Blog Ufficiale (rigorosamente umoristico!) della squadra di calcio degli Avvocati Pordenone
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venerdì 30 aprile 2010
AVVOCUP 2010, RECUPERO 1^ GIORNATA - Vittoria "scoppiettante" a Treviso...
Prima di tutto, per dovere di ospitalità, la cronaca di parte trevigiana con l'inviato speciale Aurelio Munari: "Juris Marca abdica di fronte ad un Pordenone molto in palla, che sfrutta al meglio le amnesie difensive di Treviso, che forse paga le poche opportunità di allenarsi con una serie notevole di infortuni: ai due già pesanti delle precedenti partite si sono aggiunte le indisponibilità del Capitano Gallo, nel riscaldamento, e quelle di Jurghen Piazza e Garrincha Malagugini nel corso del primo tempo, con le quali avevamo già finito le sostituzioni... PN prova a scappare due volte, ma Beppo Coan nel primo tempo e poi Andrea Conselvan su rigore nel secondo recuperano il pareggio, immediatamente vanificato dall'ennesimo regalo di Treviso e dal successivo poker neroverde. Treviso comunque non molla e con le ultime energie rimaste accorcia con la doppietta di Beppo Coan, ma l'assalto finale non viene premiato anche a causa di due incredibili errori della new entry Luca Milanese che si divora due grandi occasioni. Peccato perchè il pareggio sarebbe stato meritato, sia per le occasioni avute (anche nel primo tempo il portiere - nuovo? - in un paio di occasioni aveva salvato incredibilmente la porta degli ospiti), sia per le energie profuse in campo, contro una squadra che, mi permetto di rimarcare, sembrava più una squadra di calciatori-amatori che non di avvocati-calciatori. Posso capire che per affrontare i campionati ed i tornei locali sia necessario integrare la squadra con soggetti "terzi" i quali poi vengono integrati nel gruppo, tuttavia credo che nell'affrontare l'Avvocup si debba cercare di privilegiare la parte "forense": non nascondo che ci ha fatto un certo che vedere in panchina per tutta la partita due colonne storiche come Paolo Vissat ed Enrico Jodice...".
FOSSALUNGA DI VEDELAGO (TV) – E' stata una gara davvero vivace quella di ieri sera tra Pordenone e Treviso, con tantissimi errori grossolani da ambo le parti che hanno fruttato numerose palle-gol (alla fine se ne conteranno circa una decina per parte, gol compresi!) e che poteva tranquillamente concludersi in parità per quanto espresso sul campo dalle due compagini. La sfida non nasce sotto i migliori auspici per i ramarri che giungono in forte ritardo al campo di gioco; in particolare Pollini manifesta in modo esplicito di non aver gradito il giro panoramico nella campagna trevigiana offerto dall'agenzia turistica "Cornacchia-Iodice Tours". Nello spogliatoio la tensione è palpabile... Pronti via ed i neroverdi passano subito in vantaggio con Simonato che sottomisura dirotta nel sacco una palla vagante in area [video]. Treviso reagisce e sfiora la segnatura due volte in pochi minuti con una girata di Conselvan respinta da Cornacchia [video] e con un altro tiro ravvicinato sventato ancora alla grande dal pennuto [video]. Subito dopo i padroni di casa trovano il meritato pareggio con il più classico dei "gol di ribattino" da calciobalilla di Coan: rinvio di Bellotto sullo stinco dell'avversario e palla in rete [video]. I padroni di casa prendono coraggio e impegnano il volatile naoniano con due conclusioni dalla distanza [video]. Proprio nel momento migliore del Treviso, arriva la rete del 2-1 per i ramarri, ancora con Simonato che sfrutta un altro rimpallo in area e realizza di rapina [video]. Si va al riposo. La ripresa si apre con un raptus di Bellotto che in area tenta di accorciare una gamba a Caneva [video]: rigore sacrosanto. Sul dischetto va Conselvan che realizza con un destro forte e angolato [video]. Sull'immediato ribaltamento di fronte però la banda Pollini torna nuovamente in vantaggio: serpentina in area di Brosolo che offre al neo entrato Moro una palla d'oro sul secondo palo da appoggiare in rete [video]. Dopo un'altra occasione per parte, Vicenzotto mette al sicuro il risultato con un interno destro dal limite dell'area indirizzato nell'angolino. Treviso non si arrende e
accorcia le distanze con un diagonale rasoterra di Coan [video]. Prima della fine i trevigiani si divorano clamorosamente la palla del possibile 4-4 dopo l'ennesimo svarione difensivo dei naoniani [video], con le urla di Pollini che si fondono all'unisono con quelle del pavone in calore che, nel corso di tutta la gara, ha smerigliato la prostata a tutti i presenti. Finisce quindi con una vittoria pesante per i ramarri che balzano così in vetta alla classifica del proprio girone; è doveroso però rimanere coi piedi per terra, sottolineando sia i meriti che le mancanze: bene per la vittoria, bene per i quattro gol (non capita spesso!), male per le polemiche a fine gara di chi non ha giocato, molto male la squadra nella fase difensiva. Grandiosa infine l'ospitalità dei colleghi di Treviso nel terzo tempo consumato alla Trattoria "Da Vicino", a Villorba, con le orecchiette alle cime di rapa a farla da padrone.
