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venerdì 1 giugno 2012

AVVOCUP, SEMIFINALE - La gara vista da Bassano: "Jus Sport vola in finale!" (di Marco Santarcangelo)


Battuto il Pordenone 4 – 2: tutto in una notte…

Il dato di fatto è inequivocabile: Bassano approda alla finalissima nell’Avvocup 2012, la seconda finale di fila dopo il 2011 e la terza in quattro anni… un gran traguardo che di per se meriterebbe un bel “feston” da Nardini giù al Ponte Vecchio con “spritz” e “1/2 e 1/2” come se piovesse! Vabbè un portavoce serio direbbe le classiche frasi: “Stiamo tranquilli, non abbiamo mica vinto nulla…”; “Manteniamo la concentrazione ed arriviamo sereni alla finale” o ancora: “Siamo contenti, ma restiamo coi piedi per terra”. MACCHISSENEFREGA! Ieri è stata una grande gioia per tutto il gruppo bassanese, una di quelle serate sportive che resta nei ricordi non solo per il risultato raggiunto, ma anche per come è stato raggiunto! La notizia che l’altra semifinalista era Pordenone non è stata accolta con gioia in quel di Bassano, prima di tutto in quanto si sarebbe dovuta giocare in trasferta invece che sulla fresca ed amichevole erbetta del “Santiago Travetteu”, e poi perché si sapeva che i Ramarri avrebbero preparato bene la partita. “Vicenza o Treviso in casa era meglio” si diceva tra i corridoi del Tribunale nelle frenetiche giornate di udienza, ma alla fine “Pordenone fu!”. Il giorno fatidico gli atleti giallorossi, come gli ebrei in Palestina dopo la seconda guerra mondiale, giungevano alla spicciolata da ogni dove presso il campo di Fontanafredda ben indicato dall’efficiente Presidente Pollini. Bel campo con una bella erbetta fitta fitta, ma molto diversa rispetto a quella abituale posto che la palla viaggiava lenta e non veloce come sull’umido tappeto di Travettore. Durante il riscaldamento (effettuato come al solito alla “ca- - o di cane”) ognuno pensava a preparare il proprio corpo al cimento e, visto quello che è successo dopo, molti dovrebbero sicuramente cambiare qualche abitudine… Pordenone invece, da squadra efficiente e navigata qual è, sfoggiava un riscaldamento “very professional”. Lo Jus Sport si è presentato con la squadra in parte rimaneggiata a causa dell’assenza di Rebecchi e Gasparini e mister Taras decide di operare qualche modifica rispetto alle ultime uscite in Avvocup: difesa, oltre all’estremo difensore Simionato, disposta a quattro come al solito con Vidale e Chiminazzo esterni, Lugoboni e Gasparotto centrali; centrocampo modificato nella geometria: basta con il “rombo” e via con il quattro in “linea” con Branciforti ed Agostini in mezzo, Conte a Sinistra e Sartore a destra; attacco con il solito “puntero” Di Benedetto stavolta coadiuvato da “Gioiello” Farronato. A disposizione Cortese, Santarcangelo, Muschitiello, Ricciardi ed Andreatta.
Inizio della partita alle 20.30 a “cavallo tra il giorno e la notte” così come la prestazione del Bassano.
Pochi minuti dopo il fischio d’inizio si capisce subito che “non è serata”: Jus Sport di solito arrembante soprattutto nel primo tempo e nelle fasi iniziali del match sembra altrove. Il gioco parte sì come sempre dai piedi di “Pirlo – Branciforti”, ma pare di essere in centro a Ferragosto: non si vede nessuno… tutti fermi! Gli esterni prendono palla, ma la perdono praticamente subito; in mezzo al campo non si gioca; gli attaccanti potrebbero già andare a mangiare al Ristorante lì attaccato (a proposito: il profumino di braciola prima di iniziare la partita è un insulto ai migliori principi sportivi!). In difesa non va meglio…. Anzi! La tensione blocca le gambe e pare di rivedere lo spettro della finale Avvocup 2011! Pordenone invece fa il suo gioco… eccome! Con padronanza e precisione i passaggi raggiungono gli uomini di riferimento e si capisce che se va avanti così lo Jus Sport ha vita breve! Dopo 10 minuti infatti arriva il primo gol dei ramarri. Incursione sulla fascia sinistra e preciso cross in mezzo all’area bassanese prontamente raccolto dal liberissimo Tirelli (Gasparotto lo marcava “a vista” nel senso che lo solo guardato mentre saltava) che incorna di testa piuttosto debolmente, ma con grande precisione prendendo in contropiede Simionato ed insaccando a fil di palo. Ci si attende a questo punto la reazione dei giallorossi che però non arriva! Pordenone continua a tenere il “pallino” del