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lunedì 26 aprile 2010

GITA LJUBLJANA - Gran successo della trasferta in terra slovena!

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LJUBLJANA (Slovenia) - E' stato un soggiorno davvero gradevole quello trascorso nella capitale slovena dall'armata neroverde, per l'occasione composta di 23 elementi (tra cui il piccolo Matteo, il ritrovato bomber Piero Simonato, il nostro centravanti asburgico e l'immancabile Generale Celano). Tra gli ingredienti che hanno contribuito in modo essenziale all'ottima riuscita dell'evento, va senz'altro evidenziata la straordinaria ospitalità dei colleghi sloveni che ci hanno riservato un trattamento a dir poco regale. La banda dei ramarri, puntualissima al ritrovo a Pordenone, raggiungeva quasi compatta la destinazione poco dopo le ore 12:00. All'appello mancavano solo tre elementi: il puntero viennese, Stefan Langer, che sopraggiungeva (puntualissimo!) come preannunciato alle 12:32 dalla stazione ferroviaria, dopo aver condotto personalmente il convoglio nel tratto Villach-Ljubljana per evitare fastidiosi ritardi (sulle ali dell'entusiasmo, ne approfittava per controllare i biglietti ai passeggeri delle carrozze di prima classe); la truppa cammellata dei Celano's, attrezzata con vettovaglie di ogni genere per affrontare il logorante viaggio (pranzo rigorosamente al sacco per ottimizzare i tempi), mobilitatasi sin dal giorno precedente ed attesa direttamente al campo sportivo per le ore 16:00. Pranzo frugale di gruppo in uno dei graziosi localini del centro sul lungofiume; segnaliamo la portata consumata dal centravanti asburgico (vi rimandiamo alla foto) che, dando sfoggio della rinomata superiorità del metabolismo teutonico, affrontava senza timore alcuno il gigantesco "Canederlo alla Polifemo" (diametro 52 cm!), proposto in tre sezioni dello spessore di 4-5 cm cadauna, immerse in un mare di delicato frullato di fegato di cinghiale selvatico e cosparse di yogurt ai frutti di bosco (sempre selvatici, per richiamare il cinghiale...). In loco veniva altresì conferito al piccolo Matteo, assistito dalla madre Erica e da un inedito (ma disinvolto) Boschian in versione paterna, l'oneroso incarico di "fotografo ufficiale della spedizione" (il giovine saprà destreggiarsi con grande maestria). Seguiva riposino di bellezza (ecc.) in albergo con successivo spostamento presso la struttura sportiva, teatro della disfida calcistica. In questo frangente cruciale, la comitiva dava concreta testimonianza della spiccata personalità oramai acquisita in campo internazionale, prendendo d'assalto un intero convoglio di taxi! Scelta dettata principalmente dalla straordinaria determinazione del gruppo nell'affrontare con il giusto piglio il terzo tempo nel vicino ristorante e, secondariamente, da alcune barbare disposizioni di legge del luogo (tolleranza alcolica, zero!). Frattanto, alle 15:40, giungeva al campo sportivo il duo d'avanguardia che, per non dare nell'occhio, aveva abbandonato il mezzo pesante, optando per un veicolo più consono e più pratico negli spostamenti (il side-car). Il mezzo, sapientemente mimetizzato nell'ampio parcheggio antistante il campo di gioco, non veniva scorto dalle truppe nemiche. Quando il gruppo arrivava, sul terreno sintetico stavano già scalpitando quegli inconfondibili polpacci vigorosi, avvolti nel calzettone di lana color paglia sbiadita e strozzati dai lacci dei parastinchi: oggi non ce n'è per nessuno!
. La gara: AVVOCATI LJUBLJANA - AVVOCATI PORDENONE 2-1 (moro) .
Avvocati Pordenone in campo con Cornacchia, Bellotto, Contento, Pergola, Luisa Vissat (capitano), Moro, Brovedani, Gurnari, Rumiel, Langer e Simonato. Saranno impiegati poi, ricorrendo all'opportuno ausilio dei cambi volanti, anche Iodice, Fantuzzi, Boschian, Cesaratto e Celano, mentre l'acciaccato Montico provvedeva ad immortalare dalla panchina i momenti salienti della tenzone. Tra le fila degli avversari (già apprezzati all'andata...), spiccavano due possenti ex professionisti (rispettivamente: serie "B" portoghese e serie "A" slovena), di cui ci ricorderemo a lungo. Dopo le prime fasi di studio, i ramarri passavano in vantaggio con una bellissima combinazione Moro (imbeccato sulla fascia da un invito di Langer) - Simonato - Moro: chiusura del triangolo in area e palla scagliata nel sacco dal n° 7 dei neroverdi (oggi di bianco vestiti). I padroni di casa cominciavano malauguratamente a macinare gioco e trovavano il pareggio dopo una respinta corta del pennuto naoniano su cui non riusciva ad