Gli high-lights su: http://www.youtube.com/view_play_list?p=02750533C0BEDA60martedì 27 aprile 2010
GITA BUDAPEST - Tutti a lezione di ungherese da Herr Doctor Langer!
PORDENONE - L'appuntamento con la tre-giorni a Budapest è oramai alle porte. Per non giungere impreparati in territorio straniero, il nostro valoroso e poliglotta centravanti asburgico ci soccorrerà con delle lezioni di lingua magiara, illustrando quelle che sono le parole chiave per essere autosufficienti e poter sopravvivere nella splendida capitale d'Ungheria. Ecco a voi la prima lezione: massima attenzione e concentrazione! Non spererete mica che il professore non interroghi, vero?lunedì 26 aprile 2010
GITA LJUBLJANA - Gran successo della trasferta in terra slovena!
LJUBLJANA (Slovenia) - E' stato un soggiorno davvero gradevole quello trascorso nella capitale slovena dall'armata neroverde, per l'occasione composta di 23 elementi (tra cui il piccolo Matteo, il ritrovato bomber Piero Simonato, il nostro centravanti asburgico e l'immancabile Generale Celano). Tra gli ingredienti che hanno contribuito in modo essenziale all'ottima riuscita dell'evento, va senz'altro evidenziata la straordinaria ospitalità dei colleghi sloveni che ci hanno riservato un trattamento a dir poco regale. La banda dei ramarri, puntualissima al ritrovo a Pordenone, raggiungeva quasi compatta la destinazione poco dopo le ore 12:00. All'appello mancavano solo tre elementi: il puntero viennese, Stefan Langer, che sopraggiungeva (puntualissimo!) come preannunciato alle 12:32 dalla stazione ferroviaria, dopo aver condotto personalmente il convoglio nel tratto Villach-Ljubljana per evitare fastidiosi ritardi (sulle ali dell'entusiasmo, ne approfittava per controllare i biglietti ai passeggeri delle carrozze di prima classe); la truppa cammellata dei Celano's, attrezzata con vettovaglie di ogni genere per affrontare il logorante viaggio (pranzo rigorosamente al sacco per ottimizzare i tempi), mobilitatasi sin dal giorno precedente ed attesa direttamente al campo sportivo per le ore 16:00. Pranzo frugale di gruppo in uno dei graziosi localini del centro sul lungofiume; segnaliamo la portata consumata dal centravanti asburgico (vi rimandiamo alla foto) che, dando sfoggio della rinomata superiorità del
metabolismo teutonico, affrontava senza timore alcuno il gigantesco "Canederlo alla Polifemo" (diametro 52 cm!), proposto in tre sezioni dello spessore di 4-5 cm cadauna, immerse in un mare di delicato frullato di fegato di cinghiale selvatico e cosparse di yogurt ai frutti di bosco (sempre selvatici, per richiamare il cinghiale...). In loco veniva altresì conferito al piccolo Matteo, assistito dalla madre Erica e da un inedito (ma disinvolto) Boschian in versione paterna, l'oneroso incarico di "fotografo ufficiale della spedizione" (il giovine saprà destreggiarsi con grande maestria). Seguiva riposino di bellezza (ecc.) in albergo con successivo spostamento presso la struttura sportiva, teatro della disfida calcistica. In questo frangente cruciale, la comitiva dava concreta testimonianza della spiccata personalità oramai acquisita in campo internazionale, prendendo d'assalto un intero convoglio di taxi! Scelta dettata principalmente dalla straordinaria determinazione del gruppo nell'affrontare con il giusto piglio il terzo tempo nel vicino ristorante e, secondariamente, da alcune barbare disposizioni di legge del luogo (tolleranza alcolica, zero!). Frattanto, alle 15:40, giungeva al campo sportivo il duo d'avanguardia che, per non dare nell'occhio, aveva abbandonato il mezzo pesante, optando per un veicolo più consono e più pratico negli spostamenti (il side-car). Il mezzo, sapientemente mimetizzato nell'ampio parcheggio antistante il campo di gioco, non veniva scorto dalle truppe nemiche. Quando il gruppo arrivava, sul terreno sintetico stavano già scalpitando quegli inconfondibili polpacci vigorosi, avvolti nel calzettone di lana color paglia sbiadita e strozzati dai lacci dei parastinchi: oggi non ce n'è per nessuno!
