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lunedì 30 maggio 2011

FINALI AVVOCUP - Bergamo Lex sul podio...

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Finale 3°/4°
BERGAMO - TREVISO 7-6 d.r. (3-3)
(brugnaro [tv], regazzoni [bg], casagrande [tv], regazzoni [bg], rillo [bg] rig., conselvan [tv])
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Luca Cerullo (Bergamo): “La Bergamo Lex, alla sua quinta Avvocup, conquista meritatamente il 3° posto in classica superando Treviso ai rigori: dopo il secondo posto in un Campionato Nazionale Forense negli anni ’80, si tratta del miglior risultato di sempre. Il percorso di avvicinamento alla finale per il 3°-4° posto, tuttavia, non è stato dei più agevoli per i Bergamaschi. Lotte intestine ed estemporanei raptus di follia hanno rischiato di minare la coesione del gruppo, tenuto unito dallo spirito indomito di Sua Eminenza Mazzariol, il terrore dei rigoristi del Triveneto. E così, nonostante la prematura morte calcistica di alcuni (Gelmini e Manzoni), gli infortuni di altri(Guarino, Scudeller, Fattorini), gli impegni mondani di Pizzoccheri, la partecipazione alle nozze reali di Fachinetti e Cagnazzino, i doveri nascenti dalla patria potestà di Zesi, lo studio matto e disperato di Longobardi, i doveri coniugali di Baruffi, la Bergamo Lex è riuscita a far scendere in campo 11 giocatori. I Leoni di Padova sono: Mazzariol, Birolini, Bonomi, Furlanetto, Galatti (difesa), Di Dio, Rillo, Colombo, Cerullo(centrocampo), Cagnazzone, Regazzoni (attacco). Mister Rillo decide di spostare Colombo in mezzo al campo e retrocedere Furlanetto al centro della difesa, ma la manovra orobica nei primi minuti di gioco è poco fluida e Treviso subito ne approfitta. Al 5’ del primo tempo passa in vantaggio con un’azione fulminea in contropiede: una palla in profondità sulla fascia destra scavalca centrocampo e difesa consentendo ad un avanti trevigiano di trafiggere Mazzariol. La Bergamo Lex, seppur scossa, reagisce ed inizia a macinare gioco in ogni settore del campo. Bonomi, coadiuvato da Furlanetto, è PADRONE della difesa. Il primo distrugge il gioco avversario e costruisce gioco con uguale maestria; il secondo guida i movimenti difensivi ed imposta il gioco. Sulle fasce, a destra Birolini ricorda, per chioma e movenze, il miglior Attilio Lombardo; a sinistra Galatti, nel ruolo inedito di terzino, si ispira all’ Amedeo Carboni del periodo Valenciano e regala scampoli di classe ad una fascia sinistra solitamente più operaia e muscolare. A centrocampo Cerullo, esterno alto di sinistra, si trattiene in attesa di dare il meglio di sé nel secondo tempo. Sulla destra Di Dio si produce nella sua miglior prestazione di sempre: contrasta, corre ed ispira le azioni di gioco più pericolose. In mezzo al campo Rillo dispensa classe e predica il bel gioco, mentre Colombo intimidisce gli avversari con la sua possanza. In avanti Cagnazzone coadiuva al meglio un Regazzoni in forma regale. E' proprio grazie a quest’ultimo che, al 20’ del primo tempo, la Bergamo Lex pareggia i conti con Treviso finalizzando un’azione costruita da Rillo Di Dio e Luca Cagnazzo: passaggio in profondità e tiro di regazzoni, ad incrociare sul palo lungo, per il momentaneo pareggio. Sull’1-1 Bergamo continua a premere sull’acceleratore e, con un’azione fotocopia, sempre con Regazzoni coglie il palo alla destra del portiere. La corsa di Bergamo si arresta però quando Treviso la costringe ad una sosta improvvisa approfittando di una maldestra respinta: un centrocampista trevigiano raccoglie palla al limite e, con un tiro al volo