in quelle condizioni e di avere il posto da titolari o comunque di partire nella formazione del primo tempo;
3. tolti gli iniziali quindici minuti (in cui si giocava con il solito filare di viti umane sulla fascia destra, intente soprattutto a sovrapporsi nel litigare), la squadra ha tenuto bene il campo quando si è messa secondo lo schema più facile e consono ai nostri attuali mezzi ed uomini e cioè a 5 in difesa, con i due esterni che a turno (forse) spingevano (nei limiti del possibile) in fase offensiva, 3 centrocampisti e 2 in attacco; una volta che nel secondo tempo, a causa dei cambi, la squadra si è sistemata diversamente, tutto è sballato;
4. Marco Mazzoli, gran giocatore che però sabato era in una di quelle giornate in cui lo vedi che non ha voglia di giocare (almeno con noi), messo sulla fascia sinistra è uno spreco che noi non ci possiamo permettere, lui deve stare in mezzo al campo, dove è in grado di cantare e portare la croce;
5. un capitolo a parte merita il nostro Kaptàno: ove ce ne fosse stato bisogno, sabato ha dimostrato non tanto che non deve più venire a giocare quanto che deve stare più lontano possibile dalla difesa, poiché o gioca 15/20 metri dietro i compagni oppure lascia 10/15 metri al suo avversario (nell’azione del terzo o quarto gol ha guardato il suo uomo che partiva mentre erano entrambi a centrocampo, si è girato verso la fascia dove era in fuga l’avversario con la palla, ha guardato in giro, ha consultato il volo degli uccelli e le interiora dei pesci ed è partito, quando ormai il suo uomo era quasi in area ed ha avuto tutto il tempo di stoppare il cross, sistemarsi la palla e segnare in girata); oppure deve venire a giocare con altra testa (e si torna al punto n. 1. di cui sopra); l’unico merito della sua prestazione è quello di averci riproposto l’ormai mitico numero di cabaret del noto duo Pollinigson – Kaptàno, con i vari siparietti di repertorio specie durante il primo tempo (notevole quello in cui il Mister, verso il 30° minuto, gli dice “Paolo, i nostri son quelli con la maglia blu, non nera…”), mentre nel secondo tempo Toni era così demoralizzato che non riusciva neppure ad arrabbiarsi;
6. ed ora le (poche) note liete: auguri a Fabio Moro ed ai suoi 29 anni (età che manco ricordo come era fatta) e complimenti per come si è inserito nel gruppo e per come gioca e si comporta in campo e fuori; complimenti a Diego Roccia Da Ros per la sua partita, precisa, puntigliosa e soprattutto per il pallone restituito agli avversari nella roia lì accanto…; complimenti a quelli che son venuti a Spilimbergo e poi ad Istrago, per la serata fatta di bei momenti di minchiate; complimenti per la signora beccata al ristorante non col marito…
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LE PAGELLE
CORNACCHIA: 7,5. Il Volatile si esibisce in alcune parate spettacolari (la più bella all’incrocio dei pali, anche se su azione già fermata dall’arbitro ma lui e l’attaccante non se ne erano accorti) ed in un paio di uscite di piede pregevoli; peccato per il gol preso con rimpallo sulla sua schiena. TIRAMOLLA
CAFUCCI: 4/5 di affetto. Litiga con Roccia Da Ros sulla posizione a filare di vite, poi litiga col pallone, con i compagni e gli avversari. Si distingue per il solito vizio di restare a protestare con l’arbitro anziché inseguire l’avversario. ALLENARSI
ROCCIA DA ROS: 6 pieno. Una diga in tutti i sensi ed anche in fase di riproposizione dell’azione non demerita (mirabile la citata restituzione della palla agli avversari). DIGA
KAPTANO: tra il 3 ed il 4 di stima ed affetto. Getta lo scompiglio nelle fila della squadra, giocando a non meno di 15 metri da tutti, avversari o compagni che siano; memorabile il solito numero del lancio chiamato verso Paolo Vicenzotto e spedito nella direzione opposta; si riscatta nella serata, dove da il meglio di sé abbracciando e salutando tutti quelli che passavano per l’osteria e beccando in flagranza una signora delle sue parti… STACCA – STACCA – SEI TROPPO STACCATO, DALLA SQUADRA
CONTENTO (LUI): 5/6. Gioca nel primo tempo, quello concluso a reti bianche, facendo una prestazione senza infamia e senza lode. STANDARD