Avvocati Pordenone in campo con Cornacchia, Bellotto, Contento, Pergola, Luisa Vissat (capitano), Moro, Brovedani, Gurnari, Rumiel, Langer e Simonato. Saranno impiegati poi, ricorrendo all'opportuno ausilio dei cambi volanti, anche Iodice, Fantuzzi, Boschian, Cesaratto e Celano, mentre l'acciaccato Montico provvedeva ad immortalare dalla panchina i momenti salienti della tenzone. Tra le fila degli avversari (già apprezzati all'andata...), spiccavano due possenti ex professionisti (rispettivamente: serie "B" portoghese e serie "A" slovena), di cui ci ricorderemo a lungo. Dopo le prime fasi di studio, i ramarri passavano in vantaggio con una bellissima combinazione Moro (imbeccato sulla fascia da un invito di Langer) - Simonato - Moro: chiusura del triangolo in area e pa
lla scagliata nel sacco dal n° 7 dei neroverdi (oggi di bianco vestiti). I padroni di casa cominciavano malauguratamente a macinare gioco e trovavano il pareggio dopo una respinta corta del pennuto naoniano su cui non riusciva ad intervenire lo sbilanciato Pergola: sinistro in diagonale di Stefanovic e palla nell'angolino lontano. Subito dopo giungeva il raddoppio: palla che rimbalzava in area, scavalcava lo sfortunato Pergola ingannato dalla traiettoria... "sintetica" e finiva sui piedi dell'attaccante sloveno che, in beata solitudine, appoggiava comodamente in rete da pochi passi. Si andava così all'intervallo, cercando di riordinare le idee, ridisegnando l'assetto tattico e... pregando che gli avversari non infierissero. La prima parte della ripresa si rivelava un monologo dei padroni di casa che facevano girare la sfera a loro piacimento e sfioravano più volte il gol (un palo!), pur non impegnando il volatile. Poi l'orgoglio pordenonese, unito al senso di ospitalità degli sloveni, consentiva un finale di marca
neroverde con due legni colti dal sontuoso Fantuzzi (palo e traversa) con altrettante conclusioni dalla distanza. Si chiudeva con il generoso arrembaggio degli stremati ramarri, incitati da un ironico Pollini («Dai, che non ce la fanno più!», cui seguiva una risata fragorosa con la testa inclinata ed il busto all'indietro), che raccoglievano cinque calci d'angolo consecutivi, senza nessun esito apprezzabile. L'onore in ogni caso era fatto salvo.
vini di altissima qualità. Qui, il responsabile della squadra slovena, Blaz Golob, folgorato dal fascino di madama Giulia de' Brovedani (e forse dalla raffica di bicchieri calati in corpo), manifestava platealmente il proprio sincero apprezzamento nei confronti della bellezza femminile italica (che nello specifico rispondeva al nome di Giulia!), dimostrandosi comunque splendido padrone di casa fino a culminare nel "brocardo ispanico" indirizzato nei nostri confronti: «Mi casa es tu casa!», cui replicava prontamente a denti stretti un "ringhioso" Brovedinho: «Però mi morosa non es tu morosa!». Momenti di vita irripetibili. Verso l'una e trenta di notte, per dare una degna chiusura ad una giornata trionfale, si concludeva con l'incursione in una discoteca del centro, assai affollata di ogni ben di Dio. La visione più aulica rimaneva comunque quella di Pippo Gurnari che indossava con classe l'elegante mascherina bianca distribuita all'ingresso: un'immagine che di per sè valeva il prezzo del biglietto. Seguiva il rientro alla spicciolata, con qualcuno che, provato dall'intensa giornata, tradiva qualche più che comprensibile attimo di disorientamento, infilandosi in un taxi per percorrere i 50 metri che separavano la discoteca dall'Hotel (il tassametro segnalerà il nuovo record per difetto: corsa da € 1,44). Infine gli ultimi irriducibili romantici che decidevano di abbandonare le ricerche sulla natura
del ceppo etnico femminile locale per andare a coricarsi intorno alle 4:00, in condizioni assolutamente più che presentabili. L'indomani le solite scene patetiche nella sala della colazione (popolatasi quando stava per suonare il gong dell'ultimo secondo utile), con volti segnati dalla prostrazione, capigliature improponibili, alcune indiscrezioni molto intime sulla notte trascorsa che trapelano e qualche bagliore di luce con il solito Gurnari in mascherina bianca. Passeggiata in centro con visita al castello in vetta alla città per smaltire qualche tossina e poi, prima del rompete le righe, si chiudeva con un pranzo di gruppo alla Gostilna Sokol, scandito da ljubljanski zrezek (bistecca alla Lubiana) & pivo a go-go. Il gruppo merita certamente un voto alto per l'applicazione dimostrata nella impegnativa due-giorni in terra slovena... Fra due settimane appuntamento a Budapest...domenica 25 aprile 2010
