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mercoledì 11 marzo 2015

CAMPIONATO AMATORI - Le pagelle di "Camomilla" Coan (di Stefano Coan)

 
Cornacchia: sentendosi più solo del sottotenente Drogo allarma più volte la difesa per un attacco che fortunatamente non arriva mai. Ottime le uscite al piede. Desertico. VOTO: 6,5
 
Cesaratto: fra lo stupore generale il saldo dare/avere delle legnate si chiude in passivo. Nonostante sia indice di pulizia difensiva, siamo certi che nella prossima partita il nostro abile contabile si attiverà quanto meno per il pareggio di bilancio. Revisore dei conti. VOTO: 7,5
 
Contento: insieme ai compagni di reparto erge una diga degna di Papà Castoro. Gli avversari non lo impensieriscono praticamente mai. Capitan Costanza. VOTO: 7,5
 
Molaro: Apostrofato con parole d’elogio dal Presidente Pollini con riferimento al suo mancino, risponde a tono con un’incisiva blasfemia gastronomica sudtirolese. Deve ancora calarsi appieno nella filosofia del “lancio lungo alla viva il parroco”. Creativo. VOTO: 6,5
 
Pergola: rientra in campo dopo un’assenza protrattasi a lungo e nel finale non manca una palla di testa. Solo un falso allarme l'urlo alla Tarzan nel finale. Prezioso. VOTO: 7
 
Fasan: torna dopo l’influenza, la ricaduta e la ricaduta della ricaduta. Argina con efficacia le costanti sovrapposizioni del prestigioso terzino fluidificante in calzamaglia. Considerando le ripetute sventure influenzali fa ampiamente il suo. Ala Virale. VOTO: 6,5
 
Gasparini: ogni volta che viene puntato nell’uno contro uno trafuga la palla, i parastinchi e la dignità all’avversario. Ottime le chiusure da libero. Lupin. VOTO: 7,5
 
Zaffino: partita di sostanza, argina l’avversario e spinge quando può. Un po' in calo rispetto alla prestazione scorsa ma comunque ampiamente sufficiente. Marchisio de noaltri. VOTO: 6,5
 
Coan: dopo tre tentativi alle stelle ritrova la gioia del gol con un diagonale che chiude la partita. Data la cospicua affluenza allo stadio, il Mister gli tributa la giusta standing ovation con un incoraggiante “Stefano, saluda tuti e vien fora” che passerà alla storia del calcio. Incrociatore. VOTO: 7
 
Zanardo: piazzato fra le linee si caratterizza per un buon fraseggio in fase offensiva unito ad una flebile vocazione al ripiegamento. Mette a Tirelli la palla sui piedi per il possibile doppio vantaggio. “Suo figlio è bravo ma si accontenta del sei”. VOTO: 6
 
Tirelli: la sua sete di gol viene saziata meno di quella di un alcolista in un magazzino di cedrata. Scherzi a parte, per un attaccante i periodi di odi et amo con il gol capitano. Buono in fase di rifinitura. Catullo. VOTO: 5,5
 
Da Ros: nonostante abbia cambiato più ruoli lui in tre partite che Casini coalizioni, fa sempre il suo nei minuti finali. La mediana con Rumiel e Cesaratto è stata considerata arma impropria dalla dottrina maggioritaria. Modellabile. VOTO: S.V.
 
Rumiel: l'assunzione massiva di Mate argentino gli ha permesso di non perdere lo smalto anche in carenza di allenamento. Il fragore di un suo intervento da mediano a metà del secondo tempo ha superato la soglia di decibel consentiti. El Gaucho. VOTO: 7
 
Capuzzo: un antilope. Anticipa il leone che lo inseguiva ed insacca con una palombella il “giraffico” portiere avversario. Gol da documentario. WWF. VOTO: 7,5
 
Martini: questa volta poche occasioni per ferire dato l'ingresso in campo in un momento avverso della partita. Si mette dietro la linea e aiuta in copertura. Gregario di fiducia. VOTO: 6,5
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5 commenti:

Ugè ha detto...

Stupendo!

Preservatelo (nessun doppio senso)!

Aggiungo un mio voto (7,5) alla tribuna dei tifosi (Massimo, il Prof. e finalmente il mitico Vice!!!)

Anonimo ha detto...

Io mi permetto di aggiungere un voto, quantomeno per le ultime tre partite a cui ho partecipato, a Enrico the blogger per la sua costanza e i suoi incoraggiamenti: 9

Angui

Anonimo ha detto...

e spero che non si offenda per aver svelato che se la fa con Costanza.....

Angui

enrico iodice ha detto...

Angui... te vojo bbbene!!! Quasi quanto ne voglio a Costanza...

Il revisore dei conti ha detto...

Traendo spunto da un trafiletto edito da "Delinquenti prestati al mondo del pallone" vi spiego il senso del calcio per quelli come me che non sono dotati di tecnica sopraffina.
Perchè tu e lui avete un appuntamento. Lo sa lui, lo sai tu. Un appuntamento in cui bisogna mettere in chiaro le cose. Un appuntamento per far capire chi comanda. Un appuntamento per far capire cosa succede a chi prova a fare il furbo. Un appuntamento che, dalla Champions League fino ai più sporchi e putridi campi di provincia, è immancabile. Un appuntamento che ogni attaccante vive con terrore. Un appuntamento che fa luccicare gli occhi ad ogni difensore.

Un appuntamento con il destino. Poi, neanche il tempo di pensarci, e l’occasione si materializza. Sono passati tre minuti dall’inizio della partita. Lui è lì, ti sta puntando, con quelle scarpe fluorescenti che vorresti far bruciare nel fuoco dell’inferno. Lui è lì, ti sta puntando, con quello chignon che vorresti tirargli giù con la forza. Lui è lì, ti sta puntando, provando quel doppio passo che ha visto fare a certi saltimbanchi su Youtube.

Lui è lì, ma ci sei anche tu, e sai benissimo cosa devi fare. Allunghi il piede, carichi la botta, colpisci senza pensarci. E’ la soddisfazione più grande della tua esistenza. E’ il tuo primo e unico amore. E’ il tuo modo per mettere in chiaro le cose. E’ la stecca intimidatoria nei primi 5 minuti di partita.