sospinto dal vento, supera Mazzariol. Il primo tempo si chiude sul 2-1 per Treviso, ma il finale del match è ancora tutto da scrivere. Inizia la seconda frazione di gioco ed è un monologo orobico. Bergamo rivoluzione in corsa il propria sistema di gioco. Furlanetto raggiunge Rillo a centrocampo, mentre Colombo affianca Bonomi in difesa abbandonanod le velleità di fuorigioco . La difesa scende a compromessi con il gioco a uomo, ma il il centrocampo si concede al calcio spettacolo. Con tutte le pedine al posto giusto, e due registi da oscar in mezzo al campo, la Bergamo Lex diventa inarrestabile. Con la sapiente regia del duo Rillo – Furlanetto, finalmente anche la fascia sinistra prende vita. Cavallo Pazzo, ispirato dal Furla, si produce in devastanti allunghi che fiaccano la resistenza trevigiana. Dalla parte opposta Birolini e Di Dio sono sempre nel vivo dell’azione. Colombo e Bonomi ricordano Stam e Nesta: stessa potenza(il primo), eguale classe(il secondo). Regazzoni fa letteralmente impazzire la retroguardia Trevigiana ed al 5’ minuto del secondo tempo segna il gol del 2-2, trasformando un pregevole assist di Luca Cagnazzo. Sul 2-2- Bergamo coglie una traversa con Rillo, spreca ancora un paio di occasioni con Luca Cagnazzo e Regazzoni, ma nulla concede agli avversari. Verso il 15’ minuti del secondo tempo, Rillo entra nell’area trevigiana, con una finta in stile carioca elude l’intervento di due difensori avversari, ma mentre sta per caricare il tiro a rete viene atterrato impietosamente: è rigore. Lui stesso si incarica di batterlo e, con consueta freddezza, lo realizza spiazzando il portiere. Al 20’ del secondo tempo Bergamo concede a Treviso il cambio volante, per permettere ad un difensore infortunatosi di essere sostituito. Poco dopo Alberto Galatti è costretto ad abbandonare il campo dopo uno scontro di gioco con il n. 8 di Treviso. La squadra avversaria non ne approfitta,anzi, ristabilisce la parità numerica facendo accomodare in panchina un proprio giocatore. La lealtà di Treviso non passa inosservata agli occhi della dea Bendata, che, a due minuti dal termine, impone il pareggio: dopo un’azione convulsa al limite dell’area orobica, una palla senza troppe pretese filtra fra una selva di gambe e si insacca alla destra di Mazzariol. E’ di nuovo parità e si va ai rigori, ossia la specialità di sua eminenza Super Mazza. Per Bergamo si incaricano della battuta Rillo, Di Dio, Cagnazzone, Colombo, Regazzoni. A questo punto i ricordi del cronista sfumano e, a causa della tensione, diventano inconsistenti. Mi limiterò perciò a dire che, dopo due clamorosi errori di Bergamo, Super Mazza, superando se stesso, ha parato ben tre rigori a Treviso. La partita si è chiusa così sul 6-5 per Bergamo: un risultato giusto e meritato, per una squadra con le palle!
PAGELLE
Mazzariol: i rigori sono la sua specialità, lui è il principale artefice di questo 3° posto per quanto fatto in campo e fuori, voto 9
Birolini: ha la chioma di Attilio Lombardo, ma la sua forza non sta nei capelli, è nel carattere, voto 8+
Colombo: in campo o in difesa poco cambia, lui è sempre una sicurezza, voto 8,5
Galatti: libero alla Baresi, terzino alla Amedeo Carboni, centrocampista alla Zvone Boban, è lui il jolly della Bergamo Lex, voto 8,5
Bonomi: è il PADRONE assoluto della zona difensiva centrale, devastante nei contrasti e dotato di ottima tecnica, voto 8/9;
Cerullo: grande stagione per cavallo pazzo, Gareth Bale ha un gemello e vive a Bergamo, voto 8,5.
Rillo: genio e sregolatezza, estro ed imprevedibilità, così è se vi piace, prendere o lasciare, voto 9.
