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Blog Ufficiale (rigorosamente umoristico!) della squadra di calcio degli Avvocati Pordenone
PORDENONE - Piccole note in attesa del concerto.
Mi pregusto questi giorni. Una sorta di avvento, ogni giorno tolgo uno dei pochi grani che rimangono di questo "rosario" di 365 perline - e l'intenzione non è quella di offendere alcuna religione. Aspetto già la prima arsura del pomeriggio, quando le squadre, "armate" e "ordinate" secondo studi scientifici (il caso) si disporranno in mezzo al campo per la disfida. Va sempre così. Si fa qualche partita saggiando già nella mente la doccia fresca e attendendo ancor più la birra (ancor più fredda). E chi ha voglia di sognare alla grande, anche la salita all'"eremo" di Clauzetto, con vista impagabile, aria fresca, e verde che sazia la sete degli occhi. Se fossimo a "Gusto", staremmo in attesa delle spiegazioni delle ricette. Per tentare di rifarle abbastanza uguali. Vedendo il risultato, ma senza mai avere la possibilità di assaggiare veramente. Sarà poi buono? Invece, qui non siamo a "Gusto", siamo dalle "ZIE"; non ci sono ricette da esplorare (se non per curiosità successiva) ma certezza del "buono", che in periodo di relativismo generalizzato vale come dogma. Si sa, p
oi, che riprodurre queste prelibatezze è impossibile. Mi sono intrattenuto qualche tempo fa, per ragioni di lavoro, con dei cuochi professionisti. Abbiamo parlato della cucina in generale, del gusto, della tradizione, concordando - infine - sulla morte, che mai fu migliore accadimento, della nouvelle cuisine (so che molti di voi non sono d'accordo). «Posto che sia mai esistita» mi ha detto uno chef giramondo romagnolo che scrive interessanti libri di cucina. Sarà che io debbo esser stato, in un'altra vita, il soggetto de "I mangiatori di patate", ma la cucina di Verge, Bocuse e Guerard, con quella combinazione di carne e pesce, e quell'esaltazione filo-nipponica per il dettaglio artistico e il colore, proprio non mi è mai
andata a genio. Come se, tra le altre cose, non vi fosse cura del dettaglio in un piatto della nostra cucina tradizionale. Ultimamente, poi, mi sono un pò perso nel dibattito attorno alla cucina postmoderna di Ferrà, gli ogm e l'adulterazione: si o no? Beh! come sempre bisognerebbe provare, ma già il nome "briochina" di mollica al sesamo nero, "minuscole" gelatine di shizu, "cucchiaino" di carbonara non depongono, per qu
anto mi riguarda, a suo favore. (E mentre mi immagino una tavola imbandita, sul terrazzo del Tagliamento, mi vedo già ridere a crepapelle il Pippo e il Sarci, non che non siano fini di palato, davanti a questi piatti pieni (o vuoti!!) di -ina/ole/ino e dopo averne assaggiati una ventina guardarsi e ripetere l'un l'altro: «E i primi? Quando arrivano?»). Della scuola di Ferrà ho potuto assaggiare il suo "uovo sferico" e alcuni piatti preparati con fiori e germogli secondo i suoi insegnamenti anche se elaborati da uno dei suoi cuochi in una cucina di provincia che non era quella di El Bulli. Bene la vista e la curiosità, ma... Neppure la Jappopizza, di Fabian Martin, che il mio
amico giornalista enogastronomico a Barcellona, Marco Bozzer, ha raccontato in un bell'articolo, è riuscita a farmi salire l'acquolina in bocca. Le focacce di Migas sono assolutamente più gustose. Mi pare che a volte si adulteri un gusto che naturale vale doppio; che il tentativo di esaltare porti al suo contrario: snaturare. Mi piace leggere James Olivier, e il suo viaggio lungo l'Italia. O "Heat", di Buford, editorialista del New Yorker che, al seguito del celebre chef Batali, raccoglie i segreti di massaie italiane e macellatori toscani. Sem-pli-ci-tà! Anzi, a saper prima che avrebbero girato lo "stivale" era da avvisarli: tappa a Clauzetto! E' un pò così che mi preparo a questo annuale incontro. Sapori forti e puliti, gusti intensi e delicati. La pasta che è pasta, le verdure verdure, le carni carni, il cotechino è quello e il formaggio anche. Come ripetere quel giramondo di cui sopra, che ama andare dalle brisdore di Romagna e insegnar loro a tirar la pasta anche quando fuori è umido, «E' la semplicità la miglior
ricetta». E anche la più difficile. Una pasta aglio, olio e peperoncino (mentuccia o meno) resta assolutamente difficile da preparare (il mio amico Totò, cuoco dei Pompieri, ne preparava una ottima). Il basco Arzak, altro eroe alla ribalta delle cronache culinarie, afferma candidamente che probabilmente «E' successo quello che succede in tutte le professioni. Prima eravamo solamente cuochi, oggi sembra siamo diventati una forza culturale». Per chi gioca a calcio "che è un gioco semplice" questo vale quanto dire "meno televisione". Mi sa che è una questione di libertà: la risata grassa o quella contenuta; il vociare forte o quello sommesso; la forma rispetto alla sostanza. Ma George Best superava tutti: «Non sono mai stato in spiaggia, per arrivarci dovevo passare davanti a un bar e mi sono sempre fermato prima di raggiungere l'acqua», che non c'entra con il discorso di prima, però mi piaceva.