gioco saldamente nelle sue mani e con maggior tranquillità, dopo il goal del vantaggio, gestisce il match. Arriva così anche il raddoppio su rigore grazie all’inutile fallo del povero Gasparotto (primo tempo da dimenticare per lui) in piena area di rigore che decide di smettere di “marcare a vista” per “marcare il territorio” con questa “ca- - ta pazzesca”! Tirelli con freddezza insacca “marcando” (visto che di questo si parla) il 2–0. A questo punto, incredibilmente e forse con la consapevolezza che ormai non c’è nulla da perdere, Bassano inizia a “sbloccarsi”: le azioni iniziano a farsi più orchestrate con migliore circolazione della palla anche per linee centrali; la pressione sul Pordenone aumenta e nei cinque minuti finali del primo tempo lo Jus Sport produce più mole di gioco che in tutto il resto della partita. E’ sugli sviluppi di un cross che Bassano torna a sperare. Lugoboni, nonostante una randellata sul naso rimediata qualche minuto prima (seguita dall’”urlo di Munch” distintamente udito anche da sua madre a Verona…) riesce ad impattare la palla spedendola dritta dritta contro il palo alla sinistra del portiere già battuto. La maledetta non entra, ma Conte appostato come un falco anticipa il difensore e ribadisce in rete per l’1–2. Poco dopo Lugoboni s’infortuna di nuovo (stiramento?) e stavolta deve uscire dal campo così come è costretto a fare anche Agostini per un problema simile. Sembra l’accanimento della sfiga su una partita ormai segnata, ma le forzate sostituzioni saranno l’arma vincente, non tanto per Santarcangelo che rileva Lugoboni in difesa costringendo un sempre buon Vidale a sacrificarsi centrale, ma per l’entrata in campo di Cortese che si rivelerà match winner nel secondo tempo. Cinque minuti dopo le sostituzioni tutti negli spogliatoi ad ascoltare la “ramanzina” del mister che mira a dare la scossa giusta alla squadra e va riconosciuto, per una volta ci riesce! Risorto dalle sue ceneri come l’Araba Fenice, Bassano rientra in campo più determinato ed attento che mai: in difesa, finalmente anche con un Gasparotto che ha ritrovato la strada di casa ed interviene preciso e pulito, non si corrono più rischi mentre a centrocampo ed in attacco i giallorossi spingono di brutto come sanno fare! Cortese insediatosi sulla fascia destra non perde un pallone, dribbla, fa pressing e quando serve “scarica” la palla consentendo la fluidificazione del gioco; Branciforti finalmente trova diverse opzioni di gioco con centrocampisti ed attaccanti finalmente tutti pronti e propositivi; Di Benedetto che inizia il suo personale show con pregevoli penetrazioni in area… insomma una meraviglia! Con un simile ribaltamento nella situazione di gioco il goal non poteva tardare ed infatti dopo poco Bassano pareggia con un velenoso tiro proprio di Cortese che dalla destra, da posizione piuttosto defilata, trova un bell’angolo sul secondo palo. Due pari e partita completamente riaperta. Basta guardare la gioia della squadra per capire che la coesione è ritrovata! I ramarri al contrario iniziano a soffrire di brutto la pressione degli ospiti ed accusano un evidente calo fisico che avrebbe forse richiesto un intervento della panchina per fornire forze fresche alla causa; il possesso di palla che a lungo avevano gestito con tranquillità non esiste più: ora è Bassano a fare la partita. Poco dopo su un’insistita incursione di Di Benedetto che porta a spasso mezza difesa per poi tirare interviene il guizzante Cortese che sigla così la sua doppietta personale mandando in delirio i suoi compagni e tutta la panchina! Due goal pesantissimi i suoi che incorniciano una prestazione davvero maiuscola. Poco prima era sui piedi di Farronato la palla della vittoria, ma l’attaccante alza troppo sopra la traversa. I ramarri sono sotto “choc” e nonostante un goal sia possibile recuperarlo anche in pochi minuti sembrano davvero aver esaurito la spinta e la coesione di squadra; le poche azioni vengono immediatamente spente sul nascere dall’attenta difesa e, se si escludono un paio di bei tiri da fuori sui quali si è prontamente esibito Simioni in tutti plastici, non si vede più nulla. Verso la fine giunge anche il quarto goal dei giallorossi su un pregevole tiro a palombella di Sartore che scavalca il portiere di casa. Al triplice fischio dell’arbitro Bassano è meritatamente in finale!

