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giovedì 10 maggio 2012

TORNEO VIENNA - Il "Diario di bordo" del week-end in terra d'Austria (3)


LUNEDI' 30 APRILE


VIENNA - La mattina delle finali si apre con la presenza di Stefan Langer nell'Hotel dei ramarri, munito di casco e bicicletta: dopo l’increscioso smarrimento di ieri, scorterà personalmente il pullman dei pordenonesi fino a destinazione per essere certo che giungano puntuali al campo! La finale per il 3/4 posto tra Pordenone e Venezia è una gara molto sentita, che trasmette le stesse motivazioni della sfida tra scapoli e ammogliati. Dopo il vantaggio dei veneziani (rinforzati dai prestiti di Pergola e Zanardo), arriva il pareggio di uno spietato Brosolo («Il calcio è cinico e bastardo, è bene che il ragazzo lo apprenda subito!») che trafigge il giovane Langer con un piazzato dai 25 metri; nella ripresa, dopo l'autogol di Lorenzon, chiude i conti all'ultimo secondo Simonato per il 2-2 definitivo. Le squadre rinunciano ai rigori, imponendo agli organizzatori un imprevisto terzo posto ex aequo. Terminata la gara, le prospettive della giornata si fanno inquietanti considerato che i ramarri raggiungono il tendone della birra con due ore d'anticipo rispetto alla giornata precedente. Tutti a seguire la finalissima dunque, sotto il sole cocente, rigorosamente muniti di birra per evitare pericolosi colpi di calore. Nel frattempo si consuma il golpe ordito dal duo Cornacchia-Pollini in danno dell'ignaro Iodice, destinato al rientro anticipato in giornata in compagnia del volatile: confisca degli oggetti personali riposti nell'auto di Cornix (con trasbordo sul pullman della squadra) e sequestro "non violento" di persona! Il malcapitato, impotente dinanzi a cotanta determinazione, si abbandona al proprio destino, lasciandosi risucchiare ancora una volta dal vortice del tendone alcolico... La finale è una gara senza storia che vede prevalere con un netto 2-0 i baschi sugli austriaci (menomati dall'inconsistenza in campo dei tre martiri del tendone).

Di seguito i risultati nel dettaglio delle due finali:

Finalissima
Abogados Bilbao - F.C. Insolvenz 2-0
Finale 3/4
Avvocati PN - Venezia Football Lawyers 2-2 (brosolo, simonato)

Il gioviale raduno trascorso a bordo campo a suon di birre, sotto il piombo del sole di mezzogiorno, produce l'immancabile danno con il ricovero d'urgenza al Wien General Hospital und Geriatriezentrum del povero Bellotto, sballottato da un reparto all'altro per sopperire alle svariate esigenze del caso: rianimazione, reparto grandi ustionati ed infine ortopedia! Le dimissioni avvengono in serata con una diagnosi del primario dott. prof. Helmut Von Prosit, resa comprensibile anche ai meno avvezzi all'idioma austriaco: «Antrea Belocchio kaputt!». Per scongiurare il rischio di altre gravi perdite, la squadra si trasferisce in blocco al ristorante del centro sportivo. Frattanto Gurnari e Brovedinho, che avevano incrociato le lame negli spogliatoi, si presentano a tavola con una rasatura (reciproca) da barbiere provetto! Dopo il lauto pasto, arriva il momento toccante del commiato con il portierone naoniano che dopo una salutare pennichella si mette al volante e parte solitario: fazzoletti bianchi che sventolano, lacrime che scendono e... boccali di birra levati al cielo! All'uscita dallo Sportzentrum viene rivolto un ringraziamento sincero e particolarmente sentito al mastro spinatore di birre, professionista esemplare, sfruttato alla catena di spinaggio per due giorni consecutivi e ricoverato in chirurgia con una diagnosi di "sindrome acuta del tunnel carpale dello spinatore". Dankeschön waffenbruder! L'attraversamento del Prater per rientrare in Hotel non passa inosservato. Martini e Tirelli, obnubilati dai fumi dell'alcool, tentano il gesto disperato imbarcandosi su una giostra che li vede appesi ad una sottile catenella e roteanti nell'aere a 120 metri d'altezza! Il tentativo di suicidio fallisce e tutto fortunatamente si conclude solo con un grande spavento. Prima del rientro in albergo per un paio d'ore di meritato riposo, si colma un vuoto presso la nota Schweizerhaus con l'ultima indispensabile birra pomeridiana.

