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mercoledì 25 giugno 2014

AVVOCUP - Una sensazione (motivata), più che una profezia (di Emo Ros)

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Caro Enrico, degno capitano nero verde ed impareggiabile blogger,
innanzitutto complimenti ancora per la vittoria nell’Avvocup e grazie per avermi ricordato nel titolo della… notizia dell’anno.
Proprio la tua citazione mi ha fatto ripensare a quel giorno di marzo in cui dissi a Matteo Cornix che quest’anno la squadra avrebbe vinto l’Avvocup. Come ho anticipato nel titolo, più che di una profezia si è trattato di una sensazione, che ovviamente doveva aver una qualche origine. Ho cercato allora ieri di riordinare gli spunti che mi avevano indotto a buttarmi nella fausta previsione, che, come ben sai, nel calcio di solito va evitata: normalmente la si bolla come “gufata”. Ma ho corso consapevolmente il rischio. E così, queste sono le mie considerazioni di allora, non in rigorosa sequenza di importanza (ognuno le può condividere, o meno ed anche riordinare come crede).
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- Toni
Ho conosciuto Toni 24 anni e 4 mesi or sono quando, nell’intervallo di un Orsago-Calalzo, si è presentato all’ingresso degli spogliatoi e mi ha detto “Ciao, sono Toni Pollini, ti andrebbe di giocare nella squadra degli avvocati di Pordenone?” Io, che mi sarei laureato circa un mese dopo, gli ho risposto: “Tutte le volte che potrò, molto volentieri”. Bene, da allora Toni non ha perso un colpo, non so davvero dove trovi energia, pazienza e tutto il resto (le maglie, invece, lo so). Letteralmente insostituibile, ma lo sapete tutti.
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- Silvano
Dopo qualche decennio finalmente è stata presa la decisione di chiedere a qualcuno di guidarci dalla panchina. E’ stata una scelta fondamentale, semplicemente perché non si può organizzare tutto il resto e dover anche fare la squadra (aggiungi che poi l’affetto di Toni per tutti noi lo rendeva spesso troppo buono nelle scelte) e non si può nemmeno giocare e pensare anche a chi entra e chi esce. In altre parole, senza Silvano non si sarebbe raggiunto il risultato di Mantova.
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- La spina dorsale: vecchia guardia, la generazione di mezzo, i giovani e la linfa “esterna”
La vecchia guardia
Sapete tutti a chi mi riferisco: fondamentali esempi per dedizione, presenza ed apporto al gruppo.
La generazione di mezzo
Numerosa e capeggiata dal capitano Enrico: sempre presente e con lo spirito giusto, legame imprescindibile tra vecchi e giovani.
I giovani
Mai come quest’anno ho riscontrato l’apporto alla squadra dei giovani, forti in campo, ma, quel che conta, perfetti nell’inserimento nel gruppo e davvero in gamba fuori dal rettangolo di gioco.
La linfa “esterna”
Senza gli amici non avvocati che abbiamo la fortuna di aver in squadra con noi non avremmo vinto. E comunque non si tratta solo di vincere o meno. E’ importante, secondo me, la presenza di qualcuno che non faccia il nostro lavoro, che non sia dell’ambiente. Se poi sono anche forti, come lo sono i nostri, succede quel che è successo.
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- Il centro “Rugby Pordenone”: Luca, Susi, Checco e tutti gli altri
Avevamo estremo bisogno di una nostra “casa”, intesa come campo dove trovarci e, soprattutto, luogo dove poter stare un po’ insieme dopo gli allenamenti e le partite, sentendoci, appunto, a casa. La sistemazione presso il Rugby Pordenone è stata la nostra fortuna e la nostra arma in più. Anche qui dopo alcuni decenni è finalmente passata l’idea di trovarci una volta alla settimana per un allenamento e soprattutto per stare un po’ insieme. Una squadra vive di questo e sono pertanto davvero preziosi tutti coloro che partecipano al ritrovo del mercoledì. Certo possiamo e dobbiamo ancora migliorare in alcune cose (soprattutto nel rispetto degli orari, a volte anche nell’atteggiamento in campo: cuore mediterraneo, ma comportamento scozzese, questo deve essere il nostro credo).
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- Le esperienze “fuori porta”
Un ruolo significativo nel percorso di crescita del nostro gruppo, a mio avviso, va riconosciuto alle esperienze che abbiamo cominciato a vivere lontano dal triveneto. Prima le “gite calcistiche” (Montepulciano, Vienna e Budapest), poi i tornei (Dublino, Cilento, Vienna). Sono esperienze belle, danno entusiasmo e servono anche per capire come deve comportarsi una squadra. C’è, infatti, un tempo per ogni cosa, un tempo per divertirsi, ma anche un tempo per impegnarsi, un tempo per il cazzeggiamento, ma anche un tempo per la puntualità e la cura dei particolari, perché una squadra si riconosce in questa capacità di far convivere armoniosamente tutto ciò. Ci vuole un po’ di tempo per assimilarlo, ma siamo sulla buona strada (abbiamo capito che 5 minuti di ritardo al ritrovo pre partita sono comunque 5 minuti di ritardo e non va bene, così come non va bene il panino con la salsiccia un’ora prima della partita ). Al proposito dobbiamo anche un grazie a Stefan e Carlos, che hanno contribuito non poco a queste nostre esperienze.
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Deve essere, più o meno, tutto questo che mi ha fatto dire quel che ho detto.
Lunga vita alla squadra degli avvocati Pordenone… e andiamo! Vamos! Come on!
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(P.S.: Prego Enrico o Alberto R. o Sarci di aggiungere il friulano)
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10 commenti:

il Gobbo ha detto...

Un pezzo che trasuda letteralmente di passione per il calcio e per la squadra....mix di saggezza e "corason".....bravo Emo....ti plaudo e ti stimo!

il Gobbo ha detto...

Azz....per uno abituato a far di conto come me....sta diventando difficile anche solo commentare i vari pezzi d'autore che oramai si susseguono su questo (bip) di blog!!!😊😁😁😁

Mister ha detto...

Emo ti devo la riconoscenza di uomo di calcio.Grazie

enrico iodice ha detto...

Grande Emo!
Grazie del prezioso contributo.
Come ho detto ad alcuni compagni nello spogliatoio durante i festeggiamenti, sono fermamente convinto che "quel di più" che ci ha permesso di vincere vada identificato nel GRUPPO e conseguentemente nello spirito di gruppo che si è instaurato.
E' per questo motivo che, chi non ha avuto la fortuna di scendere in campo o di essere fisicamente presente sabato scorso, deve sentirsi CAMPIONE al pari di tutti gli altri (solo più fortunati) per il contributo essenziale offerto alla causa comune...
GRANDI!!!

Ugè ha detto...

Come ho già scritto. In un precedente commento Emo è uno di quelli che DEVE venire a fare il pellegrinaggio perché è uno dello zoccolo duro!

Il mister del Giais ha detto...

Arrivo tardi e "fuori post" ma tanto starete ancora smaltendo l'alcool dei festeggiamenti quindi è come se l'avessi scritto mezz'ora dopo :D

complimenti dal calcio giais agli amici avvocati per la vittoria dell'avvocup!
Bravi bravi, dovreste metterci lo stesso impegno nei terzi tempi contro di noi...ma capisco la difficoltà, il tasso tecn..alcolico è altissimo hahahaha
Un saluto e ancora complimenti :) ..se come credo faremo la prima, ci sentiremo sicuramente per organizzare un amichevole pre-campionato per mantere la tradizione.
Bravi ragazzi e alla prossima

enrico iodice ha detto...

Grandissimo Mister Giais!!!
GRAZIE MILLE!
A presto in campo... e non solo...

Cornix ha detto...

Non sapevo che Rolando avesse giocato con gli Avvocati Pordenone

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Cornix, foto un po' imbarazzante. E detto dal diretto interessato ... :-)
P.S. Anche Toni non scherza però! E il pantaloncino blu su maglia neroverde? Che bei tempi.
Emo

Societât Filologjiche Furlane ha detto...

Anìn!!!