Furla: l’assistente alla regia non sbaglia un’inquadratura, con lui in campo lo spettacolo è assicurato, voto 9.
Di Dio: ultima prestazione da incorniciare, dai suoi piedi sono passate alcune delle azioni più pericolose, voto 8,5.
Regazzoni: per “Il Rega” è inutile spendere altre parole, grazie a lui la squadra ha saputo sopperire alla mancanza di Bomber Scudo, voto 9
Cagnazzone: una partita finalmente ad alto livello per Cagnazzone,condita da un pregevole assist e da molte azioni pericolose, voto 8,5”. .
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Aurelio Munari (Treviso): “Questi i marcatori dei tempi regolamentari: Brugnaro, Casagrande Pierluigi, Conselvan. Quanto ai rigori ne abbiamo segnati 3 su 6, loro 4 su 6. Partita equilibrata ed aperta, nel primo tempo al gol di Brugnaro rispondeva Bergamo, quindi ripassavamo in vantaggio con un gran gol del nostro grande presidente Casagrande, classe 1959!! Nel secondo tempo pareggiava ed allungava Bergamo, ma Juris non mollava e caparbiamente cercava e piazzava il pareggio con il bomber Conselvan. Lotteria dei rigori che sembrava inizialmente favorire Treviso, che però sprecava il match ball e veniva punita al primo turno ad oltranza. Poi tutti alla cena finale a rifarsi delle aspettative che in casa trevigiana erano sicuramente diverse. Ma ci rifaremo l'anno prossimo!!!”.
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Finale 5°/6°/7°
PADOVA – VENEZIA 1-0 (rondello)
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PADOVA – RIMINI 3-0 (tamburino, pezzolo, rondello)
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VENEZIA – RIMINI 0-0

Marco Cappellari (Padova): “Per le finali dell'Avvocup 2011, abbiamo giocato un mini torneo a tre con Venezia e Rimini. Partite di 35 minuti, assolutamente rilassate nei toni, che abbiamo vinto entrambe: 1 a 0 con Venezia, rete di Rondello, e per tre a zero con Rimini, reti di Tamburrino, Pezzolo e Rondello. In pratica siamo arrivati quinti pur non avendo mai perso e pur avendo subito un solo gol, alla prima giornata da Rimini. Roba da matti! Comunque, onore al merito a chi di noi ha giocato con Vicenza, ma se c'era la squadra di sabato, con ogni probabilità sarebbe finita in maniera molto differente. Pazienza, sarà per la prossima volta”. Federico Cavagna (Rimini): “Riminesi rimaneggiati, fiacchi e da spiaggia…”. .
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Finale 8°/9°
BRESCIA - MANTOVA 5-1
(tironi [mn], soldà [bs], abate [bs], abate [bs], casati [bs], soldà [bs]) .
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Giulio Soldà (Brescia): "Brescia - Mantova 5 a 1. Primo tempo equilibrato, va avanti la squadra del tortello e pareggia quella del casoncello con Soldà. Nel secondo tempo dilagano le rondinelle con due gol di Abate, una clamorosa serpentina di Fabinho Casati e chiusura di Soldà. Campo bello, squadre rimaneggiate, ma impegno encomiabile. Sarà per l'anno prossimo".
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Gaetano Alaia (Mantova): “Sulla finale posso dirti poco. Se non che mi sono fatto 430 km in moto senza soste per arrivare in tempo per la finale 8-9 posto con Brescia (ero all'Isola d'Elba). Posso dirti anche che abbiamo perso 5 a 1, dopo essere passati in vantaggio e che abbiamo perso per i soliti ammutinamenti in campo che portano inevitabilmente a svarioni difensivi. Per noi ha segnato Francesco Tironi”.
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VENEZIA FOOTBALL LAWYERS: LE PAGELLE STAGIONALI (di Nicolò Bonifacio)
GUIDONI: questa volta preferisce una sdraio ai pali per la sua tintarella, ma rimane sempre una certezza: conferma la propria presenza ancor prima di ricevere le “mail – convocazioni” ed è così disponibile da conferire il pulmino anche se si giocasse a Murano. Il momento più duro per lui è l'allenamento dei portieri. Voto 10. San Bernardo.