BELLOTTO, BELLOTTO, BELLOTTO, BELLOTTO: 5 di stima. Regge abbastanza nel primo tempo, mentre nel secondo viene travolto dalle folate avversarie senza mostrare di raccapezzarsi in alcun modo; si vede che è privo di allenamento, è spesso indeciso se andare incontro al pallone o attendere. DEVE APPLICARSI
MARCO MAZZOLATORE: 5 di stima. Si vede già nello spogliatoio che è venuto contro voglia e la sua prestazione è conforme alle attese; senza nerbo, sbaglia anche cose facili per uno bravo come lui; nella ripresa viene collocato sulla sinistra, fuori dal vivo del gioco ma non da alcun valido contributo. SVOGLIATO
BROVEDINHO: 6/7. Il regime di vita più accorto e morigerato sta dando i suoi frutti: la linea fisica è asciutta, la prestazione è per l’ennesima volta di pregio, sia per l’impegno che per la qualità. Esce nel finale, a risultato ormai compromesso, per un dolorino alla coscia. RITROVATO
RUMNOLD: 6 di stima ed affetto. Si vede che è sulla via del recupero fisico, ma, sebbene utilizzato in ruoli dove non può dare il meglio di sé (a centrocampo e poi in attacco), poteva fare meglio e di più, specie per un giocatore forte come lui (e si è rivisto a lungo il vero volto di Rumnold, che non fa molto bene alla squadra ed a lui…). CONTINUA COSI’ MA MIGLIORA
FABIO MORO: 6+. Si è inserito molto bene nella squadra, in campo e fuori. In campo si impegna e sacrifica (all’inizio viene inopinatamente messo sulla fascia sinistra a coprire i suoi 70 metri di campo…), corre molto, cerca il dialogo con i compagni, con un po’ più di ordine ed affiatamento renderà al meglio; fuori nel terzo tempo è molto molto apprezzato per il festeggiamento del suo compleanno e l’offerta reiterata di cibo e soprattutto bevande. OTTIMO ACQUISTO
PAOLO VICENZOTTO: 6 e mezzo. Unica punta di ruolo, si impegna con profitto, nel primo tempo viene randellato e gli capitano le 2 migliori palle gol, nel secondo tempo finalizza l’unica occasione che gli capita. FROMBOLIERE
ROMANTIK ONE (Montico): 6-. Entra nel secondo tempo e cioè nel momento peggiore della squadra, viene posizionato in un ruolo certamente non suo e cioè sulla fascia, tuttavia tiene degnamente la posizione e rende secondo le attese e le attuali possibilità. RECUPERATO
MR. BLOGGER: 5+ di stima ed affetto. Anche lui entra nella ripresa e cioè nel momento peggiore, specie a causa del cattivo posizionamento dei giocatori in campo, tuttavia non riesce a fornire alla squadra quegli spunti che sono nelle sue corde, sia in fase difensiva che in fase propositiva (si vede che gli manca allenamento). DA RIVEDERE
PIPPO: 6 di stima ed affetto. Rientra dopo la distorsione rimediata a Vienna e subito rimedia una bella botta al piede in questione. Gioca nel secondo tempo, nel momento peggiore cioè, e, tenuto conto delle condizioni sue e della squadra, non demerita. C’E’
TATANKA: 5 di affetto. Arriva al campo a partita iniziata perché credeva che si giocasse a Sedrano, avendo letto sul giornale anziché sul blog la partita che si doveva disputare (meriterebbe un bel 2 solo perché crede ancora ai giornali e soprattutto perché non legge il blog); entra nella ripresa e non riesce a stoppare neppure un pallone, connotandosi per un paio di tentativi di colpo di tacco al volo ovviamente non andati a buon fine (dovrebbe allenarsi molto molto e, con tutto il rispetto, dimagrire un po’). DAI, DAI, GIOVANNI!!!
MR. POLLINIGSON: 4/5 di stima, affetto, stima ed affetto (sennò non gioco più). Sbaglia tutto quello che può (a venire al campo, si potrebbe dire…) nello schierare la formazione, nei calzini da dare al portiere, nella scelta delle maglie (e da’ la colpa a me perché sabato scorso si confondevano con quelle degli avversari) e nel non venire a cena con noi (anche se stamattina mi ha detto che aveva un impegnativo pranzo la domenica, onorato da par suo). DAI, DAI, TONI!!!!!!....
IL MIGLIORE: PERGOLA: 8, di stima ed affetto. Il migliore perché non sbaglia nulla: resta in panca tutta la partita causa doloroso “lopez” rimediato due giorni prima e riesce a non entrare nei minuti finali perché nessuno si fa male. OPPORTUNISTA E MODESTO (leggasi: PARAKULO)
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