Viva le ZIE!
CORVA DI AZZANO X (PN) - Ieri sera, sul finire del primo tempo, il nostro Bellotto-Bellotto-Bellotto si è procurato un infortunio alla spalla destra dopo un contrasto con un avversario. Immediato il trasporto in ospedale dove i sanitari hanno emesso la temuta diagnosi: lussazione posteriore della spalla. Ci è voluta una squadra di infermieri (tre per ogni Bellotto) per la delicata operazione di riposizionamento in sede dell'arto. Ora il buon Andrea dovrà tenere il braccio destro immobilizzato in una fasciatura rigida per quattro settimane, dopo di che si procederà con una risonanza per valutare le condizioni di tendini e legamenti dell'articolazione. Una autentica disdetta, occorsa proprio in occasione dell'ul
tima gara della stagione. I neroverdi all'unisono hanno dedicato al loro sfortunato compagno lo straordinario successo conquistato ieri sera a Corva con grande caparbietà. Non stiamo parlando ovviamente degli insignificanti 70 minuti spesi sul campo di gioco (gara persa per 4-1, con due reti nel finale dopo il generoso tentativo di rimonta firmato da Feltrinho), ma dei 150 combattutissimi minuti vissuti al chiosco, al termine dei quali, dati alla mano, è stato decretato dagli organizzatori il meritatissimo primo posto in classifica dei ramarri nella prestigiosa "Coppa Chiosco". Mr Pollinigson, ieri assente per un impegno "culturale" in terra di Francia («Sono all'opera, non telefonatemi! Mandatemi un sms col risultato...»), ha ordinato via etere il "rompete le righe". Va quindi ufficialmente in archivio l'intensa stagione 2009/2010: buone vacanze a tutti. Tantissimi auguri Andrea, ti aspettiamo presto.
PORDENONE – Con quest'ultima perla de "I FAVOLOSI MINCHIONES" intitolata "DIECI MINUTI PER TE", che fa seguito alle due precedenti corbellerie musicali "ACCENDILA TU..." e "GLI OCCHI NEROVERDI DELL'AMORE", si completa la trilogia canora dedicata allo storico Kaptàno. Questa volta, il brano sacrificato sull'altare della demenza è "DIECI RAGAZZE" dell'indimenticato Lucio Battisti. Il tema calcistico affrontato tra le note, che trascina inevitabilmente con sé risvolti di straordinaria umanità, è assai delicato: si tratta del drammatico momento il cui il "padre calcistico", posto dinanzi all'evidenza dei (mis)fatti consumati sul rettangolo verde ed all'inappellabile sentenza dell'anagrafe, giunge alla sofferta ma inevitabile decisione di dover centellinare le energie dell'amato "figlio", per dosarne sapientemente l'utilizzo in campo (leggi: panchina!). Dalle struggenti righe del testo, trasudano per intero la sincera stima e considerazione verso l'adepto prediletto e la profonda afflizione per la dolorosa scelta, imposta nell'interesse esclusivo (quasi...) del Kaptàno stesso. Il "figlio", oramai logoro e canuto (calcisticamente!), ma combattente indomito, non trova pace e vive il gesto amorevole come un affronto, principalmente al "Calcio" e secondariamente alla sua nobile figura: di lì il violento dissidio tra i due che poi, come nelle migliori famiglie, sfocia in una commovente riconciliazione. Ed ora spazio alla soave melodia...