LE PAGELLE

Ora le pagelle che stavolta, contrariamente ai costumi bassanesi e data l’occasione, si rendono pubbliche:
1) Simioni: Sul primo goal poteva forse arrivarci dato che il tiro non era proprio una “sventola”, ma era ben angolato. Sul rigore (davvero ben calciato) nulla poteva fare. Per il resto un paio di begli interventi quando serviva e grande attenzione. E’ sempre una garanzia. VOTO 7
2) Vidale: Uno dei pochi ad aver giocato con intensità tutta la partita, anche quando sembrava non esserci nessuno in campo. E’ una roccia valido tanto in fascia quanto come centrale, anche se noi lo preferiamo in tale secondo ruolo (vero Mister? J) VOTO 8
3) Chiminazzo: Da quando è un po’ maturato con l’età è anche più ordinato. Stavolta sconta un po’, come gli altri, il gran sonno del primo tempo ampiamente compensato dalla ripresa. VOTO 7
4) Lugoboni: Meriterebbe una piena sufficienza solo per le magagne che si procura giocando con lo Jus Sport; meriterebbe un 4 solo per l’urlo da partoriente che ha “cacciato” per il colpo al naso. In realtà (finché dura) è un combattente, centrale ruvido e vecchia maniera, ma sempre efficace. Un po’ troppo nervoso in questa partita, ma fondamentale nel ridare speranza al gruppo bassanese in occasione dell’incornata sul palo prima del goal di Conte. Voto: 7
5) Gasparotto: Lignano 10 Agosto”Ding – Dong!! Si è perso un bambino di nome Angelo, è biondo, occhi azzurri, è alto un metro e novantadue e pesa 95 Chili… chi lo ritrovasse è pregato di accompagnarlo all’Ufficio 10 dove lo aspetta la mamma. Grazie!!!” Eccolo Gasparotto vagare per il campo in un primo tempo da dimenticare: i due goal avversari portano la sua firma, ma la ripresa (grazie anche a mamma Taras che lo ha “messo a posto”) si è ritrovato sfoderando una prestazione perfetta. Voto: 5
6) Conte: Sempre arrembante e spesso poco ordinato è comunque indispensabile per dare vivacità alla squadra. Nel primo tempo anche lui ha girato a vuoto fino alla zampata vincente del primo goal. Da lì in poi è cresciuto con la squadra. VOTO 7/8
7) Sartore: Dopo il night club a Trieste deve ancora riprendersi ed il fiato stenta a tornare. Come gli altri vaga a lungo, ma alla fine si ritrova. Molto bello il suo goal, quarto sigillo della squadra. VOTO 7 –
8) Branciforti: Dopo le magagne fisiche dello scorso anno il “vecchietto terribile” quest’anno è tornato (e si vede). In questa partita è stato uno dei migliori in campo (assieme a Cortese e Vidale). E’ come il grande raccordo anulare: ovunque tu vada di là devi passare per forza… grande Branci! VOTO 8
9) Agostini: Sempre fondamentale per la squadra, ma non era serata per le sue magie evidentemente… la sua prestazione sconta l’opaca prestazione della squadra nel primo tempo e poi un infortunio muscolare lo blocca. La speranza è che recuperi in fretta per la finale! VOTO: 6
10) Farronato: Il “gioiello” aveva una buona occasione per brillare, ma si è visto pochino. Meglio nel secondo tempo dove ha potuto giocare più palloni. Peccato per il goal mancato. VOTO: 6
11) Di Benedetto: Non pervenuto nel primo tempo si scatena nel secondo portandosi a spasso la difesa avversaria in più occasioni. Stavolta non segna, ma il suo “zampino” c’è in quasi tutte le azioni dello Jus Sport. Sfiga ha voluto che si infortunasse nell’ultima azione: un altro da recuperare assolutamente! VOTO 7 +
12) Santarcangelo: Difficile darsi il voto da soli. Entra impreparato psicologicamente nella bolgia della partita, ma svolge con attenzione l’incarico assegnatogli. Nessuna cappella da segnalare (ed è già cosa buona) e qualche spunto degno di nota. Se la difesa smette di soffrire è anche merito suo. VOTO 7
13) Cortese. Il migliore in campo con Vidale e Branciforti, ma il migliore in assoluto per l’importanza del suo apporto. Due goal pesantissimi che di fatto consegnano allo Jus Sport la finalissima 2012. Per il resto tanta sostanza senza fronzoli e bel calcio. VOTO 9
14) Muschitiello: Entra a pochi minuti dalla fine. S.V.
Ultima nota per l’arbitro che ha correttamente gestito la partita senza particolari appunti. Solo per sopportare il “diluvio” di discorsi e scaramucce verbali che nascono sempre tra i protagonisti forensi (sempre abituati a parlare troppo ed a “pedalare” poco) merita un 7.
Ora 10 giorni da numeri uno in attesa di andare a Venezia. Poi si vedrà!
Marco Santarcangelo
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