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martedì 17 giugno 2008

"Io a Montepulciano c'ero..." (di Paolo Dell'Agnolo)

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«Chi non c'era a Montepulciano ha proprio perso un'occasione. Il prossimo anno vi assicuro che noi ragazzi dei mitici anni '80 saremo numerosi e pronti alla lotta per un posto in squadra. Il Mazza si sta operando e pare che attraverso le sue note conoscenze riuscirà a procurasi per il trapianto un femore brasiliano. Vedremo. Mi ripeto nei grazie ad Henry (si pronuncia alla Innocenzi - il collega - AAANRI') che dirigendo con simpatia ed intelligenza l'orchestra ci ha permesso una bella vacanza. Due sono i ricordi struggenti che vorrei segnalarvi assai significativi delle sopraffine sfumature calcistiche che hanno permeato le disfide. La prima. Angelo Casucci sgroppa sulla destra e tenta un primo traversone, rimpallato, ne tenta un secondo che, necessariamente, secondo le canoniche regole del calcio, prevede la manata sulla faccia dell'avversario. Manovra perfettamente riuscita del nostro, che mentre gli avversari con veloce azione di rimessa son già nella nostra area, molto correttamente si trattiene nell'area avversaria a spiegare come la manata sulla faccia altro non era che il male minore, posto che ben avrebbe potuto nel ripetere il traversone di cui innanzi, spaccare anche la tibia al malcapitato. Se non è meravigliosa lealtà agonistica questa... E che dire dello scatto di Pollini verso arbitro, avversari (Boh!!), scatto che era veloce ed assassino come quelli di vent'anni fa... Forse il nostro leader ha osato proprio perché rinfrancato dalla mia presenza in panchina... Per chi non lo sa, ognuno di noi vecchietti all'epoca aveva frequentato un corso di pronto soccorso con specializzazione in sutura punti e rianimazione... Un'ultima nota. Stiano tranquilli Roberto Casucci e Mazzarella, il loro erede, che promette addirittura di superare i maestri, c'è già... vero Francesco (Ribetti)??? Grazie se siete riusciti a leggermi fino in fondo. Ciao. Paolo».
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