SEDRANO/CLAUZETTO (PN) - Eccoci qui, ancora una volta, a raccontare di una giornata speciale, guarnita con quella discreta ed irrinunciabile presenza della sfera di cuoio, vissuta all'insegna del buonumore e suggellata da una foltissima e sentita partecipazione (alla fine si conteranno all'incirca una settantina di persone). Questa volta qualcuno si scomoda persino da Vienna (!), pur di prendere parte all'attesissimo appuntamento. Il "Franco Brovedani Day" ha inizio con una spedizione mattutina di pochi intimi in quel di Clauzetto, con la più classica e puerile delle scuse: «Andiamo a dare una mano alle Zie per i preparativi...». Si finisce ovviamente a suon di birra (bisognava pur accertarsi dell'efficienza della spina, no?), Ribolla spumantizzata (come confrontarsi altrimenti per stabilire la giusta gradazione?), pane, prosciutto e salame (come non rendere onore al maiale oramai sacrificatosi per gli antipasti?)... Poi tutti a Sedrano dove la premiata ditta Luigino Sacilotto / Bau Bar ha allestito, con la consueta impareggiabile efficienza, un televisore per ammirare il prestigioso quarto di finale mondiale tra i giovani teutonici e gli esperti argentini. Ed ecco le sfide sul rettangolo verde (35 minuti cadauna!), sotto il sole rovente, con qualche eroica spettatrice che si affianca al monolitico Generale Celano sulla panchina ombreggiata in cima alla collinetta. Nessun infarto, nessun malore: questo il più importante ed inatteso responso del campo, che decreta anche il successo della quadrata compagine milanista. Ecco nel dettaglio il tabellino delle gare:
allestita la strepitosa mostra dei dolci sfornati dalle Zie (se conteranno ben 29!!! Impossibile scegliere il più buono!), l'immancabile discorso finale del Grande Capo. Tra i vari ringraziamenti e riconoscimenti, va segnalato senz'altro quello tributato all'irriducibile capo ultrà delle brigate neroverdi, Generale Celano: presente a TUTTE le performances dei ramarri nella stagione in corso (Amatori, Avvocup, Tornei, amichevoli), allenamenti compresi! Ed infine l'irriverente regalo della truppa all'indiscusso condottiero Mr Pollinigson: "Il Manuale del Calcio"! Arrivederci dunque alla prossima edizione del Memorial e GRAZIE di cuore (da parte di tutti) allo straordinario "Team Brovedani" per l'ennesima perfetta riuscita dell'evento...
CORVA DI AZZANO X (PN) - Mercoledì sera, al torneo di Corva, i Ramarri hanno colto una meritata vittoria contro la squadra di Fontanafredda ’09, risultato 3 a 2 per i Nostri. La partita inizia tardi, alle ore 21,45 abbondanti, serata caldo - umida; gli avversari, che abbiamo avuto nella nostra categoria del torneo amatori Amici del calcio, hanno pareggiato 2 – 2 nella prima partita e perciò vogliono vincere. I Ramarri scendono in campo con la seguente formazione: Cornix (che ha molti molti problemi ultimamente, tanto che è arrivato al campo pochi istanti prima della partita, convinto che iniziasse alle 22,15…) in porta; in difesa Rumnold in mezzo, a destra Ivan Il Terribile ed a sinistra (si fa per dire) il Prof. Bosckijan; in mezzo al campo da destra a sinistra Stella Stellina, Ribo e Galax; in attacco Vicenz8 e Tirex. In panca Tatanka, Zanàr, Fabio Gasp ed il sottoscritto. Mr. Pollinigson, molto tranquillo per tutta la serata, munito di bandierina che presidia una metà campo. Inizio partita dei soliti: prima azione dei Fontanafreddi, Tatanka in panca battezza il loro n. 14 come scarso e non pericoloso e quello segna. 1 a 0 per loro. I Ramarri però ci sono, si mettono bene ordinati in campo, Rumnold comanda la difesa e gioca nel suo ruolo naturale come sa fare (poi farò due considerazioni in merito), Stella Stellina (un vero stantuffo) si sdoppia nel ruolo di marcatore e di spinta sulla fascia destra, anche perché (potenza della scienza medica e delle prescrizioni) il Prof. Bosckijan anziché stare sulla linea dei difensori si posiziona su quella dei centrocampisti, gli altri fanno circolare la palla in modo esemplare. Com’è come non è, in pochi minuti i Ramarri fanno tre bei gol, due con un ispirato Tirex (e se fosse un po’ più concreto e concentrato ed un po’ più altruista in alcune occasioni i gol sarebbero potuti essere di più, ma bravo lo stesso) ed uno con il