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giovedì 28 aprile 2016

DA PALMA DE MALLORCA - Palma res: una vita da mediano (di Renè Capuzzo)


Riflessioni, inflessioni, condivisioni e invitazioni.

Cari ramarri,
dopo 5 mesi passati nellantica isola del contrabbando, ho deciso di condividere con voi i miei pensieri su questo periodo che ho trascorso qui.
 
Per rendervi più partecipi ho deciso di condire il mio flusso di (n) coscienza con foto e musica, perchè non so voi, ma certe volte (maledetta tv) mi trovo a pensare come se fossi in una serie televisiva, con tanto di sottofondo, flashback, melancolia, minchiate e spoiler impossibili.
 
Ad esempio laltro giorno, pensando a cosa e come scrivervi, mi son trovato a pensare al calcio come metafora della vita. Niente di più scontato, e dovuto, per un blog calcistico rigorosamente umoristico, tranne quando si parla di passione.
 
La vita può essere un po tante cose, ma per un calciatore, in fondo, è più facile da pensarla come una partita, no? Magari un popiù lunga, magari senza recupero, magari in cui stai giocando in un ruolo che non senti tuo.
 
Quindi, per raccontarvi un pola mia storia, vorrei iniziare.
 
Arrivo negli spogliatoi, mi guardo in giro. Tutti si stanno cambiando. Tony mi passa la maglia, dice la formazione. Nel frattempo trovo un posto in una panchina e mi cambio anchio.
 
Guardo i miei compagni. C'è chi è ancora un primo pelo e c'è chi invece ha lasciato anche lultimo. C'è chi è serio, chi è carico, chi scherza, chi pensa alla partita, chi pensa al post partita, chi non pensa proprio.
 
Ognuno è pronto ad entrare in campo, a ognuno è dato un ruolo. C'è chi è più portato a fare altro però in campo non sei sempre tu che decidi.
 
Tutti pronti, tutti fuorisi inizia.
 
Tutti schierati, ultimi passaggi, ultimo saluto prima di cominciare.
 
E larbitro fischia.
 
Io inizio a mille. Questa partita voglio giocarla bene.
 
Cambio strada, metto quello che ho imparato nello zaino e inizio a cercare la mia posizione in campo.
 
Nella mia ricerca mi vengono in mente i saggi consigli del dott. Boschian e non posso che sottoscrivere (il CV).
 
Porto con me anche le parole del mister e il suo verbo vai via.
 
Perchè se mai non ti proponi, mai ti arriverà unoccasione.
 
Il bello e il brutto di una partita è che non sai mai come può andare a finire.
 
Non sai mai chi puoi incontrareche potrebbe essere anche diverso da quello che ti aspettavi.

Una cosa è certa però, se stai in campo te la devi giocare.

Sei tu a scegliere se vuoi, se puoi dare di più o se vuoi riposarti.

Tu decidi se correre come un matto o solo quando è il momento giusto.

Sei tu che decidi dove muoverti e solo tu puoi vederti intorno e capire se potrebbe arrivarti un passaggio oppure no.

Se sei fortunato chi te la passa è 1 Pippo, se sei sfortunato è un Pippo 1 (alias pippone).

Tornando a me, io son venuto qui pieno di dubbi: non sapevo la lingua, non sapevo cosa avrei fatto, non avevo una casa, non conoscevo nessuno.
 
Mi sentivo un pocome Abramo, ma senza che Dio mi avesse detto di alzare il culo
 
I casi erano dueo temporeggiavo o giocavo di anticipo. Io ho deciso di fare lo spoiler.
 
Ogni occasione di dire qualcosa a qualcuno la usavo.

Ogni cosa che mi chiedevano a lavoro, la facevo a milleche si veda che i friulani non sono semplicemente distinti, ma sono ottimi ++.

Ogni occasione che si presentava di fare qualcosa, la coglievo, anche a rischio di farmi il paseo maritimo a piedi fino a casa (babba bia quante volte lho fatto ormai).
 
Poi ogni tanto, nel mezzo del cammino verso casa, mi son fermato su una panchina a pensare un po.
 
Il mare ha una capacità unica di farti riflettere, come se le onde ti spingessero dentro i pensieri, oltre a farti salire una setetutta quella schiuma fuori dal bicchiere...
 
E tra i vari pensieri, oltre a una cagnetta, mi trovavo a pensare a cosa ho lasciato e cosa ho guadagnato, se il mio è stato un investimento o una fuga.
 
Cosa ho portato dallitalia?
 
Un podi buona cucina e il segreto di una vita sana

la sacra dottrina dellinterpretazione sistematica

Un podi stile..

un podi sete.

Ognuno è libero di vere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto
 
Certo è che o lo secchi o lo riempi
 
Non è che puoi star lì ad aspettare che la birra si scaldi e la sete avanzi
 
Cosa ho portato a casa?
 
Nuovi sapori.

.nuovi amici
 
Incredibili paesaggi, mari, luoghi in cui vedere lo stesso sole di Pordenone tramontare con nuovi giochi di luce
 
Mi sono trovato a indossare maglie diverse (del resto non è che posso andare in giro puzzone), ma per quante maglie posso aver cambiato il cuore che ho è sempre e solo uno, ed è nero verde (con sfumature rosse).
 
E così passano i primi 45 minuti e ripensi a cosa hai fatto fino ad adesso, a dove è cominciato tutto
 
Pensi a dove potresti arrivare
 
e a tutto quello che hai passato per arrivare dove sei, alle cose inutili che ti porti addosso e al fatto che i problemi son problemipunto.
 
In fondo, come mi insegna Pippo, nella vita

a voul bighe, no cjavei

Fine primo tempo
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Pincia ma tra un pensiero profondo ed una minchiata....quand'è che ritorni?
Ci manchi! In campo e fuori...come ben sai, se lasci una birra c'è sempre qualcuno disposto a seccarla! Ed una volta seccato il giro, non è detto che ce ne sia un secondo, o un terzo, quarto.....
Scherzi a parte, è sempre emozionante leggerti!
Un abbraccio
Ivan

Ugè ha detto...

..... a quando il secondo tempo?????

non vedo l'ora di leggerlo e di mettere nello zaino anche quello !

Torna quando te lo dice il cuore (o la mancanza di soldi oppure la Polizia...)

L'anti nostalgico ha detto...

Ti prego torna prima del secondo tempo !

L'Anti anti nostalgico ha detto...

Sta a casa!

il Gobbo ha detto...

Non ci sono parole...solo tanta ammirazione...uno come te in rosa lo vorrei sempre!