AVVOCUP 2010, 4^ GIORNATA - "Bergamo Vicenza 3-3: sangue e lacrime" (di G. Ghirini)
venerdì 23 aprile 2010
giovedì 22 aprile 2010
AVVOCUP, 4^ GIORNATA - "Jus Bassano vince ancora!" (di M. Santarcangelo & N. Merlo)
Marco Santarcangelo (Bassano), con foto di A. Boschi: "Seconda vittoria in casa e terzo risultato utile consecutivo per lo Jus Sport Bassano, ancora imbattuto dopo la terza partita in questa Avvocup 2010. A farne le spese questa volta è Mantova che si dimostra nel frangente formazione molto meno coriacea rispetto a come la ricordavamo da queste parti. Forse l'assenza di qualche giocatore e la trasferta in auto (colpa della nube di cenere islandese???) hanno contribuito a rendere tutt'altro che scoppiettante la prestazione degli ospiti. Al fischio d'inizio, dopo lo scambio dei gagliardetti (a tal proposito molto gradita la confezione regalo consegnata dal capitano mantovano contenente prodotti gastronomici e buon vino...), si vede subito che gli ospiti non sono a loro agio sul terreno di gioco bassanese: ritmi molto bassi e numerosi errori consentono ai bassanesi di gestire con padronanza la partita; già alla prima azione i giallorossi potrebbero passare in vantaggio sfruttando uno svarione difensivo, ma la ghiotta occasione sfuma. L'appuntamento con il gol è solo rimandato di poco perché dopo 5 minuti lo Jus Sport sigla il primo centro con un gran tiro dal limite d
i Leo Rebecchi che lascia partire un destro che si insacca sotto la traversa alle spalle del numero 1 virgiliano. Nei successivi 10 minuti si vede una sola squadra in campo perché gli ospiti appaiono frastornati, lenti ed incapaci di organizzare ordinati schemi di gioco. Purtroppo Bassano non capitalizza il predominio in campo e non riesce a raddoppiare. Lentamente Mantova si riprende, anche se si dimostra un pò "fuori fuoco" anche nel controllo dei nervi lamentandosi continuamente con l'arbitro per presunti falli subiti. La partita quindi nella parte finale del primo tempo risulta più equilibrata, ma non certo bella. Dopo la pausa (ed una bella strigliata del mister Taras) Bassano decide che la partita deve essere messa "in cassaforte" e s'industria cercando il meritato raddoppio. Non dovrà aspettare molto perchè dopo 5 minuti Agostini lanciato in area salta un difensore che, in ritardo sulla palla, lo abbatte platealmente: l'arbitro non ha dubbi ed indica il dischetto del rigore. Di Benedetto trasforma con freddezza: 2-0 che tranquillizza lo Jus Sport. Bassano ora macina gioco e produce talmente tante occasioni da gol che la panchina giallorossa passa più tempo con le mani tra i capell
i (per i fortunati che ancora li hanno) per i gol letteralmente "divorati", che ad incitare i giocatori. Va detto che il numero 1 mantovano si è dimostrato molto bravo a tu per tu con le punte giallorosse, ma ciò non toglie che non si può considerare "normale" un tale spreco... Con il passare del tempo la stanchezza si fa sentire e Bassano, data anche l'abbondanza della panchina, può sostituire diversi giocatori. Verso la fine c'è spazio anche per Gino dal Bianco (Bissa) inossidabile portiere giallorosso che si è prodotto in un paio d'interventi a salvaguardia della "verginità" della porta bassanese. Per concludere: 2-0 un pò strettino per lo Jus Sport Bassano e partita non bella, ma davvero importante per il cammino in Avvocup. Di sicuro il vero Mantova non è quello visto stasera. Alla prossima!".martedì 20 aprile 2010
AVVOCUP - "PAGELLANONIMO": voti spietati, rigorosamente anonimi
Cornacchia 7: bene fra i pali, ma anche nelle uscite.
Rumiel 7-: mette pressione al centrocampo avversario impedendogli di impostare e consentendo a Pippo di giocare tranquillo.
(Brovedani) 6,5: aiuta nel finale, cercando di far circolare il pallone.
Bellotto 7: il suo uomo è tosto, e lui si fa sentire. Immola lo scalpo nella punizione bomba del possibile pareggio.
(Lorenzon) 7: prende in consegna l’uomo di Bellotto, completando il lavoro del capitano.
Ribetti 7: mette gambe e centimetri al centrocampo, ma soprattutto inserimenti senza palla.
(Fantuzzi) 6,5: trova subito la sua posizione e si sacrifica nel finale di partita.
Pergola 6/7: il suo uomo non è “rognoso” come il collega di reparto, e lui lo doma facilmente.
Gasparini 6/7: questa volta si fa anche sentire, comandando la difesa.