GALLI: per tutta la stagione si gioca le sue chances per il posto in mezzo ai pali, sui suoi infortuni incombe l'ombra di Momo (proteggiamolo!). Sfortunatamente deve dare forfait per le ultime partite. Voto 10. Beffato.
SFORZA: La sua stagione è senz'altro positiva, desta enorme perplessità in tutti noi quando accomoda la bellissima fidanzata in panchina affianco a quel predatore del mister Secchi. Se può ancora programmare le vacanze in dolce compagnia deve ringraziare i suoi compagni di squadra. Voto 10. Fortunato.
BIANCHI: è un vero esempio in campo e fuori, infatti contravviene alle indicazioni dell’allenatore facendosi pizzicare dopo una lunga serie di "vinelli" la sera prima della finale (massima stima), gioca senza palesare i segni della notte brava. Voto 10. Sommelier.
ROMOR: elemento imprescindibile della formazione veneziana. L’esperienza c’è e si vede, infatti contrariamente a quanto fa l’ingenuo Martino spedisce la bellissima fidanzata il più lontano possibile dalle grinfie del mister Secchi, la sua lungimiranza però gli costa un pomeriggio di shopping. Voto 10 e lode. Astuto.
TASCA: probabilmente partecipa a tutti i tornei del triveneto in discipline differenti, inesauribile motorino di fascia, si dice che Usain Bolt abbia il suo poster in camera. Fatica a seguire le indicazioni di un ancora euforico Bianchi (per questo giustificato). Voto 10. Inesauribile.
ZANCHI: ha le chiavi della difesa, ma va in montagna dimenticandosi di chiudere e Venezia prende un gol evitabile. Speriamo solo che la prossima partita non ci dica: "...sono appena tornato...", scimmiottando un noto spot televisivo. Voto 10. Vacanziero.
DANESIN: sostituire Niero è compito difficile per il nuovo acquisto veneziano che svolge il suo compito egregiamente e senza alcun timore reverenziale. Più che promosso per la prossima stagione. Voto 10. Risorsa.
BAESSO: Chiamato a dare protezione alla difesa, "fa legna in tutte e due le partite". Ha qualche dubbio sulla tenuta della rete laterale, così, per tutelare la salute della squadra, la prova in prima persona (n.d.r. la rete tiene!). Voto 10. Boateng.
GHEDIN: corre e si produce in pregevoli lampi di genio che smarcano i compagni in posizioni pericolose, non va mai in riserva infatti la bontà dei suoi polmoni gli permettono di dare indicazioni tecnico tattiche e non mancare mai nell’azione veneziana. Poggi spinge per un suo arruolamento nei campi estivi. Voto 10. Urlatore.
CASERTANO: rivelazione della stagione, dimostra presenza e idee chiare e concrete sull'assetto e le strategie della squadra, rimane il nome più caldo per il dopo Secchi, lo spogliatoio lo vede nella veste di allenatore/giocatore. Voto 10. Antonio Conte.
GIANNI: duttile esterno sinistro/destro emula Maicon, sfiorando il gol del pareggio. La sua stagione termina con questo monito: "Fulvio, bravo, ma cambia gli scarpini!" cit. Secchi. Si insinua il dubbio su quale sia il vero nome dell’esterno lidense... Voto 10. Mistero.
FAMELI: l’unico ruolo che gli manca di ricoprire è quello del portiere, ma teme troppo la competizione, non troppo sana, di Momo (vedi Galli). Fornisce i riferimenti sbagliati al nostro regista, per questo si consiglia un estate con Poggi e Ghedin ai campi estivi. Voto 10. Scolaro.
RIGO: la sua stagione ha sicuramente una media alta, macchiata solo dalle “Greco pagelle”. Rimane sotto indagine per quella questione di bagarinaggio dei voti, ma la "rosea" gli attribuisce una notevole base d’asta per il prossimo fantacalcio. Voto 10. Fantagiocatore.