motociclista Galax (nel senso che gioca con un motociclo sotto le terga) (spero di non essermi sbagliato nell’indicare i goleador e se è così mi scuso ma lo sciopero di ieri mi offusca…). Alla fine del primo tempo l’arbitro fischia un rigore molto generoso per gli avversari, su fallo del Prof. Bosckijan, che forse spinge da tergo un avversario mentre cercava di spiegargli i rudimenti della sua terapia: il rigorista pareggia l’iniquità, calciando fuori alla destra di Gatto Cornix (che ha seri problemi…). La ripresa inizia con la stessa formazione, su indicazione della panchina (leggasi: soprattutto chi scrive), tranne il cambio tra Vicenz8 e Gasp, che si mette in centro al posto di Ribo che sale come seconda punta e si mangia un gol tutto da solo, allungandosi il pallone. Dopo una decina di minuti entrano Travergola per Ivan The Terry e Zanàr per Tirex e poco dopo Tatanka per il Prof. Nel convulso finale i Fontanafreddi premono e segnano un gol con un fortunato tiro a palombella dal limite (un po’ lenti a chiudergli il tiro i nostri) che si insacca a fil di traversa, uccellando Cornix (che ha alcuni problemi), il quale effettua un paio di uscite e chiamate errate ma si riscatta con un paio di belle parate; un po’ di nervosismo serpeggia tra gli avversari e si distingue una punta entrata nel secondo tempo (n. 18, se non erro) il quale, com’è come non è, riesce a prendersela con Mammola Rumnold ed anche a dargli, costringendo il Tranquillo di Bagnarola a decidere di marcarlo a uomo per spiegargli pacatamente la sua visione del giuoco del calcio (purtroppo Mr. Pollinigson blocca sul nascere le pacifiche intenzioni del brav’uomo della bassa pordenonese e non riecheggia nell’aria quel sordo rumore di arti offesi, seguito dal grido «Aaaaahhhhh!!!!», che solitamente capita in casi del genere). Insomma, 3 a 2 per i Nostri, meritato, con bella prestazione e bel cipiglio. Alla fine birra, patatine e panini al chiosco. Scopriamo poi che, qualunque sia il risultato di lunedì prossimo, sicuramente si giocherà ancora almeno un’altra partita. Considerazione tecnica per il futuro: Rumnold al centro della difesa è a casa sua, gioca e fa giocare come non possiamo pretendere di meglio (se non si fa prendere la mano ed esagera con presunzione o sufficienza: io posso permettermi di dirglielo e se non posso lo faccio li stèss…); Gaspa è un altro ottimo centrale, col quale credo si integrerebbero alla grande; sono entrambi giovani e possono costituire la coppia centrale difensiva dei Ramarri almeno per i prossimi 10 anni (e se son bravi a tenersi anche di più); lo dice uno che perderebbe il posto per colpa loro (ma anche dell’anagrafe…): allora, perché non farli giocare insieme e provare a giocare in modo diverso con loro? Partendo proprio da tornei di contorno come questo di Corva, caro Mr. Pollinigson?...
Ed ora, TUTTI AL MEMORIAL, FOLKS!!!
PORDENONE - Ci siamo! Domani pomeriggio a partire dalle 16:30 andrà in scena a Sedrano la parte "agonistica" del 7° Memorial Franco Brovedani, con l'ormai immancabile triangolare di calcio che vedrà il Foro pordenonese svestire la toga per indossare le gloriose casacche di Inter, Milan e Juventus. La novità assoluta di quest'anno è rappresentata dalla presenza del primo atleta "straniero" nella storia della competizione. Il sostantivo va necessariamente virgolettato in quanto trattasi dell'ubiquo Stefan Langer, ramarro promosso sul campo e cittadino pordenonese ad honorem. Vista la concomitanza con l'altro evento calcistico di minor attrattiva (quarto di finale del Mondiale di calcio tra Germania e Argentina), sarà allestito presso il campo sportivo di Sedrano un collegamento diretto via satellite che consentirà agli amici sudafricani di vivere il Memorial in diretta e, nel contempo, agli interessati presenti al campo, di seguire la disfida mondiale tra crucchi e gauchos. Al termine dell'ampia parentesi calcistica, la folta comitiva si trasferirà a "casa Brovedani", in Clauzetto (ripristinando così l'antica tradizione temporaneamente sospesa l'anno passato), per il saluto al Padrone di casa e per la grande serata conviviale scritta, diretta ed interpretata dalle magistrali ZIE BROVEDANI. Chi mancherà, avrà certamente di che rammaricarsi...