Stella 6,5: controlla la situazione nella sua fascia, senza strafare.
Gurnari 7+: oggi è ben coperto dal centrocampo, infatti rende il doppio in fase di costruzione.
Moro 7-: sulla fascia gioca e si inserisce. Un pericolo costante nel primo tempo.
(Luisa Vissat) 6,5: un po’ sconfusionato, ma dalla sua parte non si passa.
Tirelli 6,5: finchè ha gambe, crea spazi e gioca, sempre con il suo stile un po’ lezioso.
(Celano) 6,5: entra nella bagarre finale, sfiorando il gol del raddoppio.
Vicenzotto 6/7: gioca titubante per un infortunio, ma sforna una gara positiva con movimento e buoni assist.lunedì 19 aprile 2010
domenica 18 aprile 2010
AVVOCUP, 3^ GIORNATA - Ramarri corsari a Rimini (di Matteo Cornacchia)
RICCIONE. “Quando una squadra vince 0 a 1 in trasferta, vuol dire che è tosta”. Questo il primo commento fornito a caldo da Enrico Iodice, il grande assente della partita di ieri. Ci sentiamo di condividere l’opinione di Mr. Blogger, soprattutto alla luce del valore dell’avversario, dimostratosi davvero ostico. I ramarri giungono al centro sportivo Fontanelle con oltre un’ora di anticipo e subito si presenta un dubbio sulla sede di gioco. La struttura è infatti composta da due campi: il campo A, un gioiellino da far invidia anche al miglior Luigino Sacilotto, con manto erboso all’inglese e tipica sagoma a schiena d’asino, e il campo B, un simpatico campo di sfogo sul quale, durante la passeggiata di ricognizione, vengono rinvenuti 3 kg di asparagi, 2,5 kg di porri, otto patate e due carote (non ancora pronte, però…). Il custode spiega ai pordenonesi qual è l’accordo stabilito con i colleghi di Rimini: “Se fino alle 16.00 non piove, è concesso l’utilizzo del campo A. Altrimenti tutti a zappare sul B”. In molti, quasi d’istinto, rivolgono lo sguardo al Capitano, che non si lascia pregare e intona: “Accendilo tu questo sole che è spento!!!”. L’inno funziona: campo A!!!! Consumato anche il rituale dello spuntino da trasferta di Tatanka Celano (stavolta trattavasi di banana), si entra negli spogliatoi per trovare la concentrazione giusta (tentativo subito fallito a causa del “bambino” partorito da Fabiomoro nella turca degli angusti locali…). Pollini conferma la formazione che ha impattato con Padova sette giorni prima, con le sole eccezioni di Tirelli (per l’assente Galasso) e Ribetti, schierato al posto di PLV che si accomoda in panca. Nei primi minuti Pordenone prende subito in mano il pallino del gioco, cercando di utilizzare al meglio gli insegnamenti dei campioni patavini: muovere continuamente palla e fare possesso. Gurnari, protetto dai corazzieri Rumiel e Ribetti, assume la regia. Sulle fasce Moro è molto più gettonato dell’amico Stella, al quale giungono pochi palloni. Proprio i ripetuti affondi
di Fabiomoro – evidentemente alleggerito dall’evacuazione – sono la cosa più interessante fatta vedere dai ramarri nella fase iniziale del match, con un paio di traversoni mal sfruttati dalle punte e un diagonale di poco al lato. Verso la metà della prima frazione Paolino Vicenzotto si procura una punizione a circa 5 metri dall’area di porta. Lo stesso numero 11 pordenonese si incarica del tiro che viene deviato sopra la traversa dall’ottimo portiere di casa. Sul calcio d’angolo seguente un ispiratissimo Fabiomoro pennella un cross teso a centro area, spizzata di testa della prima torre (Rumiel) e correzione in rete sul secondo palo della seconda torre (Ribetti): 1 a 0 per gli ospiti (fin lì meritatissimo). Il gol subìto accende la fiamma del Rimini, che inizia a guadagnare metri oltre la metà campo. La pressione degli arancioni, tuttavia, non sortisce particolari effetti anche per l’ottimo lavoro dei difensori di Pollini. Per portare qualche pericolo alla porta del volatile i riminesi ci provano allora con un paio di calci piazzati. Sul primo, dai 25 metri circa, il n. 4 fa partire un terra-aria che si stampa all’incrocio dopo deviazione di nuca di Bellotto; sul secondo, lo stesso n. 4 replica praticamente dalla stessa posizione, indirizzando però il bolide sul palo basso: Cornix ci mette i pugni in tuffo e disinnesca l’ordigno. Nella ripresa Bellotto (ammonito) lascia uomo e postazione a Lorenzon, che giocherà una partita perfetta (con la sola macchia di un cartellino giallo). Un’altra ammonizione viene comminata anche a Ribetti, anch’egli richiamato in panca per dare spazio all’inventiva di Vice Fantuzzi. Nella girandola dei cambi vengono coinvolti anche PLV per Fabiomoro, Brovedinho per l’acciaccato Rumiel e Tatanka per Tirelli. Proprio Celano, appena entrato, ha sul piede il colpo del KO: grande azione sulla sinistra di Vicenzotto, passagg