CAGNIN: con lui in campo l’11 di Secchi aveva certamente un’arma in più. Scompare sfortunatamente nella seconda parte del torneo mettendo in difficoltà la dirigenza e il suo avvocato procuratore (n.d.r. Pusateri); per questo la pratica forense non è compiuta. Voto 10. Praticante.
PUSATERI: Venezia cala l’asso e si gioca il bomber sardo nella finale. Da giocatore di esperienza qual è si mostra subito a suo agio. Peccato che manchi la sua firma! è la frase pronunciata da Simone Cagnin con il libretto della pratica non ancora vidimato. Voto 10. Dominus.
CIMINO: si cala completamente nei panni del calciatore: si fa cacciare a Trieste, arriva in ritardo agli allenamenti ed esibisce autovetture sgargianti il giorno della finale. Dice di essere anche munito di Velina, ma nessuno può provarne l’esistenza. Voto 10. Gullo.
ROSSI (PRESIDENTE): ispiratore e “padre” della gloriosa formazione veneziana merita un plauso per l’impegno e la passione dimostrata. Detto questo, non scambia uno straccio di gagliardetto con gli avversari, si affida ad una guida tecnica abile, sì, ma solo per il terzo tempo, e intasa le caselle postali dei suoi giocatori. Voto 10 e lode. "Spam".
ROSSI (GIOCATORE): tanta classe, qualità e anche generosità quando fà l'assist per il gol di Padova. Ha già la mente al prossimo campionato. Infatti anche lui parteciperà al “camp” di Poggi con specialità rigori. Voto 10. Esausto.
LO SCALZO: onesto “operaio” di fascia, non si risparmia quando si tratta di macinare chilometri. Mai parco di consigli, funge da collante con la fascia più giovane dello spogliatoio. Impeccabile anche nel terzo tempo. Voto 10. Gentleman.
FUMAROLA: non può venire alla finale essendo ancora latitante dalla partita di Bergamo, la domanda di grazia è ancora ferma sul tavolo del capitan Bianchi, speriamo che per il prossimo anno le cose si sistemino. Voto 10. Esiliato.
NIERO: di lui si è detto molto soprattutto sul piano del gioco, pedina inamovibile della mediana veneziana, si fa sentire in campo, ma spesso si defila nel terzo tempo. Consigliati week end con il trio delle meraviglie Bianchi-Greco-Secchi. Voto 10. Taciturno.
GRECO: spesso infortunato, non ha l’occasione di incidere come vorrebbe. Dopo le contestatissime pagelle di Pordenone e il rischio del linciaggio è rientrato a pieno titolo tra le razze protette. Voto 10 (WWF).
MARCON: quando c’è si sente, ma le poche apparizioni non permettono una valutazione completa. Lo aspettiamo per la prossima stagione. S.V. Rimandato.
GAMBA: fagocitato dagli impegni extra-torneo non fornisce elementi sufficienti per una valutazione completa, rimane oggetto misterioso. Urge colloquio con la dirigenza. S.V. (U.F.O.).
PEA: in una stagione che lo vede protagonista e onnipresente, diserta la finale per un corso d'aggiornamento! Basiti sulla necessità del giovane avvocato di aggiornarsi preferiamo pensarla così: “tira più un pel di... che un carro di buoi”! Voto 10. Secchione.
SECCHI: affranto a fine torneo, è ormai certo di dover lasciare la panchina al suo successore. Ciò che ha pesato per il suo esonero è l’ignoranza sui nomi dei giocatori. È in fase di elaborazione un libro sui suoi aforismi che sarà utilizzato anche a Coverciano. Attendiamo con ansia la meta del ritiro pre-stagione 2011/12. Voto 10. Poeta.
BONIFACIO (n.d.P.): il Paolo Ziliani degli avvocati neroverdi si rivela tra le sorprese più gradite. Le sue temute pagelle lasciano il segno come e più dei suoi ormai celebri interventi in scivolata. Partito in sordina, il Presidente si augura però di non vederlo quest’estate anche al “camp” di Poggi magari mentre sta per tirare un rigore... Voto 10. Controcampista. .

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