Il Tabellino
AVVOCATI PN - JUS SPORT BASSANO 2-3 (1-3)
Formazione: Cornacchia, Bellotto [C] (Iodice), Gasparini, Rumiel (Luisa Vissat), Pergola (Stella), Benvenuti, Fasan (Boschian), Sarcinelli, Tirelli (Vicenzotto), De Gottardo (Gullo), Martini (Celano).
Marcatori: Gasparotto (BA), Agostini (BA), Tessarolo (BA), Tirelli (PN), Vicenzotto (PN).
VILLA D'ARCO (PN) - La sfida forse era troppo sentita, il gap rispetto all'elevata qualità tradizionalmente offerta negli anni dai bassanesi difficilmente colmabile, ragion per cui l'impresa si presentava assai ardua. In vista dell’incontro con Bassano, il chiodo fisso che ossessionava la mente dei ramarri era dunque uno solo: «Come faremo a contrastare in modo degno la porchetta, i fagioli con le acciughe e soprattutto i mitici arrosticini di “Fernando l'abruzzese”?!?». La testa dei padroni di casa che, dopo svariate trasferte puntualmente rivelatesi dei trionfi sotto il profilo eno-gastronomico, stavolta erano chiamati ad ospitare i bassanesi, era quindi totalmente rivolta al terzo tempo. Certo, dinanzi alla parola "arrosticini" era più che comprensibile tradire un legittimo metus reverentialis, ma questo approccio timoroso ha senz'altro condizionato la prestazione dei ramarri nei primi due tempi (quelli meno sentiti) della tenzone. Nella prima frazione di gioco infatti i neroverdi non scendono in campo e così Bassano può imperversare dimostrando una superiorità imbarazzante: tre gol (su altrettante amnesie difensive!) e due grandi occasioni sventate da Cornacchia che limita così il passivo per i suoi.
Nel corso del monologo calcistico bassanese, l’unico che riesce a prendere la parola per qualche istante è Tirelli che, dopo essersi divorato due enormi palle-gol, realizza prima dell’intervallo la rete della speranza, partendo da una posizione di probabile off-side ed appoggiando in rete dopo aver evitato il portiere (e procurandosi nell’occasione uno stiramento). Nella ripresa, per completare il riscaldamento pre-cena ed evitare nel contempo un inutile dispendio di energie, le squadre si accordano per giocare ad una porta sola (viene scelta, per dovere di ospitalità, quella di Bassano). La prevalenza territoriale dei generosi ramarri produce la rete del 2-3 con uno schema ripetutamente provato in allenamento: calcio piazzato di Sarcinelli mirato sul parastinco di Vicenzotto e palla che carambola in rete (la marcatura viene comunque assegnata a Vicenzotto, legittimo proprietario del parastinco). A quel punto il campo viene ulteriormente ridotto, limitandone il perimetro agli ultimi venti metri. All’ultimo secondo di recupero, durante una accesa mischia in area, Iodice indirizza debolmente verso la rete una palla non trattenuta dal portiere, ma un difensore bassanese interviene respingendo a pochi centimetri dalla fatidica linea bianca. Espletata la parte prettamente sportiva dell’incontro, la tensione torna a crescere nuovamente ed il livello di concentrazione raggiunge il picco. Consumata la doccia ristoratrice, le squadre si ritrovano finalmente faccia a faccia dinanzi ad una tavola ben imbandita nell’arena della “Pizzeria Grande Italia” di Cordenons.
Dopo una prima fase di studio caratterizzata da alcune verdure sott’olio, focacce al rosmarino ed affettati misti, si entra nel vivo con l’ingresso in campo del frico alla friulana marcato a uomo da numerose fette di polenta. Ad accendere ulteriormente gli animi, in un clima oramai divenuto incandescente, contribuisce frattanto in modo determinante l’incessante pressing a suon di caraffe di birra, che non si interromperà fino al triplice fischio. Segue un breve intervallo, dopo di che è la volta del galletto ai ferri taglia maxi, preceduto dalle immancabili patatine e da verdure miste. In chiusura si assiste all’arrembaggio finale con il dessert fatto di soluzioni adattabili ad ogni gusto (tirami su, meringata, torta alle amarene, tartufo affogato, ecc.), seguito dal caffè e dal limoncino di casa. Intorno alle 23:00 i bassanesi sono costretti a battere ritirata a bordo del pullman che li riconduce a casa. Alla fine dunque c’è grande soddisfazione tra le fila neroverdi per la prestazione offerta: i ramarri, che hanno avuto il merito di non arrendersi mai (qualcuno, va detto, è dovuto inevitabilmente ricorrere al “pastiglione”), si sono dimostrati all’altezza dei blasonati avversari, anche se l’ultima parola, essenziale per l’omologazione del risultato, spetta ovviamente agli ospiti...
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