io smarcante a centro area per il “Cinghiale del Noncello” che, tutto solo, spara in bocca al portiere, abbattendolo. Gli ultimi 15 minuti sono di grande sofferenza, con la pressione del Rimini che diventa sempre più asfissiante. Un paio di punizioni dal limite (calciate fuori o sulla barriera) fanno venire i brividi a Pollini. Alcune mischie in area sono risolte da Cornacchia con uscite a pugni uniti: in una di queste occasioni il pallone finisce fra i piedi di un centrocampista del Rimini, ma lo stesso Cornix rimedia a mano aperta, deviando in angolo. I 6 minuti di recupero sono di autentica passione, ma la difesa nero verde tiene fino alla fine. Il terzo tempo si svolge nell’adiacente ristorante “Alla Conchiglia”, all’insegna della piadina romagnola e di una carovanata di pizze farcite con ogni bendiddio. Nella tarda serata il solito gruppo di irriducibili prova a dare un senso mondano alla lunga trasferta nel centro di una Riccione praticamente deserta, sotto la pioggia battente. Il tragico tentativo si conclude con foto tristissime sulla spiaggia bagnata, davanti a un mare grigio e un cielo plumbeo. Solo il Capitano, anche in condizioni così estreme, riesce a portare a casa un numero di telefono e un nome da mettere in rubrica: Flo. Già oggi viene dato sulla strada verso Firenze. O verso la Norvegia, fate voi…sabato 17 aprile 2010
AVVOCUP 2010, 3^ GIORNATA - Le sfide del Girone "A"
venerdì 16 aprile 2010
AVVOCUP 2010, 3^ GIORNATA - Nell'anticipo Treviso sbanca Padova! (di Aurelio Munari)
JUSPORT PADOVA - JURIS MARCA TREVISO 0-4. La cronaca del nostro inviato speciale trevigiano Aurelio Munari: "Primo tempo giocato a buoni ritmi, squadre coperte, poche occasioni, buona copertura del campo, risolto da un tiro da fuori di beppe coan su corner per noi. All'intervallo pensavamo di aver finito la birra e ci aspettavamo la sfuriata di padova. Cominciamo il secondo tempo senza il bomber-Dussin dai muscoli di cristallo, ma non solo non subiamo il ritorno di PD, ma continuiamo a macinare gioco grazie ad un buon possesso palla ed al grande sacrificio in copertura dei centrocampisti e degli attaccanti (grande Max Caneva alla Pirlo). Raddop
pio con uno scud da fuori di Colletti che piega le gambe a Padova. Piccolo rilassamento e pd rischia di accorciare le distanze con una punizione dentro area, tuttavia squadra corta e ripartenze e terzo gol di Conselvan sul filo del fuorigioco. Nel finale cucchiaio di Michielan su uscita del portiere per un risultato al di là di ogni aspettativa. Onore anche al sottoscritto team manager che ha più che brillantemente sostituito il vero mister.
Vittoria degnamente festeggiata in un terzo tempo all'altezza della partita. Difficile trovare un man of the match, in quanto tutta la squadra è stata perfetta... Speriamo non sia un fuoco di paglia...".giovedì 15 aprile 2010
martedì 13 aprile 2010
AVVOCUP - "PAGELLANONIMO": voti spietati, rigorosamente anonimi
Cornacchia 6/7: evita il raddoppio ospite con un paio di interventi di classe.
Rumiel 5,5: corre per tre, ma in modo poco produttivo perché non coordinato con gli altri di centrocampo.
(Iodice) 6: contribuisce ad un miglior equilibrio in mezzo.
Bellotto 6,5: buona gara con alcuni anticipi di classe. Forse fuori ruolo in occasione del gol.
Luisa Vissat 5+: manca nel tempo degli inserimenti e alcune volte lascia sguarnita la fascia.
(Cesaratto) 6,5: mette grinta e corsa, fondamentali per fiaccare le ultime risorse patavine.
Pergola 6,5: francobolla il suo uomo con ordine.
(Lorenzon) 6+: partita fisica e senza grosse sbavature.
Gasparini 6: partita quasi sempre ordinata, tranne sul gol dove si fa trovare anche lui fuori ruolo.
Stella 6/7: macina chilometri limitando il suo uomo in fascia e proponendosi.
Gurnari 6-: primo tempo troppo indietro e fuori giri, secondo meglio, con giovamento immediato per tutta la squadra.
Moro 5,5: dietro le punte non rende come potrebbe, meglio il secondo tempo sulla linea del centrocampo.