intervenire lo sbilanciato Pergola: sinistro in diagonale di Stefanovic e palla nell'angolino lontano. Subito dopo giungeva il raddoppio: palla che rimbalzava in area, scavalcava lo sfortunato Pergola ingannato dalla traiettoria... "sintetica" e finiva sui piedi dell'attaccante sloveno che, in beata solitudine, appoggiava comodamente in rete da pochi passi. Si andava così all'intervallo, cercando di riordinare le idee, ridisegnando l'assetto tattico e... pregando che gli avversari non infierissero. La prima parte della ripresa si rivelava un monologo dei padroni di casa che facevano girare la sfera a loro piacimento e sfioravano più volte il gol (un palo!), pur non impegnando il volatile. Poi l'orgoglio pordenonese, unito al senso di ospitalità degli sloveni, consentiva un finale di marca neroverde con due legni colti dal sontuoso Fantuzzi (palo e traversa) con altrettante conclusioni dalla distanza. Si chiudeva con il generoso arrembaggio degli stremati ramarri, incitati da un ironico Pollini («Dai, che non ce la fanno più!», cui seguiva una risata fragorosa con la testa inclinata ed il busto all'indietro), che raccoglievano cinque calci d'angolo consecutivi, senza nessun esito apprezzabile. L'onore in ogni caso era fatto salvo.
Celebrato il sacro rito delle birre al chiosco, i colleghi ci accompagnavano nel locale ove consumavamo in allegria un ricco "Balkan barbacoa dinner", a suon di čevapčiči e ražnjiči, con birra e vino a go-go; seguivano i discorsi dei due responsabili delle squadre, con ringraziamenti reciproci e consegna dei doni (noi, oltre ad un libro illustrato sui luoghi di casa, offrivamo agli amici sloveni anche una testimonianza alcolica tangibile della nostra terra). Tutto molto bello. Dopo il saluto ai compagni in lacrime che avevano sciaguratamente optato per il rientro a casa in serata, tutti al rinomato wine-bar del centro città, dove si aveva modo di assaporare una (lunga) serie di vini locali, contrassegnati dal marchio di qualità del Collio sloveno. Si concludeva poi con una visita prolungata per pochi intimi nella cantina privata del locale, con degustazione di ulteriori (numerosi) vini di altissima qualità. Qui, il responsabile della squadra slovena, Blaz Golob, folgorato dal fascino di madama Giulia de' Brovedani (e forse dalla raffica di bicchieri calati in corpo), manifestava platealmente il proprio sincero apprezzamento nei confronti della bellezza femminile italica (che nello specifico rispondeva al nome di Giulia!), dimostrandosi comunque splendido padrone di casa fino a culminare nel "brocardo ispanico" indirizzato nei nostri confronti: «Mi casa es tu casa!», cui replicava prontamente a denti stretti un "ringhioso" Brovedinho: «Però mi morosa non es tu morosa!». Momenti di vita irripetibili. Verso l'una e trenta di notte, per dare una degna chiusura ad una giornata trionfale, si concludeva con l'incursione in una discoteca del centro, assai affollata di ogni ben di Dio. La visione più aulica rimaneva comunque quella di Pippo Gurnari che indossava con classe l'elegante mascherina bianca distribuita all'ingresso: un'immagine che di per sè valeva il prezzo del biglietto. Seguiva il rientro alla spicciolata, con qualcuno che, provato dall'intensa giornata, tradiva qualche più che comprensibile attimo di disorientamento, infilandosi in un taxi per percorrere i 50 metri che separavano la discoteca dall'Hotel (il tassametro segnalerà il nuovo record per difetto: corsa da € 1,44). Infine gli ultimi irriducibili romantici che decidevano di abbandonare le ricerche sulla natura del ceppo etnico femminile locale per andare a coricarsi intorno alle 4:00, in condizioni assolutamente più che presentabili. L'indomani le solite scene patetiche nella sala della colazione (popolatasi quando stava per suonare il gong dell'ultimo secondo utile), con volti segnati dalla prostrazione, capigliature improponibili, alcune indiscrezioni molto intime sulla notte trascorsa che trapelano e qualche bagliore di luce con il solito Gurnari in mascherina bianca. Passeggiata in centro con visita al castello in vetta alla città per smaltire qualche tossina e poi, prima del rompete le righe, si chiudeva con un pranzo di gruppo alla Gostilna Sokol, scandito da ljubljanski zrezek (bistecca alla Lubiana) & pivo a go-go. Il gruppo merita certamente un voto alto per l'applicazione dimostrata nella impegnativa due-giorni in terra slovena... Fra due settimane appuntamento a Budapest...
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18 commenti:

Anonimo ha detto...