La grande serata di congedo alla presenza di tutti coloro che hanno preso parte alla manifestazione, si svolge presso il Summerstage Pavillon in riva al Danubio. Qui hanno luogo anche le premiazioni, ove le due squadre italiane giunte al terzo posto a pari merito, si riscattano facendo incetta di premi individuali: “miglior giocatore” (Diego Niero) e “miglior portiere” (Niki Langer) per Venezia, “capocannoniere” con prestazione supplementare in loco (Mattia Tirelli) e “giocatore più pirla” (Enrico Iodice). Per una svariata serie di disguidi, larga parte dei ramarri si ritrova a serata inoltrata con lo stomaco tristemente vuoto, così scatta l’assalto al bancone per tentare di ammortizzare i costi. Dopo qualche immancabile performance sulla pista da ballo, saluti, ringraziamenti e rientro all’ovile in metrò. La metropolitana delle grandi città, si sa, è spesso occasione di incontri particolari e di esperienze di vita memorabili. Dapprima i nostri si imbattono in due esemplari di “energumeno autoctono”, entrambi con l’animo pesantemente stupefatto, uno dei quali è seriamente intenzionato a fare del malcapitato Kaptàno un sol boccone; solo l’intervento pacificatore di Fra Piero da Morsano (che prima di intromettersi ripone precauzionalmente gli occhiali) riesce a scongiurare il dramma. I due, di lì a poco, dopo aver fraternamente condiviso l’ultima sigaretta rimasta, finiranno abbracciati ad intonare le patriottiche note de “L’italiano” di Toto Cutugno. A seguire il romantico incontro con un gruppo di gentili donzelle viennesi, calamitate dall’irresistibile fascino e dalla galanteria del latin lover italiano, che per l’occasione assume le nobili fattezze della premiata ditta P. & P. Mie care giovani donne d’Austria, la sorte vi ha riservato un regalo davvero speciale questa sera: quante volte può capitare nella vita di incontrare un galantuomo che per esprimervi il suo sincero apprezzamento vi succhia con classe il tacco a spillo della vostra elegante scarpetta da sera? Finalmente, giunti all’Hotel, scocca l’ora (tarda) del sospirato riposo. Ma intanto qualcuno, al settimo piano di un edificio ignoto, in compagnia delle avvenenti cameriere del Summerstage Pavillon, sta assaporando appieno il gusto della notte viennese in una festa privata dove il “Gin Lemon” la fa da padrone…


5 commenti:

Stefan Langer ha detto...

Un piccolo commento per quanto riguarda la prestazione gagliarda del spinatore:

Non parlo di denaro perché siete stati ospiti nostri, solo di quantità per sottolineare quanto ha dovuto lavorare il mastro spinatore di birra:

Tutto sommato abbiamo bevuto sotto il tendone 174 litri di birra in due giorni!

Ma siccome non tutti bevono alcol e perché non siamo alcolisti abbiamo/avete bevuto anche 210 litri di bevande non alcoliche sotto il tendone del campo.

È stato una bella festa. :-)

enrico iodice ha detto...

Minchia che delusione... più acqua che birra!!!

Firmato Mister 10 litri

Cornix ha detto...

Non sapevo esistessero bevande non alcoliche. Va che non si finisce mai di imparare...

Stefan Langer ha detto...

Enrico, Cornix,

sbagliavo: la birra austriaca non contiene abbastanza alcol per essere ritenuta una bevanda alcolica. Invece è un prodotto alimentare di base. Se qualcuno ha sentito un pó di mal di testa è stato solo l´effetto del sole, non della birra. ;-)

E la gran parte dell' acqua l´ha bevuta la tifoseria delle squadre, non i calciatori ...

Enrico, grazie mille per caricare le foto di lunedì!

Stefan Langer ha detto...

Dalla foto no. 191 di lunedì apprendo che il coperchio del nostro trofeo che a fine serata non abbiamo piú trovato ...

... è rimasto sulla testa calva di Pippo! Potreste cercarlo lì quando rivedrete il grande Pippo e restituirlo? ;-)