(Fantuzzi) 6-: ci prova con qualche bomba delle sue da fuori, ma senza fortuna.
Galasso 6/7: il primo tempo un po' a vuoto. Poi da punta può sfruttare la sua velocità ed è il più pericoloso.
Vicenzotto 5,5: da solo davanti la vede raramente. Meglio il secondo tempo quando crea spazi per Galasso. lunedì 12 aprile 2010
domenica 11 aprile 2010
AVVOCUP, 2^ GIORNATA - Le altre gare...
AVVOCUP, 2^ GIORNATA - I ramarri impattano con Padova dopo un lungo inseguimento
SEDRANO (PN) - La lunga rincorsa alla lepre padovana si è conclusa nei minuti di recupero con il sinistro velenoso di Carletto Galasso: 1-1 e tutti contenti, più o meno. I ramarri si presentavano al debutto nell'Avvocup privi del loro fantasista principe, Ale Manfroi. Dopo due minuti di gioco capita subito una clamorosa occasione per i neroverdi: Galasso, appena dentro l'area, calcia a colpo sicuro ma la sfera sbatte sull'interno del palo e rimbalza in grembo al portiere [video]. Poco dopo arriva il vantaggio degli ospiti con un bellissimo pallonetto di Michieli (colpo sotto) [video], sugli sviluppi di un'azione agevolata da una gravissima e colpevole disattenzione a centrocampo (Giuda ladro!). Comincia l'inseguimento, ma la banda Pollini è nervosa e confusionaria. Prima del riposo Cornacchia mette una pezza su una conclusione ravvicinata del n° 4 avv
ersario (autore del gol) [video]. Si va negli spogliatoi con qualche apprensione per Vicenzotto, toccato duro dall'arcigno marcatore (resterà poi in campo fino al termine). Nella ripresa le cose migliorano: i ramarri crescono e gli ospiti (presentatisi in formazione rimaneggiata e con soli undici effettivi) calano vistosamente. Si gioca a una porta sola, anche se i neroverdi non concretizzano il loro pressochè costante possesso palla. Un'accelerazione di Speedy Galax che si conclude con un altro palo ed un tiro di Vicenzotto respinto in tuffo dal portiere sono il preludio al gol del meritatissimo pareggio che giunge come detto ad opera di Galasso a tempo scaduto: colpo di bliardo e diagonale rasoterra che si infila lentamente nell'angolino lontano. In una gara estremamente corretta ed all'insegna del fair play, c'è purtroppo da segnalare un episodio violento occorso nel finale. L'inatteso protagonista è Tatanka Celano che infierisce... su se stesso! Il Nostro, in veste di guardalinee, segue con lo sguardo una palla spiovente che esce dal campo e prosegue la traiettoria in direzione della rete di recinzione: per evitare la fuoriuscita della sfera dal rettangolo recintato (che avrebbe portato via del tempo prezioso), il leggiadro Tatanka si esibisce in un tentativo di aggancio aereo, ma l'attenzione rivolta esclusivamente al pallone che cala dall'alto distrae il buon Giovanni dal pericolo che incombe. Risultato: scarpino da calcio intrappolato nella rete e spettacolare carpiato all'indietro con rovinosa caduta al suolo a seguire. Peccato, fin lì la gara era filata via liscia, all'insegna della correttezza...venerdì 9 aprile 2010
giovedì 8 aprile 2010
AVVOCUP, 2^ GIORNATA - Alla "prima" in casa lo Jus Bassano non "stecca" (di M. Santarcangelo)
BASSANO - BERGAMO 3-1. Si è disputato ieri l'anticipo della seconda giornata tra Bassano e Bergamo; eccovi la cronaca dettagliata dell'inviato speciale bassanese Marco Santarcangelo, condita dalle foto inviateci dall'irriducibile Nereo Merlo (in grande ripresa). "Sul campo amico di "Travettore" lo Jus Sport Bassano centra la prima vittoria con un rotondo 3-1 contro il Bergamo Lex, ma non inganni il risultato perché la cronaca della partita racconta un match tutt'altro che semplice per i padroni di casa. Il primo tempo inizia su ritmi tutt'altro che elevati, persino per l'Avvocup: Bassano appare pigro, quasi indolente, tiene possesso di palla, ma il gioco appare sterile. Ne approfittano così gli ospiti che alla prima vera occasione, peraltro su calcio d'angolo, passano in vantaggio con un bel colpo di testa. 