.... grande trepidazione ...........

Quousque tandem abutere, Mr. Blogger, patientia nostra?

ugè ha detto...

Purtroppamente alle ore 15,42 ancora l'articolo non c'è...

Ecche m.... dobbiamo fare????

Mandiamo un paio di amici nostri per convincere Mr. Blogger a pubblicare 'stu c... d'articolo della m....???

ugè ha detto...

Mi sa che l'articolo è ancora in viaggio di ritorno dalla Slovenia, a bordo del carro armato...

Anonimo ha detto...

Comunico che assai probabilmente, e quindi al 99%, mercoledì parteciperò alla trasferta trevigiana...
Così per tornare un po' in compagnia!
ESarci

Cornix ha detto...

Assai probabilmente, e quindi al 99%, mercoledì sarai da solo. Noi, a Treviso, ci andiamo giovedì...

Stefan Langer ha detto...

Assai probabilmente, e quindi al 99%, stasera vado a nanna presto visto che l´articolo ancora non è stato pubblicato ...

Buona notte a tutti
Stefan

Cornix ha detto...

"Mi morosa no es tu morosa"....mmmminchia che rrrridere!!!!!

Cornix ha detto...

Dopo aver rivisto le immagini della partita (rispettivamente le azioni di gioco e i saluti finali) esprimo preoccupazione per la coppia Rumiel-Fantuzzi. L'aria della Slovenia li ha disinibiti parecchio... A Budapest io NON sto in camera con loro, sia chiaro.

Stefan Langer ha detto...

Ragazzi, già fra 10 giorni ci vedremo a Budapest. Come diceva il famoso ex c.t. della nazionale tedesca Sepp Herberger: "dopo la partita è prima della partita" - quindi bisogna prepararsi alle gita in terra magiara.

Per chi ancora non è stato in Unghereria: è un paese molto bello. Sono diverse sia la moneta sia la lingua (quella è MOLTO DIVERSA da tutte le lingue del Mitteleuropa).

Come preparazione per voi scriverò un piccolo corso di ungherese sul blog (la mia padronanza della lingua è assai limitata ma basta facilmente per sopravvivere nelle situazioni quotidiane):

Credo che le categorie linguistiche piú importanti per calciatori siano: saluti, come si ordina da bere, insulti/parolacchie per l´arbitro o in altre situazioni. Vi faccio tre esempi per categoria:

jo napot kivánok buongiorno

szervusz ciao

hol van ...? dov´è ...?

egy sört kérek Una birra, per favore!

két sört kérek Due birre, per favore!

három sört kérek Tre birre, per favore!

seggfej stronzo (letteralmente: testa di culo)

kurva puttana

szar merda

To be continued ...
:-)

Saluti da Vienna
Stefan

Anonimo ha detto...

Enrico, un grande. Un sunto di cronaca e ironia dei migliori !
With compliments, king regards.
The Kap

Stefan Langer ha detto...

"king regards"? Non sapevo The Kap fosse un re. ;-)

A pranzo mi è venuto in mente perché ho sbagliato un gol per 20 centimetri sabato a Lubiana:

Finora ho disputato 4 gare per i ramarri, nei quali ho fatto 2 reti. Quando abbiamo vestito una maglia verde (contro il Fontanafredda 2) o nera (contro il 99 Cent) sono sempre andato in gol, nelle 2 partita con una maglia bianca (Milan Club, Ljubljana) sono rimasto a secco.

Conclusione: se Toni vuole che io segni per noi dovrebbe scegliere una maglia con un colore scuro quando gioco. :-)

Non sono per niente superstizioso ;-), quindi a Budapest l´FC Insolvenz giocherà con le maglie bianche e sono convinto che segnerò!

ugè ha detto...

... contro gli avvocati di Budapest...

Stefan Langer ha detto...

Eugè:

L´undicesimo comandamento: non illudersi. ;-)

ugè ha detto...

lo dici a me oppure a te stesso?...

enrico iodice ha detto...

Grazie mille KAP!!!

Cornix ha detto...

Mi unisco ai complimenti del Kap a Mr. Blogger. Oggi ho avuto una giornata di merda, e se non ci fosse stato l'articolo su Lubiana non sarei arrivato in fondo...

vice ha detto...

Ciao Cornix, io e alberto, sapremmo come farti passare una brutta giornata!!!! Ma se non vuoi, non importa!!!!

vice ha detto...

Scusa! era "come farti tornare buona una giornata che non lo è stata...."