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mercoledì 26 marzo 2008

Le molteplici forme dell'intelligenza...

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PORDENONE – Sono tante le forme di manifestazione dell'intelligenza umana, ma alcune sono certamente più significative di altre... non vi é dubbio! Non è difficile comprendere come, vista l'ossessiva monotematicità del Blog, l'incipit sia inevitabilmente destinato ad introdurci nell'universo "pallonaro", fucina inesauribile di memorabili aneddoti, per portarci a disquisire dell'alto concetto di "intelligenza calcistica" e, in modo ancor più specifico, della nobile figura del "CALCIATORE INTELLIGENTE"! Prima di addentrarci nelle pieghe della questione e narrare l'illuminante parabola che ci trasmette un profondo insegnamento di vita, una premessa doverosa: ogni riferimento a persone o cose reali, deve intendersi fortissimamente voluto e persino morbosamente cercato! Tutto ha inizio, alcuni mesi or sono (tendiamo ad essere volutamente generici per non dare riferimenti), ai bordi del notorio campo di periferia, nel corso dello svolgimento dell'ennesimo ostinato ed improbabile tentativo di riprodurre ciò che abitualmente si definisce "una partita di calcio". Durante una fase di gioco, l'azione della squadra immaginaria (che chiameremo per comodità "i burattini") si dissolve ancora una volta a causa dell'evidente stato di "infermità calcistica" in cui versano ormai gli attempati protagonisti; nella fattispecie, però, la causa dell'insuccesso viene individuata in modo certo ed imputata con altrettanta precisione ad un errato movimento in campo del calciatore immaginario (che chiameremo per comodità "Pinocchio"). A quel punto l'allenatore (che chiameremo per comodità "Mangiafuoco"), volta la schiena al terreno di gioco, caracolla e scuotendo il capoccione sentenzia inesorabilmente: «Non è intelligente...». E' una bocciatura solenne, senza appello! Nell'immediatezza seguono alcuni interminabili attimi di silenzio... lo stupore per la durezza inattesa del giudizio... l'incredulità per la geniale intuizione... Il gelo viene interrotto dal tono sommesso di una voce che arriva dalla panchina, da uno degli "infermi" di cui sopra (che chiameremo per comodità "Mastro Ciliegia"): «Ma... Mangiafuoco... perché?!?», quasi a voler chiedere conto di quella smisurata (apparentemente) severità. Mangiafuoco, saggio ed intelligente (non solo calcisticamente!) al punto giusto, senza alcuna esitazione, riprende il concetto lasciato sospeso e lo rende compiuto, come solo i grandissimi sanno fare, precisando con un avverbio che porta la luce: «...calcisticamente!». La lezione di vita si consuma così in tutta la sua grandezza. Ed ecco la serenità che ritorna, il sospiro di sollievo dei compagni in panchina (che chiameremo per comodità "il gatto, la volpe & C.") che sfocia spontaneamente in un riso sobrio e composto, che echeggia nel tempo e si diffonde tra il popolo degli "infermi"... ed il mito che inizia a prendere forma e cresce di giorno in giorno...
Chi è dunque il "CALCIATORE INTELLIGENTE"??? Quali sono le sue virtù? Qual è il segreto che permette di fondere tra loro in un equilibrio perfetto gli ingredienti primari (testa e piedi)? Nella vita, si sa, non esistono scorciatoie né espedienti per sfuggire alla cruda realtà: il bagaglio calcistico-intellettivo (grande o piccolo che sia) ereditato dalla natura è pressoché immutabile, anche se talvolta possono venirci in soccorso delle "magiche" calzature (vedi "Gatto con gli stivali", Rumiel, ecc.). La risposta la lasciamo a voi, cari lettori e fidati compagni d'avventura... Ci sia concessa solamente un'osservazione, con la saggezza e la misura che appartengono al buon "Geppetto": se è vero che ogni cosa può giovare alla causa, ivi compreso l'utilizzo di sofisticatissime scarpe (Rumiel - che chiameremo per comodità Lucignolo - docet!), va pur detto che la resa è senza condizioni allorquando la sorte avversa ha già inesorabilmente decretato che «fatti (...) foste per viver come bruti...».
Ringrazio la mia personale "infermità calcistica" che quotidianamente mi regala l'opportunità di vivere e godere nel Paese dei Balocchi delle umane esperienze...
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1 commento:

Anonimo ha detto...

continuando nella parafrasi della favola di Pinocchio fatta dall'ottimo Geppettòdice, noto come, notoriamente, in squadra esiste e da tempo il Grillo Parlante; invece non mi viene in mente nessuno che sia la Fatina Buona, ma, si sa, non sono intelligénte...
a meno di non pensare che, nel nostro caso, una stessa persona possa essere sia Mangiafuoco che la Fatina Buona, soprattutto se si considera che è in grado di trasformare la realtà col tocco della sua bandier... cioè bacchetta magica e di punire i malvagi e premiare i meritevoli (vedi apposite pagelle).
meditate, gente, meditate.....
bdsf