1-0 e Jus Sport costretto ad inseguire. Il primo tempo riserva ben poche emozioni e si fa ricordare più per i falli di gioco (spesso non rilevati o sanzionati dall'arbitro) che per il gioco stesso... In particolare verso lo scadere della prima frazione Rebecchi (Jus Bassano) lanciato in area viene atterrato con un brutto fallo da dietro; clamorosamente il fischietto non si sente per segnalare il sacrosanto calcio di rigore. L'attaccante bassanese ha però una brutta reazione nei confronti del difensore bergamasco ed a questo punto l'arbitro fischia per ammonire il giocatore giallorosso (ci poteva stare anche un'espulsione, ma si sa: due torti non fanno una ragione!). Prima della fine primo tempo s'infortuna anche il prezioso Branciforti (Bassano) il che conferma una giornata che si palesa poco fortunata per i padroni di casa. Il secondo tempo però vede il Bassano affrontare il match con ben altro piglio. Il pallino del gioco resta sempre in mano allo Jus Sport che dopo una decina di minuti agguanta il pareggio con Conte, ma il Bassano vuole vincere e se lo meriterebbe per la mole di gioco e le conclusioni in porta; gli ospiti però riescono sempre in qualche modo a salvarsi: tra gli errori sotto porta degli attaccanti giallorossi, le parate del bravo portiere ed i legni colpiti (due traverse), la partita sembra bloccata. Bassano però ci crede e negli ultimi cinque minuti della partita cambia il destino dell'incontro segnando altri due gol con Agost
ini dopo una mischia in area di rigore e con Sartore che trasforma come meglio non potrebbe una punizione da fuori area. Bergamo ha dato tutto ed i bravi giocatori in 11 contati e senza cambi hanno fatto del loro meglio con un gioco maschio (a volte anche troppo) ed attento. Finisce 3-1 per la gioia del presidentissimo Nereo Merlo che pur convalescente e con qualche problema a muoversi non si è voluto perdere l'esordio casalingo dei suoi ragazzi". Il nostro inviato di casa bergamasca, Luca Cerullo, assente per bronchite, ci riferisce di una Bergamo Lex assai rimaneggiata (11 uomini contati e numerose assenze) che si è fatta comunque onore: in vantaggio sino a cinque minuti dalla fine con gol di testa di Rillo su cross di Cavagna, subisce poi 3 gol negli ultimi cinque minuti. "Considerando che mancavano gli uomini piu forti, primo fra tutti il bomber Scudeller, la sconfitta é da ritenersi onorevole".mercoledì 7 aprile 2010
La R.F.A. (Redazione dei Freelance Associati) presenta:
«Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine» (Eric Cantona).
Giorno di grazia dell’anno 2010. La genesi è all’incrocio tra due strade: Parigi e Meduno, una sorta di “tra la via Emilia e il West” che, raccontata Aux partages des eaux, davanti a un “kir” o un “moresque” ghiacciato fa un effetto che è difficile raccontare. Se uno se lo chiede oggi, in tempi di low-costs, new age e a trasmigrazione di anime e corpi, ricerche spirituali tra i monti, auto che si muovono così velocemente da accorciare gli spazi, tutto filerebbe liscio e parrebbe facile.
Ma che fare se tornassimo indietro con la macchina del tempo o gli occhiali fantachimerici?! Se tornassimo indietro di quattro decadi e uno sputo? Non necessariamente al tempo di quel vecchio saggio, quasi leggendario e che conosco solo per riporto di racconto - che abita al terzo piano di qualche arrondissement parigino, mangia ancora senza fastidio alcuno e con la passione che si deve all’arte culinaria, rifiuta di usare l’ascensore alla soglia del secolo vissuto - ma anche ad uno più recente. Uno potrebbe pensare ad una scelta lucida che non ha bisogno di altro se non dell’essenziale.
Mi viene in mente “Credo che la voglia di scappare da un paese con 20.000 abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merkxs” (Radio Freccia).
Sarà stata questa massima, così profonda, a far mettere radici in queste lande, terre storicamente di “senza dio” (ahi! la censura). Che sia l’una o l’altra delle cose, il risultato non cambia. Il prodotto è questo incrocio di eleganza e sensibilità: una bottiglia pregiata di Villa Russiz Superiore, da bere ovunque. Oggi il ruolo è quello del difensore mille usi, con qualche puntata in attacco, ma forse il centrocampo è sufficiente. Non ti verrebbe mai in mente che tutto è iniziato con la pallavolo, con il disegno, il vino che abbonda la notte di Natale e fa cantare tre “fringuelli” per le strade di Maniago, le camminate alla ricerca di fossili e della pietra filosofale (quella famosa che pigiata con i piedi produce vino), il pesce cotto su sassi piatti in Val di Preone, il gusto per il cibo e ancora più per la cucina (che soggetto sarebbe il nostro per il grande scrittore catalano che dedicò le sue parole alla narrativa e alla cucina). Avrà anche lui calzato le Tepa Sport o le Valsport, quando Nike e Adidas era ancora un mondo lontano. Credo di aver allineato abbastanza elementi. Riconsciuto? E allora vi allego questa "primizia".
Tanti auguri, caro...


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